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Autore: Miky_D_Senpai    20/11/2014    5 recensioni
Sono tornato!! :D
Non credo importi a qualcuno, ma ci sono di nuovo!! Sono di nuovo qui a rompervi con le mie brutte storie xD
Questa storia è solo un'introduzione a quello che sarà il mio nuovo modo di scrivere ff, spero che non vi dispiaccia e... tra poco si ricomincia con le storie serie!!
Ci si risente nelle risposte alle recensioni... datemi un bel bentornato, non fate i cattivi T.T
Ringrazio tutte le mie amiche di whatsapp perché hanno avuto fede in me e la mia ragazza che si è subita il mio sclero mentre pubblicavo sta storia
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Courtney, Duncan, Ezekiel, Geoff | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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19:48
 
La debole fiamma toccò la sigaretta producendo un piccolo sbuffo di fumo, una piccola parte di cenere cadde quando l’uomo aspirò. Allungò il braccio lungo il corpo continuando a tenere la sigaretta tra l’indice ed il medio appoggiandosi con il gomito del braccio sinistro sulla scopa davanti a lui. Nel piccolo vicolo buio, l’uomo stava camminando lentamente tirando dietro di sé  il carrello pieno di secchi e detersivi.
La porta bianca alla sua destra si aprì rivelando la sua ombra bassa e secca. Sulla soglia si affacciarono due ragazzi che fissarono prima l’uomo che camminava lento con la sigaretta in bocca e poi si scambiarono un’occhiata.
« Credo che sia già occupato, andiamo al ristorante?» il ragazzo si voltò a chiudere la porta d’emergenza, mentre la ragazza al suo fianco continuava a fissare l’uomo.
Una mano si posò delicatamente sul suo braccio, facendo una lieve pressione per attirare la giovane a se. Quando la porta si chiuse dietro di lei, ammise un suo dubbio « Mi sembrava di averlo già visto...». Il ragazzo si avvicinò allora a lei, la guardò dolcemente negl’occhi e, prima di baciarla, disse « Tranquilla, era solo un addetto alle pulizie.»
Presero dei fogli dalle scrivanie e li posarono in una ventiquattrore che poi chiusero in un armadietto di legno. La targhetta sopra lo sportello, placcata d’oro, presentava la scritta “Geoff Petronijevic” ed un lucchetto color oro. Il ragazzo chiuse il lucchetto e si mise il mazzo di chiavi nella tasca dei jeans.
« Andiamo Bridgette?» si avviarono, mano nella mano, verso la porta girevole lasciando l’enorme sala completamente vuota. Il portiere li salutò entrambi con un cenno del capo, per poi voltarsi a chiudere il padiglione.
Tornò, con l’anello delle chiavi attorno al dito, verso il gabbiotto davanti il cancello del parcheggio passando vicino alla sbarra di ferro abbassata. La lunga lampada al led rifletteva una forte luce sulle pareti bianche della piccola stanza oscurando la visuale verso l’esterno. L’unico punto visibile era la strada su cui erano obbligate a passare le vetture per entrare nel parcheggio, grazie ad un lampione attaccato sulla finestra del gabbiotto. Il portiere si accasciò sulla poltrona nera stancamente per poi allungarsi a prendere il termos sulla scrivania e versare un po’ di caffè caldo nella tazza bianca vicino allo schermo del computer. Sorseggiando la bevanda, si appoggiò allo schienale lanciando un’occhiata alle immagini, provenienti da circa mille telecamere, sparpagliate per i dodici padiglioni ed i parcheggi.
 
20:10
 
Le luci dei lampioni si riflettevano sulla carrozzeria della vettura, che sull’enorme strada a tre corsie, sfrecciava tra i grattacieli di Toronto. La macchina molto bassa per aumentarne l’aerodinamicità, presentava il simbolo del toro poco sopra la targa.
Sulle vetrine dei negozi si rifletteva l’immagine della Lamborghini gialla ferma ad un semaforo, il finestrino del passeggero si abbassò facendo uscire il suono della musica. Un sottile braccio coperto da un soprabito blu notte uscì dal finestrino aperto, sul dito medio un piccolo anello con un piccolo diamante era l’unica decorazione della mano snella. Con l’altra si sistemò i lunghi capelli biondi, solitamente legati in una coda che scendevano quasi a toccare la tappezzeria della macchina.
Una mano si unì a quella della ragazza, portandole lo sguardo verso il ragazzo al suo fianco. In uno smoking nero e con il solito cappello da texano, Geoff la guardò per un attimo prima di baciarla.
Finalmente, dopo una mezz’ora di macchina riuscirono ad arrivare al ristorante di DJ. Era un locale al piano terra di un edificio a quattro piani ed era diretto dal loro amico e sua madre da almeno tre anni, durante i quali aveva avuto molto successo, anche se DJ era impegnato con gli altri negli studi cinematografici. Quella sera il ristorante era stato prenotato per ospitare una cena di lavoro, gli attori che dal reality più pazzo di sempre adesso lavoravano nelle fiction televisive registrate da autori di tutto il mondo. Quella sera c’era un gruppo di autori italiani per festeggiare i cinque anni dalla prima uscita di una fiction tutta italiana con i personaggi del reality. Certo, fino al 2014 fu difficile fare lavori per le enormi pressioni di Chris Mclean e i sei reality a cui dovettero partecipare i concorrenti (fortunatamente alcuni vennero esclusi e il cast variò radicalmente tra la terza e la quarta o la quinta e la sesta stagione). In tutto il mondo però si andarono a formare gruppi di registi adolescenti entusiasti di utilizzare i loro personaggi preferiti per nuove, fantastiche e verosimili (o quasi) storie. Quella serata chiudeva una serie di cene di gruppo, quasi tutti gli attori erano già seduti a tavola e con loro sei registi e due critiche letterarie che si divertivano gironzolando tra i ragazzi e proponendoli nuove fiction a cui partecipare.
«Eccovi finalmente!» Owen accolse Geoff e Bridgette con un cenno della mano. Il biondo, in uno stretto smoking, sedeva su un divano circolare beige insieme a Justin, Katie e Sadie. Lo sguardo dei nuovi entrati passò, dopo aver salutato tutti calorosamente, a Duncan e Courtney, i quali, molto eleganti, discutevano con un regista. Si avvicinarono incuriositi, quel ragazzo li aveva fatti partecipare a molte fiction prima di sparire dal giro.
 
