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Autore: Hypnotic Poison    19/11/2014    6 recensioni
La vita sulla Terra, a volte, porta con sé la necessità di far proprie tradizioni nuove e del tutto sconosciute, e un certo alieno, questo, non lo aveva previsto.
Le sviluppate orecchie di Pai, ben camuffate da un congegno sviluppato da lui e Shirogane (il cappello cominciava a destare sospetti d'estate), vibrarono a quelle parole; vide la matita di Retasu fermarsi a metà della frase, e fu come se la sensazione generale della stanza cambiasse.
Come come?

[Prima Pai/Retasu, dedicata a Danya]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anche questa dedicata a Danya, anche questa una spin-off/seguito di "Al sapore di caffè" & compagnia bella :)



A matter of traditions









La voce dell'anziano era monocorde, bassa, ripetitiva, ed estremamente soporifera. Il calore della sala, in cui erano stipate più persone di quanto lui avrebbe sperato, non aiutava con la sempre più forte tentazione di appisolarsi.
Solo sapere quanto questi incontri fossero importanti per la ragazza accanto a lui gli dava la forza di combattere la stanchezza. Retasu arrabbiata non era qualcosa che si manifestava tutti i giorni, ma quando succedeva, Pai preferiva non essere presente, tanto meno esserne la causa.
Non aveva certo immaginato però, quando le aveva chiesto di sposarlo, che la sua ora-fidanzata l'avrebbe trascinato a dei corsi pre-matrimoniali. Forse avrebbe dovuto informarsi di più sui costumi degli umani in queste cose; ma ora era troppo tardi, ed aveva davanti a sé ancora cinque lezioni, una ogni due settimane.
Soffocò un prepotente sbadiglio, appoggiando una gamba al ginocchio opposto e lanciando un'occhiata veloce a Retasu; lei stava diligentemente prendendo appunti su un blocco di carta, potenzialmente inconscia della sua noia, le sopracciglia appena corrugate in un'adorabile espressione concentrata.
Lasciò poi vagare lo sguardo sulle altre sei coppie attorno a loro, leggermente sollevato nel notare che la maggior parte condivideva la sua aria distratta e vagheggiante.
Il matrimonio è soprattutto unione spirituale,” stava dicendo in quel momento l'uomo davanti a loro “E per assicurarci che siano soprattutto le vostre anime a volersi congiungere, sarebbe preferibile e adeguato rivolgersi, fino al giorno designato, ad una via di castità e purezza.”
Le sviluppate orecchie di Pai, ben camuffate da un congegno sviluppato da lui e Shirogane (il cappello cominciava a destare sospetti d'estate), vibrarono a quelle parole; vide la matita di Retasu fermarsi a metà della frase, e fu come se la sensazione generale della stanza cambiasse.
Come come?
La sua fidanzata non distolse lo sguardo da davanti a sé, ma Pai poteva cogliere benissimo il suo disagio, evidenziato anche da quel rossore sulle guance.
Retasu questo non gliel'aveva decisamente accennato. D'accordo, non era esattamente da lei parlare di determinati soggetti. Non che lui fosse guidato solamente da specifici istinti, sia chiaro, ma...
ma insomma, anche abituato ai più recenti costumi della sua gente, non credeva che agli umani certe cose importassero tanto.
Sicuramente fino a quel momento non erano importate tanto.
Però, lei era Retasu. La sua dolce, timida, innocente Retasu, che teneva così tanto a queste tradizioni della sua famiglia. I pezzi si incastravano perfettamente come quelli di un puzzle, e lui si stava sentendo un verme.
Le rivolse un sorriso che tentava d'essere rassicurante quando incrociò il suo sguardo un po' mortificato. Gli bastavano quegli occhioni blu per ricordarsi di essere pronto anche a morire, di nuovo, per lei.
Quello, in confronto, non sarebbe stato un grande sforzo. Glielo doveva, si disse, dopo tutto quello che lei faceva per lui. E poi, simili frivolezze non erano nemmeno al suo livello. Lui, che era stato addestrato per la guerra e per altri pericoli, conosceva bene il valore della parola sacrificio.
Quello era soltanto l'ennesima prova per dimostrarsi degno della sua candida fidanzata.
No problem.

