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Autore: bik90    16/11/2014    3 recensioni
-Scusa Marty- disse Eleonora non appena l’altra ragazza le rispose al cellulare -Il professore mi ha spostato l’esame di critica letteraria a dopodomani-.
-Ma...ma domani è il mio compleanno, Ele...- mormorò Martina sentendo il cuore decelerare a quelle parole -Vuol dire...vuol dire che non ci sarai?-.
La più grande poggiò la fronte sul vetro della finestra della cucina del suo appartamento a Roma sospirando.
-Mi dispiace tanto, bimba- continuò -Non potrò esserci domani-.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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<< Scusa Marty >> disse Eleonora non appena l’altra ragazza le rispose al cellulare << Il professore mi ha spostato l’esame di critica letteraria a dopodomani >>.
<< Ma...ma domani è il mio compleanno, Ele... >> mormorò Martina sentendo il cuore decelerare a quelle parole << Vuol dire...vuol dire che non ci sarai? >>.
La più grande poggiò la fronte sul vetro della finestra della cucina del suo appartamento a Roma sospirando.
<< Mi dispiace tanto, bimba >> continuò << Non potrò esserci domani >>.
Sentì Martina reprimere un gemito e immaginò che stesse cercando di non piangere.
<< Non fa niente >> rispose dopo diversi secondi di silenzio e con molta poca convinzione << In fondo, è solo un compleanno di diciotto anni >>.
<< Ehi bimba, non fare così >> replicò immediatamente Eleonora << Vedrai che ti divertirai anche senza di me. E poi ti chiamerò quando farai il taglio della torta >>.
<< Okay ma...non sarà la stessa cosa >>.
<< Lo so ma non sarai sola! Ci saranno tutti i tuoi amici, e Federico, e Claudia con Tommaso! Non ti accorgerai nemmeno della mia mancanza per tutte le persone che ti ronzeranno intorno >>.
La ragazza dai capelli rossi sospirò tristemente e vide sua madre farle un cenno con la mano per richiamare la sua attenzione.
<< Devo andare adesso >> disse semplicemente.
<< Ti chiamo dopo cena >>.
 
Finalmente era arrivato il grande giorno. Martina attendeva il suo compleanno da mesi, aveva progettato quella festa nei minimi dettagli affinché tutti si divertissero con lei. Avrebbe compiuto diciotto anni e, anche se non sarebbe cambiato molto, la consapevolezza di essere maggiorenne la faceva sorridere. E poi al suo fianco aveva Eleonora, erano quasi due anni che stavano insieme, quasi due anni che la ragazza maggiore aveva detto addio alla sua vecchia vita per quella nuova con lei. Era bellissimo. Erano riuscite perfino a superare il problema della distanza che le separava e, tempo un altro anno, anche lei l’avrebbe raggiunta nella capitale per iscriversi all’università. Quando sarebbe accaduto, era convinta che le cose sarebbero solo potute migliorare. Quel pensiero la fece sorridere nonostante la situazione in quel momento non fosse quella che si era immaginata. Si guardò allo specchio mordendosi il labbro inferiore. Non sarebbe stata la stessa cosa senza Eleonora con lei quella sera, aveva immaginato che ci fosse, che ballasse con lei, che scartasse i regali al suo fianco. Invece sarebbe stata sola. Sospirò tristemente mentre volgeva gli occhi prima sull’orologio poggiato sulla scrivania e subito dopo fuori la finestra. Nonostante fossero quasi le nove di sera, ancora si percepiva un certo chiarore. Dopotutto era metà luglio, era logico che fosse così. Aveva sempre creduto che festeggiare gli anni in estate era più bello, faceva caldo, si mettevano vestiti estivi e scollati, si poteva andare in spiaggia, e invece aveva scoperto che non era così. Quello era un periodo di fuoco per gli studenti universitari che avevano la sessione estiva da affrontare. Eleonora stava concludendo il primo anno alla facoltà di Lettere Moderne e, nonostante avesse cercato di non far capitare l’esame per il suo compleanno, non ci era riuscita.
<< Marty >> disse Sofia entrando in camera e distogliendola dai suoi pensieri << È arrivato Federico. Cavolo, piccola, sei bellissima >>.
Martina arrossì a quel complimento preferendo non ribattere sul nomignolo usato dalla donna e si toccò una ciocca di capelli che aveva lasciato sciolta.
<< Pensa solo a divertirsi, mi raccomando. Questa è la tua serata >> continuò sua madre sapendo bene quale fosse il suo cruccio.
<< Lo farò mamma, promesso >> rispose la ragazza prendendo la sua pochette lasciata sul letto.
