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Autore: Nejisfan    22/11/2014    0 recensioni
Teresa e Tommaso sono belli e fidanzatissimi, sono la coppia perfetta, le due metà di una stessa mela che si incontrano, tutto ciò che si può desiderare.
O almeno lo sembrano.
Monica è l'incasinata sorellina di Teresa, la passionale e arrabbiata ragazzina che si ribella, la mora dagli occhi scuri che scuotono, la giovane del fuoco.
Più ti avvicini e più il fuoco brucia.
Presto lo scopre anche Tommaso.
Due capitoli che partecipano al "Kink&Plot Contest" indetto da Im_a Panda
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap 2: La cerimonia, il ricevimento.


Il prete ha uno sguardo sereno e procede con la funzione fino ad arrivare alle domande agli sposi.
Quando Teresa dice "sì", Monica piange come una fontana.
Quando lo dice anche Tommaso, muore qualcosa dentro di lei- e lo negherà in eterno, ma è così.
Ti dovevi opporre ma non lo hai fatto, e adesso? 



Teresa abbraccia sua sorella poco dopo aver baciato suo marito, e la abbraccia così forte da farle quasi male.
"Ti voglio bene" sussurra "E sei la mia famiglia".
Non le aveva mai detto niente di simile ed è un colpo al cuore.
Le lacrime scendono ancora più copiose, Monica è la sorellina ribelle che finalmente mostra un cuore.
Se solo bastassero le lacrime a sciogliere quel maledetto incendio non sarebbe rimasto niente di quel sentimento troppo forte, ma le basta guardare un secondo negli occhi verde prato di Tommaso per sentirsi male.
"Come stai?"/ "Così"/ "Anche io" /"Non dire stronzate".



Il ricevimento è perfetto, Teresa si è cambiata di abito e risplende di luce propria, suo marito non ha bisogno di cambiarsi niente per risplendere, basta che sorrida, ma forse questa è solo l'opinione di una ragazzina instabile.
Il primo ballo è un colpo così forte per Monica che si sente vacillare, svenire e bisognosa di vomitare in un solo secondo.
"Prendo qualcosa da bere" mormora ad Alex, che in tutto ciò le stringe inconsapevole una mano su un fianco.
Lui annuisce e lei beve.
L'alcool scorre fluido nel suo corpo, è acqua che forse spegnerà tutto, è alcool che cancella, e lei ha bisogno di zittire il suo corpo e le sue paure, ha bisogno di mentire a se stessa, ha bisogno di essere felice per sua sorella, perché è la sua famiglia, l'unica che ha.
L'alcool scorre fluido e lei lo beve, e ne beve ancora, e ancora.
Il barman continua a versarle drink e lei li sorseggia velocemente, prima di alzarsi.
Quando si alza tutto si annebbia, e finalmente si sente distante, lontana da tutto anche se è fisicamente vicina.
È come se la sua testa fosse uscita dal suo corpo, come se volteggiasse leggera in alto, fredda, e non di fuoco.
Scoppia a ridere con una risata fragorosa, poi chiede dell'acqua e se la versa in testa.
"Spegniti, stupido fuoco!" grida, fra le risate.
"Tesoro, credo che tu abbia bevuto troppo..." mormora piano Alex, composto nonostante tutto.
"Non si spegne, Alex, non si spegne!" continua a urlare e ridere Monica, e lui prova ad abbracciarla, a farla tacere, dato che tutti la stanno guardando.
"Non ti sei accorto che tu non cambi niente? Tu non sai spegnerlo!" grida ancora la ragazza, prima di allontanarlo.
"Monica, hai bevuto troppo..." le ripete, piano, il ragazzo inglese.
"Stai lontano da me! State tutti lontani da me!" grida, improvvisamente triste, la giovane.
La testa torna a essere pesante in attimo di consapevolezza.
Cerca di correre via, inciampa nei suoi tacchi e cade a terra.
Senza guardare nessuno, si rialza e fugge.
Rosso per l'imbarazzo, Alex chiude gli occhi e cerca di obbligarsi  a perdonarla, cerca di non indagare, di non cercare di capire cosa ci sia sotto.
Ma Monica fugge disperata e, quando Teresa prova a raggiungerla, Tommaso si mette in mezzo.
"ci parlo io" dichiara, inaspettatamente, e gli invitati sono confusi, o fingono di esserlo, perché in realtà è tutto molto chiaro.




