An
innocent temptation.
“You may be a sinner,
but
your innocence is mine.
Please me,
show me how it’s done.
Tease me,
you are the one”.
―Muse; Undisclosed Desires.
Mancavano
una decina di minuti all’ingresso di Ami per presentare il concorso di
bellezza: indossava un vestito rosso e aderente, che metteva in risalto le
gambe snelle e i seni abbondanti della diciassettenne. Si passò
un’ultima volta la mano destra tra lunghi cappelli lisci, per poi
afferrare con la sinistra il mascara, al fine di rendere le ciglia lunghe e gli
occhi ancora più espressivi.
Osservò
maestosamente il suo riflesso, mordendosi il labbro inferiore eroticamente mentre
sul volto era presente un’espressione sensuale: appena avrebbe messo
piede sul palcoscenico, gli uomini presenti avrebbero perso la testa per lei.
«Smettila
di pavoneggiarti, Chihuahua Scema», una vocina scorbutica
riecheggiò nello spogliatoio femminile ormai vuoto, mentre le labbra di
Ami si incurvarono verso il basso, formando una
smorfia visibilmente seccata. Socchiuse le palpebre per qualche secondo, inspirando
profondamente, per poi voltarsi, incrociando due grandi occhi
color nocciola.
«Aisaka», pronunciò lentamente il suo cognome,
in tono di sfida, lasciando che sul suo viso comparisse l’ombra di un
sorriso competitivo. Ami studiò con accuratezza
il suo viso imbronciato, i suoi lunghi capelli color miele che circondavano
morbidi l’esile viso, il corpo minuto, i piedi nudi che si sfioravano tra di loro
e il cellulare stretto nella mano sinistra. Indossava un abito bianco e delle
ali da angelo attaccate dietro ad esso. In quell’istante era
l’immagine della purezza, della sanità. «Non essere
invidiosa, è risaputo che nessun’altra donna può e potrà mai essere alla mia altezza», il suo
sguardo si rivolse nuovamente verso lo specchio, mentre si perse per
l’ennesima volta nella propria immagine, nella propria bellezza, nel
proprio narcisismo.
Taiga
– dal canto suo – si limitò a sbuffare, voltandosi e
appoggiando il gomito sul tavolo accanto a sé, sorreggendosi il capo
mentre riprese a guardare il cellulare. «Basta dire stronzate, stupida
cagna in calore!», sospirò con fare rassegnato, come se stesse
parlando ad una bambina capricciosa e viziata.
La
modella rimase infastidita dalle sue parole. Chinò appena il capo,
osservando il frustino che giaceva davanti allo specchio, il quale era una
parte del suo outfit. Lo prese tra le mani con fare
deciso, stringendolo fra di esse. Sul suo volto
comparve un ghigno: quanto le sarebbe piaciuto privare Aisaka
dei suoi vestiti, legarla e castigarla come si meritava. Voleva udire i gemiti,
le suppliche, le scuse, le urla. Bramava la sua pelle, la sua lingua, la sua
intimità, i suoi seni acerbi, i suoi orgasmi. La desiderava con tutta sé stessa.
Si
avvicinò lentamente ad una Tigre Palmare troppo
impegnata ad inviare messaggi a suo padre per accorgersene in un primo momento;
quando questa alzò lo sguardo, si ritrovò la modella di fronte a sé,
troppo vicina per i suoi gusti. Sobbalzò spontaneamente, sbarrando gli
occhi scuri, con l’intento di indietreggiare, ma i piedi nudi scivolarono
sul pavimento nitido. Sarebbe sicuramente caduta se non fosse stato per la
presa di Ami: la teneva stretta a sé, con il braccio attorno alla sua
vita.
Taiga,
disorientata, fece per parlare, ma l’altra la precedette.
«Sei
davvero goffa, Aisaka», il sorriso compiaciuto
e dominante della ragazza non poté fare a meno di imbarazzarla. Le sue
gote si infiammarono di un rosso acceso.
«Cosa stai…?», provò a ribadire, ma venne
interrotta.
«Sai, mi hanno sempre irritata le persone maleducate, Aisaka»,
cominciò Ami, sotto lo sguardo sconvolto di lei. La sua voce era
incredibilmente sensuale e provocante. «E se vuoi iniziare a piacermi, dovresti cominciare a portarmi più
rispetto»
Pochi
secondi a seguire avvicinò il frustino – che aveva ancora
nell’altra mano – all’interno coscia della Tigre Palmare; appena
si creò contatto, Taiga non esitò a chiudere le gambe tra di
loro, arrossendo brutalmente, per poi cercare di liberarsi dalla salda stretta
dell’altra.
«Smettila, Chihuahua Scema, stai diventando
inquietante!».
Mentre
pronunciava queste parole era così piccola,
imbarazzata, indifesa. Stava divenendo una vera e propria tentazione per Ami.
Voleva mordere le sue labbra, leccarle, riempirle di baci. Non poteva
più aspettare.
Stava per
avvicinarla ancora una volta a sé, quando udii un urlo non troppo forte
alle sue spalle. Si voltò di scatto, incrociando lo sguardo con una
ragazza del primo anno vestita da cameriera,
probabilmente anche lei doveva essere una concorrente.
«Scusatemi,
io volevo solo dire a Kawashima…»,
balbettò timidamente, mentre aveva entrambe le mani sugli occhi. Taiga
approfittò della distrazione della modella per fuggire dalla sua presa,
con il cuore che non riusciva a smettere di battere ed
il rossore sulle guance non accennava a placarsi.
«Devo
andare?», Ami sembrava tranquilla e allo stesso tempo seccata da
quell’interruzione. La ragazza del primo anno annuì un paio di
volte, senza togliere le mani dal viso.
La
modella lanciò un’ultima occhiata alla Tigre Palmare. I loro occhi
si incrociarono.
«Ricordati
che se continuerai a fare la bimba cattiva, sarò costretta a
punirti», detto questo Ami si avviò
trionfante e sicura di sé verso il palcoscenico, lasciando Taiga a bocca
aperta.
«Stupida
di una Chihuahua Scema, appena termina questo ridicolo
festival culturale ti tiro un pugno», borbottò innervosita.
Note dell’autrice: Ehm. Okay, è da tanto, troppo
tempo che non scrivo, quindi riprendere dopo un paio di mesi fa uno strano
effetto.
Un
po’ mi vergogno di aver scritto questa…cosa, ma la pubblico lo
stesso perché ho un animo masochista.(?)
A parte
queste cretinate, parto dicendo che Toradora è l’unico anime/manga in cui shippo tutti con tutti. E non scherzo!
L’idea
di vedere Ami e Taiga insieme mi è sempre piaciuta. Non so, secondo me
starebbero bene insieme!
Questa
One-Shot (o One-Shit nel mio
caso?) dovrebbe essere un Missing Moment
dell’episodio 13 dell’anime, dove Ryuuji
comprende com’è fatto veramente il padre di Taiga. (aww :c)
Ho messo
anche la cameriera che partecipa nel concorso, non so se vi ricordiate di lei, ahahah.
Sinceramente
non so cosa dire, spero vi sia piaciuta!
Unexpectedlyshy.