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Autore: SmileRed    16/11/2014    2 recensioni
Leòn Vargas è uno dei ragazzi più sfigati del liceo. E' un ragazzo molto introverso, non parla e sta sempre per i fatti suoi. Viene spesso preso di mira dai ragazzi della squadra di basket e dalle cheerleader non sapendo di essere il sogno proibito di ognuna di esse.
Violetta Castillo è la ragazza più amata in tutto il liceo. E' la capo cheerleader, ha un carattere forte e deciso si può dire che sia una ragazza senza scrupoli.
Potrebbe mai nascere una storia d'amore fra questi due individui ?
[...]
"- Sai, amare è la cosa più bella che possa esistere, ma essere amati; è la completezza che avvolge l'anima inquieta. Ed è bello anche; poter con un sorriso ed un abbraccio esprimere tutto ciò che si custodisce nel cuore, tutto questo sai, non ha eguali. E ancora, poter con una stretta di mano sfiorare i brividi dell'emozioni altrui "è vivere" semplicemente vivere... poter sentire le carezze del cuore, mentre nella complicità appagante di un anima affine, si placa l'eterno uragano della lontananza "è melodia perfetta" che combina e sincronizza l'impercettibile sinfonia di un cuore colmo di felicità! Ho l'amore, semplicemente meraviglioso! Sai. -
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eres mi mayor peligro.
Capitolo 6.