Salutò suo padre che l’aveva riempita di complimenti dalla mattina e sua sorella prima di uscire.
Sotto casa Federico la stava attendendo con la sua Punto grigia appoggiato alla portiera del passeggero. Appena la vide, le sorrise andandole incontro.
<< Sei meravigliosa, Marty >> fece il ragazzo dandole un bacio sulla guancia << Hai deciso di far girare la testa a tutti i ragazzi e le ragazze presenti? >>.
La ragazza rise posandogli una mano sul petto sfiorando la camicia e la cravatta che indossava.
<< Grazie >> rispose semplicemente.
<< Sono orgoglioso di farti in un certo senso da cavaliere stasera >>.
<< Anche tu sei molto elegante, Fede >>.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli tenuti fermi dal gel e le aprì lo sportello per permetterle di entrare. Federico aveva affrontato gli esami di maturità quell’anno e solo la settimana prima erano usciti i risultati finali. Non aveva ottenuto il punteggio massimo come Eleonora, ma novantatré era comunque un voto degno di festeggiamenti. Il suo obiettivo era adesso la facoltà di architettura e la preparazione al test d’ingresso. Martina, da quando il ragazzo era andato a vivere a casa Domenghi, aveva avuto modo di conoscerlo sempre di più e aveva capito che non era una persona che si scoraggiava facilmente. Affrontava qualunque sfida con calma e razionalità valutando attentamente ciò che stava facendo. Lo guardò sedersi accanto a lei e mettere in moto per avviarsi al locale prenotato. Quando arrivarono, trovarono Claudia e Tommaso ad attenderli ma, a parte loro, non era giunto nessun altro. La ragazza le andò incontro abbracciandola.
<< Questo vestito è bellissimo! >> esclamò raggiante << E ti sta benissimo! Lo so che sicuramente te lo avrà già detto Fede ma sei meravigliosa Marty >>.
<< Grazie >> rispose Martina che non era abituata ad essere al centro dell’attenzione. Di solito era Eleonora quella che concentrava tutti gli sguardi su di sé << Anche tu stai benissimo Claudia >>.
Ed era vero. La sorella della sua ragazza indossava un vestitino senza spalline a balze verdi che le scendeva stretto fin sopra il ginocchio e un paio di sandali neri dal tacco vertiginoso. Federico, invece, aveva scelto una camicia a mezze maniche azzurra, cravatta grigia e jeans dello stesso colore. A fare bella mostra, inoltre, spiccava la cinta della Fred Perry, regalo della maturità da parte di Fulvia. Tommaso, infine, aveva optato per una camicia nera a maniche lunghe che aveva arrotolato fino all’altezza del gomito con una cravatta bianca che aveva leggermente allentato. Il primo bottone dell’indumento slacciato e il gilet completamente aperto gli conferivano un’aria fintamente trascurata mentre il jeans era bianco. Non era esattamente l’abbigliamento che preferiva per un ragazzo, a Martina piaceva molto di più il modo di vestire di Federico ma non era importante in quel momento. Presto iniziarono ad arrivare gli altri invitati e la sala si popolò di ragazzi che urlavano, ballavano, bevevano e si divertivano. Simona venne accompagnata dal suo ragazzo Roberto e le si fiondò letteralmente addosso quando la vide urlandole, per sovrastare la musica, quanto stesse bene.
<< Eleonora non sa che si perde! >> disse sorridendole << Sei fantastica! >>.
<< Ha un esame domani, ci tiene molto all’università >> rispose Martina.
<< Oh dai, è un esame! Avrebbe potuto rimandarlo a settembre! >>.
La festeggiata avrebbe voluto risponderle che Eleonora si era lasciata per settembre latino, che era il più grosso scoglio del primo anno ma fu distolta dalla mano di Federico che le porgeva una birra.
<< Niente pensieri tristi stasera >> le disse facendo un sorso dalla sua bottiglia.
<< Lo so che non dovrei >> rispose Martina osservando tutti i ragazzi che si stavano divertendo << Ma... >>.
<< Niente ma. Eleonora avrebbe voluto che ti divertissi, non che pensassi a lei che si starà sicuramente disperando sui libri adesso >>.
Per un solo secondo la ragazza si concesse di pensare che forse l’altra avrebbe potuto davvero fare a meno di dare quell’esame e rimandarlo a settembre; l’attimo dopo accantonò quelle riflessioni come egoistiche da parte sua e accettò di ballare con Tommaso mentre Claudia era impegnata col fratello. Guardò il suo orologio da polso, era mezzanotte meno un quarto. Ancora quindici minuti e sarebbe entrata la torta. Quello sarebbe stato il momento in cui Eleonora le sarebbe mancata da morire. Improvvisamente tutte le luci della sala si spensero causando sbigottimento e urla tra i presenti. Martina si guardò intorno cercando Federico e gli si affiancò mentre le prime ragazze iniziavano a domandarsi cosa fosse successo. Anche la musica si era spenta e regnava uno strano silenzio.
