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Autore: SaWi    21/11/2014    2 recensioni
Quando si trattava di dover comprare qualcosa che non fosse il classico sgombro o le verdure che era solito mangiare, la faccenda per Haruka si faceva complicata. Ed era immensamente ed incredibilmente più complicata se quel 'qualcosa' era più specificatamente della carne.
Anche dalle faccende più sciocche, ci si può accorgere di quanto si tenga a chi si ama.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mannaggia all'università.
Ho avuto veramente poco tempo per buttare giù questa storiella per fillare il prompt del primo giorno della RinHaru Week su tumblr, ma anche se è insensata e insulsa, sono pur sempre la mia OTP, quindi mi diverto e... beh, spero possa piacere anche a voi <3
Prompt: Firsts.




 


Ad ogni piccolo sforzo, segue sempre un sorriso

 

Si guardò attorno piuttosto confuso, completamente spaesato; Haruka non era mai stato in quella sezione del supermercato e non sapeva bene dove dover cercare. Le basi per fare una buona spesa le conosceva – fare attenzione alle piccole scritte sulle confezioni, leggere le date di scadenza e i valori nutrizionali e infine confrontare i prezzi – ma se si trattava di dover comprare qualcosa che non fosse il classico sgombro o le verdure che era solito mangiare, la faccenda si faceva complicata.

Immensamente complicata se doveva comprare più specificatamente della carne.

Non aveva idea di cosa gli fosse saltato in mente, ma dopo aver passato un'ora seduto al kotatsu a fissare il vuoto in attesa che Rin arrivasse per cena, come erano rimasti d'accordo precedentemente, aveva pensato di andare a comprare qualcosa di diverso da mangiare. Inizialmente aveva ipotizzato per qualcosa che potesse accompagnarsi bene allo sgombro, ma quello che veramente lo aveva spinto ad uscire era stato qualcos'altro. Qualcosa che ovviamente non era il desiderio di far felice Rin, figurarsi. Non era sua intenzione vederlo sorridere, affatto.

…Ma chi voleva prendere in giro?

Insomma, Haruka – Haruka Sgombro Nanase, lo si poteva forse chiamare – era appositamente uscito per andare al supermercato così da comprare della carne per il partner. Non essendo però abituato – e sentendosi anche un po' irrequieto, come se tutti all'improvviso potessero additarlo e dirgli “Ah, stai comprando del cibo per conquistare ancora di più il tuo ragazzo!” – Haruka era come se fosse al buio in un luogo che non conosceva: avanzava a tentoni e rischiava di andare a sbattere. Quale era la carne migliore? Quale quella che preferiva Rin?

Sospirò, ignaro dello sguardo perplesso di una vecchietta lì accanto, la quale con molte probabilità si stava chiedendo cosa trovasse il ragazzo di così interessante in un una normalissima bistecca di manzo, e infine, dopo altri lunghi minuti di contemplazione, concluse che prendere differenti tipi di carne sarebbe stata la scelta migliore.

Così… avrebbe avuto più probabilità di trovare la carne più gradita a Rin. Ma era la prima volta che gliela avrebbe cucinata, e anche se non voleva pienamente ammetterlo, Haruka era un po' ansioso.

Rin avrebbe sorriso, per il suo gesto?



Quando entrò in casa Nanase – la porta, inutile dirlo, era aperta – si stupì di trovarla vuota. Ok, era un po' in ritardo e praticamente era ormai ora di cena, ma dove diavolo si era cacciato il suo ragazzo?!

«Haru…?» lo chiamò, sbirciando in ogni stanza a partire dal bagno, ma era evidente che non vi fosse traccia del moro da nessuna parte e, proprio per questo motivo, Rin si preoccupò. Era decisamente strano che non fosse in casa o che, più specificatamente, non fosse nella vasca da bagno nonostante fosse inverno.

Si corrucciò leggermente, prendendo il proprio cellulare per provare a chiamarlo, ma come suo solito Haruka aveva lasciato il telefono in casa e fu lì che Rin lo sentì squillare. Schioccò la lingua, attaccando, e portandosi una mano tra i capelli si sedette un attimo al kotatsu, tentando di tranquillizzarsi. Dove diavolo poteva essere andato e cosa poteva essere successo per farlo allontanare?