“ Vargas potresti dirmi dove mi stai portando! Sono almeno due ore che camminiamo! ” esclamai stizzata. Erano almeno due ore che camminavamo senza meta, continuava a ripetermi che la sorpresa mi sarebbe piaciuta ma sinceramente in quel momento avrei preferito fermarmi. “ Calma nana, manca ancora qualche minuto e non rompere le scatole ” si lamentò roteando gli occhi. Osservai il cammino sbuffando, i miei piedi stavano letteralmente andando a fuoco nonostante il freddo. Avrei potuto intitolare quella 'avventura' "Le grandi idee di Leòn". Attraversare metà della città d'inverno non era il massimo, soprattutto non era romantico! Anche se sinceramente da Leòn non mi sarei mai aspettata qualcosa di romantico, non era quel tipo di ragazzo. Per lui giocare alla palystation insieme era romantico, non mi feci illusioni, non troppe. Mi piaceva fantasticare su di noi, un po' come si fa con i protagonisti di una Serie Tv, non pensavo certo a cosa sdolcinate ma almeno carine, come cenare a lume di candela o una cosa più semplice come andare al cinema. Senza nemmeno accorgermene ci fermammo. Dove ci trovavamo? Era una specie di giardino completamente ricoperto da fiori secchi e alberi spogli, anche se dovevo ammetterlo la vista era stupenda. “ Ti piace? ” mi sussurrò all'orecchio, dopo nemmeno un secondo sentì le sue braccia circondarmi la vita da dietro. “ E stupendo ” dissi sorridendo alla vista del sole che pian piano lasciava il suo posto alla luna. Era inverno e le giornate si accorciavano, erano le cinque del pomeriggio e già stava facendo notte. “ Vieni. ” Mi prese la mano e mi trascinò in una parte indefinita del giardino. “ So che così da un'aria malinconica, ma di primavera è qualcosa di unico. Un po' come te. Quando le giornate sono brutte e le nuvole coprono il cielo, hai sempre un'aria triste. Invece quando il sole splende nel cielo azzurro sei qualcosa di pazzesco, qualcosa che riesce ad illuminare le mie giornate che fino a poco tempo fa erano sempre grigie. Ti ho portata qui per farti capire che grazie alle cose belle le cose brutte rinascono, questo giardino prima che arrivassimo era spento, triste, ora che ci sei tu invece, per me è il posto più caloroso che possa esistere ” rimasi incantata da quelle parole, non avrei mai pensato che il Bel Tenebroso avesse quelle parole nel suo repertorio. Bel Tenebroso già, dall'inizio della nostra relazione tenebroso però, non lo era più. Non nascondo però che avrei voluto sapere di più sul suo passato, ma chissà un giorno me lo avrebbe raccontato. “ E che fai? Non dici niente? ” sorrise poggiando la sua fronte sulla mia. “ Che dovrei dire scusa? ”,“ Non so, qualcosa di poetico. Sono rimasto un'ora a pensare cosa dirti, me le sono addirittura scritte su un foglio per non dimenticarle, e tu invece fai scena muta. Grazie. ” fece il broncio e si allontanò dal mio viso. “ Dai Leòn, sai che non sono brava con le parole ”,“ Già, sai se ripenso a quando invece di scrivere 'Sono' scrissi 'Osno' rido ancora ” scherzò prendendomi in giro. Offesa gli diedi uno schiaffo sul braccio. “ Ahi! ”,“ Così impari ” dissi incrociando le braccia al petto. Lo sentì ridere di gusto sfilando dalla tasca un pacchetto di sigarette. “ Fermo! ” gli strappai la sigaretta dalle dita gettandola per terra. “ Quante altre volte dovrò ripeterti di non fumare, arriverà il giorno in cui accenderò cinque sigarette e te le spegnerò tutte in fronte ” mi fissò divertito mordendosi il labbro inferiore dove si trovava il piercing ad anello. Gli dava un'aria da cattivo ragazzo anche se non lo era per niente, era un orsacchiottino. “ La finezza fa parte di te Vilu, lasciatelo dire. Comunque adesso basta fare storie ti ho portato un regalo ” prese il suo zaino e tirò giù la cerniera, tirò fuori un pacchetto di forma rettangolare abbastanza grande. Ritornò di fianco a me e me lo porse. “ Apri ” mi ordinò. Titubante lo presi tra le mani. “ Non sarà uno dei tuoi stupidi scherzi come quello del babydoll, a mio padre venne un colpo quando il pacco arrivò a casa ” per l'ennesima volta rise ma questa volta sembrasse quasi dover piangere “ Lo scherzo del babydoll, EPICO! ” disse tra una risata e l'altra.
Scartai il pacchetto e mi ritrovai davanti una scatola in carta. Osservai per un'ultima volta Leòn e aprì la scatola. Spalancai gli occhi. “ Così potrai fotografare i nostri momenti migliori ” mi sussurrò all'orecchio con voce seducente. “ Avrai speso un botto ”,“ Non preoccuparti, ho iniziato a lavorare in un bar vicino casa e sono riuscito a racimolare qualche soldo, così con il primo stipendio ho pensato di farti un regalo. Sapevo che ti piace fotografare perché guardando le immagini sul tuo cellulare ho notato foto di paesaggi o oggetti. Sai sei brava ” sorrisi dolcemente osservando l'oggetto, mai nessuno mi aveva fatto un regalo così speciale, mai nessuno mi aveva complimentato per le mie fotografie. “ Aspetta questo vuol dire che hai sbirciato sul mio cellulare ”,“ Ma stai zitta... ” le sue mani si posarono sulle mie guance e sentì la sua bocca posarsi sulla mia, le sue labbra si muovevano dolcemnte sulle mie, come se le pennellassero. Posai le mie mani sulle sue, che in un certo senso era come portarle sulle mie guance. Quando ci staccammo ci guardammo negli occhi sorridendoci. “ Prendi la macchina fotografica e facci una foto ” sussurrò dolcemente sulle mie labbra. Senza pensarci due volte, mi abbassai e presi la macchina dalla scatolo. Lui si appoggiò all'albero cingendomi la vita da dietro poggiando il mento sulla mia spalla facendo la linguaccia, io invece baciavo la sua guancia sinistra. Fecimo tante di quelle foto che persimo il conto, e anche la condizione del tempo. “ Fa freddo ” dissi stringendomi alla sua felpa “ Se domani non ti metti qualcosa di più pesante giuro che ti faccio morire dal freddo ” rispose stringendomi a se. Adoravo quando le sue braccia circondavano il mio corpo, mi sentivo protetta, sembravo una bambina, ma lui era il mio punto debole. “ Mi piace stare con te. Mi piace sentirti vicina, mi piace l'odore dei tuoi capelli, e adoro il tuo essere scontrosa. E mi piace pensare che tu sei il mio presente ” lo strinsi ancora di più, strofinai il volto sul suo maglioncino nero e ispirai il suo profumo. “ Leòn parlami di te, parlami del tuo passato, dammi la possibilità di scavare nei tuoi pensieri ” sussurrai poggiando il capo sul suo petto. Sentì i suoi muscoli irrigidirsi e la sua presa allentarsi. “ Scusa Violetta, ma cre... ” lo interruppi poggiando un dito sulle sue labbra. 
“ Non mi devi nessuna spiegazione, quando sarai pronto lo farai. Adesso godiamoci il momento. ”

