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Autore: elle490    17/11/2014    1 recensioni
[Blood Ties]
“Beh – rispose la detective stizzita –, magari si. Magari si fermerà due giorni e farà di tutto per evitarmi perché delle stupide leggi scritte in non so dove dicono che non possiamo coesistere sullo stesso territorio. Magari non ci vediamo da due anni e continueremo a non farlo perché si è dimenticato di me e non gliene frega un accidente mentre io continuo come una stupida a farti seguire le sue tracce. Magari sono stupida e basta”
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ci sono novità Coreen?" domandò Vicki letteralmente irrompendo in ufficio

"Ciao anche a te capo" rispose la ragazza risentita

"Novità Coreen?" domandò di nuovo la detective accentuando lo spazientimento

“Come non detto. Si, ci sono due nuovi casi … una signora scomparsa ed un tizio che continua a trovare gatti morti nel suo giardino”

“Intendevo dire novità interessanti”

“Oh, no. Di quelle non ce ne sono … Dopo San Pietroburgo la settimana scorsa più niente” rispose Coreen mortificata

“Ovviamente. Beh, domani mattina telefona al tizio dei gatti morti e digli che provi a smettere di utilizzare fertilizzanti tossici, potrebbe essere utile a risolvere il problema. Della signora scomparsa esco ad occuparmene subito, mandami i dati sul palmare”

“Come ? …” chiese confusa la ragazza

“Ho sentito puzza di Matrina o Sophora Flavescens che dir si voglia appena sono entrata. È a buon mercato ma tossica per persone ed animali” spiegò Vicki

“Oh, capisco. Io … io, no, non lo avevo sentito. Glielo dirò. Ti ho già inviato i dati del caso, se non c'è altro vado a dormire, sai alcuni di noi ne hanno bisogno”

“Dormi dormi giovane fanciulla” strillò la detective dalla porta d'ingresso.

 

La donna salì in auto, accese il palmare e lesse rapidamente le informazioni che le aveva mandato l'assistente. Donna, 37 anni, sposata senza figli, assistente del marito broker e scomparsa insieme a duecentomila dollari prelevati dal conto corrente aziendale.

In meno di cinque ore Vicki aveva ritrovato la Signora Daniels addormentata fra le braccia del portinaio dell'azienda di suo marito a pochi kilometri dalla città.

Aveva bussato, era entrata e si era qualificata con la donna.

La Signora Daniels le disse che era dispiaciuta di essere scomparsa a quel modo ma che, adesso che aveva trovato l'amore, non aveva intenzione di farselo portare via dal marito prepotente ed oppressivo.

Vicki annuì, la salutò e le consigliò di partire insieme al fidanzato la mattina successiva presto in treno per lasciare meno tracce.

“Rinuncerò al caso, dirò a suo marito di non averla trovata ed io e lei non ci saremo mai viste. Tutto chiaro?” chiese la detective aprendo la porta della camera del motel

“Grazie Signora Nelson, arrivederci”

“Addio”.

Vicki tornò in macchina e guardò l'orologio.

Le 5 del mattino; era affamata come l'inferno, non mangiava dalla notte prima. Fortunatamente conosceva un sacco di persone fantastiche per cui le fu sufficiente girarsi verso i sedili posteriori ed estrarre una sacca dal piccolo frigo portatile che nascondeva sotto il posto del guidatore.

Pescò a caso, aveva troppa fame per fare la schizzinosa.

Tolse il tappo al piccolo tubicino e bevve.

Contemporaneamente non poté fare a meno di iniziare anche a pensare; a quello che le aveva detto Coreen qualche ora prima nel dettaglio.

<>.

Dannazione, una settimana senza alcuna notizia o traccia … non succedeva da … Vicki si concentrò … dall'anno precedente, dall'Antartide.

Quella volta non era successo niente di buono e Vicki temeva che anche questa volta ci fosse qualcosa da temere.

San Pietroburgo … poteva essere ovunque a questo punto, dopo una settimana.

Vicki era talmente immersa nei suoi pensieri che non si era accorta del passare del tempo; le 7, si, era decisamente arrivato il momento di rincasare.

Prese il palmare e scrisse a Coreen di chiamare il Signor Daniels e di rinunciare al caso inventando una scusa plausibile qualsiasi. Stava per premere invio quando aggiunse delle scuse non troppo esplicite per la scortesia della sera.

Inviò ed accese il motore.

Giunta a destinazione parcheggiò la macchina, prese l'ascensore e si diresse verso l'appartamento; posò la borsa e la giacca sul tavolo di salotto e si diresse in camera da letto.

Affondò il volto nel cuscino ed inspirò profondamente, uno dei vantaggi della sua condizione era lo sviluppo dei sensi … poteva sentire l'odore nonostante fossero trascorsi quasi due anni; inspirò nuovamente e si addormentò.

 

 

Venne svegliata alle 18 circa dal cellulare.

“Coreen spero per te che sia qualcosa di veramente grave o importante ...”

“L'ho trovato Vicki!” rispose la ragazza esaltata

“Cos'hai trovato?” domandò la detective indossando gli occhiali da vista

“Non cosa Vicki, chi”

La donna trasalì.

“Dove?”

“Al Pearson, ieri notte alle 2, arrivi internazionali”

“Sei sicura Coreen?”

“Sicurissima Vicki. Henry è qui”.

 

La detective si alzò ed andò in cucina; prese un bicchiere di vino e si sedette a pensare.

Henry era a Toronto, era in città, era lì.

Cosa poteva essere successo?

Per quale motivo era tornato in città?

E soprattutto, come poteva trovarlo?

Sbirciò dalla finestra della stanza, il sole era completamente tramontato, corse a vestirsi e si precipitò in macchina.

“Ed ora – pensò Vicki –, ora che diavolo faccio? Giro per la città col finestrino abbassato sperando di sentirne l'odore? Vado a cercarlo nei posti che frequentava di solito? Lo aspetto qui a casa?”

Il cellulare squillò di nuovo, interrompendola.

“Cos'hai trovato Coreen?” domandò impaziente

“Allora, appena uscito dall'aeroporto ha preso un taxi. Il tassista dice di averlo portato nella parte est della città ma non ricorda l'indirizzo con precisione ...”

“Nella parte est …” ripeté Vicki

“Esatto, nella parte est!”

“Hai qualche idea Coreen?”

“Santo cielo Vicki, tu vivi nella parte est! Casa tua … sua … insomma l'appartamento di sua proprietà in cui tu vivi è nella parte est!”

“Si ma non è entrato in casa Coreen, ti assicuro che me ne sarei accorta”

“Beh, magari è sceso e sentendoti all'interno se n'è andato”

“Beh – rispose la detective stizzita –, magari si. Magari si fermerà due giorni e farà di tutto per evitarmi perché delle stupide leggi scritte in non so dove dicono che non possiamo coesistere sullo stesso territorio. Magari non ci vediamo da due anni e continueremo a non farlo perché si è dimenticato di me e non gliene frega un accidente mentre io continuo come una stupida a farti seguire le sue tracce. Magari sono stupida e basta” concluse la detective coprendosi il volto con la mano libera

“Ehi Vicki, mi dispiace … non intendevo quello. Volevo dire che probabilmente non si aspettava di trovarti li ed ha reagito d'istinto …”

“Tranquilla Coreen, non ce l'ho con te, ce l'ho solo con me stessa. Non vengo in ufficio per stanotte ed anche tu vai a casa, riposati. E prenditi anche la giornata di domani”

“Sei sicura di stare bene Vicki?”

“Si, tranquilla. Buonanotte”

“Ciao Vicki”. 

  
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