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Autore: FeLisbon    17/11/2014    4 recensioni
Adesso che sono partner sul lavoro e partner nella vita hanno bisogno di trovare un nuovo equilibrio.
Il "primo caso" insieme, come coppia, potrebbe essere determinante!
Il primo trucco..ma chi ne sarà l'abile artefice?
Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teresa avrebbe dovuto aspettarselo che Jane non sarebbe cambiato poi molto. Certo, era cambiato tutto dopo il tanto agognato bacio, ma il consulente dell'FBI Patrick Jane, non aveva perso il suo tocco. Quel fastidioso, confusionario, arrogante – e per la maggior parte delle volte illegale – tocco. Lo conosceva da così tanti anni che il suo comportamento non avrebbe dovuto sorprenderla. Eppure una parte di lei ci sperava! Adesso che tra loro era tutto come sarebbe dovuto essere da sempre, Patrick avrebbe potuto mettere la tesa a posto almeno un poco, no?

Ed invece eccola lì, seduta alla sua scrivania, studiando il nuovo caso da sola. Il loro primo caso come coppia. Anche se effettivamente era stata lei ad insistere perché il suo splendido partner di vita non mostrasse i suoi sentimenti in pubblico, men che meno sul lavoro!

“Ti prego Jane niente effusioni, niente scherzi... se Abbott...”

Lui l'aveva zittita con un bacio lungo e passionale e aveva ribattuto che tutti i colleghi sarebbero stati contenti di vederli insieme, felici. Per qualche secondo Teresa non era riuscita a formulare pensieri di senso compiuto: le loro labbra che si incontravano avevano ancora il potere di mandarla su di giri e di bruciarle momentaneamente ogni neurone. Ma fortunatamente la testarda agente che era in lei era riuscita a riscuotersi e a strappare al suo sexy consulente la promessa che non avrebbe superato il limite e che sarebbero stati professionali.

Doveva ammettere che per il momento Jane aveva mantenuto la parola data, anzi! Dopo che l'unica pista aperta del caso si era rivelata inutile era letteralmente sparito! Da una parte Lisbon non poteva che sentirsi sollevata, non avendolo perennemente intorno non sarebbe di certo caduta nella tentazione di lasciarsi andare. Ma d'altro canto non poteva che pensare al peggio. Se lui non era lì con lei, era senz'altro a combinare qualche guaio.

Teresa era convinta che il “primo caso” insieme sarebbe stato determinante: il modo in cui avrebbero gestito le indagini avrebbe creato un precedente su cui fondare la loro modalità di lavoro. Si sentiva leggermente stupida a pensare quelle cose, in fondo erano una squadra da sempre, un'ottima squadra, perché le cose sarebbero dovute cambiare? Eppure non riusciva a scacciare del tutto l'idea che, se questa volta fosse stata troppo permissiva con Patrick, lui l'avrebbe preso come un lasciapassare per tutte le volte seguenti, avrebbe creduto che la sua forte e determinata Lisbon si fosse rammollita per colpa dell'amore. No, non poteva permetterselo. Quel dolcissimo idiota doveva imparare a rispettare le regole!

Era scomparso da più di un'ora...chissà quali irrimediabili danni stava facendo. Meglio verificare, meglio far capire subito chi aveva il controllo della situazione.

“Pronto Lisbon”

“Jane, ti dispiacerebbe lavorare al caso...qui, con me?” in realtà Teresa intendeva dire: dove posso controllarti, ma si accorse troppo tardi che la sua domanda sembrava più che altro una richiesta di affetto.

“Perché? Ti manco?” dal solo tono di voce riusciva a percepire il suo sorriso compiaciuto e soddisfatto. Un sottile fastidio cominciò ad impossessarsi di lei: come faceva quell'uomo ad essere così meraviglioso ed irritante allo stesso tempo?

“No! Ma lo sai che divento nervosa quando non so dove sei”

“Stai tranquilla Teresa, fidati di me, io sto risolvendo il caso” ecco, ora avrebbe voluto riattaccare il telefono senza aggiungere altro. Doveva sempre essere così arrogante e spavaldo...non era solo lui a chiudere i casi, che fine aveva fatto lo spirito di squadra? In realtà sapeva che lui parlava così solo per farla arrabbiare, ma questo non bastava a tenerla tranquilla.

“Certo, mentre noi siamo qui a girarci i pollici, giusto? Torna qui.”

