Anime & Manga > No. 6
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Autore: nigatsu no yuki    14/11/2014    1 recensioni
Poi Shion, stanco, sarebbe tornato sui suoi passi e senza chiudersi la finestra alle spalle, ma lasciandola sistematicamente socchiusa, sarebbe andato a dormire, per ricominciare di nuovo tutto da capo.
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One Shot | NezumixShion
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Endless Night


 
-- Era cambiata ogni cosa.
Shion aveva creduto fermamente nella sua "terza opzione" e aveva vinto.
Il muro era crollato e il No. 6 non esisteva più, ora vi erano solo macerie e paura.
Ma anche la voglia di ricominciare. --
 


Erano passati due anni ormai, eppure Shion manteneva la sua solita routine, senza stancarsi, senza darlo a vedere.
La mattina si recava sempre al Centro Provvisorio, e lì aiutava, mettendo tutto se stesso. Aveva dedicato le sue conoscenze, il suo tempo, persino il suo sangue. Trovato un siero contro le vespe questo era stato distribuito tra la popolazione: i reduci del No. 6 e del Blocco Ovest.
E poi si era cominciato a ricostruire, cercando di fare il meglio per tutti.
L'utopia che era stata il No.6 era stata demolita dai suoi stessi demoni, da quelli considerati indegni, o forse troppo svegli, per farne parte.
Shion rimaneva al Centro per tutta la mattina, poi salutava tutti e tornava verso casa dove ad aspettarlo quasi sempre c'era l'aroma di torta di ciliegie.
Sua madre aveva tenuto aperta quella pasticceria, nonostante tutto.
Tiravano avanti con quello che ormai era concesso a tutti, con quel poco che era stato salvato o riconquistato.
Ad aspettarlo insieme a Karan c'erano sempre due grandi occhioni che lo guardavano pieni di gioia. Shion aveva salvato quel bambino nel Blocco Ovest e ora lo teneva con sé, lo cresceva come una sorta di fratellino.
Mangiavano insieme e poi Shion lo portava con sé tra le rovine del No.6 per mostrargli come pian piano, stavano rinascendo.
Il bambino era curioso di tutto e aveva occhi solo per Shion.
Nel pomeriggio poi era costretto a riportarlo da Karan mentre lui da solo si avviava verso i confini della città.
Lì i segni lasciati dal crollo dell'utopia erano più evidenti, Shion non sembrava mai soffermasi troppo su questi, tirava avanti fino alle macerie del muro, lì dove c'era una strada per il Blocco Ovest.
Era stato difficile all'inizio cercare di far convivere le due popolazioni, quel muro aveva scavato radici troppo profonde, alimentate da odio e paura.
Dove una volta sorgeva il muro ora c'era solo un grande portone, tirato su con legna e qualche pietra. Il passaggio era libero per tutti.
Ma profonde e radicate convinzioni sono scomparivano in due anni: erano sempre pochi quelli che varcavano quel nuovo portone, in un senso o nell'altro.
Una squadra di controllo, formata da abitanti di entrambi le parti controllava lo scarno traffico che passava ogni giorno, perlopiù qualche mercante.
Shion ne conosceva qualcuno e spesso si faceva dire se qualcuno di nuovo era passato da lì.
Non aveva mai ricevuto risposte positive.
Qualche pomeriggio arrivava uno dei cani di Inukashi, a volte portavano anche dei messaggi da parte del proprietario dell'hotel del Blocco Ovest.
Nulla più di questo e Shion mai in quei due anni era tornato in quella città, neanche in quella stanza buia e piena di libri.
Sembrava che qualcosa l'avesse sempre bloccato.
Il ragazzo dopo essere rimasto a fissare quel che rimaneva del muro tornava a casa.
Cenava con Karan e con il bambino e poi, prima di metterlo a dormire gli leggeva qualcuno di quei tanti libri che pian piano erano ripresi a circolare per la città.
Il bimbo ascoltava sempre assorto anche se Shion gli aveva sempre e solo letto Shakespeare, di cui lui stesso spesso non riusciva a coglierne i significati più profondi.
Finito qualche capitolo Shion portava il bambino, quasi sempre addormentato, nel piccolo lettino in camera di sua madre.
Lui invece tornava in quella piccola stanza ornata con un'unica grande finestra.