Sbadigliai chiudendo la finestra di WahatsApp. Poggiai il cellulare sul comodino. Ero stanca morta, due ore all'andata e due ore al ritorno, in compenso però passai una delle giornate più belle della mia vita. Stare con lui mi rendeva felice, spensierata ma allo stesso tempo dubbiosa. Cosa c'era nel suo passato da farlo rabbrividire solo al pensiero? Avrei voluto tanto saperlo, per aiutarlo, sapevo che quegli uomini, quei lividi, facevano parte di esso, l'idea che Leòn partecipasse a scontri clandestini si faceva spazio nella mia mente. Scossi la testa allontanando quello stupido pensiero, ma se così fosse stato cosa sarebbe accaduto alla nostra relazione? Se un giorno me lo avrebbe raccontato non avrei potuto esser altro che felice, quello dimostrava che si fidava di me, che mi amava. La parola amare è sempre una parola difficile, un verbo troppo complicato da coniugare. Sentivo la sua mancanza, avrei voluto averlo lì con me, sentire la sua voce mi faceva bene, ridere alle sue battute stupide. Il regalo era sicuramente una delle cose più belle, amavo la fotografia da quando avevo iniziato a capire che Leòn mi interessava, passavo le mattinate ad aspettarlo uscire dal cancello per fotografarlo segretamente, in quei giorni cambiai anche il codice del cellulare per far si che né Camilla e soprattutto né Francesca vedessero quelle foto. Francesca e Diego erano ancora gli ostacoli principali, per il compito del professor Galindo la settimana scorsa andai da Diego, mantenni le distanze e sembrava che lui avesse capito che qualcosa non andava. Francesca invece continuava nella lotta spietata per conquistare il cuore di Leòn inviandogli addirittura bigliettini segreti. Leòn pensava fossi io a scrivere quelle cose insensate. Fortunatamente capì che in realtà era Fran. Sentì il cellulare vibrare sul comodino, guardai il display: Camilla. Risposi.
Oh, finalmente eh! E' da due settimane che non ti ci si vede e non ti ci sente, sei sconnessa? Hai per caso dimenticato della mia esistenza?
- Ciao Cami. Scusa, scusa, scusa, è che in questi giorni ho avuto molto da fare, ma non pensare che mi sia dimenticata della mia migliore amica malaticcia. Come stai? E' scesa la febbre?
- Per la tua migliore amica il tempo non lo trovi ma per correre dietro al Bel Tenebroso ne trovi fin troppo, eh? Se te ne fossi accorta questa mattina ero presente in classe! Ero anche seduta al tuo fianco! Perciò ho detto sei sconnessa. Si vede lontano un miglio che state insieme Vilu.
- Come scusa? Come fai a spere di me e Leòn? 
- Sono la tua migliore amica Vilu, dovresti capirle certe cose. Comunque l'ho capito da come vi guardate e perché oggi camminavate per strada mano nella mano. Come fate a nascondere che state insieme se poi camminate mano a mano?
- Il fatto è che non riusciamo a gestirlo Cami, è successo tutto così infretta che non sono riuscita nemmeno a parlartene.
- Parlarmene? Vilu se non lo avessi scoperto io tu non me lo avresti mai detto. Ammetto però che sono felice, ma anche un po' spaventata. Felice perché ti vedo serena, spaventata perché di Leòn non si sa poco e niente e di quello che si sa sono solo cose negative.
- Cami, Leòn è il ragazzo giusto. Non immagini cosa si nasconde dietro quella corazza. Pensa che oggi mi ha anche regalato una macchina fotografica.
- Da quando ti piace la fotografia?
- Da quando ho incominciato ad interessarmi a lui. Mi nascondevo nei cespugli per fotografarlo, e poi fotografavo ogni cosa che me lo ricordava. Sono come ossessionata da Leòn, credo di essere innamorata.
- Credi? Tu sei già partita mia cara, ti sei presa una bella cotta.
- Non riesco a smettere di pensare a lui.
- L'amore, l'amore.
- Vabé dai ci sentiamo domani. Ah e degnami di una parola.
- Okay, a domani.

Chiudo la chiamata e ripongo il cellulare sul comodino. Per un ultima volta osservo le nostre foto che siamo andati a sviluppare durante il tragitto di ritorno. 
Lo amavo?







ANGOLO AUTRICE: Shao a tutti!!!! Come va? Ho aggiornato, in ritardo ma l'ho fatto questo è l'importante. Il capitolo è corto lo so, mi dispiace tantissimo ma questo è quello che ha elaborato la mia mente. Un capitolo LEONETTOSO come sempre, sempre sarà. Per chi mi ha chiesto che vorrebbe sapere di più sul passato di Leòn dovrà aspettare qualche capitolo perché Leòn racconterà del suo passato a Vilu soltanto quando il loro rapporto sarà più stretto. Non posso trattenermi troppo, ci si sente alle recensioni.
Bacioni a tutti!!
  
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