Videogiochi > Ace Attorney
Segui la storia  |       
Autore: lunette864    22/11/2014    0 recensioni
Crossover tra Phoenix Wright Ace Attorney e due personaggi di A tutto reality: Duncan e Courtney ed è presente anche un nuovo personaggio, Natalie Mizuki, avvocato difensore.
Courtney Wallace, avvocatessa e collega di Natalie (dividono lo stesso studio), riceve la visita di un cliente di nome Bob Taylor. Mentre loro discutono per il caso nello studio, Duncan e Natalie si trovano a casa di quest'ultima per pranzare e aspettare il ritorno della collega. Courtney si trova coinvolta nell'omicidio del suo cliente e tocca a Natalie prendere le redini del caso e risolverlo insieme a Duncan, uno dei migliori procuratori del distretto.
Courtney inoltre viene accusata dell'omicidio dei suoi genitori, William ed Eloise Wallace accaduto 9 anni prima. Riusciranno l'avvocato e il procuratore a risolvere la faccenda insieme a Phoenix Wright e al detective Gumshoe? Oppure il colpevole riuscirà a farla franca come accadde nove anni prima?
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dick Gumshoe, Franziska von Karma, Nuovo Personaggio, Phoenix Wright, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

21 Febbraio, Ore 11:10, Tribunale Distrettuale Sala imputati n°2

-Perché non ci hai detto della segreteria telefonica?!- mi gridarono Duncan e Courtney in coro.

-Ragazzi, calmatevi! È vero, non ve l'ho detto, me ne sono dimenticata, l'ho fatto per mettere in mezzo tuo fratello!

-C-Cosa?! Ma perché?!

-Non è ovvio?

-Cosa è ovvio? Che tu avessi sempre avuto qualcosa contro di lui era più che ovvio!

-Non mi interessa cosa pensi a riguardo, Court. Se quello lo ha nominato e poi è morto qualcosa di strano c'è, o sono io che ho qualcosa che non va?!

-Beh se dobbiamo dirla tutta ha nominato anche Duncan e tu non hai detto niente su di lui!

-Ehi Principessa non ti ci mettere anche tu!

-Ecco...io so che c'è di mezzo Tom, anche se non so spiegarti il motivo.

-Oh te lo potrei spiegare io tranquillamente! È che tu lo hai sempre odiato!

-E anche se fosse ora che cosa c'entra?!

-Come sarebbe a dire che cosa c'entra?! C'entra eccome!

-Ragazze, suvvia, adesso calmatevi...

-No, Duncan, io non mi calmo proprio per nulla.

-Questa ragazza mi sfinisce...- dissi io svogliatamente e mi allontanai per cercare di calmarmi.

-Natalie dove pensi di andare?! Io con te non ho ancora finito!

-Potreste darci un taglio tutti e tre? State disturbando tutti quanti, non vedete come vi fissano?!- gridò Phoenix innervosito.- Se avete qualcosa da dirvi, almeno fatelo civilmente.

-Io non ho più niente da dire, la mia cliente non vuole darmi ascolto. E ora, se non vi dispiace, vado a fumarmi una sigaretta, non ho intenzione di ascoltarvi per un altro mezzo secondo.

-Dovresti smetterla, il fumo fa male.

-Sì, sì certo. Ora vorrei essere lasciata in pace se non vi dispiace.

-Natalie, ti dispiace se ti faccio compagnia?- mi chiese Phoenix.

-Eh? Ah, sì, certo, nessun problema.

Uscimmo dal tribunale e ci posizionammo vicino al parcheggio, a quel punto Phoenix mi squadrò e poi disse:

-Anche secondo me dovresti smettere di fumare, fa male sia a te sia a chi ti sta intorno.

-Sembri una di quelle scritte sui pacchetti delle sigarette! E poi se non volevi essere “avvelenato” potevi anche non venire.

-Ma figurati. Volevo chiederti una cosa.

-Sono in ascolto.

-Perché avete litigato? Di solito siete piuttosto tranquille, o per lo meno tu hai più pazienza.