Karan era preoccupata e forse Shion lo aveva intuito; il figlio nonostante i due anni abbondanti passati dalla fine di tutto, continuava ad andare avanti nello stesso modo.
Si era imposto quella vita, ogni giorno uguale all'altro, nessuna uscita fuori dagli schemi, sembrava quasi comandato da quelle leggi che avevano imprigionato gli abitanti del No. 6 per anni.
La donna poteva immaginare che aver perso Safu l'avesse portato a quel punto, e insieme a quello la partenza di Nezumi.
Ma forse quello che aveva bloccato Shion era molto più complesso.
Il ragazzo ogni sera prima di andare a dormire apriva la finestra uscendo sul balconcino che dava direttamente su una strada di Lost Town.
Rimaneva appoggiato alla ringhiera gelida per diversi minuti.
Probabilmente pensava.
Aveva il diritto di farlo, di pensare alla sua giornata sempre uguale, e a quello che mancava ogni volta.
Aveva il diritto di tenere tese le orecchie quasi cercasse di cogliere i piccoli passi di topolini che passavano inosservati tra i ciottoli della strada.
Probabilmente aveva anche il diritto di contrarre forte i pugni, stringere gli occhi lucidi volti al muro, aspettando forse qualcosa.
Poi Shion, stanco, sarebbe tornato sui suoi passi e senza chiudersi la finestra alle spalle, ma lasciandola sistematicamente socchiusa, sarebbe andato a dormire, per ricominciare di nuovo tutto da capo.

 
E nonostante tutto non si era mai accorto che due piccoli occhietti rossi avevano sempre spiato le sue giornate, trasmettendo informazioni importanti.
Non si era accorto neanche che quella sera, oltre ad Hamlet, anche Nezumi lo stava osservando.
Era nascosto sul tetto della casa di fronte insieme al topolino meccanico.

Il ragazzo si lasciò cadere sui mattoni freddi sospirando, non ci poteva proprio credere.
Due anni prima era dovuto andare via, aveva mille motivi buoni per farlo, l'unica cosa che lo avrebbe trattenuto era l'altro ragazzo che si era appena addormentato dalla parte opposta della strada.
Nezumi chiuse gli occhi, lui aveva dovuto andarsene, non se ne pentiva neanche in quel momento. Il No.6 era caduto, Shion aveva visto realizzarsi la sua terza opzione... era morto per questa.
Ma poi Safu lo aveva aiutato per un'ultima volta, e Nezumi sapeva che quella seconda possibilità l'altro non poteva sprecarla, doveva aiutare a ricostruire da quello che si era salvato, aveva di nuovo sua madre, e poteva crescere quel bambino per il quale si era quasi fatto ammazzare.
Nezumi ricordava che una volta gli aveva detto che sarebbe arrivato un momento in cui avrebbe dovuto scegliere: lui o il No.6.
Ovviamente l'ingenuo aveva affermato che avrebbe trovato una soluzione a quella sua visione tutta "bianco o nero, amore o odio, dentro o fuori il muro".
Ironia della sorte, ci era riuscito, almeno così Nezumi aveva sperato.
Ma qualcosa dentro di lui gli diceva che il suo posto non era accanto a Shion nonostante tutto fosse finito.
Ecco perché alla fine se n'era andato, promettendogli anche che sarebbe tornato.
In tutta la sua vita aveva sempre creduto che ognuno si merita ciò per cui combatte, così funzionava al Blocco Ovest.
Lui aveva combattuto al fianco di quel ragazzo, gli aveva salvato la vita perfino, ma Shion, lui era troppo per lui.

Nezumi si alzò stizzito, scese dal tetto di quel palazzo usando quella scaletta di ferro, per ritrovarsi in strada.
Muovendosi silenziosamente si arrampicò fino ad arrivare su quel piccolo balconcino.
Rimase lì immobile, combattendo contro se stesso.
Si odiava da solo, era diventato tutto quello che non avrebbe mai dovuto essere.
Non era lui che aveva sempre detto che sei morto appena hai qualcosa da proteggere?
L'aveva sperimentato anche troppo bene, così come Inukashi, che lo aveva capito fin troppo bene.
Appoggiò piano una mano sulla finestra lasciata aperta.
Non poteva credere che avesse dormito per due anni lasciando la finestra così, era il solito ingenuo.
Hamlet entrò prima di lui senza far rumore e Nezumi lo seguì rimanendo davanti ai vetri aperti.
Non era tornato per restare, non poteva.
Era lui che era stato salvato da Shion alla fine, troppe volte; lo aveva cambiato in un modo così profondo che neanche lui si riconosceva, nonostante fosse passato tutto quel tempo, quel mutamento lo spaventava.
Non sapeva neanche perché continuava a pensare di non poter meritare di rimanere lì con lui.
-Lo hai visto come mi hai cambiato Shion?- sussurrò con una smorfia.
Non pensava più solo a se stesso, come poteva esserci il bene di qualcun altro davanti al suo?
Il ragazzo addormentato si voltò sul fianco, verso Nezumi che a quel punto si avvicinò a lui, sempre senza far rumore.
Non potendo sedersi sul bordo del letto per paura di svegliarlo si abbassò, inginocchiandosi sul pavimento, il viso alla sua altezza.
Aveva vagato per terre desolate, lontane dal Blocco Ovest per quei due anni, aveva bisogno di lasciarsi tutto alle spalle, sperando di tornare il vecchio se stesso.
Aveva fallito miseramente anche quella volta.
Hamlet tornava di tanto in tanto da lui, e portava quelle notizie che Nezumi non voleva sapere, ma che bramava sopra ogni cosa.
-Dannazione- sussurrò piano, mentre cominciava a chiedersi perché fosse lì.
Doveva stargli lontano, questo l'aveva capito; lontano dalla sua gentilezza, dalla sua determinazione, dai suoi piani che alla fine si realizzavano, da quei sorrisi che gli facevano smuovere qualcosa sul fondo del petto a cui non voleva attribuire nomi.
Alzò piano una mano lasciandola cadere sui suoi capelli disordinati -Devo andare Shion- sussurrò.
Gli aveva mentito, lo aveva fatto anche quando lo aveva salutato, dato che quello che gli aveva dato era davvero un bacio d'addio.
Tracciò con le dita la cicatrice rosata sulla sua guancia, la mano tremava appena.

