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Autore: dalon    16/11/2014    0 recensioni
Io questa storia non la volevo raccontare, ma dicono che mettere le cose per iscritto sia il primo passo per la guarigione. Non possono più tenermi questo dubbio dentro...davvero vivo in una distopia? O alla fine l'uomo ha trovato l'utopia che cercava in un singolo chip informatico?
Genere: Satirico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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<< È ora di alzarsi, signore. Il lavoro avrà inizio fra un'ora e trenta minuti esatti >>.

Premetti ancora più forte la testa contro il cuscino, nel disperato tentativo di ignorare la mia efficientissima segretaria informatica. Neanche la voce seducente di Isabelle Lighten, la mia attrice preferita del momento, con cui avevo da poco rimpiazzato quella fredda e robotica preimpostata dal sistema di gestione dell'appartamento, sarebbe riuscita a convincermi ad abbandonare il letto. Mi rivoltai fra le lenzuola, mentre il computer mi rendeva partecipe del risultato della Grande Estrazione odierna.

<< Rapporto sulla Grande Estrazione di oggi,Venerdì 29/06/2099. Giornata piuttosto fortunata per lei, signore. Ha ottenuto: 7 punti in Amore, Tranquillità, Generosità, Determinazione e Cordialità; 8 punti in Felicità e Orgoglio; 4 miseri punti in Divertimento ed Entusiasmo, ma ben 9 punti in Desiderio che compensano il tutto >>.

Giornata positiva un corno. Era il mio quarto ''Desiderio Day''  (nome coniato dal sottoscritto con...molto orgoglio) di quel mese e già il mio conto in banca era pressoché prosciugato. Nel primo avevo ottenuto il risultato massimo di dieci punti e alla fine della giornata mi ero ritrovato in quell'appartamento superlussuoso e high tec, in un enorme grattacielo. Per fortuna avevo contrattato con il mio affittuario proprio nel suo giorno di massima Generosità, riuscendo ad accaparrarmelo per una cifra non del tutto proibitiva.

Gli altri due Desiderio Day avevo limitato i danni a un nuovo proiettore olografico di ultima generazione e una motocicletta d'epoca. Ovviamente non avevo la benchè minima idea di come funzionassero entrambe le cose.

Alla fine mi arresi alla routine. Mi alzai dal letto sbadigliando e mi lasciai condurre dal nastro trasportatore nuovo di zecca in bagno. Per lo meno avevo capito per quale ragione l'Agenzia dei Sogni mi aveva bombardato con immagini di macchinette da caffè nuove, circondate da modelle seminude, durante tutta la notte. E in effetti, al di là del punteggio Desiderio, avevo proprio bisogno di una macchina per fare il caffè...giusto in caso di ospiti, visto che io non ne bevevo.

Mi infilai sotto la doccia. Il rumore dell'acqua nascose la voce di Isabelle,  intenta a sciorinare una serie di consigli su come evitare di andare in rosso prima della fine del mese. In fondo potevano esserci degli aspetti positivi: un livello di desiderio così alto, unito a un buon punteggio in amore, avrebbero anche potuto essere il mix perfetto per condurmi fra le braccia della mia anima gemella.

Una sensazione di pesantezza sul fondo dello stomaco tuttavia, quasi sicuramente non dovuta alla cena cinese della sera precedente, mi lasciava presagire eventi nefasti all'orizzonte. Man mano che il torpore del sonno andava passando, sentì crescere una certa preoccupazione. Gli scienziati, purtroppo, non avevano ancora stabilito da quale parte del cervello provenissero gli impulsi della preoccupazione. Tutti attendevano con una certa ansia l'Upgrade del nuovo secolo, nel quale, si vociferava, fosse presente almeno una specie di limitatore di questo sentimento, a me particolarmente avverso.

