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Autore: Princess Of Marshmallows    16/11/2014    4 recensioni
▲Ami/Taiga | Missing Moment dell'episodio 13.
「La modella rimase infastidita dalle sue parole. Chinò appena il capo, osservando il frustino che giaceva davanti allo specchio, il quale era una parte del suo outfit. Lo prese tra le mani con fare deciso, stringendolo fra di esse. Sul suo volto comparve un ghigno: quanto le sarebbe piaciuto privare Aisaka dei suoi vestiti, legarla e castigarla come si meritava. Voleva udire i gemiti, le suppliche, le scuse, le urla. Bramava la sua pelle, la sua lingua, la sua intimità, i suoi seni acerbi, i suoi orgasmi. La desiderava con tutta sé stessa.」
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Ami Kawashima, Taiga Aisaka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cold and loveless

An innocent temptation.

 

 

You may be a sinner,

but your innocence is mine.

Please me, show me how it’s done.

Tease me, you are the one”.

Muse; Undisclosed Desires.

 

Mancavano una decina di minuti all’ingresso di Ami per presentare il concorso di bellezza: indossava un vestito rosso e aderente, che metteva in risalto le gambe snelle e i seni abbondanti della diciassettenne. Si passò un’ultima volta la mano destra tra lunghi cappelli lisci, per poi afferrare con la sinistra il mascara, al fine di rendere le ciglia lunghe e gli occhi ancora più espressivi.

Osservò maestosamente il suo riflesso, mordendosi il labbro inferiore eroticamente mentre sul volto era presente un’espressione sensuale: appena avrebbe messo piede sul palcoscenico, gli uomini presenti avrebbero perso la testa per lei.

«Smettila di pavoneggiarti, Chihuahua Scema», una vocina scorbutica riecheggiò nello spogliatoio femminile ormai vuoto, mentre le labbra di Ami si incurvarono verso il basso, formando una smorfia visibilmente seccata. Socchiuse le palpebre per qualche secondo, inspirando profondamente, per poi voltarsi, incrociando due grandi occhi color nocciola.

«Aisaka», pronunciò lentamente il suo cognome, in tono di sfida, lasciando che sul suo viso comparisse l’ombra di un sorriso competitivo. Ami studiò con accuratezza il suo viso imbronciato, i suoi lunghi capelli color miele che circondavano morbidi l’esile viso, il corpo minuto, i piedi nudi che si sfioravano tra di loro e il cellulare stretto nella mano sinistra. Indossava un abito bianco e delle ali da angelo attaccate dietro ad esso. In quell’istante era l’immagine della purezza, della sanità. «Non essere invidiosa, è risaputo che nessun’altra donna può e potrà mai essere alla mia altezza», il suo sguardo si rivolse nuovamente verso lo specchio, mentre si perse per l’ennesima volta nella propria immagine, nella propria bellezza, nel proprio narcisismo.

Taiga – dal canto suo – si limitò a sbuffare, voltandosi e appoggiando il gomito sul tavolo accanto a sé, sorreggendosi il capo mentre riprese a guardare il cellulare. «Basta dire stronzate, stupida cagna in calore!», sospirò con fare rassegnato, come se stesse parlando ad una bambina capricciosa e viziata.

La modella rimase infastidita dalle sue parole. Chinò appena il capo, osservando il frustino che giaceva davanti allo specchio, il quale era una parte del suo outfit. Lo prese tra le mani con fare deciso, stringendolo fra di esse. Sul suo volto comparve un ghigno: quanto le sarebbe piaciuto privare Aisaka dei suoi vestiti, legarla e castigarla come si meritava. Voleva udire i gemiti, le suppliche, le scuse, le urla. Bramava la sua pelle, la sua lingua, la sua intimità, i suoi seni acerbi, i suoi orgasmi. La desiderava con tutta stessa.

