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Autore: Non ti scordar di me    18/11/2014    2 recensioni
Elisabeth Sheila Miller è una normale ragazza che vive una vita normale, fino a quando non arriva Damon Salvatore.
Dopo anni d’assenza, ritorna a Mystic Falls convinto di poter ripristinare i ricordi di Elena con un semplice viaggio nel passato.
Un semplice incantesimo, niente di più semplice no?
Svolto l’incantesimo qualcosa va storto.
Damon è sparito nel nulla ed Elisabeth con lui.
Dove saranno finiti? Damon riavrà la sua Elena? Elisabeth ritornerà dai suoi genitori?
Dalla storia:
«Siamo ancora a Mystic Falls,no?» Costatai.
«Non siamo nella tua Mystic Falls. Ma nella Mystic Falls del 2009. Oggi è il giorno in cui i fratelli Salvatore sono tornati a Mystic Falls dopo 171 anni d’assenza.»
-
«Mamma aveva ragione! Sei solo uno stronzo!» Gli urlai.
«Questo stronzo ti sta aiutando. Chiudi quella bocca se vuoi ritornare a casa integra.»
-
«Fammi capire…Mia madre non sa che sono sua figlia e in questo momento è nel 1994 con te e mio padre versione psicopatico killer?» Gli urlai contro.
-
Damon vorrà ripristinare i ricordi di Elena o qualcuno gli farà cambiare lentamente idea?
Non ve ne pentirete.
Aspetto le vostre opinioni,
Non ti scordar di me.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono l’autrice e prima di lasciarvi al primo capitolo, metto in chiaro alcuni particolari:
La storia è ambientata esattamente diciassette anni dopo la 6x07.
Damon lascia libera Elena, andando via da Mystic Falls.
Damon ritorna dall’altro lato con Bonnie e Kai, senza problemi.
Jeremy e Bonnie non sono mai stati fidanzati in questo mio Universo Parallelo.
Trip non esiste. Stefan non è mai ritornato da Savannah ed Enzo non ha mai ucciso Ivy.
Caroline è felicemente fidanzata con Enzo.
Questi sono pochi appunti.
Vi auguro una buona lettura!
 
Prologo.
 
