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Autore: imperfectjosie    22/11/2014    1 recensioni
« Non ho bisogno della baby-sitter. »
Per un istante, Jack si ferma a pensare a quanto sia infantile – e tenero – con i capelli così pietosi. E' anche tentato di chiedergli chi gli ha rubato la spazzola, ma si trattiene, soffocando una risata.
« Ed è per questo che mi stai invadendo il cesso alle due del mattino, giusto? » ribatte sarcastico, cercando i suoi occhi e guardandolo sorridere.

| Jalex | - ( Alex/Jack ) Bromance? Nope.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: All Time Low.
Rating: Arancione.
Pairing: Alex/Jack o Jack/Alex, whatever. Comunque Jalex.
Warning: Nope. Sono stata brava, questa volta.
Note:

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Ciao bestioline adorate. ❤ Vi sono mancata? Eh, me lo figuro AHAHA Allora, tornando seri un secondo (Seri? Cosa vai blaterando, Josie?) ho scritto questa breve ma intensa - spero - One Shot in preda ai fumi di Youtube. Stavo ascoltando alcuni pezzi e boh, mi è venuta l'ispirazione. Dovrei forse anticiparvi qualcosa... dovrei. Però mi piace l'effetto sorpresa, oltretutto mi sento stronza tonight.
E' una Jalex, se la cosa vi disturba, non leggete.
Niente scene hawt, solo tanto alcool e dolcezza tenerosa.
Peace and sex.
Josie.

 

I'm madly in love with you, but can't actually say that 'cause it sounds creepy.