Al ragazzo si presentarono un'infinità di opzioni, molte delle quali completamente inverosimili come il rapimento alieno, e nessuna di queste aiutò i suoi nervi tesi. Fortunatamente però, dopo qualche minuto di panico, tornò ad essere moderatamente calmo. Haruka stava senza alcun dubbio bene e non gli era accaduto nulla di male. Era ovvio che fosse semplicemente uscito, magari… magari per fare delle normalissime compere o per andare ad affogare nella prima quantità d'acqua sufficiente a sua disposizione.

Doveva convincersene, e dimenticarsi degli alieni.

…Avrebbe volentieri mandato un messaggio a Makoto se avesse avuto la certezza di non terrorizzare anche il loro amico.

Si grattò la nuca goffamente e sospirò. Dovunque fosse finito Haruka, Rin decise che si sarebbe pentito di averlo fatto preoccupare e di essersi allontanato: avrebbe preparato la cena al posto suo e—

E avrebbe voluto cucinare della carne per ripicca, ma ovviamente nel frigo non ne trovò.

«Ma tu guarda che cavolo mi tocca fare... »mugugnò come se qualcuno lo stesse costringendo a legarsi i capelli, ad indossare il grembiule di Haruka e a mettersi a cucinare dello sgombro, precisamente come aveva appena fatto.

Lui, Rin Matsuoka, che cucinava del pesce per il suo ragazzo per la prima volta. L'idea lo fece lievemente arrossire, ma il suo stupido orgoglio gli impedì di essere onesto con se stesso e di ammettere che in realtà era piuttosto felice e persino entusiasta di fare una sorpresa ad Haruka; così, iniziò a pensare a qualche scusa. Quella del “non avevo nulla di meglio da fare” non avrebbe mai funzionato, e neanche “avevo fame” sarebbe stata più credibile; Rin non sapeva mentire.

Ma avrebbe tentato comunque. Tutto questo e altro ancora per proteggere il suo orgoglio già incrinato dal suo attuale atteggiamento da perfetta fidanzata.

Tutto questo per proteggere il suo orgoglio che comunque si infranse quando Haruka, mentre Rin si stava ancora preparando mentalmente, entrò in casa.


 

«H—Haru cosa ci fai qui?!» il moro lo vide sbraitare e agitare il mestolo nella sua direzione, indietreggiando persino di un passo come se avesse visto un fantasma. Haruka si domandò distrattamente se non fosse diventato più idiota dall'ultima volta che lo aveva incontrato, perché insomma, era casa sua questa, che razza di domanda era?

«E' casa mia.» gli rispose infatti mentre chiudeva la porta dell'ingresso e lo avvicinava, sospettoso. La vista di lui con un grembiule e i capelli raccolti era molto gradita al moro, ma l'odore che sentiva nell'aria ottenne gran parte della sua attenzione, distraendolo da quanto vedeva e avrebbe volentieri fissato a lungo.

«Sgombro.» mormorò sorpreso, sbirciando nella padella sul fuoco. Rin stava cucinando dello sgombro. E stava arrossendo terribilmente.

«N—E'... e' che avevo fame, tutto qui.» mugugnò, ma ad Haruka bastò un'occhiata per capire che quella non era la sua vera motivazione, altrimenti non avrebbe mai reagito a quel modo. «E a casa tua c'è solo pesce, neanche un po' di carne.»

Il sorriso che stava per nascere sulle labbra del moro venne troncato da quell'ultima affermazione. «Non ne mangio.»

«Stupido sgombrofilo.»

«…Non esiste quel termine.»

Rin schioccò la lingua, incrociando le braccia e squadrandolo.

«Beh, dove sei stato? Ti eri scordato che dovevo venire?» si sentì chiedere con tono piuttosto perentorio, come se avesse fatto un grave errore ma Rin non volesse farglielo notare interamente. Strano.