-Ho toccato un tasto dolente. Forse ho fatto il passo più lungo della gamba.

-Di che cosa stai parlando?

-Non hai sentito? Abbiamo fatto in modo che venisse chiamato a testimoniare il fratello di Courtney, Tom. E questo a lei non va giù.

-Ma per quale motivo? Se è davvero coinvolto non dovrebbe essere arrabbiata con te, comunque. E non mi sembra che tu abbia mai parlato bene di lui.

-No, infatti. Ma io in teoria in sua presenza non lo nomino mai, quando lo faccio finiamo per litigare, quindi preferisco evitare.

-Ma se non sono mai andati d'accordo, perché se la prende tanto?

-Credo che sia perché sia l'unica persona della famiglia che le sia ancora rimasta. Così come per me, ricordi?

-Per questo prima ha messo in mezzo Duncan?

-Sì, perché Duncan, come per Courtney, è l'unico membro della mia famiglia che mi sia rimasto accanto.

-E i tuoi? Non mi dire che sono...

-No, loro sono vivi e vegeti e fanno una vita da re. Ti sei mai chiesto perché durante l'infanzia ero una mercenaria?

-A dire il vero sì, ma tu non ci hai mai risposto!

-Beh, se proprio lo vuoi sapere mi abbandonarono in un convento, ma non so cosa dissero alle suore perché ce l'avevano a morte con me.

-E tu che fatto?

-Ho tagliato la testa al toro. Letteralmente. Poi la notizia si diffuse e finii nella Nile.

-La Nile? L'associazione criminale che girava precedentemente?

-Esattamente. Non è stato un lavoro molto onorevole, ma almeno ero ancora viva.

-Ma io non capisco, se sei cresciuta da sola, Duncan come lo hai incontrato?

-In riformatorio. Ah, che posto dolce per un incontro, vero? Mi ricorda come io e Miles ci siamo conosciuti...

-...

Calò un silenzio imbarazzante fra di noi perché non parlavamo mai di Miles, di come gli eravamo legati e di come ci abbandonò in un gesto totalmente egoistico. Non era nel nostro genere parlare di quello che provavamo. La nostra amicizia era alquanto strana, molto simile a quella mia e di Courtney: visto da una prospettiva diversa sembravamo quasi estranei, o dei formali colleghi, ma c'eravamo l'uno per l'altro, sempre.

-*Ahem* Comunque, che tipo è il fratello di Courtney?

-Credo che il termine stronzo totale non sia sufficiente per descriverlo.

-In che senso?

-Nel senso che lui è peggio di uno stronzo totale. Egoista, egocentrico, manipolatore e narcisista. E pretenzioso. Voleva sempre soldi dai genitori, li pretendeva in maniera bestiale. Era il prediletto della famiglia, anche se non so bene il motivo, ma so che è così. Una volta tolsero la paghetta di Courtney per darla a lui. E dovetti prestarle io i soldi per il pranzo. E poi non ci siamo mai potuti sopportare.

-Davvero? Non lo avrei mai detto.- aggiunse ironicamente.

-E non solo. Anche i suoi genitori non mi vedevano di buon occhio. Ora che ci penso non sopportavano nessuno degli amici di Court. Suppongo che sia perché a sedici anni non pensi assolutamente a candidarti alle elezioni, a laurearti in giurisprudenza con il massimo dei voti o non fai la contessina.

-Courtney invece?

-Beh è stata plasmata dalla sua famiglia. Prima era ancora peggio, adesso si è addolcita per lo meno.

-Capisco. Che hai intenzione di fare?

-Se non è coinvolto niente, se invece lo è farò di tutto perché venga arrestato.

-Perché? Perché vuoi che finisca in prigione?

-Io...devo proteggere Courtney. Non mi importa niente del resto.- risposi pensando alla lettera ricattatoria che avevo ricevuto solo un giorno prima e che mi stava mandando in panico.

-Dolcezza.- interruppe Duncan.- so che magari ho interrotto un “magico momento”, ma stanno tutti aspettando te, quindi se ci fai l'onore della tua presenza, ci faresti un grande favore!