Jack ha poche certezze nella vita.
Sa che quando piove, la cosa giusta da fare è ingozzarsi di pop-corn davanti a qualche horror di serie B – magari uno splatter – sa che la musica lo ha salvato in così tante occasioni, da capire che probabilmente non riuscirà mai a ripagarla del tutto.
E poi, Alex.
Il suo migliore amico.
Ecco. Jack, di Alex, sa tutto.
Conosce ogni sfumatura di quel carattere spigoloso e ingestibile. Autoritario, folle, decisamente fuori dagli schemi. Lo ha sempre visto come un labirinto da esplorare. E Jack, in quel posto, si è perso un miliardo di volte.
Ma lo rifarebbe ancora, ascoltando l'eco dei pensieri di quell'assurdo ragazzo con cui divide un sogno più grande di lui.
Jack lo sa. E sa benissimo di chi sono le nocche che gli stanno sfondando la porta della stanza d'albergo. Nuovo tour, nuove città.
Le sue labbra fanno in tempo a sollevarsi in un mezzo sorriso ironico, e il moro si è già alzato in piedi per spalancare quel legno scuro. Lì, davanti ai suoi occhi, appoggiato malamente allo stipite della porta, Alex lo guarda con gli occhi lucidi e l'ombra del sorrisetto più ebete che Jack abbia mai visto.
« Ciao, amore. Mi fai entrare? » cantilena, biascicando parole a caso e con enorme fatica.
Jack sbuffa, spostandosi per permettergli il completo accesso alla camera e afferrandolo appena in tempo, prima di vederlo cadere con la faccia sul pavimento.
« Maledizione, Lex! E' mai possibile? Ancora per quella stronza? » lo rimbecca infastidito.
Il fatto che stia funzionando da cuscino per il corpo dell'amico, non è imputabile al nervoso che gli scorre nelle vene.
Lisa non va bene per Alex.
E questo è quanto.
“Allora, forse, potresti andare bene tu, vero?”
Scaccia in fretta la vocina petulante che ha in testa, scrollandosi di dosso il chitarrista e facendogli – di proposito – picchiare il culo a terra.
« Gentile, Bassam. Hai altre paroline tenere per me, stasera? » lo rimbecca sarcastico, massaggiandosi il didietro e barcollando per rialzarsi.
« Vaffanculo. Cosa vuoi? La tua stanza è la prossima. »
Non c'è nessuna vena di fastidio nella voce, però Jack una punta d'amarezza ce l'ha. Eccome.
I baci sul palco, gli abbracci... qualche toccatina per scherzare. E si è innamorato come un cretino.
Alex? No.
Lo osserva attentamente, domandandosi come può una persona sbronza risultare così eccitante. Si morde un labbro, distogliendo in fretta lo sguardo. Improvvisamente la parete è diventata interessante.
« Jack? »
La voce impastata di Alex lo costringe a prestargli nuova attenzione.
Il minore si allarma subito, osservandolo contrarre i muscoli e mutare l'espressione da divertita, a pronta per riempire un secchio di vomito.
« Oh no, non ci provare nemmeno! » commenta, spintonandolo verso il bagno della stanza e chiudendo la porta.
Non che Zack e Rian siano all'oscuro delle crisi tra Alex e Lisa, ma è sempre meglio evitare di dare spettacolo. E Jack conosce il suo migliore amico abbastanza bene, da capire che quella debolezza, la mostrerebbe solo a lui.
E' un bastardo orgoglioso.
Ancora immerso nei suoi pensieri, non si accorge dei conati di vomito finché una mano del bastardo in questione, non gli si arpiona ai pantaloni, stringendo forte.
E Jack sospira.
Vederlo in quello stato è devastante. Il leader degli All Time Low, con la testa nel cesso a sboccare l'anima.
C'è chi pagherebbe profumatamente per un gossip del genere.
Il moro si alza subito dal bordo della vasca, avvicinandosi ad Alex per tenergli i capelli e massaggiargli la schiena. E' caldo, ma non è questo il motivo che spinge Jack a spostarsi. Il maggiore si è ripreso, cacciando l'aiuto con un colpo secco del braccio e faticando a rimanere in piedi.
« Non ho bisogno della baby-sitter. »
Per un istante, Jack si ferma a pensare a quanto sia infantile – e tenero – con i capelli così pietosi. E' anche tentato di chiedergli chi gli ha rubato la spazzola, ma si trattiene, soffocando una risata.
« Ed è per questo che mi stai invadendo il cesso alle due del mattino, giusto? » ribatte sarcastico, cercando i suoi occhi e guardandolo sorridere.
Perchè Alex è bello quando sorride. Il cuore di Jack lo sa, per questo comincia a battere più veloce, così tanto, che il minore ha paura di farsi scoprire.
« Le cose tra me e Lisa non vanno, Jackie. » è la risposta del chitarrista, che nel frattempo si è seduto sul bordo vasca, incrociando le mani tra le gambe e abbassando lo sguardo sul pavimento bianco
Jack sbuffa di riflesso, ignorando apertamente l'odioso soprannome che mille volte gli ha detto di non usare. La cosa più importante, è che quella ragazza non gli è mai piaciuta.
Alex, è la cosa più importante, ad essere onesti.
Si avvicina piano al corpo dell'amico, accovacciandosi per richiamare la sua attenzione. E Alex solleva lo sguardo.
Sorrisi amari e dolore.
« Lo so, Lex. Vi vedo. »