Non puoi avermi fatto questo ragazzino, non puoi avermi cambiato fino a questo punto, fino a farmi sentire tutte queste sensazioni che non so neanche capire.

Nezumi si fece forza per alzarsi in piedi. Doveva andare via, si era trattenuto fin troppo. Lo aspettava il Blocco Ovest adesso, sarebbe tornato in quella stanza per qualche giorno, appena avrebbe fatto troppo caldo si sarebbe rimesso in viaggio.
"Voglio passare qui la prossima estate"
Quelle parole gli rimbombarono nella mente, sospirò senza cercare di arginare i ricordi.
Lanciò un ultimo sguardo a Shion poi si voltò.
Si bloccò di colpo quando si sentì afferrare un polso -Non andare via- la voce impastata dal sonno di Shion risuonò piano nella piccola stanza.
Nezumi si girò lentamente e rimase sorpreso quando vide che il ragazzo aveva gli occhi chiusi, stava forse dormendo?
-Nei sogni rimani sempre, vero Nezumi?- continuò Shion mugugnando poi qualcos'altro di incomprensibile.
Nezumi rimase immobile, il suo polso fu presto abbandonato dalla stretta dell'altro ragazzo. Si ritrovò a voler prolungare quel contatto, magari a stringergli di nuovo la mano, poi si accorse che gli mancava in qualche modo il coraggio, per avvicinarsi.
Rimase a fissarlo ancora mentre alla fine riportava alla mente quando due anni prima, in quella stanza nel Blocco Ovest aveva scoperto che Shion riusciva a fargli venire il mal di testa anche mentre dormiva, dato che non riusciva a non parlare.
Un sorriso si fece largo sul suo volto -Sempre il solito- sussurrò.
Sperando che l'altro stesse davvero dormendo decise di fare un passo verso di lui, si chinò fino a sfiorare con le labbra la sua guancia.
-Addio Shion- sussurrò per poi lasciare la stanza senza aggiungere altro, sparendo tra le ombre di quel che restava dal No.6.
 

Quanto vorrei che il mio posto sia al tuo fianco. Ti permetterei di cambiarmi ancora di più, rimarrei sempre più incatenato a te, sentirei questo sentimento che cresce sempre più dentro me e ne sarei felice.
Mi dispiace Shion.



 


∽ Angolino 

Ehm salve a tutti ^_^
Inizio dicendo: preparatevi, luuunga spiegazione in arrivo.
Prima di tutto grazie a chi è arrivato fin qui in fondo e non ha abbandonato la nave prima, grazie grazie :D
Allora questa è la mia prima cosuccia nella sezione Anime e Manga, nonchè la prima entrata nel fandom di No. 6 e per finire la prima mezza, anzi diciamo un quarto, di shonen-ai che abbia mai scritto.
Bene se è venuta fuori una schifezzina sapete perché xD
Boh credo di aver rimandato la visione di quest'anime per l'intera estate, poi alla fine mi sono decisa mi hanno gentilmente costretta a guardarlo, mai scelta fu più saggia!
Undici puntate finite in tre giorni solo perché dovevo anche preparare un esame, e capitoli del manga letti in meno di una settimana.
Alla fine, ci sono rimasta così male che non potevo non scrivere qualcosa su questi due, no! Dovevo scriverci qualcosa di totalmente triste e senza senso, perché l'anime è finito bene, anzi benissimo D:
Non avevo mai scritto su personaggi che conosco poco, ho voluto fare questo esperimento, spero non siano troppo ooc D:
Mi sono liberamente ispirata all'ending Rokutousei no Yoru per scriverla cercando varie traduzioni sul web... non è una song-fic assolutamente, ma ho trovato la canzone tremendamente ispiratrice ç__ç #quantelacrime
Bene ho finito il pippozzo, grazie per aver letto queste ultime noticine finali ^__^
Alla prossima

 
   
 
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