-Che c'è? Sfotti?

-Sono agitato quanto te.

-Non penso che sia una giustificazione. Ma poco male, arrivo subito.

Decisi che era il tempo di scoprire le carte nei confronti di Phoenix, così un attimo prima di rientrare gli diedi la lettera ricattatoria, il motivo per cui dovevo difendere Courtney a costo della vita. Perché mi ero ripromessa che l'avrei salvata, non importava il come.

-Leggila appena puoi. So che non ho altra scelta.

-Ma di che--

-Adesso devo andare. Ti darò delucidazioni più tardi, se proprio ne hai bisogno.

Rientrai con un vuoto nello stomaco e una fitta al cuore al pensiero che il fratello di Courtney stava per salire al banco dei testimoni e che l'imputata, Courtney, mi odiasse per ciò che avevo fatto, per aver incriminato di proposito il fratello, che le avessi nascosto praticamente tutto e che lei sia stata l'ultima nel conoscere tutto quello che mi passava per la testa in quel momento.

21 Febbraio, Ore 11:30, Tribunale Distrettuale Sala Udienze

-Bene, l'udienza riprende! Procuratore Von Karma, vi prego di convocare il prossimo testimone.

-Hm d'accordo. Chiamo al banco dei testimoni il signor Tom Wallace.

Un uomo salì al banco, i suoi tratti erano inconfondibili e lo riconobbi subito: quel viso rosa e scavato, quei capelli castano chiaro disordinati e quelle orbite minuscole che ospitavano degli orridi occhietti neri da topo e ultimo, ma non meno importante, quegli insulsi baffetti che solo a guardarli ti verrebbe voglia di strapparglieli con la ceretta. Ero convintissima che quel verme fosse stato adottato, ma poi Courtney mi assicurò che prese la carnagione chiara dal padre. Ma io quegli occhietti da topo non riesco a spiegarmeli ancora oggi, sono orridi e uno scherzo orrendo della natura. Mi guardò malignamente, come eravamo soliti fare nove anni prima, poi guardò Franziska con fare sospettoso e infine squadrò la sorella, che in confronto era uno splendore, e il sguardo era abbastanza compassionevole, ma non riuscivo a spiegarmi il motivo.

-Testimone, nome e professione, prego.

-Bene, molto bene. Desidero introdurre la mia magnifica persona, Tom Wallace, di nobili origini e che è diventato molto famoso e rispettato. Mi viene il rammarico a pensare alla mia dolce sorellina Courtney, costretta al misero banco degli imputati ad osservare come la sua...ehm...si potrebbe definire collega, Natasha, che però non eguaglia minimamente l'importanza della mia persona. So benissimo che la mia sorellina ha fatto un enorme errore a rivolgersi alla suddetta Natasha, in quanto si sarebbe dovuta rivolgere prima di tutto al suo caro fratellone Tom che l'avrebbe aiutata a braccia aperte in quanto l'unica famigliare stretta rimasta e, grazie al cielo, alla quale tiene di più. Sa che, nonostante il sottoscritto sia un incredibile manager che amministra una delle più importanti aziende della città, l'avrei aiutata trovando il migliore avvocato in circolazione che lo avrebbe difeso a costo della vita per la lealtà verso il cliente. Ah, mi commuovo solo a sentire le mie parole.

Tutte le persone presenti in tribunale, me compresa, stavano sonnecchiando, peggio di quando al posto suo si trovava Gary Fulton.

-Ehm, certo, come no.-dissi io.- ma in teoria mi chiamo Natalie.

-Perché io che ho detto?

Sospirai e decisi di lasciar perdere, in fondo era l'ultimo dei miei problemi.

-Poco importa. Dunque, potrebbe dirci per quale motivo lei è stato citato dalla vittima del nostro caso?

-Lei che ne pensa, Nathan?

-Natalie...

-Non fa differenza, che cosa ne pensa?

-Non potrebbe rispondere e basta?!

-Come potrei sapere per quale motivo quell'uomo abbia nominato la mia magnifica persona?