***

Non sapeva nemmeno perché avesse deciso di raccontarlo proprio a Kisshu. Il suo dolce fratellino era piegato in due dal ridere, la fronte appoggiata ad uno dei tavoli del Caffè e un palmo che sbatteva ripetutamente contro lo stesso, gli angoli degli occhi bagnati dalle lacrime e le orecchie sorde alle reprimenda della sua ragazza. La povera Retasu, che per prima si era lasciata scappare un riferimento all'incontro del giorno prima, era ormai diventata di una strana tinta tra il cadaverico e il paonazzo, eppure a Pai non poteva scappare quel mezzo sorrisetto che le imbelliva le labbra.
Si massaggiò una tempia, ormai pulsante per gli ululati del fratello. “Potresti cortesemente smetterla prima che ti pianti una forchetta in quella testa bacata che ti ritrovi?” ringhiò.
Kisshu tirò su la testa di scatto e fece un respiro profondo: “Aaaah, non mi sono mai divertito tanto.” l'occhiata di fuoco di Pai non lo fece scomporre “Certo che voi umani siete proprio complicati. I matrimoni, nel nostro pianeta, non richiedono tutti questi passaggi... burocratici.”
Dipende dalle tradizioni, direi,” Retasu, con un'alzata di spalle, appoggiò le mani intorno alla sua tazza di tè “La mia famiglia è religiosa, ma siamo in pochi in Giappone. C'è che preferisce una cerimonia tradizionale giapponese, altri seguono lo stile occidentale solo per moda.”
Tipo Ichigo,” esclamò Minto dal nulla, concentrata sul proprio cellulare “Ci stava facendo impazzire con i suoi preparativi, l'anno scorso.”
Allora è una fortuna che sia saltato tutto, no?” Kisshu si appoggiò allo schienale della sedia, avvolgendo un braccio su quella della mora.
Avrebbe potuto accorgersi di Shirogane prima di scarrozzarci per dieci sedi dove svolgere la cerimonia,” replicò acida lei “Anni e anni di spudorata corte, e la cretina si fa prendere dal panico pre-matrimoniale a otto mesi dalle nozze e decide di mollare tutto.”
Io lo trovo carino,” le rispose Retasu “Non hai visto come sono contenti?”
Fossi in Shirogane, mi preoccuperei dei cambiamenti umorali di Ichigo-chan,” commentò Kisshu “Emotivamente stabile non è mai stata...”
Minto gli conficcò un gomito tra le costole: “Guarda che solo io posso dire queste cose su di lei.”
Ahio,” lui si massaggiò la parte lesa, borbottando. “La smetti di essere così violenta con me?”
Te lo meriti,” disse stoico Pai, contento che almeno il soggetto fosse stato cambiato dai suoi problemi personali.
Ovviamente, il suo fratellino aveva altri programmi.
Comunque, ragazzi, poteva anche andarvi peggio. Pai non ti ha raccontato della parte clou dell'antica tradizione matrimoniale del nostro pianeta?”
Retasu guardò il suo compagno con sguardo curioso prima di scuotere la testa: “No...?”
L'alieno in questione avrebbe tanto voluto strangolare Kisshu per togliergli quell'espressione maliziosa dalla faccia. “La vecchia tradizione vuole che i parenti più stretti dei novelli sposi assistano alla prima notte di nozze.”
Retasu quasi si strozzò con il sorso di tè, Pai intervenne prontamente a darle dei colpetti sul dorso, mentre Minto storse il naso: “Che cosa barbara.”
Molti dei matrimoni un tempo erano combinati, era l'unico modo per assicurarsi che fossero effettivamente validi. Ma ormai non si usa quasi più. Per fortuna, aggiungerei. Ne ho avuto abbastanza di imboscate di mamma in camera, e poi non vorrei certo condividere la mia bella colombella con tutti.”
Minto, che era già pronta ad una sequela di domande pungenti riguardo i citati agguati della signora Ikisatashi, si bloccò con la tazza di tè a mezz'aria: “Come, prego?”
E' ovvio che non riuscirei a distrarre nessuno da te durante la cerimonia – e ammettilo, tu adori essere al centro dell'attenzione quindi sarebbe pressoché inutile – ma dopo... nossignori. Quello è riservatissimo.”
Lo disse con tale tranquillità che non notò le tre occhiate un po' perplesse che stava ricevendo. La sua ragazza sbatté un paio di volte le palpebre, tossicchiò e si alzò.
Scusatemi un attimo.” si congedò in fretta, avviandosi veloce fino al bancone, agguantando una ridente Ichigo per un braccio, e trascinandola nel retro ignorando la flebile protesta di Shirogane.
Kisshu la seguì con lo sguardo, corrucciato e confuso: “Cosa ho detto di male ora?”
Retasu ridacchiò: “Non credo che Minto-chan avesse mai pensato alla possibilità che voi due... sai... vi sposaste.”
Sei proprio un'idiota,” rincarò Pai “Non hai ancora la minima idea di come comportarti.”
Mi scusi, professore, per caso ha voglia di farmi un'altra lezione? O è meglio che io non menzioni quanto diavolo mi hai rotto le scatole per quel cavolo di anello e la proposta a- ahia, porca vacca!
Una mini-scarica elettrica, che tanto mini poi non fu, l'aveva raggiunto pungente al leggero schiocco delle dita del fratello maggiore, che esibiva ora una notevole aria assassina.
Retasu rise di nuovo, ripensando all'imbarazzo del suo fidanzato quando le aveva chiesto di sposarlo, una sera di qualche mese prima in cui erano sgattaiolati di nascosto all'acquario (lui aveva sempre saputo quanto le piacesse passare ore e ore da sola tra gli animali acquatici, a parlare con loro, e non c'era momento migliore della notte, quando tutto era chiuso e nessuno poteva disturbarla... o pensare che fosse pazza), e trovando la cosa ancora più ilare ora che metteva in conto la partecipazione del suo futuro cognato.
Mentre quei due continuavano a sibilarsi insulti e ingiurie, lei appoggiò una mano sul polso di Pai, per calmarlo e ricordargli che era meglio non usare certe tecniche in pubblico: “Hai detto comunque una cosa molto carina, Ikisatashi-kun, sono sicura che Minto-chan l'apprezzerà.”
Sempre che il tuo fidanzato non mi uccida prima,” Kisshu lanciò un'occhiataccia al fratello, massaggiandosi il petto “E comunque, Retasu, stai per diventare la mia sorellina, condivideremo il cognome, non c'è bisogno che continui ad usarlo a quel modo.”
Retasu-chan è una donna dei suoi tempi, non vorrà certo abbandonare il suo cognome,” Minto ritornò in quel momento, le guance arrossate e il nasino all'insù.
Be', in realtà non ci ho ancora pensato,” rivelò la Mew verde, prendendo un sorso del tè che andava raffreddandosi con tutte quelle chiacchiere “Però, visto che stiamo facendo tutto in modo tradizionale...”
Retasu Ikisatashi suona bene,” Kisshu le fece l'occhiolino, ri-appoggiandosi allo schienale della sedia e tirando la sua ragazza più vicino a lui. “Ah, vedo già il nome sul campanello.”
Da quando in qua tu sei una persona che bada ai costumi?” lo riprese Minto ridendo.
Non hai mai visto una cerimonia aliena, tortorella,” rispose lui, appoggiando la fronte alla tempia di lei. “Ma ti piacerebbero.”
Mentre Minto arrossiva nuovamente, Retasu sorrise, ignorando l'occhiata un po' scocciata che Pai, avendo già capito il suo interesse, le stava lanciando. “Perché non ce le racconti?”
E' una cosa lunga...” gemette il suo fidanzato, temendo la predisposizione del fratello all'essere logorroico.
Kisshu, infatti, incrociò le dita e stese le braccia in avanti per farle scrocchiare: “Oh, ma noi abbiamo un sacco di tempo, e non potrei mai privarti dell'incredibile immagine del mio caro fratellone che fa il paggetto.”

