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Autore: Voglioungufo    16/11/2014    3 recensioni
"E così non ricordi nulla dal 1973?" chiede Occhi di Gatto.
"Esatto".
"Fantastico! Posso riutilizzare tutte le mie vecchie battute!"
"Cecilia" la riprende Charles e finalmente Logan scopre il nome di quella ragazzina.
(...)
"Raven gettò la pistola e non sparò"
"Così decisero di lasciare in pace i mutanti, tu e Magneto faceste pace e costruiste la scuola?"
"No" dice il Professore con un leggero sorriso "Nulla di cos' semplice. La pace tra mutanti e umani era appena iniziata, ma fu altro a crearla. Quel giorno che Raven gettò la pistola fu solo l'inizio di un mondo migliore".
---
Per quanti come me alla fine di DOFP si sono sentiti spezzati e convinti che ci fosse il seguito (che ci sarà, altrimenti vado a protestare). Cos'è successo da quando Logan fu tirato fuori dall'acqua? Alla fine Mystica tornò da Charles? Cosa combinò Erik? Come riuscì Charles a mantenere la sua promessa? Ma, cosa più importante, CHARLES ED ERIK RIUSCIRONO A RISOLVERE I LORO PROBLEMI DI COPPIA?
(La Cherik è per lo più accennata, ognuno interpreta come vuole)
|Spoiler per chi non avesse visto l'ultimo film| Post DOFP| Slash| anzi, Pre-Slash| Nuovi personaggi|
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4
Mutant ad Proud
**
Xavier's School per ragazzi speciali.
"Forza, concentrati" disse in tono incoraggiante Charles fissando pieno di aspettative la ragazza minuta che gli stava davanti. Angie strinse gli occhi iniziando a soffiare nel tentativo di controllare la sua mente. Sembrava che si stesse per mettere a piangere dalla frustazione.
"No, ferma. Ferma", la richiamò accorgendosi che la psiche della ragazza stava raggiungendo un punto di rottura. La ragazza rilassò la schiena prendendo un bel respiro "Così non combini niente", continuò Charles avvicinandosi con la sedia a rotelle.
"Mi dispiace", borbottò lei. Aveva notato che la ragazza lo ripeteva molto spesso.
"Devi imparare a controllare il tuo potere, non puoi entrare nella mente delle persone come un tornado. E devi imparare a selezionare i ricordi, non puoi prenderli tutti. Solo quelli che ti serveno" ribatté duro, era una cosa che odiava -essere duro, si intende - ma aveva capito che l'unico modo per tenere in riga degli adolescenti era quello di avere una mano ferma ed essere inflessibile.
"Mi dispiace, ma non ci riesco..."
"Sì che ci riesci, devi solo imparare. Su rifacciamo", ancora una volta Charles lasciò cadere le difese mentali permettendo ad Angie di entrare. Ancora una volta si vide passare tutta la vita davanti come un fiume in piena senza niente a trattenerlo. Piccoli particolari venivano a galla, cose che aveva dimenticato gli tornavano alla mente ma tutto questo senza un criterio preciso. E questo non andava bene, Angie non li controllava. Quando iniziaro a saltare fuori ricordi legati alla sua infanzia, in particolare il suo patrigno, la buttò bruscamente fuori. Non fu difficile, il controllo che aveva Angie sulla sua mente era molto debole, bastava poco per distruggerlo.
"Te lo avevo detto che non ero pronta", ansimò Angie sedendosi a terra.
"Eppure tu lo sai fare" disse Charles andandole vicino e poggiando una mano sulla sua spalla magra "Quando ci siamo incontrati hai trovato e utilizzato i ricordi che ti servivano ignorando gli altri senza problemi".
"Lo so! E' che..."
"Che...?"
"E' che non ci riesco! Per una cosa del genere mi serve la rabbia, la situazione...!"
"Non può pensare di riuscire a controllare il tuo potere solo con la rabbia" ribatté pacato sentendo una strana sensazione di inquietudine.
"La rabbia mi ha permesso di farcela per tutto questo tempo", ribatté sconsolata appoggiando il mento sulle ginocchia raccolte al petto.
No, ti ha quasi ucciso in tutti questi anni. Ma si morse la lingua, quella ragazza aveva già troppe cose in comune con lui, era incredibile come la maggior parte dei discorsi che facessero fossero uguali a quelli con lui. Era come vivere in un grande Déjà-vu.
"Esistono altri metodi per farcela", si decise poi a rispondere anche se non gli sembrava la risposta giusta.
"Charles... chi è Erik?"
Il suo cuore fece un capitombolo e istintivamente sbarrò la sua mente chiudendo tutti i ricordi che aveva di quel cretino dentro un baule. Metaforicamente parlando.
