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Autore: Suomi    18/11/2014    2 recensioni
Loki avanzò di un paio passi, dritto e aggraziato, tenendo le mani dietro la schiena. Poi si sporse allungando leggermente il collo in avanti. Mantenne una distanza di sicurezza per osservare quella strana creatura che sembrava dormire pacificamente. Ma dopo pochi secondi questa spalancò gli occhi e, dopo aver sbattuto le palpebre ripetutamente, fissò Loki, il quale si ritrasse subito, facendo qualche passo indietro.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Darcy Lewis, Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Loki avanzò di un paio passi, dritto e aggraziato, tenendo le mani dietro la schiena. Poi si sporse allungando leggermente il collo in avanti. Mantenne una distanza di sicurezza, per osservare quella strana creatura che sembrava dormire pacificamente. Ma dopo pochi secondi questa spalancò gli occhi e, dopo aver sbattuto le palpebre ripetutamente, fissò Loki, il quale si ritrasse subito, facendo qualche passo indietro.
La creatura – o il bambino – lanciò qualche strillo, prima di lasciarsi andare in un vero e proprio pianto. Thor si affrettò a raggiungerlo per prenderlo tra le braccia e cullarlo dolcemente.
Loki non provò neppure a nascondere una smorfia disgustata a quella scena ridicola, prima di voltarsi di spalle e concentrarsi su qualcos'altro – qualunque cosa di meno patetico. Ma la situazione non migliorò dato che si ritrovò ad osservare uno scaffale pieno di immagini incorniciate, che ritraevano la mortale, Thor e quell'esserino – di cui non rammentava neppure il nome.
"Tranquillo, Chris" sussurrò il biondo.
Ecco per l'appunto, quel nome.
Gli strilli comunque cessarono fortunatamente, anche perché il desiderio di soffocare quel rumoroso esserino si era fatta quasi impellente.
"Ehi, vuoi tenerlo in braccio?" domandò allegro Thor fissando la nuca del fratello.
"No" rispose Loki atono, volgendo leggermente il capo. Camminò lentamente, con le mani ancora allacciate dietro la schiena, per raggiungere la finestra e osservare il panorama, non che la cosa aiutasse – ricordarsi si essere su Midgard era alquanto fastidioso e guardare quegli insetti che la popolavano muoversi freneticamente per soddisfare i loro insulsi istinti, inconsapevoli dei pericoli che gravavano sul loro pianetucolo, quasi deprimente. Sapeva già dal principio che recarsi su Midgard e accettare l'ospitalità di Thor non era una buona idea, ora ne era definitivamente convinto, sarebbe stato meglio consegnarsi da solo a Thanos a questo punto. Eppure eccolo lì, nel salotto dell'abitazione di un dio che giocava a fare il mortale. Lo trovava ridicolo e si domandò come facesse il principe dorato di Asgard a sopportare quella situazione, Loki era stato in condizioni ben peggiori di quella misera casa midgardiana, ma pur sempre per costrizione o necessità, non per una scelta insensata.
Quando il suo sguardo tornò su Thor la creatura – suo figlio – era sparito, depositato nuovamente  nella sua culla.
"Fra non più dieci minuti verrà la signora Pierce per badare a Chris, dovresti farti trovare in un abbigliamento più” Thor si interruppe per trovare la parola giusta “appropriato e sii gentile"
Loki si limitò a sollevare un sopracciglio, osservando il dio del tuono. Quella camicia a quadrettoni sarebbe stato qualcosa di 'più appropriato'? E chi diavolo era la signora Pierce? Il fatto che avrebbe dovuto essere 'gentile' implicava per caso che sarebbero dovuti stare nella stessa stanza?
"Io sono già in ritardo, stai qui finché non arriva" terminò Thor, afferrando una giacca.
E... un momento. Cosa?
"Co..." cercò di ribattere Loki, ma il biondo era già uscito di casa, sbattendosi la porta alle spalle.
Folle, lasciare suo figlio da solo con lui – che fosse per un giorno o trenta secondi – era una pazzia. Loki sospirò, una luce verde lo avvolse trasformando i suoi abiti in qualcosa di più simile a quelli usati dai midgardiani poi si accomodò sul divano, lanciando qualche occhiata distratta al soggiorno.