***

La sera scese velocemente, tra le chiacchiere allegre delle ragazze e gli sventati tentativi di omicidio tra i due Ikisatashi che erano susseguiti duranti i racconti del mezzano, il quale non aveva lesinato sui dettagli imbarazzanti riguardanti il maggiore, e il Caffè si era svuotato lentamente.
Quindi mentre Pai aiutava nella cerimonia di uno dei suoi amici più stretti, tu cosa facevi?” Minto lanciò uno sguardo obliquo al suo compagno mentre cercava nella borsa le chiavi di casa.
A parte che stare in cerchio attorno alla coppia per testimoniare la loro unione non è esattamente aiutare... devo dire che le amiche della sposa erano decisamente carine.”
La mora alzò gli occhi al cielo, contando mentalmente fino a dieci e decidendo che infilzarlo con le chiavi non fosse la decisione più saggia.
Sei incorreggibile, lo sai?”
Lui le schioccò un sonoro bacio sulla guancia: “Sei molto carina quando sei gelosa.”
Lei lo ignorò convinta, un accenno di sorriso sulle labbra, e non appena varcarono insieme la soglia del suo appartamento, si tolse i tacchi quasi con un calcio.
Io ti faccio sempre dei gran complimenti, possibile che tu non possa mai ricambiare, cornacchia?” la voce dell'alieno la seguì mentre andava a riporre le scarpe nel grande armadio ad esse dedicate.
Non te li meriti!” rispose ridendo.
Kisshu scosse la testa divertito, entrando anch'egli in camera da letto. “Comunque, è buffo pensare che il piccolo Pai abbia deciso di sistemarsi.” fece per gettare la maglietta appena tolta sul pavimento, ma un'occhiataccia di Minto lo convince invece a riporla sulla cassettiera.
Piccolo non è esattamente il termine che userei per tuo fratello.”
Spero che tu non stia insinuando nulla.”
Non tutti hanno una mente maniaca come la tua, sai.”
L'alieno rise e s'infilò i pantaloni del pigiama. “Comunque non mi aspettavo che avrebbero deciso di sposarsi così presto. È passato poco meno di un anno da quando siamo tornati.”
Minto, cambiatasi anche lei in una corta camicia da notte di seta color pervinca, fece spallucce: “Alcune relazioni si evolvono in fretta, altre ci mettono anni... guarda solo Ichigo e Shirogane, ci si potrebbero scrivere romanzi su di loro. Forse Retasu e Pai hanno deciso di recuperare i sei anni in cui non si sono visti, già convivono... E io e te... be', non siamo stati da manuale neppure noi.” scosse la testa ridendo “E non venirmi a parlare di convenzionalità, Ikisatashi, noi siamo mutanti e voi alieni. ”
Kisshu lanciò un'occhiata alla voglia Mew tra le scapole della ragazza, sbiadita ma ancora ben visibile, soprattutto da quando loro erano riapparsi nelle loro vite. “Vieni qui?”
Il tono in cui l'aveva chiamata, unito a quello che lui aveva detto quel pomeriggio, fecero fare uno strano frullo al suo stomaco, e non perse molto tempo per sedersi sul letto insieme a lui, tra le sue gambe, appoggiandosi al suo petto.
Davvero non ci hai mai pensato?” sussurrò l'alieno, iniziando a lasciarle una scia di baci sulla pelle bianca, dalla curva del braccio fino all'incavo del collo.
Minto reclinò appena la testa così da appoggiarla sulla sua clavicola, e lo guardò: “Non credevo che tu fossi il tipo.”
Ma ci hai pensato?”
Lei sbuffò: “Forse solo una volta, quando Retasu mi ha detto di lei.”
Kisshu ghignò, iniziando a far scorrere lentamente le mani lungo le cosce di lei, spostandole l'orlo della camicia da notte. “Anche io ci ho pensato,” mormorò, le labbra decise contro un preciso punto del collo di lei “Soprattutto se posso continuare a fare questo.”
Minto rise e chiuse gli occhi, avvolgendogli un braccio attorno al collo per passare la mano tra i suoi capelli: “Tutti questi discorsi seri non sono da te, Kisshu, potrei spaventarmi e pensare che ti abbiano scambiato con una versione migliore.”
“A-ah,
simpatica. le sue mani cambiarono improvvisamente traiettoria, posandosi intrecciate sul suo addome così che potesse stringerla a sé, ignorando il suo mugolio di scontento.

Lo sai che ti amo, vero?” le domandò sottovoce, guardandola dritto negli occhi.
La mora annuì e si sporse per lasciargli un bacio leggero sulle labbra: “Tu però non faresti mai quello che Pai si è offerto di fare per Retasu.”
Ti guardi mai allo specchio, pollastrella?”
Kisshu.”
Pollastrella. Cornacchietta. Gallinella del mio cuore.”
Stai per essere bandito da questo letto.”
C'è sempre la cabina armadio.”
Kisshu!”
Lui ghignò, e i pigiami furono presto dimenticati.