Tommaso corre in modo folle- fa tutto in modo folle, quando si tratta di Monica.
La raggiunge, finalmente, e lei è bellissima e ubriaca e incazzata e stupida, ma lui la guarda sempre nello stesso modo.
"Mi dispiace" dichiara, alzando le mani.
"Non si spegne, questo fuoco, Tom, non si spegne e io non so che fare, non riesco a respirare, non..." grida la ragazza, e lui la abbraccia di slancio e lei smette di gridare.
"Lo so, anche io" sussurra piano lui, che con lei sussurra sempre.
Monica smette di gridare e di agitarsi, è tra le sue braccia e il fuoco brucia, ma tanto non si spegne in nessun modo.
"Alex è quello giusto" mormora il marito di sua sorella- il marito di sua sorella!- e lei annuisce, e anche lei dice "lo so".
"Mi dispiace di aver fatto casino al tuo matrimonio" aggiunge, poco dopo.
"Mi dispiace di aver fatto casino durante la tua vita" risponde lui, sincero e onesto com'è sempre- o forse no.
Monica si guarda intorno, smette per un secondo di fissare lui e guarda gli alberi, il luogo di campagna in cui si trova, il verde in cui è immersa, la bellezza che c'è nel mondo.
Respira un attimo, e poi torna a osservarlo.
E dice una cosa che non dovrebbe dire, che non ha ancora detto a nessuno e che non dovrebbe mai dire a lui.
"Sono incinta" sbuffa, perché l'alcol la rende sincera e vulnerabile- ma in realtà è lei che è così, l'alcool l'ha solo resa più libera per un secondo.
Tommaso si morde un labbro ed è di una bellezza sconcertante.
"È di Alex?" domanda, diretto.
"Non lo so, Tom. Forse lo abbiamo fatto io e te, questo bambino, quell'ultima sera, o forse è di Alex. Non lo so" dovrebbe rispondere Monica, ma l'alcool non le basta per dimenticarsi della sua vita nuova, di sua sorella, di tutto.
Ha fatto casino a un matrimonio, ma non incasinerà la vita di tutti.
"Sì" risponde, fissando i suoi occhi scuri nel verde prato di quelli di Tommaso "È di Alex".
"Sono contento" annuisce il ragazzo di fronte a lei.
"Anche io" sposta lo sguardo lei, per non fargli vedere che piange.
E fanno schifo entrambi, a mentire.




Teresa perdona Monica per la sbronza: non ha capito bene perché suo marito l'abbia rincorsa, ma crede che sia stato per evitarle di litigare con l'unica componente della famiglia che le è rimasta, e gli è grata- com'è stronza, la vita, quando ci si mette.
Anche Alex perdona Monica, per la sbronza e per tutto il resto, perché lei gli piace davvero e perché crede che, qualunque fosse il fuoco di cui parlava, il suo compito sia quello di starle vicino e di fare in modo che si spenga.




Anne nasce a metà agosto, Alex la guarda con gli occhi pieni di affetto.
Ha capito molto più di quello che dimostra, ma ha deciso che non gli importa, o che è meglio non capire.
Alex è l'uomo perfetto, è la seconda chance che dovrebbe capitare a tutti, è l'acqua che forse, quel fuoco, prima o poi lo spegnerà davvero.
Alex è quello giusto, aveva ragione Tommaso.
Monica lo sa ed è contenta di lui, dell'Inghilterra, della sua vita, e della sua bambina.
Che è bionda.



Negli anni, il fuoco si affievolirà, non si spegnerà mai del tutto, ma smetterà di ardere con forza.
Monica tornerà a respirare, anche grazie ad Anne, anche perché avere Anne vicina sarà un po' come avere Tommaso.
Anche Tommaso riuscirà a respirare ancora, anche se in modo più riflessivo, meno impulsivo.
Andranno avanti.
Con un piccolo fuoco ostinato dentro.



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Secondo capitolo della storia che partecipa al Kink&Plot, che sta forse cambiando giudice.
So che questa fic tratta un argomento trito e ritrito e so anche che probabilmente non è niente di speciale, però so che scriverla è stato bello, catartico, e che volevo non scrivere più niente dopo questa fic ma adesso non so se sarà così.
So che scrivere mi fa venire le lacrime e sentire me stessa come fanno poche altre cose, so che la scrittura resta una mia necessità.
Spero che qualcuno commenti, ma forse più di ogni altra cosa spero che a qualcuno arrivi il sentimento che c'è alla base di questa fic.
Nulla di più.
Vi mando un abbraccio forte, e per il momento vi saluto.
Frà.







  
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