Aprii prima un occhio e poi l’altro. Dove mi trovavo? Mi guardai attorno, non ero più a casa mia nello scantinato ma ero nella piazzetta di Mystic Falls.
Perché ero lì? E soprattutto perché stavo tenendo la mano a quello stronzo che voleva cambiare il mio presente solo per i comodi suoi?
«Perché siamo qui?» Gli chiesi girandomi verso di lui e notando che la mia mano era, ancora, intrecciata alla sua. Mi vennero i brividi e lasciai immediatamente la sua mano grande e ben affusolata.
«Perché mi sembra di aver vissuto già questa scena?» Mi fece eco guardandomi stancamente. Lo conoscevo da scarse ventiquattro ore e già lo detestavo.
«Chiudi la bocca.» Gli ordinai guardandomi attorno. Era la solita Mystic Falls. Forse l’incantesimo era stato pronunciato nel modo sbagliato o forse non era giusto.
«Ti hanno mai detto che sei uguale a tua madre?» Mi chiese con tono tra l’ironico e l’arrabbiato. «Insopportabile e fastidiosamente sapientona.» Continuò sistemandosi la giacca di pelle. Perché? Perché tra tutte le persone che potevano capitarmi proprio con lui dovevo affrontare quel casino?
«Giuro, preferirei essere con altre milioni di persone che stare qui con te!» Sbraitai alzando gli occhi al cielo.
«Questa frase mi è familiare.» Sbuffò divertito sistemandosi la giacca e camminando a passo lento verso l’edicola di fronte alla piazzetta. Dove stava andando? Frugai nelle tasche del giubbotto e anche in quelle del pantalone…Perfetto, avevo perso il cellulare. Di bene in meglio.
«Damon!» Gli urlai contro notando che mi stava lasciando da sola lì nella piazzetta. A passo veloce lo raggiunsi all’edicola. Ero troppo impegnato a leggere un articolo di giornale per prestarmi attenzione.
«Cosa vuoi?» Cosa volevo? Volevo capire perché eravamo apparsi dal nulla dallo scantinato di casa mia alla piazza della mia città.
«L’incantesimo doveva riportarti a quale data precisamente?» Gli chiesi. Damon piegò il giornale a metà e ci pensò su con un’espressione alquanto buffa.
«Doveva riportarmi al 10 Maggio 1994. Ascoltare tua madre sul fatto dell’esistenza di un’altra persona in quella Mystic Falls inquietate e andarmene via da lì prima possibile, lasciando lì Kai e ripristinare così i ricordi a Elena!» Mi spiegò con un tenue sorriso. Avevo più o meno capito il succo della questione, ma c’era qualcosa che non andava.
«Un momento…Mia madre è nata nel 1994, com’è possibile che lì abbia conosciuto papà? E poi…» Feci mente locale sulle sue parole. «Se non avessi impedito il tuo piano, io non nascerei!» Sbottai. Chi poteva essere così egoista da organizzare un piano così contorto?
«Oh, vedo che sei molto informata su ciò che è accaduto nella vita dei tuoi genitori.» Commentò acido. Gli diedi un colpo secco sul braccio e lo guardai male. Perché non poteva rispondermi normalmente senza tutti questi insopportabili giochetti?
«Sai almeno chi sono io?»
«Un vampiro uscito di testa per Elena che vorrebbe cambiarle la vita che ha costruito fin’ora? Lei ora è felice. Insieme a mia mamma e Caroline sta cercando di ripristinare la cura al Vampirismo…Tu, ora, perché vuoi rovinarle l’esistenza?» Gli urlai. In verità sapevo poco e nulla del passato dei miei genitori, anche se un minimo me l’avevano accennato.
«Perché la sua esistenza è con me. LEI RIVUOLE I SUOI RICORDI.» Mi rispose duramente. I suoi ricordi? Elena ha perso i ricordi di Damon? No, lei li aveva recuperati...Oh, merda. Ora iniziai a capire veramente come stava messa la situazione. Peggio del previsto.
«No, tu vuoi ripristinarle i ricordi.» Lo corressi. Il corvino assottigliò gli occhi e contrasse la mascella. Probabilmente si stava infastidendo.
«Ora, se non ti dispiace io ritorno a casa mia. E impedirò questo piano suicida solo perché tu vuoi riprenderti la tua Elena.» Mentii facilmente. Non ero io a dovergli raccontare la verità.
«E’ inutile.» Mi disse, afferrandomi saldamente il polso. Un’altra cosa che odiavo? Chi pensava di aveva il potere su tutto e tutti. In una sola parola? Odiavo lui.
«Inutile? Mi prendi in giro?» Mi guardai attorno, era sempre la solita città. Ora secondo il suo contorto ragionamento dovremo essere nel 1994, quello non mi sembrava il 1994…Era tutto troppo simile a casa mia.
«Siamo ancora a Mystic Falls, no?» Costatai.
«Non siamo nella tua Mystic Falls. Ma nella Mystic Falls del 2009. Oggi è il giorno in cui i fratelli Salvatore sono tornati a Mystic Falls dopo 171 anni d’assenza.» Mi disse, porgendomi il giornale con un sorrisino alquanto sadico.
Controllai la data del giornale. NO. NO. NO. Non era possibile! Ero veramente nel 2009? Con quell’insopportabile di Damon Salvatore?
«Non può essere. Perché nel 2009?» Gli chiesi. Facendo un po’ di calcoli, mia madre doveva avere più o meno quindici o sedici anni ora. Ero più grande io di un anno!
«Forse perché una certa ragazzina insopportabile si è intromessa in un incantesimo di cui non doveva neanche sapere l’esistenza?» Mi chiese guardandomi in cagnesco. Quando sarei ritornata a casa, i miei genitori mi dovevano molte spiegazioni.
«Sei tu che stavi facendo un errore, okay?» Non volevo interrompere i suoi strani incantesimi, semplicemente in qualche modo avevo percepito i suoi pensieri ed erano…sbagliati, completamente sbagliati.
Damon in realtà non aveva idea di quello che era successo in questi diciotto anni. E forse impedendo quell’incantesimo volevo che si rendesse conto di com’era in realtà la situazione.
Perché mamma non gli ha subito spiegato la situazione, invece di temporeggiare? Pensai frustata, osservando il corvino. Non era niente male il ragazzo però. Capelli lisci e scuri, simili a delle leggere piume. Corpo ben proporzionato con il volto, zigomi alti e due occhi azzurri profondi. Così profondi da togliere completamente il fiato.
«Sei tu che in qualche modo mi hai trasportato qui! Tu con la tua magica! Sei imbranata come tua madre.» Sbuffò. Aprii la bocca e lo guardai arcigna. Imbranata? Seriamente?
«Un giorno mi ringrazierai. Non chiedermi il perché.» Chiarii subito incrociando le braccia sotto il petto. Il corvino scrocchiò le dita della mani, poi il collo e a passo lento si stava avviando verso una meta imprecisa.
«Dove stai andando?» Gli urlai contro, sbattendo i piedi a terra. Di questo passo non avremo risolto niente!
«Vado a casa, no?» Mi rispose non girandosi neanche per guardarmi negli occhi.
Perfetto, ero bloccata in una Mystic Falls di circa vent’anni fa con un ragazzo psicopatico.
Meglio di così non poteva andare!
 
 
 
 


Hi girls <3
Grazie a tutte voi che siete arrivate fin qui. So che abbiamo delle ship predefinite, come il Delena o lo Stelena, ma ho voluto provare un nuovo esperimento.
Non ho idea se la storia avrà un finale Delena o magari DamonxNuovoPersonaggio. Bah, tutto è possibile. Vi chiedo solo un favore: non buttate via la storia solo perché non è della vostra ship preferita, magari vi appassionerà o magari vorrete cestinarla.
Chi lo sa! <3
Spero, solamente, che la storia vi piaccia. I chiarimenti li ho messi sopra prima che iniziate a leggere il Prologo.
Ora faccio gli ultimi appunti: Elena e Care sono ancora vampire, ma stanno cercando con l’aiuto di Bonnie una possibile cura al Vampirismo. Bonnie ora dovrebbe avere su per giù trent’anni ma lei e Kai hanno una specie di amuleto che li rende giovani e bloccati ad una determinata età (non so da dove mi sia uscita quest’idea XD). Damon, invece, è sempre il solito e per una ragione ancora un po’ confusa è stato catapultato nella Mystic Falls del 2009, ovvero lui ed Elisabeth sono capitati nella prima stagione di TVD per intenderci XD
Per chi non l’avesse capito, shippo un po’ la Konnie! Li trovo irresistibili e lui ha il suo fascino :3 E voi? Siete Delena? Stelena? Bamon? Enzoline o qualsiasi altra ship canon o non che non ho nominato? :’)
Spero che mi farete sentire la vostra opinione <3
BACI BELLE :*:*:*

 
 
 
 
  
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