20:03
 
Una grande fiammata si espanse nell’aria accompagnata da una colonna di fumo nero, ciò che rimase del gabbiotto era sparpagliato nel parcheggio e sulla strada vicina. Il pezzo più grande era finito su un’auto d’epoca decappottabile distruggendo il cofano ed il parabrezza. Un uomo camminava tranquillamente nel parcheggio fumando una sigaretta, si avviò verso il quinto padiglione salendo i gradini. Prima di poggiare una mano sulla porta girevole si fermò ad osservare la figura riflessa sul vetro di un uomo che correva con le mani ai capelli urlando disperato per la sua macchina. Abbozzando un sorriso maligno entrò nell’enorme hall e puntò direttamente agli armadietti alla sua sinistra, estrasse il piede di porco dalla divisa da inserviente e scrutò le targhette.
Forzò l’armadietto di Duncan Nelson per primo, rovistò per un paio di minuti rimettendo tutto a posto insoddisfatto. Fece la stessa operazione con gli armadietti di Bridgette, Courtney e Geoff, nell’armadietto di quest’ultimo si soffermò di più degli altri trovando la ventiquattrore. Estrasse un mucchio di fogli e li mise dentro una cartella per poi ripulire tutto.
Uscì dal padiglione con la solita calma e trovò ancora l’uomo di prima che piangeva disperato per la sua macchina, gli passò affianco e proseguì fino al furgoncino parcheggiato dall’altro lato della strada oltre il cancello.
 
20:25
 
«Sedetevi.» facendo un gesto con la mano, il regista che parlava con Duncan e Courtney fece accomodare anche gli altri due. I quattro erano abituati all’atteggiamento molto professionale di quel ragazzo, anche se più piccolo di loro.
«Ciao Michele, mi fa piacere rivederti.» disse Geoff sedendosi sul divanetto, Bridgette si sistemò sopra di lui a gambe incrociate.
«Ciao ragazzi, sono qui solo per un motivo.» sospirò, i quattro davanti a lui erano ansiosi di capire dove volesse arrivare dato che si potevano aspettare di tutto da uno come lui, in fondo NOTH non era stata ultimata ed era la prova della sua eccentricità. In sala c’era un’altra autrice, Elisabetta, che gli attori apprezzavano, ma la sua opera principale TWG era ultimata e ora ogni sua storia prendeva alla sprovvista la critica. Tra le altre registe emergenti c’erano Valeria, che con TBG e TBB faceva impazzire il pubblico, ed Erika, anche se meno produttiva aveva creato il suo stile di fiction romantiche che si andavano a concentrare su Alejandro ed Heather.
«Ho mandato a recuperare il copione di NOTH da Ezekiel, so che non ha molti ingaggi in questo periodo e lo voglio aiutare. Quindi tornerò nel giro e riproporrò proprio quella fiction...» Duncan lo interruppe prima che potesse finire la frase con un gesto della mano.
«Perché rimettere NOTH?? Se non ricordo male, stava calando di ascolti ed avevamo problemi anche a registrare due volte di fila.» Michele sospirò di nuovo, ma sembrava sicuro di sé.
«Lo ammetto, anche se stavamo migliorando... ma voglio riprovarci e modificarla, ecco perché Ezekiel ha fatto tardi oggi. Non dite a nessuno del suo “lavoretto” e riavrete la vostra parte. Ora devo andare, è arrivata la mia ragazza ed anche Ezekiel arriverà a momenti, ci vediamo negli studi tra qualche giorno.» detto questo si alzò, andò incontro ad un'altra autrice, Giulia, e la baciò senza più girarsi verso i quattro che l’avevano seguito con lo sguardo.
Courtney si rigirò verso gli altri «Quindi, voi ci state a riprovare NOTH?» gli altri si scambiarono uno sguardo, prima di annuire all’unisono. Era una sfida, quel regista era divertente, ma anche severo, era strano per uno della sua età e la sfida più grande per loro aveva inizio con il suo ritorno.
La serata andò avanti senza problemi, anche se Ezekiel rischiò di essere picchiato da LeShawna per le sue battute maschiliste e Michele passò la serata con Giulia lasciando i quattro attori nel dubbio sulle scene e il copione.
 
 
 
 
Angolo dell’autore/regista
 
* parte We are the champions *
Sono tornato!!
* Non c’è nessuno ad accoglierlo *
Lo so, con il nick nuovo sarà più difficile, ma ci provo lo stesso :)
Questa storia è l’introduzione a quello che sarà il mio nuovo modo di scrivere le storie su questo sito, non ne voglio parlare qui altrimenti vi rovino la sorpresa.
Per chi non mi riconosce lo dirò io (vi lascio tutto questo mistero xD) nelle risposte alle  recensioni di chi so che mi conosceva già prima.
Che dire... spero che questa piccola one-shot vi sia piaciuta e ditemi se devo continuare le storie di questi pazzi studi cinematografici xD
Alla prossima
Aaron
   
 
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