D'un tratto la creatura iniziò a strillare e strepitare. Loki decise di ignorarlo, ma – quando si rese conto che questo non accennava a smettere – alzò una mano verso il bambino, ruotando lentamente il polso. Le urla si ridussero fino a silenziarsi del tutto, tuttavia quella dannata creatura continuava a piangere, seppur non riuscisse ad emettere un solo suono e presto iniziò ad agitarsi con ancora più foga. Loki gli lanciò un paio di occhiate, per poi cercare di concentrarsi su un punto qualsiasi di fronte a sé. Qualche minuto più tardi sbuffò e, dopo aver alzato la mano in un veloce gesto, gli strilli tornarono a invadere la stanza più forti di prima. Il dio si alzò e si avvicinò a un passo dalla culla, osservando il bambino inclinando il capo di lato. Afferrò quella minuscola creatura strepitante, prendendolo sotto le ascelle e mantenendo le braccia distese per tenerlo a una certa distanza dal suo corpo. Il bambino però si calmò e poco dopo allungò le manine verso l'uomo di fronte a lui. Loki lo guardò ancora con curiosità per un momento, poi lo poggiò su un angolo del divano, per sedersi a quasi un metro di distanza. Il bimbo non demorse e si mise maldestramente a gattonare verso la figura poco lontana da lui, ma dopo pochi movimenti la sua faccia sbatté contro un muro invisibile, il pargolo fece una smorfia insoddisfatta e riprovò ad avvicinarsi ancora senza successo, poi tentò una terza e una quarta volta.
"Non sei particolarmente sveglio, eh?" chiese Loki, voltando il capo verso il piccolo "Almeno non ci sono dubbi circa l'identità di tuo padre"
Poco dopo qualcuno bussò alla porta d'ingresso.
"Non ti muovere" gli intimò Loki, alzandosi dal divano. Non che potesse farlo – anche se avesse voluto – visto la bolla di energia che lo circondava.
Quando il dio aprì la porta si trovò davanti un sorridente viso rugoso. "Oh, lei deve essere Luke, il signor Thomas mi aveva avvertito della sua presenza" iniziò – quella che doveva essere – la signora Pierce, che si fece spazio in casa, prima che qualcuno la invitasse ad accomodarsi, non che Loki avesse comunque intenzione di fare gli onori di casa "Sa suo fratello è proprio un bravo ragazzo. È sempre così gentile. Oh, ma eccoti qui Chris" continuò rivolgendosi al bambino, Loki in un movimento di dita dissolse la barriera prima che la donna allungasse le braccia per prendere il pargolo in braccio "Non dovrebbe lasciarlo solo sul divano, potrebbe cadere, è ancora così piccolo" ammonì Loki "Ma voi giovani non siete più abituati a badare ai bambini. Io ho praticamente cresciuto tutti e quattro i miei fratelli, prima di badare ai miei sei figli, praticamente sola, mio marito lavorava così tanto, ma ormai sono tutti cresciuti, oh li vedo così di rado. Lei non ha figli vero? Sa sono sicura che quando li avrà sarà un ottimo padre".
Loki strinse i pugni per reprimere l'istinto di tagliarle la gola – o perlomeno la lingua. Thor non sarebbe stato contento di trovare un bagno di sangue al suo ritorno, ma per le Norne, sarebbe stato così appagante.
"Oh, ma guarda" continuò la donna, lanciando uno sguardo verso la cucina "mamma e papà non hanno proprio tempo di dare una ripulita, vero?" chiese retorica al bambino "Lo tenga lei, mentre do una sistemata" aggiunse verso Loki, che prima che potesse protestare si ritrovò il bambino tra le mani, mentre la signora Pierce entrava nella cucina.
Loki sospirò, tenendo il pargolo a una certa distanza da sé e seguì la donna, poggiando il bambino sul tavolo, per poi sedersi in una sedia di fronte a lui. Il dio lo guardò socchiudendo gli occhi, come si osserva una strana creatura ostile. Ma il piccolo rise spalancando gli enormi occhi azzurri che brillarono esattamente come facevano quelli di colui che un tempo aveva considerato suo fratello e Loki sentì una strana sensazione allo stomaco che lo rispedì secoli indietro e semplicemente fu troppo. Afferrò il bambino "È suo compito controllarlo o... qualsiasi cosa facciate, perciò tenga" sbottò irritato, mollandolo, con poca grazia, alla signora Pierce per poi andare in salotto.
L'anziana lo fissò sbalordita, ma stranamente non proferì parola.
Loki si sedette sul divano, prendendosi un respiro profondo. Tutta quella storia era una perdita di tempo, avrebbe dovuto andarsene da quel pianeta al più presto.
Qualcuno ruotò il chiavistello della porta di casa, che si aprì un momento dopo. Due occhi castani e un sorriso compiaciuto si puntarono immediatamente sul dio "Tu devi essere Lok... emh Luke" si corresse vedendo la signora Pierce fare capolino.
"Oh, Darcy, cara ragazza, che piacere rivederti" la salutò calorosamente la donna.
"Salve miss P.” ricambiò la ragazza “E ciao piccolo" aggiunse, sfiorando il nasino del bimbo con l'indice, poi lo prese tra le sue braccia e l'anziana signora tornò in cucina potendosi finalmente dedicare a qualche pulizia. Darcy si sedette sul divano fissando insistentemente Loki, con ancora il suo enorme sorriso disegnato sulle labbra. Il dio le lanciò un occhiata gelida e piuttosto minacciosa.
