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Autore: Rowz    29/10/2008    8 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi dinuovo qui con una piccola flashfic dal punto di vista di Edward ^^. Spero vi piaccia!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Eccomi qui con una piccola flashfic sui pensieri di Edward.

Spero vi piaccia.

 

Angel’s Lullaby

 

Lasciai scorrere le dita sui tasti d’avorio del pianoforte e quasi come un incantesimo, la più dolce delle melodie iniziò a prendere vita.

Chiusi gli occhi, non avevo bisogno di leggere lo spartito, quella melodia la conoscevo meglio di tutte le altre.

Il resto della famiglia si allontanò e rimanemmo solo io e Bella. Aprii gli occhi e le feci cenno di sedersi accanto a me.

Continuai a suonare. Lei mi guardava incantata, come poteva non avere paura di un mostro come me? Come poteva restarmi accanto con tanta facilità? Mi amava? Era possibile?

La risposta la trovavo nei suoi occhi color nocciola senza fondo, pieni di tutte le cose del mondo.

Quella melodia parlava di lei, di tutto ciò che taceva eppure riuscivo a scorgere, di tutto quello che riusciva a comunicarmi con un semplice sorriso. Di tutto quello che le tacevo, perché avevo troppa paura… paura, un sentimento strano, che solo quando la persona che ami più della tua stessa esistenza dipende dalle tue decisioni, da un tuo gesto troppo repentino, si manifesta con tutta la sua forza.

Eppure in quel momento stavo bene, mi sentivo in pace, come non lo ero mai stato.

Avrei voluto che potesse essere così per sempre, ma non era possibile. Solo ai dannati era concesso di varcare la soglia della morte e di continuare a camminare in eterno.

Le note scorrevano tranquille, come me, come noi.

Ci sono momenti in cui non conta nulla, non conta il passato, non conta il futuro, solo il presente.

Dovevo smetterla di pormi quesiti impossibili, dovevo godere di ogni attimo.

Con calcolata lentezza suonai le ultime note enfatizzate dal dolce silenzio che ci circondava.

Le più malinconiche, le più incerte. Erano note crepuscolari avvolte nella penombra dell’incertezza, ma, non era detto che dovesse finire col buio.

Finché ci fosse lei, la mia eterna mezzanotte non sarebbe avvolta nelle ombre, perchè avrei avuto la mia luce, la mia anima.

Il mio Angelo.

   
 
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