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Autore: Suomi    15/11/2014    3 recensioni
Lui era lì, ancora in piedi. Alzò la mano completamente sporca di sangue, con cui si stringeva lo stomaco un momento fa, e la fissò aggrottando le sopracciglia come se si trovasse di fronte a qualcosa di irreale.
Sollevò lo sguardo[...] con ancora un'espressione tra il confuso e il sorpreso.
Poi sorrise leggermente. [...]
E crollò a terra.
Tutto si fermò all'improvviso.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Note:
In un ipotetico futuro, in un'ipotetica battaglia contro un ipotetico nemico, in cui c'è un'ipotetica alleanza tra Loki (evidentemente ha fatto arrabbiare qualcun altro) e gli Avengers. Siccome questi ultimi (eccetto Thor) non appaiono, a parte una piccola comparsata di Steve Rogers, l'ho messa nella sezione Thor.
Comunque in corsivo i flashback di infanzia/adolescenza e se siete tanto coraggiosi di arrivare in fondo a questa orribile cosa (scritta molto di getto) lanciatemi pure pomodori e ogni tipo di vegetale che preferite.

 


"Stammi vicino, Loki" lo rimproverò un giovane Thor "O finirai per farti ammazzare"
"Come se ti importasse!" replicò acido l'altro ragazzino, superandolo a passo deciso.
Thor gli afferrò un polso, costringendolo a voltarsi "Non. Dirlo. Mai. Più" scandì con durezza.
"Cosa?" rispose Loki sorpreso dalla reazione del fratello.
"Non dire mai che non mi importa di te o della tua vita, neppure per scherzo. È la più bieca delle menzogne" continuò fissando l'altro negli occhi.

Thor sentì solo la forte spinta che lo costrinse a finire a terra. Vide il raggio di energia quando gli passò a poco meno di un metro dal corpo.
Quando alzò gli occhi il nemico era disteso sul pavimento. Il petto trafitto all'altezza del cuore da un pugnale. Da uno dei suoi pugnali.
Thor girò il capo per guardare il posto che occupava fino a un attimo prima e lo vide.
Lui era lì, ancora in piedi. Alzò la mano completamente sporca di sangue, con cui si stringeva lo stomaco un momento fa, e la fissò aggrottando le sopracciglia come se si trovasse di fronte a qualcosa di irreale.
Sollevò lo sguardo, guardando Thor in viso, con ancora un'espressione tra il confuso e il sorpreso.
Poi sorrise leggermente. Uno dei suoi sorrisi veri, che faceva da ragazzino, che faceva solo a lui.
E crollò a terra.
Tutto si fermò all'improvviso.

"Non posso credere che due fratelli arrivino ad odiarsi tanto" disse Thor, commentando la storia che Loki gli aveva appena finito di leggere.
"È più facile di quel che pensi trasformare l'amore in odio. Sono entrambi sentimenti molto profondi" rispose Loki, guardando il libro che aveva ancora in grembo "E si può arrivare ad amare e odiare allo stesso tempo"
Thor rimase un momento in silenzio "Che sciocchezza" disse poi e Loki lo guardò con un sopracciglio sollevato "Non si può odiare chi ami" sentenziò "Io ti amo più di ogni altra cosa, non potrei odiarti. Mai, a prescindere da qualunque cosa accadesse"
Loki sorrise amaramente "Certo, che potresti odiarmi" rispose "Se ti facessi molto male, se ti ferissi profondamente, finiresti con l'odiarmi prima o poi"
"Neanche se mi causassi tutto il dolore del mondo potrei" affermò Thor deciso, senza neanche pensarci un attimo "E tu... Tu potresti... odiarmi?" aggiunse titubante un minuto dopo.
"È impossibile non odiare uno stupido testone come te" rispose provocatorio il fratello con un ghigno.
"Piantala! Non è vero!" si lamentò Thor ridendo, colpendo Loki con un cuscino.

"NO!" urlò Thor, lanciandosi di fianco al fratello.
"No!" disse ancora, sorreggendogli la testa con un braccio e tentando di bloccargli l'emorragia con l'altra mano.
"Non puoi farmi questo!" gli disse in un ringhio "Tutto, ma non questo!"
"Loki, ti prego" aggiunse in un sussurro.
La mano di Loki si mosse, afferrandogli il polso del braccio poggiato sul suo stomaco.
"Sai... pen... pensavo" disse Loki respirando a fatica "pensavo davvero... che saresti stato tu... a morire in modo tanto... stupido, fratello"

"Sei uno stupido, Thor!" urlò Loki puntando il dito contro il fratello "Saresti potuto morire!"
"Non esagerare. È andato tutto bene" rispose con tranquillità Thor.
"Solo grazie al mio intervento, al mio incantesimo!" ribatté l'altro ancora alterato.
"Appunto. È andato tutto bene " ripeté Thor, scrollando le spalle.
"Ma sarebbe potuta andare male. Non avevo mai provato quell'incantesimo su di un troll" affermò ancora Loki, che sembrava quasi sul punto di voler colpire il fratello.
"Beh, sapevo che non mi avresti mai lasciato morire" rispose Thor con un enorme sorriso.
"Non contarci troppo la prossima volta! Non ho alcuna intenzione di lasciarci le penne per salvare il tuo disattento fondo schiena" replicò Loki, trattenendo un sorriso e alzando gli occhi al cielo. La rabbia ormai era completamente
sparita.
"Ti voglio bene anch'io, fratellino!" ridacchiò Thor, riprendendo a camminare.