In un altro vicinato, nel frattempo, anche Retasu e Pai si stavano preparando per la notte, dopo una cenetta per due passata sul divano a guardare dei vecchi film (una delle tecnologie umane che più affascinavano l'alieno).
Retasu aveva cercato di chiacchierare un po', ancora meravigliata da tutte gli affascinanti risvolti tradizionali che il suo futuro cognato aveva rivelato nei suoi racconti, ma Pai, che già era di poche parole, stava ancora soffrendo per la caterva di discorsi che gli era stata rovesciata addosso in modo imbarazzante.
“Dovevi proprio farlo parlare così tanto?” si lamentò infatti all'ennesimo commento della verde, infilandosi la camicia del pigiama sopra la testa.

Retasu rise: “Fa le prove per il discorso da testimone.”
Spero che tu mi stia prendendo in giro.”
L'hai scelto tu, o sbaglio?”
Pai sospirò pesantemente. “Vado a dormire.”
La ragazza lo osservò confusa mentre faceva per avviarsi verso la porta. “Dove vai?”
Lui si bloccò sulla soglia, con una smorfia un po' sofferta in volto, poi sospirò. “Retasu, posso essere schietto con te?”
Lei annuì, perplessa. Non si era mai fatto problemi prima d'ora ad essere diretto.
Se dobbiamo fare questa cosa, è meglio se... per un po'... io ritorno in camera degli ospiti.”

Retasu si sentì arrossire come un peperone; ovvio, lei e Pai avevano già raggiunto determinati traguardi durante i quali lui non mancava mai di farla sentire come la donna più bella del mondo, ma non poteva evitare comunque di sentirsi ancora tremendamente in imbarazzo se lui diceva cose del genere.
Il suo volto angosciato, però, la fece ridacchiare. “Pai, se per te è un problema possiamo anche... non dobbiamo seguire per forza le indicazioni, sono solo consigli, nessuno verrebbe mai a controllare...”
No, no,” l'alieno scosse la testa “Tu ci tieni a questa cosa, quindi dobbiamo farla per bene.”
Mancano ancora sei mesi al matrimonio...”
Sono stato lontano da te sei anni, non è nulla al confronto.”
Lei arrossì nuovamente, sorridendo tenera. “Lo... apprezzo davvero molto, sai.”
Pai fece un passo verso di lei, lasciandole un bacio sulla sommità della testa. “Per te farei qualsiasi cosa.”
L'occhiata piena di amore che gli fu rivolta fu abbastanza per farlo dormire placido e soddisfatto, per quella notte.

