Era strana Ib.

Una stranezza affascinante, come quelle che ti fanno restare a bocca aperta dallo stupore, come quelle che ti prendono il cuore e legano ogni tua emozione alle loro gesta, come un mistero da svelare o un tesoro da trovare.

A Ib non interessavano i gusti comuni o i pensieri frivoli che gli altri si scambiavano, lei voleva qualcosa di concreto, di sincero, qualcosa che le cambiasse la vita, qualcosa che secondo lei non sarebbe mai arrivata.

Poi tutto si plasmò, rendendo il suo sogno un incubo ad occhi aperti.

Era sola.

E lei odiava stare sola.

Ib affermava di non poterci vivere nel silenzio.

Sosteneva che era essenziale per lei avere come sottofondo anche il minimo rumore, le bastava perfino il fruscio del vento per tranquillizzarla.

Diceva che i suoi pensieri la spaventavano, secondo lei avrebbero perseguitato la sua mente, immergendola di pensieri negativi e pieni di crudeltà.

Così più o meno lo ricordava la fanciulla dagli occhi cremisi mentre guardava delusa e angosciata lo sguardo che l'aveva salvata dall'oblio, perché senza Garry sarebbe sicuramente impazzita.

La sua avventura fu straordinaria a parere suo.

Non dava molto peso al rischio che correva, non dava importanza alla possibilità di morte finche c'era lui.

Garry era ammaliato dalla stranezza di Ib, il silenzio e lo sguardo della piccola erano le cose che lo incantavano, quelle due pozze rosse gli parlavano continuamente a differenza delle labbra, per lui Ib era un libro aperto.

Piano, piano avevano scoperto molte cose in comune e il loro rapporto si stava approfondendo lentamente, coinvolgendoli nell'affetto e nella preoccupazione per l'altro.

Ib lo guardava disperatamente.

Non poteva essere vero.

Pregava perché non lo fosse.

Il cadavere di Garry era disteso a terra, appoggiato sul muro e la testa chinata in basso.

<< Garry… >> singhiozzò la castana in preda alla rabbia.

Si era arreso così facilmente?

Aveva consegnato la sua vita nelle mani di una psicopatica senza pensarci due volte.

Perché?

Forse sembrerà sciocco, ma secondo lui una rarità come Ib non andava sprecata e poi… lui l'amava, in ogni suo gesto, in ogni sua decisione, in ogni suo essere era maledettamente perfetta.

Abbassando lo sguardo notò che nelle mani teneva una rosa rossa, in mano aveva la sua vita ma, del fiore neanche un petalo era stato strappato.

Per un attimo, anche se quasi impercettibile, Ib sentì che quel momento era arrivato, e in meno di pochi secondi pensieri intrisi di tristezza le scorsero nella mente ad una velocità incredibile, facendola lacrimare.

Aveva mollato, volontariamente.

Erano passati anni dall'accaduto.

Eppure, la ragazza non riusciva a capacitarsi che uno come Garry si fosse arreso.

Se lo aspettava da lei.

Ora era distesa sul letto, mentre lacrime di tristezza le solcavano il viso pallido.

<< Quel giorno… tutte le speranze e i miei sogni morirono con te. >>