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Autore: ragazza_innamorata    28/10/2008    2 recensioni
Voleva tornare a casa, solo quello. Chiudere gli occhi, addormentarsi e sognare. Nei suoi sogni, Murai le tendeva una mano, sorridendo.
« È solo un gioco Yuki, solo un gioco, guarda, io sto bene! »
Chiuse gli occhi ed un debole sorriso le increspò le labbra rosee, labbra di bambina, mentre afferrava la mano che l'amico le tendeva ed insieme correvano a giocare là dove la guerra non è che un ricordo.
[Original Characters][Drammatico, Guerra]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Non sono gli eroi a fare la storia, ma i piccoli uomini che lo rendono possibile]

Yuki strinse il kunai tra le dita intirizzite dal freddo notturno, portandolo davanti al petto con le braccia leggermente raccolte contro il seno.
Aveva paura, anche se le seccava ammetterlo. Le sue gambe si rifiutavano di smettere di tremare anche solo per un secondo, mentre brividi le solcavano la pelle ogni volta che la Volpe ruggiva, laggiù in lontananza.
Scosse i capelli ramati, mentre con la coda dell'occhi sbirciò dietro di sé, in direzione del Quarto Hokage, intento al rituale di preparazione all'evocazione del sigillo. Si morse il labbro, pensierosa. Sarebbe stata davvero la fine di quell'incubo?
Dall'alto dei suoi quindici anni, la sua idea era ristretta all'angolo di mondo che conosceva: Konoha ed il suo campo di allenamento.
Voleva diventare ninja più di ogni altra cosa, in effetti. E quella sera era stato il coronamento dei suoi allenamenti: lei, semplice chunin da neppure un mese, era stata scelta da Yondaime Hokage come membro della sua scorta personale.
« Ci ha scelto per la nostra forza? » aveva chiesto ad un ragazzino con gli occhi rossi - evidentemente un membro del Clan Uchiha - quando erano usciti tutti insieme in silenzio nella notte nebbiosa.
« No. Siamo gli unici rimasti. »
Ma lei non se ne era curata, o almeno non lo aveva dato a vedere al ragazzetto, che aveva rincarato la dose.
« Sai che per questa missione sarebbero stati scelti degli ANBU se non fossero per la gran parte morti? E che le probabilità che dei bambini come noi sopravvivano sono meno del 10 percento? Mia madre dice che... »
A quelle parole Yuki si era voltata verso di lui con uno scatto e lo aveva preso per la maglietta.
« Senti, quello che dice tua madre non mi tocca, hai capito... »
« Murai. Murai Uchiha. »
« Bene, Murai. Non me ne frega. So solo che Yondaime Hokage ci ha scelti per una missione, e tanto mi basta. »
Prima che il moro potesse risponderle un ninja più anziano – anche fin troppo, per una missione del genere – li richiamò bruscamente al silenzio, ed i due chinarono il capo obbedienti.
A questo pensava la kunoichi, mentre insieme ai compagni si lanciava tremando contro la Volpe che, accortasi dell'intenzione di Minato, aveva concentrato la sua rabbia contro di lui in un disperato spasmo di desiderio di libertà.
Si sarebbe distinta, si disse osservando quel bizzarro ragazzo Uchiha precederla di pochi passi, e gli avrebbe dimostrato di non essere una bambina.
Era tanto concentrata su quel pensiero da non accorgersi delle labbra di Murai che si muovevano, del suo avvertimento gridato disperatamente.
Si sentì trascinare via da due braccia sottili, gettare a terra da un corpo leggero come il suo. Quando riuscì a riscuotersi dallo stupore, il corpo del ragazzino giaceva accanto al suo, immobile. Aveva deviato un colpo della Volpe diretto a quella che - negli attimi prima di morire - aveva definito dentro di sé la sua compagna di sventura.
Sbatté le palpebre, alzandosi vacillando in piedi, mentre constatava con un mugugno di dispiacere che la sua uniforme ninja preferita, quella regalatale da Natsumi per la sua promozione a chunin, era strappata sul gomito e macchiata del sangue che colava da una piccola escoriazione.
« Cosa stai facendo lì immobile? Muoviti ragazzina, fa' qualcosa di utile invece che piagnucolare! »
« M-ma Murai... »
Lo shinobi anziano, lo stesso che aveva rimproverato lei e l'Uchiha durante il viaggio, la strattonò violentemente per un braccio e, ignorando le sue proteste per il male al braccio, la trascinò sul campo di battaglia.
« Quel ragazzino è morto, uno in meno. Tu continua a combattere. »
« M-ma... che devo fare? »
Lo shinobi sbuffò rumorosamente. Detestava quando per le missioni venivano scelti dei ragazzini senza un minimo di esperienza. Non che gli importasse più di troppo che venissero decimati - in fondo erano in guerra, no? Era la normalità che i ninja morissero - ma odiava che gli si chiedesse anche di fare loro da balia. E in questo caso l'ordine veniva da Yondaime Hokage in persona.
« Non avrei voluto che si scegliessero ninja minorenni per una missione tanto pericolosa ma se secondo te è l'unica possibilità così sia. Ti chiedo solo di fare attenzione a loro, non voglio che dei ragazzi del Villaggio rimangano uccisi in questa guerra. »
« Fa' quel che ti pare ragazzina, non sono affari miei. »
Yuki gettò uno sguardo intorno a sé, disperata e incapace di muoversi per il terrore che le afferrava l'animo nell'avvertire la presenza della Volpe a così breve distanza da sé. Voleva tornare a casa, solo quello. Chiudere gli occhi, addormentarsi e sognare. Nei suoi sogni, Murai le tendeva una mano, sorridendo.
« È solo un gioco Yuki, solo un gioco, guarda, io sto bene! »
Chiuse gli occhi ed un debole sorriso le increspò le labbra rosee, labbra di bambina, mentre afferrava la mano che l'amico le tendeva ed insieme correvano a giocare là dove la guerra non è che un ricordo.

[Piccoli uomini, non grandi eroi, è questa la ricetta della storia]

I nomi di Murai e Yuki non rimasero impressi nella pietra, ma solo nella memoria di coloro che li avevano conosciuti ed amati.
Per ironia del destino, chi venne ricordato fu il crudele shinobi, tanto che il suo nome è tuttora ricordato dalle labbra degli abitanti della Foglia: Danzou, consigliere della Foglia.


Allora, premetto che non dovete prendervela con me per questa cosa che ho scritto, ma con il Manzoni e la sua concezione di storia che la prof ci propina ad ogni interrogazione.
Poi due parole. Yuki e Murai sono personaggi da me inventati in ogni loro tratto, mentre lo sfondo della vicenda è, come tutti ben sapete, realmente esistente nel manga.
Perché l'ho scritta? Per un motivo molto semplice, ed insieme complesso: tutti dicono "Yondaime ha salvato il Villaggio" e cose simili - ed è vero, non dico di no - ma non può aver fatto tutto da solo. Il merito va attribuito anche ai ninja che come i due protagonisti della mia storia hanno perso la vita lottando per il sogno della salvezza della Foglia.
  
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