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Autore: Fede883    23/11/2014    2 recensioni
La storia parla di Alessia una giovane poliziotta bolognese che una mattina deve sventare una grave rapina in banca da parte di due rapinatori slavi, Mario e il crudelissimo Miroslav, Alessia riuscirà a sventare la rapina e a salvare gli ostaggi ma durante uno scontro con Miroslav verrà colpita a morte da due colpi di pistola e qui per lei inizierà una lunga corsa per sopravvivere
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è puramente mia non mi è stata ispirata da telefilm tipo Flashpoint, spero vi piaccia. Bologna ore 08:30 del mattino. Durante una bellissima giornata di sole del 24 maggio del 2014, il sole illumina ogni cosa e tutte le persone iniziano a correre freneticamente per andare al lavoro. In caserma arriva una chiamata da parte di una donna. La voce della donna è molto spaventata e così l'agente che ha risposto al telefono inizia a chiedere più informazioni alla donna che l'ha chiamato al telefono. La donna dice all'agente che si trova in una banca che è sotto una pesante rapina e lei è un ostaggio di due rapinatori slavi che vogliono fare tabula rasa di tutto il bottino della banca e così facendo la caserma manda alcune volanti della polizia che arrivano davanti alla banca con le sirene spiegate. Da una delle macchine esce Alessia una ragazza di soli 20 anni che è entrata in polizia, la ragazza era considerata una delle migliori del suo dipartimento e così la ragazza esce dalla macchina della polizia e prende la sua pistola e si mette il giubbotto antiproiettile e così facendo la ragazza prende il megafono e dice ai rapinatori:” uscite con le mani in alto è la polizia che parla, uscite immediatamente con le mani in altro altrimenti faremmo un irruzione armata nell'edificio, uscite con le mani in alto ripeto un ultima volta!”. Uno dei due rapinatori guarda tutti gli ostaggi con fare sospetto e dice urlando:” chi di voi ha chiamato gli sbirri? Qualcuno di voi ha chiamato gli sbirri per caso!”. Nessuno risponde per paura di ripercussioni e così tutti stanno zitti e il rapinatore dice ad alta voce:” da qui non uscirà nessuno è chiaro! Da qui non uscirà nessuno!”. Alessia è fuori vicino alla sua macchina e riprende il megafono e dice ai due rapinatori:” sappiamo che siete li dentro e che avete degli ostaggi e che siete armati quindi uscite subito con le mani in alto, questo è l'ultimo avviso dopo di che faremo irruzione nell'edificio come ho detto anche prima, uscite subito da quella banca se non volete che avvengano gravi ripercussioni!”. Li arrivano altre volanti della polizia in sostegno di Alessia e da dentro la banca uno degli agenti dice ad alta voce con un tono molto infuriato:” ne sono arrivati altri di sbirri come possiamo fare Miroslav?”. Miroslav si toglie il suo passamontagna e risponde all'amico rapinatore:” dobbiamo combattere non abbiamo altra scelta altrimenti se dichiariamo le nostre intenzioni la cosa diventa ancora più lunga, dobbiamo agire immediatamente contro questi sbirri maledetti!”. L'amico guarda Miroslav negli occhi e poi risponde:” no dobbiamo assolutamente evitare scontri a fuoco Miroslav, sai benissimo che non è il nostro stile, dobbiamo evitare sparatorie sopratutto con la polizia!”. Miroslav prende per il colletto l'amico dicendoli:” vuoi morire? È questo che vuoi Mario? Se vuoi morire dimmelo che ti posso uccidere anche io stesso senza far sporcare le mani agli sbirri qui fuori!”. Mario guarda evidentemente spaventato Miroslav e poi dice al rapinatore:” ma è una pazzia iniziare uno scontro a fuoco e poi qui siamo in una zona residenziale Miroslav, prendiamoci i soldi e scappiamo via!”. Miroslav colpisce Mario con il manico della sua pistola e così facendo il rapinatore osserva fuori dalla finestra e vede Alessia e le altre macchine della polizia circondate da poliziotto con addosso il giubbotto antiproiettile e armati fino ai denti. Così Miroslav e Mario decidono di uscire dalla banca con alcuni ostaggi ma Miroslav affida gli ostaggi a Mario e poi da solo si presenta davanti ai poliziotti e punta loro la pistola e poi dice:” che il gioco abbia inizio!”