***

Certo, quella era una promessa decisamente difficile da mantenere. Sembrava che tutta la sensualità della sua fidanzata gli fosse piombata addosso tutta insieme, in quel momento. Ovvio che l'avesse sempre trovata attraente, ma ora lo era ancora di più. Ovvio che avessero già passato giorni senza, uhm, fare nulla, ma la mancanza di contingenze fisiche per cui lei preferisse essere lasciata in pace era insopportabile.
Retasu non lo faceva certo apposta, era lui il problema. Ora quasi si pentiva di aver sgridato Taruto quando, dopo innumerevoli battutine da parte di Kisshu, il fratellino minore gli aveva rivelato dei suoi patemi nei confronti di Purin e di tutto ciò che aveva comportato.
Ora capiva, e paragonarsi quasi ad un adolescente lo stizziva.
Erano ad un nuovo incontro prematrimoniale, incontri che non diventavano più semplici con il passare del tempo; il prete continuava a cianciare e lui non poteva fare a meno di pensare a quella mattina, quando si erano salutati con solo un frettoloso bacio che l'aveva lasciato decisamente insoddisfatto, e non poteva fare a meno di osservare la curva del ginocchio che spuntava dalla gonna.
Un maniaco, realizzò irritato, stava diventando un deviato maniaco.
Ecco, Kisshu non gli era mai stato più fratello di così.
Il cellulare gli ronzò in tasca; senza nemmeno badare al fatto che avrebbe dovuto fare attenzione (quel vecchio umano era particolarmente insistente su certe cose), lo tirò fuori.
«Giorno tredici,» esclamava una nuvoletta con di fianco un'iconcina di quell'imbecille del menzionato fratello «della battaglia del grande Pai Ikisatashi contro la turpitudine dei nostri giorni.» avrebbe voluto sapere dove Kisshu avesse imparato il termine turpitudine «Al Caffè si sfornano dolci e si beve tè, mentre al nostro eroe non è concesso nemmeno un biscottino, figuriamoci un bicchiere di latte. :D»
Avesse stretto quell'aggeggio un po' di più, l'avrebbe rotto.
Retasu avvertì il suo sbuffo irritato e si voltò per lanciargli un'occhiata incuriosita; lui scosse la testa come a dirle di lasciar perdere, ma lei non si fece mancare il visetto di Kisshu sul largo display. Da dove era seduta non riusciva a leggere il messaggio, ma non era difficile indovinare che cosa potesse riguardare se la reazione che otteneva era quella.
Morsicò il tappo che stava in cima alla penna, pensierosa. Due settimane era stato il tempo che aveva passato a condividere l'appartamento con Pai prima che si mettessero insieme, l'anno prima. Un altro tot di settimane, non si ricordava bene quanto, era passato prima che compissero il grande passo, come Purin lo chiamava per prenderla affettuosamente in giro.
Al tempo non le era sembrato così difficile.
Al tempo, però, non l'aveva ancora sperimentato.
Si sentì le guance in fiamme a ripensare a certe cose, soprattutto visto il luogo in cui si trovava; scosse appena la testa, cercando sia di non farsi notare sia di scacciare i ricordi.
Doveva essere fiera del suo fidanzato, così disponibile a fare determinati sacrifici per lei. Ne aveva parlato anche con Ichigo-chan, che le aveva assicurato che né lei né Shirogane-kun sarebbero mai riusciti - ecco, anche se quella era una cosa che davvero non avrebbe mai voluto sentire, e per fortuna che non si era arrischiata oltre a chiedere a Minto o Purin...
Ne era contenta, davvero; tutto ciò non faceva altro che rafforzare la convinzione che Pai fosse quello giusto per lei, l'aveva sempre saputo da sei anni a quella parte, non importava quanto ci fosse voluto perché se ne accorgessero.
Però...
Però.
Guardò di sottecchi il profilo dell'alieno, in grado di nascondere la noia dietro una perfetta apatia dei lineamenti marcati... gli occhi scuri erano fissi davanti a loro, duri e vuoti, ma lei sapeva quanto intensi e brucianti potessero diventare.
Un rumore di carta, di quaderni che si chiudevano e sedie trascinate le fece capire che la lezione era finita anche per quella giornata – se n'era persa la metà, ma ormai aveva poca importanza.