"Sai, sei diverso da come ti immaginavo" ruppe il silenzio Darcy.
"Tu mi... immaginavi?" domandò Loki, aggrottando le sopracciglia. Thor aveva davvero una notevole capacità nel circondarsi di pagliacci.
"Jane ha detto che sei inquietante" continuò Darcy, come se nulla fosse "Pensavo a un aspetto... diverso. Non so, qualche strana cicatrice, deformità o almeno una maschera minacciosa. Avete tutti questo aspetto su Asgard? Perché finora wow... due su due"
Loki non capì davvero se lo stesse insultando o gli stesse facendo un qualche strano complimento, ma sperava che almeno i mortali che erano a conoscenza della sua invasione della Terra e della sua natura, gli stessero alla larga. Invece la stupidità dei midgardiani era davvero senza limiti.
"Siete tutti così irritanti su questo insulso pianeta" sospirò Loki – e no, non era una domanda.
"Tuo fratello però è più simpatico" ribatté Darcy, imbronciandosi.
"Non è mio fratello" rispose Loki.
"Dovresti cercare di socializzare di più con tuo nipote" affermò Darcy, ignorando completamente la precedente replica.
"Non è mio nipote" dissentì annoiato Loki.
Un trillo fastidioso risuonò per la stanza.
"Sì, come ti pare" rispose Darcy, posandogli il bambino sulle gambe per alzarsi e rispondere al cellulare.
Loki sbuffò per l'ennesima volta. Doveva essere una specie di incubo – rimpiangeva la prigionia ad Asgard, oh rimpiangeva persino la prigionia di Thanos. Poggiò il bambino per terra, per toglierselo di dosso, ma questo gli si avvicinò e gli circondò una gamba con le braccine, Loki reprimette a stento l'istinto di calciarlo via malamente.
"Oh, si è proprio affezionato" commentò con dolcezza la signora Pierce entrando in salotto.
"Deve essere un vizio di famiglia" sibilò Loki "più cerchi di allontanarli più si attaccano".
Quando l'anziana sparì dalla sua vista, fece un rapido movimento della mano e il piccolo fu avvolto da una luce verde per poi riapparire a un paio di metri di distanza.
“Figo!” commentò Darcy dalla soglia del salotto.
Darcy, dopo averlo seccato con qualche domanda idiota – a cui non si degnò neppure di rispondere – e aver blaterato qualcosa sul voler fare un video di alcune sue magie per metterlo su Facebook, se andò perché doveva andare a un qualche appuntamento. La signora Pierce la seguì poco dopo, dicendo che avrebbe fatto delle compere prima di tornare a casa, dato che Chris aveva un così bravo zio che poteva occuparsi di lui. Loki non obiettò, ben lieto di liberarsi della fastidiosa presenza delle due donne.
Qualche minuto dopo però il bambino riprese a lamentarsi dalla culla. O detestava da morire stare in quella dannata culla o adorava semplicemente torturarlo – la capacità di dargli sui nervi doveva essere qualcosa che si tramandavano di generazione in generazione.
Loki prese il piccolo e si sedette sul divano. Posò Chris sulle sue ginocchia, tenendolo da sotto le ascelle. Il dio lo fissò con diffidenza "Penso sia chiaro che tu non mi piaci" sentenziò "e per il breve tempo in cui starò in questa casa, penso sia il caso di incrociarsi il meno possibile per evitare io faccia qualcosa di spiacevole"
Il bambino inclinò il capo, poi rise e sporse le manine in avanti verso Loki, quest'ultimo sospirò roteando gli occhi "Testone. Mi domando da chi avrai preso"
Quando Thor rientrò in casa, si sorprese nel trovare suo fratello profondamente addormentato sul divano. Ma solo dopo un momento di panico, nel vedere la culla vuota, notò Chris accoccolato sulla spalla di Loki che dormiva con il pollice in bocca, coperto in parte dal braccio di Loki e in parte dalla sua copertina.
Thor sorrise "Sapevo che mio fratello era ancora lì da qualche parte" sussurrò piano.
Poi tirò fuori il cellulare dalla tasca e scattò una foto – ci aveva messo quasi tre mesi  e mezzo per imparare a farlo e aveva seriamente minato la sanità mentale di Tony – tanto valeva approfittarne, anche perché quando se la sarebbe fatta stampare da Darcy, per metterla insieme alla foto di famiglia, allora ci sarebbe stato davvero da divertirsi.


Note:
Non ho idea da dove salti fuori questa cosa. Non ha alcun senso dal titolo fino all'ultima parola e ne sono perfettamente consapevole.
Thor passa evidentemente (come si capisce dall'ultima parte) troppo tempo con Darcy o con Tony o con entrambi. Jane è decisamente una madre assente (anche Thor in realtà). Loki è uno zio adorabile.
E io sono da manicomio.
 
  
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