Si avvicinò lentamente ad una Tigre Palmare troppo impegnata ad inviare messaggi a suo padre per accorgersene in un primo momento; quando questa alzò lo sguardo, si ritrovò la modella di fronte a sé, troppo vicina per i suoi gusti. Sobbalzò spontaneamente, sbarrando gli occhi scuri, con l’intento di indietreggiare, ma i piedi nudi scivolarono sul pavimento nitido. Sarebbe sicuramente caduta se non fosse stato per la presa di Ami: la teneva stretta a sé, con il braccio attorno alla sua vita.

Taiga, disorientata, fece per parlare, ma l’altra la precedette.

«Sei davvero goffa, Aisaka», il sorriso compiaciuto e dominante della ragazza non poté fare a meno di imbarazzarla. Le sue gote si infiammarono di un rosso acceso.

«Cosa stai…?», provò a ribadire, ma venne interrotta.

«Sai, mi hanno sempre irritata le persone maleducate, Aisaka», cominciò Ami, sotto lo sguardo sconvolto di lei. La sua voce era incredibilmente sensuale e provocante. «E se vuoi iniziare a piacermi, dovresti cominciare a portarmi più rispetto»

Pochi secondi a seguire avvicinò il frustino – che aveva ancora nell’altra mano – all’interno coscia della Tigre Palmare; appena si creò contatto, Taiga non esitò a chiudere le gambe tra di loro, arrossendo brutalmente, per poi cercare di liberarsi dalla salda stretta dell’altra.

«Smettila, Chihuahua Scema, stai diventando inquietante!».

Mentre pronunciava queste parole era così piccola, imbarazzata, indifesa. Stava divenendo una vera e propria tentazione per Ami. Voleva mordere le sue labbra, leccarle, riempirle di baci. Non poteva più aspettare.

Stava per avvicinarla ancora una volta a sé, quando udii un urlo non troppo forte alle sue spalle. Si voltò di scatto, incrociando lo sguardo con una ragazza del primo anno vestita da cameriera, probabilmente anche lei doveva essere una concorrente.

«Scusatemi, io volevo solo dire a Kawashima…», balbettò timidamente, mentre aveva entrambe le mani sugli occhi. Taiga approfittò della distrazione della modella per fuggire dalla sua presa, con il cuore che non riusciva a smettere di battere ed il rossore sulle guance non accennava a placarsi.

«Devo andare?», Ami sembrava tranquilla e allo stesso tempo seccata da quell’interruzione. La ragazza del primo anno annuì un paio di volte, senza togliere le mani dal viso.

La modella lanciò un’ultima occhiata alla Tigre Palmare. I loro occhi si incrociarono.

«Ricordati che se continuerai a fare la bimba cattiva, sarò costretta a punirti», detto questo Ami si avviò trionfante e sicura di sé verso il palcoscenico, lasciando Taiga a bocca aperta.

«Stupida di una Chihuahua Scema, appena termina questo ridicolo festival culturale ti tiro un pugno», borbottò innervosita.

 

ami kawashima icon photo: Ami 18 36.png taiga aisaka icon photo: Taiga 13 26.png

 

Note dell’autrice: Ehm. Okay, è da tanto, troppo tempo che non scrivo, quindi riprendere dopo un paio di mesi fa uno strano effetto.

Un po’ mi vergogno di aver scritto questa…cosa, ma la pubblico lo stesso perché ho un animo masochista.(?)

A parte queste cretinate, parto dicendo che Toradora è l’unico anime/manga in cui shippo tutti con tutti. E non scherzo!

L’idea di vedere Ami e Taiga insieme mi è sempre piaciuta. Non so, secondo me starebbero bene insieme!

Questa One-Shot (o One-Shit nel mio caso?) dovrebbe essere un Missing Moment dell’episodio 13 dell’anime, dove Ryuuji comprende com’è fatto veramente il padre di Taiga. (aww :c)

Ho messo anche la cameriera che partecipa nel concorso, non so se vi ricordiate di lei, ahahah.

Sinceramente non so cosa dire, spero vi sia piaciuta!

Unexpectedlyshy.

   
 
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