Sorrise all'espressione di sollievo di Pai, prendendolo per mano e dirigendosi con lui verso l'uscita salutando allegra le altre coppie con cui condividevano quei pomeriggi.
Quell'uomo deve smetterla di mettere gli appuntamenti di venerdì.” bofonchiò l'alieno.
Retasu ridacchiò: “Ti sei abituato ai ritmi del weekend terrestre, allora.”
Quando di solito lei andava fuori con le sue amiche, Pai si ritrovava da Ryo con Keiichiro e altri colleghi degli americani per intense partite a poker, gioco che ovviamente l'alieno aveva imparato ad amare in una sola seduta; in questo modo, potevano passare tranquillamente insieme il sabato sera ed avere più libertà di scelta.
Lui fece spallucce: “E' così che si fa, no?”
Mentre camminavano verso casa, la capiente borsa della ragazza stretta dalla mano che Pai non stava usando per stringere la sua, Retasu si appoggiò alla spalla del fidanzato, inspirando il profumo che lei trovava così familiare ed accogliente.
Stai bene?” le domandò lui.
Lei annuì: “Stavo solo pensando.”
A cosa?”
La ragazza scrollò le spalle: “A tutto quello che ci ha raccontato Kisshu sulle vostre cerimonie. Sembra una cosa magica, dalle sue parole.”
Pensi che il nostro non lo sarà?”
Be', a Taruto-chan non sarà certo permesso di far spuntare archi di rose dopo il .”
Pai rise sottovoce, lasciandole il passo per farla entrare per prima in casa.
Vuoi mangiare qualcosa?” le chiese mentre apriva il frigorifero.
Retasu, ancora una volta, si ritrovò ad osservarne il profilo, la linea del collo, le spalle larghe e le braccia muscolose che la faceva sentire protetta ogni volta che la stringevano.
Retasu?”
Sobbalzò al richiamo: “Ehm, no, no, grazie.”
Lui la scrutò attento, facendo qualche passo verso di lei: “Sei sicura di stare bene?”
Lei si stava sentendo arrossire: “A-a che ora devi andare da Shirogane-kun?”
Pai lanciò uno sguardo all'orologio appeso alla parete della cucina: “Dovevo essere lì cinque minuti fa, ma con il teletrasporto non sarà un problema.”
Le si era avvicinato ulteriormente; il profumo che lei gli aveva regalato per Natale, che si sposava perfettamente con il suo odore naturale, le stava bruciando il naso. Si torturò per un istante le mani, fece un respiro profondo, e gli sorrise: “D'accordo, ma sta' attento a non farti vedere.”
L'alieno sorrise anch'egli, come faceva sempre quando lei gli ricordava quei dettagli che avrebbero potuto far impazzire un normale umano, e piegò il capo per unire le loro labbra in un bacio di saluto.
Vista anche la situazione, lui aveva pensato che sarebbe stato paragonabile a quello della mattina – dolce, ma fugace e delicato.
Non aveva certo previsto che Retasu gli avrebbe afferrato il bavero della camicia per impedirgli di andarsene, schiudendo lentamente le labbra nel frattempo.
Lui non era certo il tipo da lamentarsene, ma il momento si stava rivelando difficile, soprattutto quando la sua fidanzata gli avvolse le braccia intorno al collo e si strinse ancora di più a lui.
Ehm... Retasu,” mormorò, trovandosi comunque incapace di staccarsi di più di qualche millimetro da lei “Dovremmo smetterla...”
La ragazza avvampò, evitando il suo sguardo viola e concentrandosi invece sulle sue labbra: “Tanto sei già in ritardo, no?”
Lui rimase sbigottito una seconda volta. Che fine aveva fatto tutta la timidezza che tanto la distingueva anche in queste circostanze?
Be', sì, ma pensavo che avessimo deciso...”
Non mi importa,” Retasu scosse convinta la testa, continuando a non guardarlo “Io ti amo, tu ami me e me l'hai già dimostrato in mille modi diversi, mi basta questo.”
Pai rise, accarezzandole una guancia e alzandole il viso così che finalmente potesse incontrare i suoi occhi: “Solo tu riesci a farmi perdere le sfide, Retasu. Sei una continua sorpresa.”
Lei arrossì piacevolmente, e si rituffò nella sua bocca.