"Angie", la riprese "sei entrata nella mia mente senza il tuo permesso".
"Non l'ho fatta apposta. Eri talmente preso a ricordare che era come se lo stessi facendo io" si difese "E' stato inevitabile".
"Ed è per questo che siamo qui" riprese a sorridere Charles "Per allenarci"
Anche Angie sorrise, lui fece per uscire ma la voce della ragazza lo bloccò.
"Non hai risposto alla mia domanda".
"..."
"Era tanto importante? Perché ogni volta che sfioro un suo ricordo lo nascondi?"
"Credo che oggi possa bastare così" ispirò con forza e uscì sentendo la schiena preforarsi dallo sguardo deluso della mutante.
**
Angie si sentiva quietamente frustata mentre nascondeva la testa tra le mani. Era abituata a sentire i ricordi degli altri come se fossero i propri, a vedere tutti quelle immagini che la scollegavano dalla realtà ma ora che sapeva di poter controllare questa cose si sentiva la testa scoppiare perché non ci riusciva. E lei lo voleva, Dio se lo voleva, avrebbe così finalmente potuto concentrarsi su sé stessa senza confondere la propria vita con quella degli altri.
In più, voleva capire perché ogni volta che Charles le parlava saltasse fuori un uomo dai capelli di un colore indefinito e gli occhi magnetici. Aveva tentato di scoprirlo da sola ma ogni volta che ci provava veniva buttata fuori, nemmeno l'attacco diretto era servito.
Non voleva dirglielo, ma lei voleva saperlo.
"Ehi, Micietta" sentì la mano di Raven spettinarle i capelli e le rispose con uno sbuffo.
"Finita la lezione con Charles?"
"Sì", rispose monossillabica. Anche perché era ovvio. Alzò la testa guardando la donna che aveva iniziato a considerare come un'amica cercare qualcosa dal frigo. Si trovavano infatti nella cucina della grande casa.
"Raven?" la chiamò.
"Mh-mm?"
"Tu puoi dirmi chi è Erik?" chiese fingendo disinteresse. Vide la schiena della mutaforma irrigidirsi mentre la guardava distogliendo la sua attenzione dalla ricerca di qualcosa di commestibile.
"Lo sai che non puoi entrare nella mente degli altri senza permesso?" la riprese.
Uffa, ma perché non fanno altro che ripetermelo?! Ho capito!
"Charles ha detto che posso farlo durante l'allenamento" si difese "e molti dei suoi ricordi sono legati a lui. Chi è?"
"Un vecchio amico...che ha fatto scelte sbagliate" le rivelò chiudendo il frigo e sedendosi vicino a lei.
"Scelte sbagliate?" chiese desiderosa di sapere di più.
"Vedi... lui era convinto che fosse diritto dei Mutanti regnare sulla terra sottomettendo gli Umani"
Angie aggrottò la fronte confusa, "E perché mai?"
"Fino a pochi anni fa le cose erano diverse, i Mutanti erano mal visti e studiati, tu stessa hai subito esperimenti per la tua diversità".
"Quindi... quindi non sono stata un caso isolato?" si morse il labbro.
"No, la cosa era abbastanza normale. Lui sognava la libertà per noi Mutanti".
"Non mi sembra una brutta cosa..."
"Ma erano i mezzi con cui voleva ottenerla! Lui li odiava davvero, li odiava tutti. Uccideva e distruggeva in nome della Causa".
"Ah, un pazzoide quindi?"
"Sì, ma non devi giudicarlo male. Il fatto è che gli sono successe molte cose brutte a causa della sua natura e dell'odio degli uomini, è successo un po' quello che è successo a te. All'inizio voleva solo vendicarsi, ma poi ha capito che era una cosa più grande di lui, a quel punto ha preso la decisione di diventare Magneto. E' il suo nome di battaglia, come il mio è Mystica" aggiunse davanti alla sua occhiata confusa "E mi ha insegnato una cosa importantissima".
"Ovvero?"
"Mutante e fiera di esserlo".
Angie fece una smorfia di approvazione "Anche io sono fiera di esserlo" e a riprova di ciò lasciò che le sue orecchie si tramutassero in quelle di un gatto rivelando la sua vera forma.
"Hai anche la coda!" rise Raven trascinando anche l'altra ragazza in una risata.
"E adesso dov'è?" chiese ricacciando dietro la risata.
"Lontano, dove non può far male a nessuno" rispose.
"Mi sarebbe piaciuto conoscerlo".
"Gli assomigli molto per certi aspetti. Probabilmente è per questo che Charles non riesce a controllarsi in tua presenza".
"Gli voleva bene?"
"Non immagini quanto"
   
 
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