«Al supermercato.» rispose subito, senza farsi problemi, ma quando stava per aggiungere quel che aveva comprato, si bloccò. Si era scioccamente immaginato di tornare a casa e di poter iniziare a cucinare da solo, così da potersi evitare ogni spiegazione sul perché avesse preso della carne, ma con Rin lì davanti ai suoi occhi il piano era stato inevitabilmente compromesso. Stupido Rin.

«Dato che stai cucinando, vado a farmi un bagno.» disse all'improvviso, e sperò che fosse chiaro non ammetteva alcuna protesta.

«Uh?!»

Eppure eccola lì sotto forma di verso insensato. La ignorò.

Fu tentato di andare in bagno con tutta la busta della spesa con sé, ma dopo qualche secondo di indecisione poggiò tutto sul bancone, allontanandosi immediatamente dopo, in fretta. Il compagno avrebbe visto da sé quel che aveva preso e lui nel frattempo avrebbe evitato di mostrargli il lieve rossore che, lo sentiva, aveva colorato le sue guance. Ma perché poi stava arrossendo? Solo perché Rin aveva scelto di cucinargli dello sgombro, apposta per lui, o forse per la rabbia di non essere riuscito a fargli una sorpresa…? Sperò che fosse la seconda motivazione, dato che ora che l'altro stava cucinando del pesce, la carne che gli aveva preso sarebbe stata inutile.

Forse avrebbe fatto meglio a riportarla al supermercato; gliela avrebbero accettata però? Non aveva buttato lo scontrino, però...

Forse avrebbe potuto darla anche a Makoto. Sì, darla ai Tachibana era la scelta migliore.

Haruka fece dietrofront davanti alla porta del bagno, ma quando tornò in cucina per riprendersi la busta, sperando che Rin avesse ignorato il suo contenuto, non osò portar via un bel niente: il compagno stava sorridendo. Aveva le confezioni di carne tra le mani e la gioia riflessa nei suoi occhi, sulle sue labbra e in quelle meravigliose guance rosse. Rin— Rin stava sorridendo, stava ridacchiando proprio perché gli aveva comprato della carne per la prima volta, e anche se quella era esattamente la reazione in cui Haruka aveva sperato, non era affatto preparato a vederla. Si ritrovò difatti senza fiato e, incapace di contenersi, anche lui sorrise.

Era particolarmente assurdo e la situazione era decisamente buffa, ma nonostante il leggero imbarazzo che provò – che provarono entrambi – continuarono a fissarsi. E a sorridere.

Era la prima volta che Rin metteva da parte il suo orgoglio così chiaramente per fare un piacere al moro.
Era la prima volta che Haruka faceva lo stesso per il compagno.
Era la prima volta che si rendevano conto di quanto tenessero l'uno all'altro, quanto desiderassero vedersi sorridere, essere sereni, ed era tutto così incredibile così—

«Rin, lo sgombro.»

Il rosso sembrò tornare improvvisamente con i piedi per terra. «Mh...? Cos— OH PORCA MISERIA—»


 

Quella sera non bisticciarono come al solito: Haruka mangiò uno sgombro bruciato e Rin della carne troppo al sangue, ma andava più che bene ad entrambi. Forse Haruka avrebbe preferito un po' più di sale ma—

«La prossima volta...» mugugnò Rin, guardando di traverso la sua bistecca sanguinolenta. Haruka si preparò a sentire qualche rimprovero al riguardo, e a ribattere. «…starò più attendo a non bruciare il pesce.»

Oh.

Haruka sorrise e si ripromise di leggere qualche ricetta per delle buone bistecche.

Dopo la prima volta, dovevano seguirne altre di migliori.
 

・  おわり  ・

 





Ora devo darmi una mossa a scrivere le altre drabble, a tradurle - come ho tradotto anche questa, se vi interessasse la trovate su AO3 - e a rileggere l'unica fic nata veramente per questa meravigliosa RinHaru Week. Dato che però riguarda l'ultimo giorno, verrà postata alla fine BD
E in tutto questo dovrò giocare a Dragon Age e portare avanti due role. E studiare.
Certo.

Fatemi sapere se vi è piaciuta BD
I commenti sono sempre ben accetti, mi fanno un piacere immenso <3




 

   
 
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