Jane adorava davvero farla arrabbiare, adorava il modo in cui aggrottava le sopracciglia e arricciava le labbra, adorava il suo tono di voce autoritario... ma per la prima volta, insieme al divertimento, sentì qualcos'altro. Adesso voleva, dopo averla fatta incavolare, farla subito contenta.

“Dai, non te la prendere Tess, appena ho finito torno lì, promesso.” ma neanche il suo tono più dolce riusciva a far desistere la cocciuta agente.

“Finito cosa?! Non se ne parla. Torna, ora!” si era messa in testa che questo caso l'avrebbero risolto a modo suo. In un modo professionale e soprattutto legale, e non si sarebbe arresa.

Effettivamente quell'ultimo ordine funzionò, perché solo pochi minuti dopo Jane era di nuovo in ufficio. Appena rivide la sua bella partner si diresse verso di lei con passo deciso, con la sola intenzione di abbracciarla. Non si erano visti per più di un'ora e sentiva il bisogno di un qualsiasi contatto. Lisbon capì immediatamente le sue intenzioni e mantenne le distanze.

“Sei arrabbiata?”

“No, ma stiamo lavorando.”

“Oh, quello. Tranquilla ho già risolto tutto io!” disse con il suo solito sorriso soddisfatto e gli occhi accesi come quelli di un bambino che l'ha appena combinata grossa.

Teresa conosceva troppo bene quell'espressione per non capire cosa significasse. Si sentì sconfortata: voleva davvero che quel primo caso lo affrontassero a modo suo. Era una questione di principio! Ma era troppo tardi. Dannato Patrick Jane.

Ma quando pensava di aver perso ogni speranza di vincere quella lotta tra partner le venne un'idea.

“Bene, allora abbiamo finito?” e dicendo questo si avviò verso una delle stanze riservate agli interrogatori. Per un attimo il suo consulente pensò che fosse arrabbiata sul serio e che si stesse volontariamente allontanando da lui, ma poi la vide voltarsi appena un poco e sorridergli, continuando a camminare in avanti.

Come avrebbe potuto rifiutare quell'invito? La seguì quasi correndo.

Rimasero soli nella stanza semi buia. Lisbon si avvicino lentamente verso Patrick che aveva appena richiuso la porta alle sue spalle.

“E così hai risolto il caso a modo tuo.” non era una domanda, era un'affermazione. Jane era confuso. Non capiva esattamente cosa stesse pensando la sua Teresa, e questo lo faceva sentire a disagio. Era sempre stata un libro aperto per lui! Ma da quando c'erano in gioco i loro sentimenti tutto era diventato più difficile. Lei continuava ad avvicinarsi, lentamente, superando quell'invisibile limite della professionalità che lei stessa la sera prima aveva tracciato con decisione.

“Avrei tanto voluto risolverlo insieme...” appoggiò delicatamente una mano sui fianchi di lui. Rimpicciolì ancora lo spazio che li separava. Con movimenti delicati e seducenti sollevò l'altra mano, infilando le dita tra i biondi riccioli di Jane e facendo una lieve pressione verso il basso così da avvicinare il volto di lui al suo.

“Stavo pensando che, almeno per questa volta...” appiattì il suo corpo su quello di Patrick. Le loro labbra ora mai si sfioravano e Jane sentiva il respiro della sua agente preferita sulla pelle. Non riusciva a resistere a quel fascino. Non aveva mai visto Teresa così. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterla baciare immediatamente, ma anche quell'attesa piena di aspettative era piacevole e travolgente.

“...potremmo condurre le indagini a modo mio. Si?”

Avrebbe risposto di si a qualunque cosa in quel momento.

“Si, va bene.” era pronto per ricevere la sua ricompensa.

Lisbon rimase ancora qualche istante così, a guardare quel volto perfetto da quella distanza ravvicinata, e quando lo vide protendere le labbra sorrise spavalda e si allontanò repentina. Aveva vinto. Forse non aveva giocato correttamente, ma Jane non lo faceva mai! L'importante era aver vinto. Aveva un'espressione allegra e trionfante.

Patrick era allibito. Era rimasto immobile, con gli occhi spalancati dalla sorpresa e la voglia di quel bacio rimasta insoddisfatta. La sua piccola Teresa l'aveva appena manipolato per ottenere quello che più voleva! Era incredulo. Ma non solo, era estremamente fiero di lei, non poteva negarlo.

Lisbon sorrise raggiante: aveva sfidato il suo personale mentalista e ne era uscita vincitrice.

“Allora Jane, torniamo al lavoro?”

   
 
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