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Autore: Fonissa    17/11/2014    0 recensioni
“Di nuovo quel sogno…” disse a se stesso nascondendo il viso tra le mani. Qualunque persona sarebbe rimasta confusa da un sogno del genere, ma Jason no. Lui sapeva perfettamente cosa significasse. E il significato era lo stesso motivo per cui aveva lasciato Piper. Sembrava una cosa sciocca, da telenovela, ma era la realtà: Jason era innamorato di due ragazzi contemporaneamente, e quei ragazzi erano Percy e Nico.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
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La mente di Jason era completamente vuota. Era ancora di fronte a Nico, che lo fissava con quegli occhi neri. Non sapeva che fare. Sapeva solo che aveva provato le stesse emozioni sia con Nico che con Percy, e questo non faceva che aumentare la sua indecisione. Quindi fece la cosa che ultimamente gli riusciva meglio: correre. Era da vigliacchi, avrebbe ferito Nico, ma non poteva fare altro. Non poteva rimanere li. Si alzò e corse fuori, con le lacrime che gli scendevano sul viso.
Nico era ancora li, immobile, ma con la mente altrove. Il bacio con Jason era stato stupendo, quasi perfetto avrebbe osato dire, ma c’era ancora quel dubbio nel suo petto.
‘Hai baciato Jason, ma non hai baciato Percy, diceva una vocina nella sua testa.
‘Non sei ancora in grado di decidere’.
Ma per oggi ne aveva abbastanza di emozioni. Si distese sul letto con un cuscino in faccia, cercando, inutilmente, di svuotare la mente.
 
Annabeth aveva visto Jason correre fuori dalla cabina di Ade per puro caso. Okay, non è vero, lo aveva seguito di nascosto. Ma il punto era che Jason era uscito in lacrime, e questo non era un buon segno.  Quando il figlio di Giove si appoggiò a un albero per prendere fiato, Annabeth gli si avvicinò.
“Come è andata?” gli chiese.
Jason nascose il viso tra le mani e si lasciò scivolare fino a terra.
“Male –rispose- anzi, malissimo”
“In che senso? Nico ti ha rifiutato?”
“No anzi, il bacio è stato magnifico, ma…”
“Ma?! Cosa?!”
“Ho provato le stesse emozioni che ho provato con Percy”
Dire che Annabeth rimase spiazzata da quell’affermazione è dire poco. Aprì e chiuse la bocca più volte, senza dire niente. Era impossibile, contro ogni logica.
“Forse dovresti pensarci su, magari decidere domani, con calma…” disse alla fine. Jason annuì sconsolato.
“Penso che mi chiuderò nella cabina di Zeus per pensare e ragionare” disse prima di alzarsi e incamminarsi verso la sua cabina.
‘Forse, queste cose semplicemente non hanno una logica’ pensò Annabeth, mentre osservava il ragazzo andare via.
Jason aveva in mente di riflettere e pensare al suo grande dubbio, ma appena si distese sul letto, si addormentò.
 
Percy era sulla spiaggia. ‘Il bacio con Jason è stato magnifico –pensava- ma Nico, beh, Nico è Nico. Con quei suoi capelli neri, neri come gli occhi, e la pelle pallida… Ma gli occhi azzurri di Jason non mi dispiacciono…’ ormai questi erano diventati i suoi pensieri fissi. Stava per uscire pazzo, se lo sentiva. Non poteva continuare così, a tormentarsi. Quindi si alzò, fece qualche respiro profondo e iniziò a camminare verso la cabina di Nico. Lentamente, senza correre. Ogni tanto si fermava, per prendere un respiro o per riflettere bene sulla cosa. Ma tra una pausa e l’altra, arrivò alla sua meta. Aprì la porta piano, senza far rumore, e andò dritto nella stanza di Nico. Lo trovò steso sul suo letto, con un cuscino in faccia.
“Nico…-sussurrò- stai dormendo?”
Al suono di quella voce, Nico sussultò. Si alzò di scatto e guardò Percy. Non aveva detto che per oggi le emozioni erano abbastanza?! Come se non bastasse, il ragazzo dagli occhi verdi andò a sedersi affianco a lui, così vicino che le loro spalle si toccavano. Percy gli passò una mano tra i capelli guardandolo negli occhi. Il cuore gli batteva a mille. Nico arrossì violentemente. E si baciarono. Quello che era un bacio casto, si trasformò in un qualcosa di più profondo. Quando si staccavano aveva il fiatone. Si guardarono a lungo, forse per minuti interi, fino a quando non ebbero lo stesso pensiero: ‘Le stesse emozioni che ho avuto con Jason’ .
Appena formulato questo pensiero, Percy si alzò.
“S-scusa…” mormorò, prima di andare via.
Nico rimase con lo sguardo perso nel vuoto. ‘Le stesse emozioni’. Non faceva che ripetersi in mente questa frase. Si sentiva disgustato da se stesso. Come poteva provare le stesse emozioni con due ragazzi diversi?! E così iniziò a piangere. Le lacrime caddero da sole, bagnando il lenzuolo, fino a che Nico, ormai stremato, non si addormentò.
 
