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Autore: staroftheeast    23/11/2014    4 recensioni
"Aveva sempre immaginato come il biondo cuoco potesse morire, sarebbe stato in mezzo all'azione. Ma Sanji non era morto in un suo solito turbinio di calci, contro i marines. Lui non era morto in un bagno di sangue o a causa di un attacco da una nave pirata. Non è nemmeno morto per salvare Nami o Robin, sicuramente è questo che avrebbe voluto. No, Sanji era morto in silenzio, a letto, a causa di una grave malattia."
Un'alba come le altre, ma non per il nostro spadaccino e per il capitano.
Un terribile avvenimento li farà riflettere.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSE DELL'AUTRICE:

La storia che state per leggere è tradotta dall'inglese, è stata pubblicata 10 anni fa, di conseguenza Brook non era nella ciurma e Ace è vivo e vegeto (capirete perché l'ho scritto).

Vi lascio alla lettura, buon proseguimento ^^.

Star♥

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IMPARARE A TENERE TESTA ALLA VITA

 

Si svegliò senza un motivo particolare.

Il mare era calmo e la nave dondolava ritmicamente sospinta dalle leggere e tenere onde.

Con gli occhi ancora stanchi si guardò intorno, all'interno della cabina. Quasi contro la sua volontà, i suoi occhi si fermarono a fissando proprio quell'amaca, contro la parete opposta. Era vuota, oscillava leggermente, come se il suo occupante si era appena alzato.

Ma sapeva che ciò non era possibile.

Sanji era morto.

Avevano messo il suo corpo esanime alla deriva su una zattera, tre giorni prima.

Aveva sempre immaginato come il biondo cuoco potesse morire, sarebbe stato in mezzo all'azione. Ma Sanji non era morto in un suo solito turbinio di calci, contro i marines. Lui non era morto in un bagno di sangue o a causa di un attacco da una nave pirata. Non è nemmeno morto per salvare Nami o Robin, sicuramente è questo che avrebbe voluto. No, Sanji era morto in silenzio, a letto, a causa di una grave malattia. Non aveva segni che confermassero la malattia, o almeno, nessuno lo aveva notato.  La sua carnagione aveva il suo stesso colore, solo più simile a una persona malata. Era crollato in cucina, con la febbre alta, durante la preparazione di una minestra. Chopper aveva provato a curarlo, ma aveva detto che servivano farmaci forti.

Purtroppo erano in mezzo al mare e per raggiungere l'isola più vicina, provvista di quei farmaci, ci volevano all'incirca due settimane, ma Nami aveva subito ottimizzato la rotta.

Eppure, nonostante le vele spiegate sapientemente in grado di catturare anche il minimo soffio di vento, Sanji non c'è l'aveva fatta, era morto un giorno prima di arrivare all'isola, in delirio per la febbre, mentre chiamava i suoi compagni, l'All Blue e Zeff...

Zoro sospirò e distolse lo sguardo, accorgendosi che non era l'unica amaca vuota.

Accigliato si mise a sedere.

Usopp aveva il turno di vedetta, ma anche quella di Rufy era vuota.

Con un ringhio irritato e qualche maledizione si alzò, in cerca delle spade.

Si diresse verso la porta.

Chopper era rannicchiato a piagnucolare un pò nel sonno.

La morte di Sanji, aveva colpito la piccola renna notevolmente.

La Luna era bassa sull'orizzonte e il rosa dell'alba stava per giungere. Il vento salato era fresco e rinfrescante, gli schiaffi delle onde sulla nave erano pacifici.

Zoro appoggiò la mano sull'elsa della spada. Era presto, ma ora, ha improvvisamente scoperto che quello era il periodo della giornata in cui la mancanza di Sanji si sentiva più acutamente.

Di solito all'alba veniva svegliato dalle scarpe di cuoio che battevano sul ponte e in cucina, accompagnato dal tintinnio delle pentole e padelle, segno che il cuoco stava preparando la colazione.

In quei momenti, Zoro, tirava al biondo cuoco alcune maledizioni per poi rigirarsi nel letto e riaddormentarsi. La volta dopo si sarebbe svegliato con il profumo di pancetta e di dolci, o di qualsiasi cosa fosse stato preparato per la mattina.

