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Autore: epouvantail    23/11/2014    3 recensioni
Ho un'ossessione morbosa per il sangue.
Mi fa diventare matta anche solo la visione di quel liquido di cui non possiamo farne assolutamente a meno.
Io non potrei farne a meno in ogni caso.
Ogni ferita, sbucciatura o taglio, per me diventa una miniera d'oro: il sapore ferruleo che mi lascia in bocca ogni goccia mi innalza fino in paradiso. Porto la bocca sulla zona lacerata e succhio quanto più sangue possibile.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ho un'ossessione morbosa per il sangue.
Mi fa diventare matta anche solo la visione di quel liquido di cui non possiamo farne assolutamente a meno.
Io non potrei farne a meno in ogni caso.
Ogni ferita, sbucciatura o taglio, per me diventa una miniera d'oro: il sapore ferruleo che mi lascia in bocca ogni goccia mi innalza fino in paradiso. Porto la bocca sulla zona lacerata e succhio quanto più sangue possibile.
Molti di quegli stronzetti a scuola mi evitano, pensando che io sia anormale per questo mio "problema". Non hanno capito che le uniche persone anormali le hanno davanti a loro ogni volta che si guardano davanti ad uno specchio, o che la loro immagine viene riflessa su un vetro di una macchina o su una pozzanghera.
Si può bere mezzo litro di sangue prima di vomitare, ed uno prima di svenire.
In un essere umano adulto di 70 kg ci sono dai 5 ai 6 l di volume ematico. Se se ne perdono 1500 ml, si rischia la pressione arteriosa, mentre la perdita di 2500 ml equivale a morte per dissanguamento.
Oggi è stata una giornata pesante.
Sono appena stata sospesa perché ho morso violentemente un mio compagno di classe. L'ho morso così forte da aver portato i denti quasi a toccargli il radio. Avevo voglia di staccarli quel fottuto lembo di carne e mangiarmelo come una bistecca alla fiorentina.
Fortunatamente, i miei genitori sono fuori per lavoro in questo momento, quindi posso godermi il resto della giornata.
Arrivo davanti al portone di casa.
Prendo dalla borsa la chiave del portone e la infilo nella serratura.
Rimuovo la chiave e le seghettature aguzze della chiave richiamano a loro la mia attenzione. Taglienti e sottili. Devo tagliarmi.
Salgo velocemente le scale.
Il battito accelera incessantemente.
Sono in tachicardia.
Devo assolutamente rilassarmi.
Se dovessi tagliarmi in questo momento, rischierei una seria emorragia.
Arrivo finalmente alla porta di casa.
Infilo la chiave nella serratura e apro la porta frettolosamente.
Devo rilassarmi.
Prendo dalla borsa un pacco di sigarette, ne tiro fuori una e la accendo.
Nulla mi rilassa più del fumo delle sigarette che mi scorre su e giù per la trachea.
Vado in cucina e noto sul tavolo un coltello.
Sono tranquilla e rilassata.
Appoggio le chiavi sul tavolo mentre continuo ad inspirare ed espirare fumo dalla bocca.
Impugno il coltello.
Così leggero e tagliente.
Lascio la sigaretta sul tavolo. Porto il coltello sul polso sinistro.
E taglio.
Non mi interessa nulla del dolore. Voglio solo bere. E continuerò a farlo.
Fino allo svenimento.
Continuo a bere, mentre il dolore diventa lentamente sempre più sopportabile.
Però qualcosa non va.
Il taglio è troppo profondo, e il dolore che aumenta sta diventando lancinante ed insopportabile.
Solo gemiti d'ansia.
E poi il vuoto
 
* * * *
 
Mi risveglio sdraiata per terra, con la ferita ancora aperta che perde sangue.
Devo medicarla prima che si infetti.
A fatica mi alzo e mi metto alla ricerca di garza e disinfettante.
Sono disperata e moribonda.
Cerco ovunque ma non trovo quel cazzo di disinfettante e la fottuta garza per bendarmi.
Solo del cotone e dell'alcool, ma meglio che niente. Ed ecco che intravedo la garza dietro il flacone di alcool.
Bagno il cotone e lo appoggio sulla ferita.
Piango dal dolore.
Inizio a gemere.
E bendo la ferita.
Vado verso camera mia. Ho bisogno di riposarmi.
Mi sdraio e chiudo gli occhi, magari passa tutto, e sta giornata finisce.
Chiudo gli occhi e vedo immagini di morte, scheletri e bambine morte in capannoni industriali.
Scene di morte e sangue che mi tormentano continuamente.
Provo ad ignorarle.
Ma niente.
Mi alzo e mi guardo allo specchio.
Ho un'espressione vacua dipinta in volto.
La mia faccia riassume la mia vita.
Vado in bagno per sciacquarmi la faccia.
Mi asciugo e guardo l'asciugamano.
È sporco di sangue.
Inizio a spaventarmi.
Corro fuori dal bagno, ma fuori trovo qualcosa di ancora più inquietante.
Cola del sangue dalle pareti.
Sto per avere una crisi di pianto.
Mi dirigo verso la porta, ma al suo posto c'è una vena blu pulsante che da l'impressione di poter esplodere da un momento all'altro.
Scoppio a piangere.
Il sangue continua a colare inesorabilmente dalle pareti, rivestendo tutto quanto.
In breve tempo arriva a sommergere il tavolo.
Sto per annegare in un mare di sangue.
Continua ad alzarsi il livello del sangue.
Esalo gli ultimi respiri. O meglio, gemiti colmi d'ansie e paure che mi porto dietro da ormai troppi anni.
Uno strano odore mi tappa il naso e mi fa girare la testa.
E poi il vuoto.
 
 
 
Spazio autore:
Ciao a tutti, sono epouvantail (senza accento perché non lo fanno mettere, e vbb) e questa è la prima storia che pubblico.
Principalmente scrivo per passione, e più o meno scrivo di tutto, anche per formarmi come autore, ma soprattutto perché mi piace esprimere emozioni scrivendo.
Se vi è piaciuta recensite, mettetela tra i preferiti o fate quello che volete, siete liberi.
Detto questo vi lascio il link del mio account di Twitter e di Facebook, e alla prossima!
Twitter: https://twitter.com/SHSL_Osm
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