-Mi sta per venire una crisi di nervi.- sussurrai fra me e me.

-Lo abbiamo notato, cara, ma sa bisbigliare è maleducazione.- rispose Tom.

-*Ahem* Magari la vittima voleva lasciare un messaggio?

-Un messaggio, eh? Che cosa sta insinuando?

-Io? Dovrei insinuare qualcosa? Voleva sapere che cosa ne pensassi e gliel'ho appena riferito.

-Umpf, mi hai sempre preso alla lettera, nevvero?

-Quindi voi due vi conoscete?- chiese il giudice un po' stupito.

-Beh, è il fratello della mia amica, quindi in un certo senso sì.

-Non sa che fortuna ha avuto nel conoscermi, vostro Onore!

-Uff, non si capisce...

-Prego?

-Credo che voi dobbiate finirla con questa farsa, no?- chiese Franziska abbastanza nervosa.- Testimone! Rispondi alla domanda e smettila di importunare la difesa!

-Come sarebbe a dire smettila di-- Ahi!

-Lasciala in pace e rispondi!

“Ah, le gioie della vita sono nelle piccole cose.” pensai allegramente.

-D'accordo, d'accordo, non c'è bisogno di agitarsi. Eravamo colleghi, precisando avevamo stipulato una partnership fra le nostre due aziende.

-Di che cosa si occupano le vostre aziende?

-La mia si occupa della produzione di arredamenti per la casa, mentre il mio collega vendeva le case. Sono molto fiorenti e non abbiamo di certo problemi economici.

-Scusi tanto, ma, se il signor Taylor è deceduto che cosa ne sarà della sua azienda?

-Passerà a me. Ci mettemmo d'accordo come una specie di eredità, se sa cosa intendo.

-Ma tu guarda che fortuna...

-Prego?

-Basta! Mi sono stancata dei tuoi atteggiamenti Natalie!

Mi voltai alquanto stupita. La persona che mi aveva appena gridato addosso era Courtney, aveva gli occhi lucidi, ma non riuscivo a capire per quale motivo stesse così male.

-Di che stai parlando?- chiesi.

-Perché lo devi trattare così?! È pur sempre mio fratello!

-Non mi sembra di aver fatto niente di male. Dovresti sapere che io tratto le persone in questo modo.

-Beh, allora se è così sei davvero cattiva! Io mi sono stancata del tuo comportamento! Io non mi comporto così con tuo fratello!

-Ma dai? È il tuo fidanzato, mi sembra ovvio!

-Ma, ecco...io non lo tratterei male comunque sia perché so qual è la tua situazione!

-La mia situazione...? No, non credo che tu sappia molto a riguardo. E, in ogni caso, non credo che il fatto che tu sia amica includa che io debba tenere necessariamente in simpatia tuo fratello, sai che non sono il tipo che pensa a fare questo genere di cose. E ora, fammi il favore di calmarti, siamo in un'aula di tribunale dopotutto.- le dissi infine con una leggera aria malinconica. Courtney mi restituì uno sguardo triste, vuoto e carico di rabbia, ma ritornò a sedersi composta chiedendo scusa alla corte.

-Eppure, Natalia, la mia sorellina ha ragione. Dovresti avere molto rispetto per gli altri, in fondo sei viva grazie agli interventi di altra gente, di sicuro non grazie alla tua...ehm...persona, nevvero?

-Pensa a come hai vissuto la tua vita prima di giudicare la mia Wallace, poi ne riparliamo.

-Adesso datevi una calmata!- gridò il giudice battendo il martelletto.- non si litiga in un'aula di tribunale, se avete qualcosa da dirvi ne parlate fuori!

-Frau Natalie Mizuki, se non ti dispiace, è meglio che faccia io le domande. Per adesso stai buona e ascolta solamente.

-Ma...oh al diavolo fate come volete!

-Molto bene.- riprese Franziska schiarendosi la voce.- signor Wallace, come ben sa è qui per la storia della segreteria telefonica e ha tentato di risponderci in maniera chiara. Capisco che eravate colleghi, ma allora perché è stato citato dalla vittima poco prima che morisse?