<< Hai una vaga idea di cosa stia accadendo? >> domandò agitandosi leggermente.
Non aveva calcolato che qualcosa sarebbe andato storto e la cosa la preoccupava. Federico le rivolse un sorriso rassicurante.
<< Tre...due...uno... >> disse solamente.
In quel momento si accese un’unica luce, quella di un proiettore, illuminando la parete che stava di fronte a tutti i presenti. Martina gettò un’occhiata interrogativa sia al ragazzo che a Claudia che si era avvicinata tenendo per mano Tommaso.
<< Ma... >>.
Una voce fin troppo familiare iniziò a parlare proprio mentre lei aveva aperto la bocca.
<< Ricordo la prima volta che ti ho vista >> iniziò e contemporaneamente sulla parete tutti videro la foto del liceo scientifico che frequentavano << Eravamo all’uscita della scuola, per sbaglio ti ho urtata e ti ho fatto cadere. Da quel momento siamo state noi due anche se un noi ancora non c’era >>.
L’immagine cambiò e apparve una foto di una vespa bianca insieme ad una vista sul mare. Martina si coprì la bocca mentre gli occhi le diventavano lucidi. Ricordava quel posto.
<< E questo spiazzo? Ti ci ho portata la prima volta che siamo state sole col mio motorino. Mi pare d’averti imposto di entrare a seconda ora ma puoi sempre smentire se vuoi >>.
Nella stanza si levarono alcune risate compresa quella della festeggiata mentre la foto scompariva sotto i loro occhi.
<< Non sono mai stata una persona semplice, tu più di tutti puoi confermare. Difficile, orgogliosa, testarda, antipatica, stronza, anche un po’ paurosa; questa sono io. Okay, lo ammetto. Questo video è unicamente su di me, per farmi conoscere a chi ancora non sa chi sono >>.
La diciottenne rise di gusto e una lacrima le rigò la guancia destra. Claudia la abbracciò ridendo sottovoce.
<< Sto scherzando ovviamente. È la tua festa, il tuo compleanno, la tua maggiore età. Mai come stasera sei la protagonista assoluta ed io voglio che ti senta speciale >>.
Sulla parete tre foto di fila apparvero e scomparvero; la prima era l’appartamento sfitto di Eleonora, la seconda la casa in affitto a Roma in cui abitava, la terza era una spiaggia al tramonto. Martina sorrise, erano tutti posti in cui avevano fatto l’amore. Per tutte le persone presenti non avevano senso ma per lei erano importanti. Ricordava perfettamente ogni sensazione provata, ogni attimo insieme, ogni gemito, ogni sospiro, ogni battito del cuore.
<< Ma tu sei speciale, Martina. Non c’è bisogno che lo dica io per saperlo. Guardati intorno, hai degli amici meravigliosi, che ti vogliono bene, due genitori fantastici, una sorella che ti prende costantemente ad esempio. Sei fantastica in tutto quello che fai >>.
Mentre parlava comparve una foto della ragazza con i capelli rossi con gli occhiali da sole e il costume che faceva la linguaccia all’obiettivo e subito dopo una in cui dormiva sul lettino vicino la riva.
<< Ed io sono fortunata a starti accanto >>.
Adesso Martina piangeva e non faceva niente per nasconderlo. La sorella di Eleonora la strinse sussurrandole di asciugarsi gli occhi nonostante anche i suoi fossero lucidi. La ragazza la abbracciò nascondendo leggermente il viso nell’incavo tra il collo e la spalla dell’altra e singhiozzò una sola volta.
<< Siete degli stronzi >> sussurrò riferendosi al fatto che sia Claudia che Federico erano al corrente della sorpresa.
<< Sapevamo che ti sarebbe piaciuta ed Eleonora ci teneva davvero tanto >>.
<< Il punto è che da quando ci sei tu nella mia vita, mi sento meno difficile, meno orgogliosa, meno testarda, meno antipatica, meno stronza, meno paurosa perché mi migliori, mi hai reso quella che sono adesso. Mi hai reso felice. Penso d’averti atteso tutta la vita perché una come te non si incontra tutti i giorni. E so che non voglio lasciarti andare per nessun motivo. Ti amo, Martina >>.