Non dice altro, aspetta solo che sia lui a sfogarsi. E Alex, come da copione, diventa un fiume in piena facendolo ridacchiare di gusto.
Lo osserva alzare gli occhi al soffitto, gesticolando come un pazzo. Di riflesso, gli posa le mani sulle gambe.
« E' egoista, opportunista e completamente fuori di testa, Jack! Io ci provo a starle dietro, credimi... ci ho provato. Ma adesso sono stufo marcio. Ogni cosa che dico, ogni cosa che faccio, non le va bene. Ha sempre da ridire, mi riprende in continuazione, e io una madre già ce l'ho! Basta e avanza. Non capisco... cosa c'è di sbagliato in me? » termina, abbassando nuovamente lo sguardo ferito su quello ancora sorridente di Jack.
Vorrebbe abbracciarlo, baciarlo e dirgli che è perfetto così. Con tutti i suoi disastri mentali e le sue ansie. Ma l'unica cosa che riesce a fare, è spiegargli il suo punto di vista.
« E' lei che non ti capisce, amico! Perchè non le interessi tu, ma quello che fai. Non ti conosce e di farlo, non gliene frega un fico secco. Chiaro? »
Lo guarda complice, in attesa che il filo dei suoi pensieri, raggiunga in fretta quello dell'amico. Jack attende in silenzio, continuando a fissarlo.
E Alex sgrana gli occhi, cominciando a sghignazzare, prima di gettarsi sul corpo del minore e mandarlo steso a terra.
Pesa, eppure per Jack non c'è tortura più bella. Al diavolo le costole!
« Hai deciso di uccidermi? » lo apostrofa ironico, provando anche a stringerlo per i fianchi e spostarlo di lato.
Ama sentirlo addosso, però ha anche una paura fottuta. Il terrore che Alex noti il cambiamento emotivo di un certo amico ai piani bassi.
Troppo tardi.
« Hai una banana in tasca, Bassam? »
Jack potrebbe persino ridere di cuore, ma è troppo impegnato a cambiare colore per riuscirci.
Serra invece le labbra, pizzicandogli un fianco e facendolo saltare sul posto dal fastidio.
« Piantala e alzati, pesi! » rimbecca con un basso ringhio, piegandosi in avanti.
Il maggiore, ancora euforico per la scoperta, si solleva, senza tuttavia smettere di toccarlo con il corpo.
Jack lo odia profondamente. Si sta divertendo da matti a vederlo in difficoltà e non trova un valido motivo per smettere.
Così, il minore lo spintona, appoggiandosi lontano da lui, contro le piastrelle del muro.
Ma Alex continua a ridere come un coglione e presto l'incazzatura del moro si dissolve, lasciando alle labbra la voglia di aprirsi in un sorriso. Scuote la testa divertito, guardando in alto.
« Sei proprio un coglione! »
« No, fammi capire, tra un po' mi sfondi la coscia con un'erezione e sarei io quello con i problemi? » è la candida domanda retorica del maggiore.
« Jack? »
Lo chiama ancora, aspettando una risposta. Alex vuole sapere e persino lui – con tutti i suoi ritardi emotivi – se n'è accorto.
« Mi vuoi spiegare perché ce l'hai duro, o fissiamo le mattonelle del cesso ancora a lungo? » continua ironico, picchiettando le dita sul pavimento e piegando la testa di lato. Il braccio sinistro mollemente appoggiato sul ginocchio.
Finalmente Barakat lo guarda. Si morde un labbro quasi a sangue. Un po' per non ridere dell'assurda situazione, un po' dal nervoso. Si domanda perché proprio in quel momento Alex doveva tornare lucido.
Ma la vita è una stronza, perciò risposte non ce ne sono.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma arrossisce. E tutto quello che può fare, evitando accuratamente il sorriso divertito del maggiore, è spostare nuovamente lo sguardo sulla porta del bagno.
« Potresti piacermi, diciamo così. » commenta vago, grattandosi la testa e scompigliandosi ulteriormente i capelli già disastrati per conto loro.
E Alex scoppia a ridere di gusto, gattonando nella sua direzione.
Jack gli sta offrendo il profilo. Non può fare altro, non ci riesce ancora a guardarlo in faccia. Ma, ohhh, il chitarrista maggiore non chiede di meglio.
Senza smettere di sorridere, avvicina le labbra alla pelle di Jack, soffiandogli accanto all'orecchio.
« Piccolo Bassam, sei adorabile! »
Il colore di Jack si stabilizza, passando dal rosa appena accentuato, al rosso fuoco in pochi secondi.
Dannato Gaskarth.
Sbuffa, senza però riuscire a mascherare un sorriso complice.
Conosce Alex. Conosce l'uscita e l'entrata di quel labirinto, e saprebbe decifrare ogni minima frase pronunciata da quelle labbra.
“Jackie, se ci sei tu, non mi importa di nessun altra. Al diavolo Lisa, al diavolo le donne!”
Una specie di enigma che cammina. Ma lui conosce ogni soluzione.
Si accorge appena delle dita che gli toccano il mento, ma percepisce la sua testa spostarsi verso sinistra e non fa nulla per bloccarsi. Appena in tempo, prima di saggiare la consistenza delle labbra di Alex e violarle lentamente, in un bacio profondo, bagnato, irresistibilmente dolce.
Questa volta non è un gioco.
Questa volta, si fa sul serio.



The end.

  
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