"HEIMDALL!" gridò Thor verso il cielo.
Non accadde nulla.
"HEIMDALL!" continuò.
"NON PUOI LASCIARLO MORIRE!" urlò, questa volta non era rivolto al guardiano di Asgard "È TUO FIGLIO!"
"È mio fratello" aggiunse piano, appoggiando la fronte su quella di Loki.
Non sapeva quando aveva iniziato piangere, sapeva solo che calde lacrime gli bagnavano le guance.

Respirava affannosamente, non per lo sforzo o per la stanchezza del combattimento di allenamento appena concluso. Ma per la vergogna e la rabbia. Per quello sguardo deluso di suo padre.
'Sei una delusione, lo sei sempre stato e lo sarai sempre' diceva, come ogni volta che il suo occhio si posava su di lui.
"Loki" lo chiamò una voce alle sue spalle.
"Va via!" ringhiò Loki. Non poteva vederlo, non ora.
"Ehi, stai bene?" domandò Thor, piazzandosi davanti a lui e poggiandogli una mano sulla spalla.
Loki lo spinse, con tutta la forza che aveva, per allontanarlo. Thor per la sorpresa finì sedere a terra e guardò sbalordito il fratello.
"Non so come diavolo fai!" gli gridò contro Loki furioso e con gli occhi lucidi "A fare e dire sempre la cosa giusta per tutti! Ad essere sempre maledettamente perfetto, senza doverti neppure sforzare! Non so come diavolo facciamo a essere fratelli!"

Il respiro affannoso e il viso ancora deformato dall'ira. Poi se ne andò a passi veloci e decisi, lasciando Thor ancora seduto a terra, incapace di aprir bocca.

Sentì una mano stringergli con gentilezza una spalla. Alzò gli occhi e Steve era accanto a lui.
"Mi dispiace, Thor" gli disse.
Quando tornò a guardare Loki, la mano, che aveva stretto il suo polso, lo aveva lasciato, abbandonata mollemente al suo fianco. Il suo petto non si alzava e abbassava più.

"Thor" piagnucolò Loki, strattonando leggermente il fratello.
"Che c'è?" biascicò Thor ancora assonato "Tornatene a letto"
"Non posso" disse Loki titubante "Posso restare qui con te, Thor?"
Il maggiore aprì gli occhi per osservare la piccola figura accanto al suo letto.
“Hai fatto uno dei tuoi incubi?” chiese allora.
Il minore sembrò riflettere un attimo sulla risposta, prima di annuire.

“Cosa?” domandò ancora Thor.
Loki fissò il pavimento “Era blu, freddo, con gli occhi rossi e faceva cose cattive” sospirò, trattenendo un singhiozzo.
"Ti prendevo in giro prima” cercò di rassicurarlo Thor “Non verrà a prenderti nessun Gigante di Ghiaccio. Nostro padre ha sterminato tutti quei mostri"
"Ne sei sicuro?" domandò il minore mordendosi il labbro inferiore.
"Sì" rispose l'altro, spostandosi e scostando le coperte per far spazio al fratello "E anche se così non fosse, ci sarà sempre io a proteggerti da qualunque pericolo"
"Davvero?" indagò ancora Loki, dopo essersi sistemato nel letto.
"Certo, sei il mio fratellino" rispose ovvio Thor.

Non sapeva se fossero passati minuti, ore o giorni da quando era in quella asettica stanza bianca messa a disposizione dallo SHIELD, a vegliare il corpo senza vita di suo fratello.
Gli occhi erano ancora arrossati, ma non aveva più lacrime da versare.
Steve entrò e si sedette silenzioso al suo fianco.
"Avrei dovuto essere io a proteggerlo. Glielo avevo promesso" disse Thor dopo qualche minuto, senza distogliere lo sguardo da quella barella coperta da un velo bianco. Non stava parlando davvero con l'uomo al suo fianco, eppure non riuscì a fermarsi "Se fossi stato un fratello e un uomo migliore, mi sarei accorto quando qualcosa si è spezzato. Mi sarei accorto di quando ha smesso di sorridere. Se fossi stato meno concentrato su me stesso, avrei potuto salvarlo. Se non mi fossi comportato come un bambino stupido, mio padre non mi avrebbe esiliato e sarei stato lì quando ha scoperto..." la frase fu interrotta da un sospiro "Sarebbe potuto essere tutto diverso. Sarebbe dovuto essere tutto diverso"
"Non dovresti assumerti responsabilità che non hai" affermò Steve "Anche se posso capire il tuo dolore"
"Non devi. Ha fatto molte cose orribili, posso capire che non comprendiate" disse Thor.
"Era tuo fratello" rispose semplicemente Steve "E sono sinceramente dispiaciuto per l'uomo che ha dato la sua vita per salvare quella di uno dei miei più cari amici"
"Grazie" fu l'unica cosa che riuscì a dire Thor.
“Pensi... pensi di riportarlo ad Asgard?” domandò Steve titubante.
Thor serrò i pugni e scosse il capo come risposta.
"Sai, penso che dovremmo organizzare un funerale" azzardò Steve "Dovresti dargli un ultimo saluto. Lo meritate entrambi"

  
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