Michela ha 19 anni e frequenta l’università, è una ragazza sognatrice, sogna di diventare una biologa marina e adora da sempre i delfini. Un giorno passeggiando per la strada vede un cartello che informa che un delfinario ha bisogno di assumere personale, la giovane si interessa subito e navigando in rete trova informazioni maggiori e decide di compilare il modulo di assunzione. La sua richiesta viene accettata e Michela si reca al delfinario per il colloquio lavorativo, il capo del delfinario è un uomo d’affari molto noto nell’immaginario collettivo. Pone subito una domanda alla giovane :”Signorina Michela vedo che le interessa molto questo lavoro?”. Michela pronta risponde:”si! il mare mi ha sempre affascinato. Da piccola sognavo di cavalcare i delfini e di volare nell’infinito cielo blu, ma in fondo i sogni non si avverano”. Il capo decide di assumere Michela dopo un solo colloquio, la diciannovenne accetta con gratitudine ed il suo lavoro sarà quello di addestrare i delfini come tanto desiderava fare da bambina. Michela si cambia e si mette una specie di muta subacquea e si immerge in acqua, nota subito l’entusiasmo degli amici mammiferi e dice “bene vedo che ho fatto buona impressione, che ne dite se facciamo una bella nuotata?” I delfini seguono la giovane senza esitare e tra giochi e spruzzi Michela sembra aver realizzato il proprio sogno. Finito l’addestramento la giovane esce dall’acqua e vede che un delfino si muove più lentamente degli altri, insospettita chiede al medico dei delfini”:Quel delfino non sta bene, lo riconosco da come si muove”, il medico esclama:”No tutti i delfini godono di ottima salute, nessuno è malato qui da noi”, e Michela ribatte:”Ne è sicuro?. Il medico :”Certo!”. La giovane allora chiede di poter nuotare con quel delfino e mentre tenta un approccio vede che il delfino si muove goffamente. Si avvicina e dice al delfino:” Ehi tranquillo non ti voglio fare del male, siamo amici io e te”. Il grosso mammifero marino avvicinandosi comincia a giocare con lei spruzzando acqua . Michela, colta, da tanto affetto esclama:”Ah ah qualcuno qui ha voglia di coccole, certo che sei un tipo simpatico”. La nuotata si conclude e la giovane dà un pesce al delfino e si allontana. Dopo, all’interno dell’ambulatorio, Michela dice al medico:”Per fortuna che ne era sicuro! Quel delfino è gravemente malato, e voi lo lasciate morire, non è giusto”. Il medico risponde:”No come le ho già detto prima i delfini godono di ottima salute, nessuno escluso, secondo me lei si fa troppo condizionare da questo lavoro, non deve preoccuparsi, noi qui siamo all’avanguardia e pronti per ogni emergenza”., Michela esclama:”Vorrei fosse cosi, come dice lei, ma quel delfino è malato da 4 mesi, forse anche di più, se non lo operate morirà, mi creda, amo i delfini da quanto sono nata, so tutto di loro.” Il medico si allontana e non risponde a Michela. I giorni successivi l’amicizia tra Michela e il delfino aumenta sempre di più, il cetaceo si chiamava blackdiamond e la giovane addestratrice lo aveva ribattezzato” Blacky”, un giorno durante la lezione di addestramento Blackdiamond era l’unico che non voleva svolgere gli esercizi assegnati, Michela esclama :”Blacky lavora forza, non fare il nullafacente, lavora!”, il delfino risponde mugugnando qualcosa e Michela ribatte:” non trovare scuse amico mio, devi lavorare come fanno tutti gli altri,chiaro!”, l’addestratrice si preoccupa sempre di più per l’incolumità del delfino quando vede che dalla bocca gli fuoriesce del sangue ed esclama:” Blacky che hai? Che ti succede amico mio”, Secondo i medici il delfino non avrebbe nulla di grave. Michela finalmente debutta come addestratrice e il suo primo show è un successo, la giovane sembra trovarsi a proprio agio con i delfini e nota anche le straordinarie doti atletiche del suo amico marino, infatti durante lo show Blackdiamond è l’unico che si mette in luce veramente riuscendo a svolgere alla perfezione gli esercizi a lui assegnati. Alla fine dello spettacolo Michela riceve le congratulazioni del capo e di un giovane addetto alla piscina che gli dice:”sei molto brava si vede lontano un miglio,che ami i delfini”. Michela risponde:”si io adoro i delfini, sono la mia ragione di vita”. I giorni seguenti gli spettacoli aumentano e Blackdiamond diventa sempre più bravo e conosciuto all’interno del delfinario, Michela riceve consensi insperati e da giovane studentessa universitaria in stage diventa addestratrice dipendente. Dopo uno show la giovane addestratrice viene intervistata e afferma:”se ora sono riuscita a fare tutti questi spettacoli, è grazie a Blackdiamond e gli altri, senza di loro mi sentirei in alto mare, questo è un lavoro che mi piace, mi fa sentire me stessa soprattutto, sono molto contenta di aver trovato da lavoro qui, i delfini sono animali ma a volte loro sono più umani di noi”. Dopo numerosi spettacoli e eventi al delfinario, Blackdiamond gravemente malato, anche se non riconosciuto clinicamente, muore durante la notte per un arresto cardiaco. La scoperta della morte di Blackdiamond suscita la disperazione della giovane addestratrice che esclama:”Non può essere dai non fare cosi!Blacky ti prego muoviti,nuota fai qualcosa, io l’avevo detto ma nessuno mi ha ascoltato, in fondo le ragazzine come me chi le ha ascolta , non è giusto, eri il mio migliore amico, come faccio ora senza di te, non sarà più la stessa cosa, me lo sento, eri mio fratello praticamente”, Michela però vede un altro delfino nella vasca , in quel momento realizza che Blackdiamond era femmina e che aveva partorito un cucciolo, Dopo tal sorpresa esclama:” E così eri una femminuccia, ti prometto che mi prenderò cura del tuo cucciolo.”. Michela si prende cura del piccolo delfino come se fosse sua mamma e, grazie al suo talento, riesce a diventare addestratrice e biologa marina,la sua passione per i delfini l’ha premiata, perché in fondo in fondo era la ragazza che nuotava con i delfini e insieme a loro scopriva le sorprese del mare.