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Autore: chocobanana_    18/11/2014    2 recensioni
[Hakuryuu/Kinako][ AU]
«Sei proprio un bambino! Dai, mi sto divertendo!»
«Che idea inutile».
«Dai, solo per il tuo compleanno.. Dai! Dai! Ne ho fatti tanti di video, voglio farne uno anche per il tuo compleanno!»
«...»

«Hakuchan! Auguri!» la ragazzina alzò le braccia verso l’alto, facendo cadere un mare di coriandoli variopinti.
Era felice. Era il giorno più importante dell’anno per il suo amato Hakuryuu, per quel ragazzo che le aveva fatto capire cosa fosse davvero l’amore –nonostante i litigi, le urla, i bronci-, che la faceva ridere davvero, di cuore.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hakuryuu, Kinako Nanobana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Replay
 
 
«Ciao Hakuchan!» Kinako fece capolino, saltellava impaziente, i capelli arruffati, le guance rosee, gli occhi –quelle bellissime iridi color miele- trasmettevano vita.
«Ho deciso di fare dei video, non ti sembra un’idea carina? Così li potranno vedere i nostri figli!»
Com’era cresciuta. Già pensava al futuro, senza preoccupazioni, senza paure.
Come suo solito.
Com’era cresciuta. Rimanendo fedele a se stessa, senza che la propria innocenza di bambina venisse macchiata da alcun peccato, da alcun timore.
E che idea stupida che aveva avuto. Hakuryuu glielo ripeteva sempre. Borbottava, contrario, e si rifiutava di guardare quelle strambe registrazioni.
Kinako lo guardava leggermente delusa, ma sempre determinata.
Oh, prima o poi le avrebbe viste tutte.
 
 
«Hakuchan, non nascondermi la telecamera!»
«Non so di cosa tu stia parlando».
 
 
«Ecco, domani riuscirò sicuramente a cucinare una torta coi fiocchi!» esclamò la ragazzina castana che parlava dall’altra parte dello schermo. I suoi occhi guizzavano dal pacco di farina, per metà vuoto, al bancone pieno di polvere bianca, briciole, crema. Quello era stato un goffo tentativo di preparare un dolce per il suo amato Hakuryuu, per quel compleanno tanto importante. Una prova non riuscita. Ma Kinako non si sarebbe data per vinta, il giorno dopo avrebbe realizzato una deliziosa torta con crema e fragole. Ci avrebbe scommesso.
«La prossima settimana sarò già una professionista!» affermò, battendo le mani, senza darsi per vinta.
 
«Sei proprio un bambino! Dai, mi sto divertendo!»
«Che idea inutile».
«Dai, solo per il tuo compleanno.. Dai! Dai! Ne ho fatti tanti di video, voglio farne uno anche per il tuo compleanno!»
«…»
 
«Hakuchan! Auguri!» la ragazzina alzò le braccia verso l’alto, facendo cadere un mare di coriandoli variopinti.
Era felice. Era il giorno più importante dell’anno per il suo amato Hakuryuu, per quel ragazzo che le aveva fatto capire cosa fosse davvero l’amore –nonostante i litigi, le urla, i bronci-, che la faceva ridere davvero, di cuore.
Gli faceva gli auguri, e lo ringraziava per avergli regalato la felicità.
«Giuro che più tardi, quando tornerai dagli allenamenti, avrai un bellissimo e buonissimo dolce!» ridacchiò, cercando invano di nascondere l’entusiasmo.
«Perché te lo meriti… ti meriti tantissime cose. Io… devo solo ringraziarti. Sono felice, grazie a te. Sono felice da quando mi hai abbracciata per la prima volta, da quando hai iniziato a baciarmi la fronte, i capelli.. da quando mi hai detto che mi ami, da quando… da quando abbiamo deciso di sposarci… di avere una famiglia».
Aveva le lacrime agli occhi. Si torturava le mani, intrecciando le dita, piegandole.
Le guance si fecero ancora più rosse, ed una goccia d’acqua le accarezzò il viso, delicatamente, con straziante lentezza.
Dischiuse le labbra, per dire altro, ma riuscì solo a singhiozzare. Era commossa. Era contenta. Amava.
Abbassò lo sguardo, come solo raramente faceva, e si avvicinò alla telecamera, sorrise per l’ennesima volta.
«Grazie Hakuchan, ti amo» mormorò, prima che lo schermo diventasse nero.
 
