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Autore: Ellie_x3    22/11/2014    4 recensioni
"Oh my, Alexander, non me l'aspettavo. E' per caso il mio compleanno, così presto? È un regalo? Qualcuno ha deciso che dicembre era troppo freddo ed ha anticipato il Natale? Perchè, sinceramente Alec, così mi commuovi."
Ispirata alla domanda su Tumblr: Perchè Jace aveva dei preservativi a Edom?
Attenzione: la riposta potrebbe contenere eccessive dosi di Malec. Io vi ho avvertiti ♥
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pockets
 

"Ho sentito una teoria secondo cui Jace ha rubato i preservativi di Alec..."



“Oh, my, Alexander. Non me l'aspettavo.”
Sulla soglia dell'appartamento di Magnus, bloccato con una mano ancora sulla porta spalancata, Alec sollevò un sopracciglio in direzione del proprio ragazzo.
Il Sommo Stregone di Brooklyn era nel mezzo del corridoio in tutta la sua gloria, scalzo e con una vestaglia di seta rosa gettata sopra un paio di pantaloni da yoga bianchi, e lo stava fissando con le labbra -d'una leggerissima sfumatura di blu- atteggiate in una 'o' di stupore e una mano sul cuore. Alec non sapeva dire se fosse davvero stupito o lo stesse prendendo in giro.
Tuttavia, era difficile ignorare la scintilla maliziosa che animava lo stregone.
“Non era mia intenzione." replicò Alec, ancora immobile. "Scusa."
“Non scusarti.” In soli tre passi Magnus gli fu vicino; troppo, secondo Alec. Aveva sempre avuto bisogno di un certo spazio personale, una bolla dove nessuno poteva entrare se non invitato... O, se non altro, avrebbe apprezzato d'essere avvertito se il suo meraviglioso fidanzato aveva intenzione di baciarlo (o peggio) con ancora la porta aperta e i vicini pronti a comparire sul pianerottolo. Non che a Magnus importasse, ovviamente. “Stavo complimentando i jeans, in realtà. Alec Lightwood in jeans skinny? E' il mio compleanno, per caso? E' un regalo? Perchè, sinceramente Alec, così mi commuovi.”
Alec scosse la testa, avvampando, e sentì il tocco piacevole delle dita di Magnus che gli accarezzavano il collo e andavano ad incorniciargli il viso.
“Oh, taci. Li ha presi mia madre; non l'avrei mai detto, ma sono comodi. Hanno un sacco di tasche, che è comodo per le armi, ed è facile lavar via le tracce di sangue. Ormai durante gli allenamenti uso sempre questi.”
“Vieni direttamente dall'allenamento con Riccioli D'oro, quindi?” domandò Magnus, a voce bassa. Le sue dita scesero a tracciare i contorni dello sterno di Alec, le sue spalle, percorrendo la dura linea dei fianchi.
Il ragazzo si sforzò di ricordare che erano sulla porta di casa.
“Esatto. Dal momento che la Runa della Resistenza non è ancora esaurita, ho pensato...” Mormorò Alec, sollevando il volto; poteva quasi baciare Magnus, separati com'erano da appena pochi centimetri. Improvvisamente non gli importava più nulla del proprio spazio vitale. Tuttavia, i vicini...maledizione. "Mi sono fermato da Publix. Non mi piace quando fai apparire preservativi dal nulla, lo sai."
Magnus sorrise, quel suo sorriso di sfida che illuminava il mondo intero, e agganciò l'indice ai passanti della cintura di Alec. 
“In quale tasca?” domandò.
“Chiudi la porta e scoprilo da solo.”

 

#

“Alec- ehy, eccoti. Ti stavo cercando.”
Jace era letteralmente spuntato dal nulla, e Alec cercò di convincersi che era quella l'unica ragione per cui era sobbalzato. Non per il nervosismo. Non per Sebastian. Non per...tutto. 
Alec aveva quasi finito di fare i bagagli, tre zaini giacevano ai piedi del suo letto e di quello di Jace, ma stava aggiungendo le ultime provviste necessarie conteggiandole con cura -sperava che nessuno avrebbe mai scoperto la bottiglia di vino che aveva aggiunto al suo zaino, nè che gli sarebbe mai servita.
In ogni caso, Jace si dondolava sui talloni e non aveva affatto l'aria preoccupata: a parte la leggera, malcelata eccitazione che pervadeva ogni suo movimento, il ragazzo sembrava più che rilassato per essere qualcuno che probabilmente sarebbe morto nel peggiore dei modi.  
Alec aggrottò la fronte, lanciando uno sguardo al proprio parabatai e infilando una stregaluce in una delle tasche laterali.
“Perchè?” chiese. Diretto.
Aveva sempre odiato i giochi di parole, girare attorno alle cose.
Jace scosse le spalle.
"Mi chiedevo se hai ancora i jeans neri, quelli che Maryse ci ha comprato uguali? Il mio paio si è strappato e, onestamente, avrei voluto indossarli ad Edom. Sai, per avere qualcosa che mi ricordi che abbiamo un posto in cui tornare." 
Per poco Alec non gli rise in faccia.
Certo che ricordava quei jeans: erano i suoi preferiti per gli allenamenti e Jace ne aveva un paio perfettamente identico. Entrambi li consideravano speciali, oltre che particolarmente comodi. Alec, però, non indossava il suo paio da parecchio tempo; l'ultima volta era stato nel loft di Magnus, a Brooklyn, ed era stato un tipo totalmente differente di allenamento.
Scosse le spalle, cercando di ignorare la sensazione di vuoto allo stomaco.
Con un po' di fortuna, Jace non se ne sarebbe accorto.
"Nell'armadio.” rispose Alec, tendendosi per afferrare l'ennesima Spada Angelica di scorta. Non aveva la forza di incrociare gli occhi dell'altro. "Anche se credo dovrai svuotare le tasche".

 

Alla fine, Jace non svuotò affatto le tasche.



Note

Qui lo screen del post Tumblr in cui Cassandra Clare risponde alla domanda. Ci sono rimasta malissimo (inserire qui risatina da fangirl).
Suppongo che questo possa dare a Jace e Alec la stessa taglia? Non ci voglio pensare. 
MY EYES.


 

 

   
 
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