-Vi ho già detto che non ne ho idea, eravamo colleghi certo, ma chi vi dice che io lo frequentassi o altro?

-Di certo non possiamo negarlo, ma non è facile credere che sia così semplice credere a quello che dice. Poco importa, se sarà importante verrà fuori da sé. Sa, l'abbiamo convocata anche perché volevamo parlare del caso di nove anni fa, il TL-7, quello dove i vostri genitori sono stati coinvolti...

-Sì, comprendo...che cosa volete sapere?

-A quel che dice il rapporto del caso Courtney Wallace e Natalie Mizuki sono state testimoni dirette del delitto, ma lei? Dove si trovava quando il delitto avvenne?

-Ero in giro a fare compere.

-Qualcuno può confermare?

-Purtroppo no. Sa, con i miei gusti raffinati, nessuno potrebbe scegliere le cose meglio del sottoscritto.

-...

-E comunque se non ricordo male il delitto è stato commissionato, di conseguenza poco importa dove mi trovassi, in fondo o sbaglio?

-No. Non sbaglia. Ma non siamo a conoscenza di chi abbia commissionato effettivamente il delitto.

-Beh, avete quella ricevuta contro mia sorella, non basta?

Ecco. Lo sapevo. Doveva menzionarlo per forza. Ma, un momento...

-Un attimo!- gridai.

-Cosa?

-L'informazione che ci ha appena riferito è in un certo senso vera, ce l'aveva comunicata il signor Fulton, ma in via totalmente confidenziale. Quindi lei come fa a saperlo?! Questa informazione è stata scoperta di recente e che nemmeno i media sono a conoscenza!

-Ehm...beh...ecco...

Lo avevo trovato, il legame strano che cercavo. Magari non era tanto, magari era solo una stupidaggine, ma sapevo che c'era qualcosa di brutto sotto. Che fossero stati d'accordo tutti e tre fin dall'inizio? Che fosse stato coinvolto anche nove anni prima?

-Quindi? Non mi sembra che lei sia il tipo da conoscere il signor Fulton.

-Un momento!- gridò il signor Fulton all'improvviso.- Ho detto un momento!

-Sì?

-Il signor Wallace è a conoscenza di questi dettagli perché glieli ho comunicati io personalmente. Voleva sapere come stava sua sorella e gliel'ho comunicato, ecco perché sa tutte queste cose.

-Lei è a conoscenza del fatto che lei non può divulgare le informazioni dei casi in questo modo?

-E anche se fosse a lei cosa gliene importa? Io posso fare ciò che voglio nella mia posizione da superiore, ti saresti dovuta preoccupare tu se fossi stata al posto mio, ma fino ad ora hai fatto la brava...o forse hai infranto qualche regola? Eh eh eh.

Avevo infranto...qualche regola? Che voleva dire? Non mi sembrava di aver mai fatto niente contro le regole per quanto riguarda il processo. Solo più tardi capii a che cosa si riferisse.

-Il signor Fulton ha AS-SO-LU-TA-MEN-TE ragione! Che persona meravigliosa! Non appena gli ho chiesto come stia la mia povera sorellina mi ha detto tutto. Mi spiace alquanto che la mia sorellina in realtà possa essere così crudele...

-COSA?!- chiese Courtney in preda al panico.

“Per quale motivo ha cominciato ad accusare Courtney, quando alla sua...ehm...presentazione, aveva detto che avrebbe pagato il “migliore avvocato che l'avrebbe difesa a costo della vita”? Che io per caso abbia toccato un tasto dolente?”

-Ma certo. Io so come i nostri poveri genitori abbiano sempre preferito la mia persona alla tua, in fondo tu non sei loro figlia naturale, è piuttosto normale...

-Io che cosa?!

-Courtney è...stata adottata? Oh questo spiega molte cose.- dissi ad alta voce.

-Del tipo?- mi chiese Tom con aria di sfida.

-Beh, Courtney è carina, tanto.