Avevo sentito parlare di gente prelevata e portata nei centri di Reinserimento per motivi ancora più futili rispetto a un peso sullo stomaco. In generale il chip 777 dava le prime avvisaglie di malfunzionamento già da bambini, per cui il numero di adulti ancora soggetti ad emozioni a briglia sciolta erano un numero davvero esiguo. A volte però, il delizioso chip, piccolo gioiello di nanorobotica impiantato nel cervello di ogni essere umano, dava segni di instabilità anche durante il corso della vita. I sintomi erano evidenti e spesso di natura psicosomatica: un eczema improvviso, malditesta ricorrenti, flatulenza incontrollata...Bob lo Svitato mi aveva fatto diverse lezioni sull'argomento e potevo fidarmi delle parole di un esperto come lui. Era stato tre volte nei centri di Reinserimento e ormai i dottori avevano perso qualsiasi speranza di reinserirlo nella società. Per (s)fortuna di gente come lui ce n'era davvero poca.

Se quel piccolo segno insignificante fosse stato l'avvisaglia di un mio avvicinamento ai famigerati sentimenti oscuri e all'indipendenza emotiva dal Sistema? Avrei fatto la fine di Bob, costretto a vivere nel parco cittadino? 

Odio, superbia, invidia, vendetta, incoscienza, crudeltà e intolleranza erano state bandite alla nascita del sistema dei Grandi Capi. Quando ero ancora piccolo chiedevo sempre a mio nonno di raccontarmi del mondo ''di prima''. Lui apparteneva alle generazione zero, quella che era cresciuta senza i chip 777 e a cui poi erano stati impiantati per primi.

<< Ah figliolo, non è che le cose fossero tanto diverse. Semplicemente adesso sono i Grandi Capi a decidere con che piede ti alzi la mattina, mentre prima ci pensava la Provvidenza >>, era solito rispondermi mentre si massaggiava la lunga barba bianca << bisogna dire, però, che l'umanità si è tolta un gran bel peso con questa storia del proibire i sentimenti oscuri. Adesso si vive proprio meglio. Mi mancano solo le pubblicità, erano così simpatiche...quelle si che sapevano farti desiderare veramente cose inutili >>. Che cosa fossero le pubblicità continuava a rimanere un mistero per me, ormai non ne parlava più nessuno. Avevo soltanto capito che gli uomini potenti di una volta le usavano per indurre gli altri uomini a sprecare i soldi in robe inutili. In effetti, la loro scomparsa aveva un senso: modestamente, eravamo in grado di capire perfettamente da noi, grazie ai punti assegnati alla categoria desiderio, quando era il momento giusto per buttare via un po' di stipendio.

La situazione era dubbia, necessitavo di un parere esperto. Avrei potuto parlarne con Karen, la mia psico-tutrice, ma sarebbe stato come andare alla stazione di polizia per confessare un crimine. Mi avrebbe sottoposto a chissà quale serie di test mentali, non volevo neanche pensarci. Oppure avrei potuto parlarne con Bob; lui di certo avrebbe saputo cosa fare.

La mia cara assistente informatica interruppe il getto d'acqua bollente, giusto per ricordarmi di muovere il sedere, o mi sarei giocato anche il posto di lavoro, oltre alla salute mentale. Non che io amassi il mio impiego: certo, avrei preferito fare l'attore o la rock star. La pubblica amministrazione era noiosa persino quando ricevevi dieci punti in Divertimento ed Entusiasmo.

<< Glielo dico onestamente Mr Jones: con delle medie di Determinazione e Autostima come le sue >>, mi aveva detto il Preside della mia scuola, durante l'anno dell'orientamento << il massimo che può arrivare a svolgere come lavoro è lo spazzino>>. 

Il fato aveva voluto graziarmi, fregandosene del giudizio di un uomo del suo livello. Ancora una volta il famoso ''posto giusto al momento giusto'' aveva trionfato sulle avversità della vita. Perfino un noioso lavoro d'ufficio era pur sempre meglio che passare le proprie giornate a raccogliere spazzatura. Senza offesa per gli spazzini, ovviamente.

Selezionai la modalità di asciugatura veloce ed indossai l'elegante completo grigio fumo che Isabelle aveva scelto per quel giorno. Non ebbi neanche il tempo di finire la colazione, quando fui sbattuto letteralmente  fuori di casa, con la ventiquattrore di pelle nera fra le mani.
  
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