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Autore: Madtora    16/11/2014    0 recensioni
Mentre decidevo cosa prepararmi per cena, è uscita fuori quella che doveva essere una banale riflessione sugli occhi, ma che alla fine si è trasformato in un racconto demenzialmente comico.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo
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Penso che non ci sia cosa più seducente degli occhi. Certo, gambe e culo fanno la loro parte, eh. Per non parlare delle tette. Chi non si gira vedendo un bel paio di tette? Ma gli occhi..hanno quel non so che di magico. Sono capaci di attrarti inmodoo magnetico senza essere mai volgari. Neanche se con il loro scrutarti l'anima ti inchiodano al muro mentre la lingua sta frugando dentro te muovendosi in quel modo così particolare, così sensuale...così intimo..ma stavamo parlando degli occhi. Non distraiamoci. Occhi. Occhi profondi, che possono nascondere parole non dette, ma che non possono nascondere la verità. perché quando cerchi di strappare un bacio a qualcuno lo capisci dagli occhi se vuole o meno. perché è facile dire di no a parole (le parole difficilmente vengono usate per dire realmente quello che si pensa. Perché ci sono cose che non bisogna dire per educazione -quanto si potrebbe discutere su questo-, per diplomazia, perché certe cose è meglio non dirle). Io spesso vengo sgridata perché dico esattamente quello che penso, e il casino è che gli occhi confermano. Oh se confermano. Ed ecco che crolla la mia facciata da bimba tenera, carina e coccolosa che di solito mi appioppano. The end.

Ma qui stiamo divagando in considerazioni personali. Dicevamo, gli occhi, si. Io li trovo meravigliosi. Certe persone con solo uno sguardo riescono a catturarti l'anima. E più le vedi, più sai che sei fottuto, perché ogni volta se ne appropriano di un pezzo sempre più grande finché tu non puoi far altro che andare da loro e cercare di fartela restituire. Non tutta, ci mancherebbe. Giusto un po'. Fosse anche solo quel pezzo chiamato dignità. Che insomma, ogni tanto fa piacere averla. Non si sa mai possa servire. Ma loro generalmente se ne fregano, e scoppiano a ridere a questa tua richiesta, e più ridono più i loro occhi si illuminano di quella luce che al confronto un faro nella notte è il sassetto che ti trovi nella scarpa quando metti le scarpe nuove. 'na cosa che aggiunge male al dolore. Ma te ne freghi, perché quegli occhi che ridono (di te? Della vita? Della loro stessa esistenza?) ti fanno cadere gli ultimj barlumi di difesa che ti eri creato. E allora sei fottuto. (l'ho già detto che sei fottuto? Beh, lo sei). E nel momento in cui tu prendi consapevolezza della cosa (che sei irrimediabilmente fottuto)...i suoi occhi si posano su un altro. Via, un tizio totalmente anonimo. Che vuole questo, su. Non ti far guardare a lei, va via. Ma niente, le tue indicazioni mentali non vengono ascoltatr. E dire che i tuoi occhi confermano benissimo le tue parole silenziose. Pare quasi di sentire il coro alle tue spalle, manco ci fosse una tifoseria di ultras. Ma nulla. Lui non coglie. Lei nemmeno. I tuoi ultras vanno a bere che tanto "a stare qui prendiamo solo freddo da quanto t'ha schifato (si, gli ultras hanno lo stesso tatto e delicatezza dell'autrice *prende un appunto di inserirli più spesso nei racconti. Non si sa mai che un coro da stadio cantato da gente ubriaca non possa servire*). E tu rimani solo (la dignità dopo aver visto questa scena ha deciso di chiedere la cittadinanza danese. Dice che hanno dei biscotti buoni). I tuoi occhi si spengono. Perché vivevano della sua luce riflessa. Ti passano una birra. Ghiacciata. Rossa.Te l'a portata la dignità prima di fare le valigie (in realtà sta aspettando il rinnovo del passaporto, quindi ancora un po' rimane con te. E ti aiuta a cercare altri occhi nei quali perdersi, perché, come dicono i suoi occhi, " metti che mi fanno storie col rinnovo, almeno vado lo stesso via da qui").
   
 
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