Percy camminava a passo svelto verso la sua cabina, con gli occhi umidi. Non voleva dare nell’occhio, non voleva che qualcuno si accorgesse che stava trattenendo con fatica le lacrime. Appena arrivò alla cabina di Poseidone, si buttò sul letto. Solo allora si accorse di avere le guancie bagnate. Alla fine, non ce l’aveva fatta a trattenersi. Non voleva pensare più a niente, si sentiva ancora più strano di prima. Così si addormentò.
Fu in quel momento che successe. Percy iniziò a fare il suo solito sogno, quello dove doveva scegliere tra le due porte, ma questa volta ci fu una novità. Si inginocchiò a terra, tremante. “Non riesco a decidere…” disse in un sussurro. Fu allora che apparve una maniglia tra le due porte. Avvicinandosi, Percy scoprì che c’era una porta completamente bianca, come la stanza. L’aprì col cuore in gola. L’attraversò e vide una luce che lo costrinse a proteggersi gli occhi con le mani. Quando la luce svanì, davanti a lui c’erano Jason e Nico. Tutti e tre i ragazzi si guardarono, scioccati. Ma dopo un po’ capirono. Infondo, era una soluzione così semplice, certo strana, ma semplice.
Percy si svegliò di colpo pieno di sudore. Guardò dalla finestra e vide che si era fatta sera. Ma quanto tempo aveva dormito?! Doveva essere proprio stanco. Senza altri pensieri, si alzò e corse fuori. Non si stupì quando vide due ombre uscire dalla cabina di Ade e dalla cabina di Zeus. Nico e Jason. I due, che avevano notato Percy, gli corsero incontro. E così si ritrovarono a guardarsi, evidentemente a disagio. Ormai l’avevano capito che avevano fatto lo stesso sogno tutti e tre.
“Cosa voleva dire quel sogno?” chiese Nico, rompendo il silenzio.
“Beh, è logico –gli rispose Jason- Non abbiamo bisogno di scegliere”
“Ma è folle! E’ strano!” esclamò a sua volta il figlio di Ade.
“Si, ma è la cosa più giusta e meno dannosa per tutti e tre” disse Percy. A quel punto ci fu un silenzio imbarazzante. I ragazzi avevano lo sguardo basso, non osavano alzare gli occhi. Ma non poteva continuare così. Alla fine fu proprio Nico a rompere il silenzio.
“Percy, Jason, io vi amo” disse tutto d’un fiato. Non riusciva a credere a quello che aveva fatto. Non riusciva nemmeno a capire da dove avesse preso quel coraggio. Gli altri due ragazzi guardarono prima lui, all’inizio leggermente storditi, ma poi i loro visi si colorarono di rosso.
“Anche io ti amo –disse Percy- e amo anche te, Jason”
A quel punto Jason non potè tirarsi indietro.
“Anche io vi amo” esclamò. Per la prima volta in molto tempo, i ragazzi sorrisero. Ma questo era un sorriso vero. Finalmente non dovevano più tormentarsi. Finalmente sarebbero stati felici.
 Nico sbadigliò, provocando una lieve risata da parte degli altri due ragazzi.
“E’ tardi. Che dite, ritorniamo a dormire?” propose Percy.
“Ehm…non è che vorreste dormire nella mia cabina?” domandò Jason con un lieve rossore sulle guancie.
“Hazel si spaventerebbe se non mi trovasse nel mio letto domani mattina…” osservò Nico.
“Vuol dire che le dirai che eri con i tuoi due fidanzati” disse Percy facendogli l’occhiolino.
Così dieci minuti dopo erano tutti e tre stesi nel letto di Jason, con Nico in mezzo. Certo, stavano stretti, ma ne valeva la pena.
“Comunque, continuo a pensare che questa cosa sia un tantino strana, per non usare altri termini…” disse Nico, avvolto da entrambi i ragazzi.
“Strana ? No, non credo” disse Jason avvolgendo la sua mano libera con quella di Percy.
“Già –concordò il quest’ultimo- è semplicemente amore”
 
*ANGOLO AUTRICE*
Si lo so, sono imperdonabile. Ho fatto un super ritardo con questo capitolo. Ma ho le mie motivazioni. Lo riscritto più volte. Non so perché, ma non mi convinceva mai, e anche ora non è che sia proprio convinta, ma sul serio, non riuscivo a capire cosa c’era che non andasse. Quindi, ogni critica è ben accetta, purchè costruttiva :3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso!
  
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