-Mi trovi carina?

-Lei carina?! Che cosa vorresti dire?!

-Ehm...che Court è carina?

-Ah, ah! Ho capito! Vuoi dire che mi trovi...splendido.

-EH?! No, non è vero! E comunque non è il caso di sviare! Per quale motivo adesso è Courtney l'assassina dei vostri genitori?

-Beh, è molto semplice. Sono sicura che anche tu sei a conoscenza del fatto che i miei abbiano sempre preferito me, infatti i soldi li ho sempre avuti io, mentre alla mia dolce sorellina toccavano sempre gli avanzi. Così accadde quando dovettero adottarla, sai? Era l'ultima femmina dell'età che volevano e anche se era un po' negretta hanno deciso di prendere lei, è una persona tipica da ultima scelta, quella che prendi per non andartene a casa a mani vuote non so se hai afferrato il concetto. Quindi lei un giorno ha preso coraggio e mi ha confidato come odiasse i nostri genitori e come volesse toglierseli di mezzo. Davvero, credevo che stesse farneticando per lo stress, ma poi- continuò tirando fuori un insulso fazzolettino color lilla in seta.- ho sentito che i nostri bene amati creatori, i miei creatori erano spariti per sempre. Oh povero me, come avrei fatto senza di loro? Oh non immaginate come io possa sentirmi solo, senza una famiglia, senza una persona da amare, oh come mi sento solo.

In aula nel frattempo molti si erano commossi e cominciarono a vedere Courtney come un mostro che aveva portato via la loro famiglia di origine e di come potesse essere crudele anche se l'aspetto mentiva. La vidi disperata e umiliata, si nascose il volto con le braccia e sapevo che stava cercando di trattenere tutte quelle emozioni e di non farle trasparire in tribunale. Nessuno dovrebbe ricevere tutte quelle parole tutte insieme. In quel momento capii le doti manipolatorie di Tom, che voleva ottenere il favore di tutta la gente per affossare Courtney facendo sembrare che nonostante tutto un minimo di affetto per lei ce lo avesse. Ma io sapevo che quel topo di fogna stava cercando di fregarci tutti. E anche Franziska lo capì, fece uno sguardo disgustato verso Tom, pensavo che fosse sia per quello che disse sia per come abbia umiliato Courtney dopo tutte le parole dolci che le aveva detto inizialmente. Io persi il controllo e diedi un pugno sul banco attirando verso di me l'attenzione di tutta l'aula del tribunale.

-Perché non tappi un po' la tua bocca?- dissi quasi in un sibilo.

-Io cosa? Perché mai? Ho solo detto quello che pensavo.

-Oh, certo. Quello che pensavi. Come nove anni fa, no? Per prenderti i soldi i tuoi non ti mancavano vero? Mi sembravi così osannato da tali ricchezze. Ora ne senti la mancanza? Ma per favore.

-Come ti permetti tu piccola--

-Lasciala stare.- disse Courtney con un filo di voce.

-Non eri arrabbiata con lei fino a poco fa, “sorellina”?

-Essere arrabbiata e odiare qualcuno sono due cose diverse, io le voglio bene e lei mi ha difesa. Tu invece ti sei limitato a dire falsità su di me. Tu...tu non ti devi proprio permettere!

-A chi osi parlare così?! Adesso ti faccio vedere io!

A quel punto Tom corse verso Courtney e la aggredì e io, a grandissima velocità, cercai di fermarlo, di separarli per evitare che accadesse qualcosa di brutto. Subito dopo anche Gumshoe e Duncan lo bloccarono e io allontanai Courtney:

-Stai...stai bene Court?

-Sì...credo di sì. AH!

Courtney perse i sensi, non capii che cosa stava succedendo: stava cominciando ad accasciarsi a terra e io continuai a mantenerla per evitare che subisse dei traumi alla testa. Solo successivamente vidi del sangue sui miei vestiti e sui suoi: un colpo di pistola l'aveva presa in pieno petto.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ace Attorney / Vai alla pagina dell'autore: lunette864