«L’ho fatto.. mi raccomando, puoi guardarlo solo mentre sono fuori! Vado a fare la spesa!»
«Sì, come vuoi tu».
 
Gli occhi rubino del ragazzo rimasero fissi su quello scatolo nero. Le mani gli tremavano, le dita affondavano nel tessuto del divano.
Prese il telecomando, pigiando nuovamente il tasto replay. Kinako riapparve davanti a lui, bella e luminosa come sempre. Un angelo.
La sua voce, calda e un tantino acuta, riempì la stanza.
Hakuryuu si morse il labbro, e un rivolo di sangue gli scivolò lungo il mento livido.
Delle lacrime scivolarono lungo le sue gote graffiate, sporche. Un singhiozzo lo scosse. Le immagini si susseguivano, una dopo l’altra.
Parola dopo parola, si rendeva conto del presente che stava vivendo. Che lei non sarebbe tornata. Non avrebbe varcato più quella porta, non sarebbe stata circondata da bambini.
Non sarebbe entrata in cucina, esausta ma soddisfatta per la grande spesa appena fatta.
Oh, non avrebbe nemmeno cucinato quel dolce che piaceva tanto ad entrambi.
Non avrebbe più fatto quei video che sembravano così stupidi, non avrebbe più sorriso –non più davanti a lui, sarebbe accaduto solo grazie a quella stupida televisione.
Non l’avrebbe più baciato, consolato, rassicurato. Non avrebbero più litigato. Non l’avrebbe più stretta a sé, né protetta, non le avrebbe più detto che era una bambina troppo cresciuta.
Perché lei non c’era più. Perché non aveva mai pensato alla morte, non aveva mai dubitato delle persone intorno a lei.
Hakuryuu l’aveva preso a pugni, quel bastardo. Proprio quello che aveva lasciato andare il coltello, mentre il sangue gocciolava, per scappare via.
Voleva solo dei soldi, aveva detto. Non voleva colpirla davvero. No, non voleva.
Eppure era successo. E lei non c’era più.
Hakuryuu sprofondò nel divano, singhiozzò ancora una volta. Se solo fosse andato con lei.
Un sorriso amaro si dipinse sul suo viso.
«Dobbiamo decidere quando sposarci» mormorava, imbarazzata, mentre si legava i capelli.
Aggiungeva mille altre cose. Ormai poco importanti.
Il ragazzo con i capelli bianchi osservava attentamente le scene che si riproponevano sempre nella medesima sequenza.
Il video s’interruppe ancora. Replay. Replay. Replay.  Finché non l’avesse accettato. Quando sarebbe stato pronto a non udire più la sua voce.
Replay.
Ancora.
E Ancora.
Finché non si fosse sentito stremato, finchè non avesse chiuso gli occhi, scivolando sul divano, addormentato.
«Allora ci sposeremo a Giugno, cosa ne dici?»
Hakuryuu crollò, stanco. Il calendario annunciava il primo giorno di luglio.
Dieci minuti dopo il video si concluse. Il televisore tornò nero. Ancora qualche secondo ed un'ultima registrazione illuminò la stanza.
«Ah, mi sono dimenticata… come vogliamo chiamarlo…?» Kinako si accarezzò il ventre, con gli occhi lucidi, ma senza perdere il sorriso.
Ma Hakuryuu, a quel punto, stava già dormendo.
The End

Angolo dell'autrice;
Notte~~
che orario indecente (????) ma ho scritto questa fic circa un'ora fa, e devo ringraziare roby per il prompt (cioè l'idea dei video e insomma la death!character che era nel prompt).
Nonostante l'angst, questa è una delle mie pair preferite (senza nulla togliere alla KyoKina, ma l'HakuKina per me è OTP ~~ )
e boh, amo scrivere su di loro (cose angst e fluff) quindi non sarà l'ultima volta <3 
mmmh spero che questa fic vi sia piaciuta ( e vi abbia colpito)
io comunque ho pianto un po' scrivendola ;wwww;
be', grazie a chi leggerà la fic <3 
a presto e buonanotte!
camy
 
 
   
 
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