Intanto che la voce si espandeva nella sala e veniva ascoltata dai presenti, le foto erano cambiate. Si videro due mani intrecciate in penombra, una rosa completamente sbocciata e infine loro due insieme. Eleonora e Martina fotografate mentre alle loro spalle si sparavano i fuochi di capodanno, una in cui ridevano sporche di gelato e infine, l’ultima, in cui si baciavano con gli occhi chiusi di notte. Nel vedere la foto finale, la festeggiata sorrise ancor più di quanto non stesse già facendo. Era la stessa che aveva come sfondo sul cellulare. Mentre l’immagine si sfocava lentamente iniziarono a sentirsi le prime note della canzone A te di Jovanotti. Le luci vennero accese lentamente e finalmente Martina poté vedere Eleonora. Era in piedi vicino il proiettore che era magicamente apparso, indossava un vestito nero dallo scollo esagerato, la manica a veletta e un paio di sandali neri con degli strass sulle fibbie dal tacco almeno di dodici centimetri. Al collo portava un filo di perle classico, un paio di orecchini a goccia giocavano a nascondino con i lunghi capelli e al polso destro faceva bella mostra il bracciale che le aveva regalato Martina per i suoi diciannove anni. Tra le mani stringeva una rosa rossa, la stessa che anche al compleanno precedente le aveva porto. Si sorrisero ed Eleonora non trovò le parole per descrivere quello che stava vedendo. Martina non era solo stupenda, aveva una luce che brillava negli occhi che ancora non le aveva visto. Esattamente come lei, anche l’altra ragazza stava crescendo, diventava una donna sotto il suo sguardo e l’unico pensiero razionale che riuscì a formulare fu quello di poterci essere sempre per lei. La vide avvicinarsi a grandi passi mentre ancora si asciugava le lacrime, il vestito rosa corallo oscillava in armonia con i suoi movimenti mentre i capelli, raccolti in un’acconciatura alta, non si muovevano.
<< Sei una stronza! >> esclamò la più piccola non appena le fu davanti << Mi avevi detto che non saresti potuta venire, che avevi l’esame ed io... >>.
Eleonora si limitò a sorriderle porgendole il fiore.
<< Non credere che questo adesso... >> continuò nonostante tutto sorridendo e accettandolo
Ma la ragazza le circondò la vita con entrambe le braccia spingendola verso di sé e baciandola per impedirle di continuare. Non appena lo fece una cascata di petali di rosa cadde loro addosso esattamente nel momento in cui la voce di Jovanotti si spegneva.
<< Ti amo >> disse semplicemente Eleonora quando si staccarono.
<< Anch’io ti amo >> mormorò sulle sue labbra Martina togliendole un petalo rimasto incastrato tra i capelli.
<< Allora, piaciuta la sorpresa? Devi ammettere, Marty, che l’abbiamo curata nei minimi dettagli >> disse Federico abbracciando la sorella.
La festeggiata lo spintonò bonariamente.
<< Stronzo >> si limitò a rispondere portandosi la rosa al naso per odorarla.
In quel momento scoccò la mezzanotte e tutti gli invitati iniziarono ad applaudire nel vedere il cameriere arrivare spingendo il carrello con la torta. Nel vederlo, Martina scoppiò a piangere ed Eleonora la abbracciò domandandole cosa avesse.
<< Mi avevi fatto credere che non ci saresti stata ed io mi ero preparata a non averti qui mentre ora... >>.
La più grande la baciò per zittire le sue parole.
<< Sono qui, sono sempre stata qui. Per te. Sarebbe stato da folli non esserci. Sono stata la prima a fare l’esame proprio per questo! >>.
Martina la abbracciò mentre Eleonora le lasciava un bacio tra i capelli.
<< Grazie >> fece << A proposito, com’è andato? >>.
<< Ventotto! >> esclamò l’altra con un sorriso. Le diede un altro bacio sul naso << Auguri, bimba >> aggiunse poi porgendole finalmente il suo regalo.
Martina prese il piccolo pacchetto col cuore che le batteva forte nel petto.
<< Cos’è? >> chiese anche intuitivamente lo aveva compreso.
<< Dai, aprilo! >>.
La ragazza ubbidì scoprendo un cofanetto di velluto rosso con dentro una fedina d’oro bianco con un unico brillantino al centro. Eleonora lo sfilò dalla custodia e solo allora Martina notò che l’altra ne aveva una identica all’anulare. Una lacrima le scivolò sulla guancia per la forte emozione e gemette nel tentativo di non farsi prendere dai singhiozzi.
<< Con te sempre >> lesse Eleonora l’incisione che vi aveva fatto fare prima di infilarglielo al dito.
Nel sentire quelle parole, Martina la baciò con impeto sporgendosi verso di lei e sorrise sulle sue labbra.
<< Ti amo, Eleonora >>.
 
 
  
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