***

«Giorno zero,» il testo del messaggio comparve con un trillo sul display «Un uccellino mi ha detto che il nostro eroe si è ritrovato a soccombere alle grazie della sua madamigella, chissà a chi deve da bere ora ;) ;) Divertiti, fratellone, mi raccomando, prima che Reta-chan cambi idea! Comunque non mi aspettavo tutta quella audacia, eeeeh, che gli fai te alle donne ;) Potrei usare questo aneddoto al discorso del vostro banchetto nuziale, eheheheh... »

«Ps. Scherzavo, ovviamente. Ti prego, non farmi del male, già Minto mi sta minacciando con le forbici.»

«HO DETTO CHE SCHERZAVO!!!»







Si avvicina un'era, direi, visto che questa è la primissima Pai/Retasu che pubblico - quindi siate clementi, soprattutto riguardo il probabilissimo OOC dei due personaggi principali, con cui non mi sono mai cimentata e che quindi trovo, come ben sapete, diffici da gestire xD
Come scritto nell'introduzione, la fic è dedicata a Danya perché lei è la causa dei miei moti di affetto verso questa coppia, e perché l'idea originale è sempre la sua - ha creato dei veri mostri di me e Ria con tutti i seguiti che stiamo scrivendo XD Ma,  inoltre, menzione d'onore va anche alla menzionata Ria, che adesso deve pubblicarmi per forza sta famosa Kishinto, e a tutte voi che vi siete dimostrate così contente di questa nuova avventura quando ve ne ho accennato su FB :)
Spero davvero che vi piaccia, un bacione grande a tutti e buon proseguimento di settimana :D

   
 
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