Ora però, la nave era tranquilla, troppo tranquilla.

è vero, hanno sempre litigato, lanciandosi maledizioni, tirandosi calci e pugni e ogni altro tipo di cosa e segretamente gli aveva maledetto di morire un milione di volte, ma non si aspettava che finisse così.

L'inferno pensò... si passò una mano tra la verde capigliatura.

Lanciò uno sguardo verso la prua e notò che il suo capitano non era seduto come suo solito sulla polena. Si girò verso la poppa, chiedendosi dove fosse il suo capitano. Molte volte si domandò che Rufy avesse compreso il significato della parola morte. Molte volte l'aveva sperimentato in battaglia, ma non aveva mai perso una persona cara. Nami, Usopp, Chopper e Robin, invece sì e anche lui aveva perso la sua adorata Kuina...

"Perché ti piace questa roba? è fumosa!!"

La voce lamentosa del capitano giunse dalla cucina. Zoro rabbrividì. Attraverso l'oblò, poté notare Rufy, appoggiato all'indietro su una sedia, il capello abbandonato sul tavolo. Vide anche una scia di fumo che saliva dalla sedia di fronte a quella del capitano, ma non potè constatare chi fosse seduto.

In due passi entrò in cucina. Non c'era nessuno sulla sedia, solo una sigaretta accesa in un posacenere. Rufy sbatté le palpebre:

"Zoro?"

In risposta lo spadaccino ringhiò, passando lo sguardo su tutta la cucina, nella speranza di vedere la persona per cui era venuto. La persona che sapeva che non avrebbe mai più rivisto. All'improvviso si sentì così sciocco:

"Dannazione Rufy!"

Gridò di rabbia:

"Che diavolo ci fai qui?"

"Parlo con Sanji"

Un sorriso allegro stava sul suo volto innocente. Proprio come pensava: il loro capitano non capiva il concetto di morte.

Sospirò lasciandosi cadere su una sedia, appoggiando i piedi sul tavolo:

"Rufy, è morto. Non puoi parlare con lui!"

Detto questo spense la sigaretta, accesa con fermezza; il suo capitano scosse la testa con tutta la serietà di uno di tre anni:

"I morti non vanno via. A volte se la gente li ricorda, restano. Restano qui!"

Dicendo questo si puntò un dito sul cuore:

"Sanji è qui."

Mostrò un sincero sorriso, indicandosi nuovamente il cuore:

"E mi aiuta parlare con lui, ogni volta che voglio."

Zoro sbuffò, cercando inutilmente di capire la logica del suo capitano:

"Allora cosa sta dicendo adesso?"

Lo sfidò:

"Sta dicendo..."

Rufy tese la mascella inferiore tentando di imitare il cuoco:

"Leva i tuoi piedi sporchi dal tavolo, bastardo!"

"Eh."

Sbuffò una breve risata, mentre Rufy rise incontrollabilmente:

"Sai Rufy, avremmo bisogno di un altro cuoco."

"No!"

La nitidezza della sua voce era sorprendente, dopo una risata tale:

"Rufy..."

"No!"

Ripeté:

"Mi rifiuto"

Il suo sguardo si perse all'ombra della frangia scura, poi il suo sguardo tornò a posarsi sullo spadaccino:

"Quante volte devo dirtelo che prima dobbiamo trovare un musicista?!"

Zoro alzò gli occhi e si batté una mano sulla fronte:

"Vado a letto!"

Tornarono nella cabina insieme, silenziosi, il cielo era buio, ma il mare dal nero, lentamente diventava verde smeraldo:

"Lui è là fuori da qualche parte"

Disse improvvisamente Rufy, ammirando le acque:

"Penso che un giorno le correnti lo porteranno al tanto atteso All Blue!"

Zoro rispose con un grugnito, ma qualcosa in lui si mosse. Di nuovo la logica infantile del suo giovane capitano. Era ancora buio in cabina, Rufy si arrampicò sulla sua amaca e Zoro ritornò nella sua.

Zoro sentì Rufy che nel sonno, con una strana voce malinconica non molto tipica di lui:

"Buonanotte Sanji!"

Lo spadaccino sorrise nel buio... Sì, buonanotte stupido cuoco.

 

 

 

 

  
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