. Il rapinatore inizia a sparare e buca alcune ruote delle gomme delle volanti della polizia, i poliziotti allarmati iniziano a sparare al rapinatore slavo e Alessia decide di inseguirlo. Intanto Mario cerca di arrivare al furgone dove il terzo complice gli sta aspettando, il rapinatore sprona gli ostaggi ad andare più veloci dicendo a loro:” muovetevi! Muovetevi! Vi potrete riposare solo quando sarete morti!”. Gli ostaggi si fanno largo nella piccola strada che costeggia la banca e Mario sprona i suoi ostaggi con insulti, bestemmie, minacce di morte e sopratutto puntando alle loro tempie la sua pistola. Arrivati al furgone il rapinatore scopre che il terzo complice è già stato intercettato e arrestato dagli agenti della polizia e così cade nell'imboscata dei poliziotti che gli dicono puntandoli contro delle pistole e anche dei mitra:” mani in alto! Metti le mani in alto e non fare un solo passo, getta quella pistola! Getta la pistola e libera gli ostaggi! Getta la pistola!”. Mario non ne vuole sapere di gettare la pistola e spara ad un agente fortunatamente lo colpisce solo di striscio e così facendo gli agenti rispondono al fuoco nemico e Mario viene crivellato dai colpi di pistola e di mitra degli agenti e il rapinatore serbo cade a terra sanguinante e privo ormai di vita e i poliziotti si avvicinano a lui disarmandolo e vanno sopratutto a soccorrere gli ostaggi che si erano riparati dalla sparatoria dietro a un piccolo cespuglio che era nei paraggi fuggendo così al controllo del criminale balcanico. Intanto Alessia stava continuando a inseguire Miroslav, il rapinatore corre come un pazzo lungo le vie della città, Alessia gli corre dietro con una corsa molto intensa e Miroslav nota che la poliziotta gli sta dietro e che l'ha quasi raggiunto. Alessia continua a correre come un ghepardo notando che il criminale si è perfettamente mescolato in mezzo alle altre persone! Alessia l'ha perso di vista e così chiede aiuto alle volanti e anche all'elicottero della polizia che si alza in volo subito cercando di avere un miglior controllo della situazione dall'alto offrendo appoggio aereo. Alessia continua a correre come una matta cercando di trovare il criminale al più presto possibile ma non ci riesce fino a quando il criminale non le si presenta alle spalle e qui Miroslav colpisce Alessia al volto con un pugno molto forte che l'atterra ma la poliziotta si rialza e inizia a combattere contro Miroslav. Fortunatamente Alessia è esperta nelle arti marziali e nella difesa personale sopratutto nel karate, nel judo, nel kendo e nel teake won do e con un calcio ben piazzato riesce ad atterrare il criminale balcanico, loro lotta continua e Miroslav colpisce ancora al volto Alessia e la coraggiosa poliziotta risponde prima con un calcio e poi con due pugn ben assetati che colpiscono il pericoloso criminale slavo. La ragazza si dimostra molto determinata a combattere e colpisce ancora il criminale con un pugno e con un calcio ma anche Miroslav da man forte alla giovane poliziotta che viene atterrata da un forte calcio che il criminale le ha dato sulla pancia ma qui succede una cosa che Alessia non aveva previsto e Alessia prende in mano la pistola, mira e spara nel pieno petto di Alessia che nonostante il giubbotto antiproiettile viene ferita, il criminale sferra anche un secondo colpo sotto gli occhi scioccati dei passanti e Alessia si tocca l'addome e vede del sangue e cade in terra completamente insanguinata e i passanti cercano allarmati di chiamare qualcuno che possa aiutare la poliziotta che è in evidente stato di grave pericolo per la sua vita. Arrivano gli altri poliziotti e tutti sono scioccati per quanto accaduto mentre Miroslav dopo aver sparato ad Alessia si è dileguato nelle vie del centro di Bologna. I poliziotti cercano di soccorrere Alessia e dicono ad alta voce:” qualcuno chiami un' ambulanza! Qualcuno chiami un' ambulanza vi prego! Sta morendo dissanguata!”. Un passante chiama l'ambulanza dicendo all'operatore del 118 che una poliziotta è stata ferita gravemente durante un scontro a fuoco durante una rapina e che serve soccorso sanitario urgentemente. L'ambulanza arriva poco dopo e i paramedici quando scendono dal mezzo capiscono subito che Alessia è in gravissime condizioni e che rischia seriamente di morire, la ragazza sputa il sangue per terra e un poliziotto dice alla ragazza:” non ti preoccupare Alessia andrà tutto bene! Fidati di me che andrà tutto bene! Tieni duro Ale! Ti prego tieni duro!”. Alessia sputa ancora del sangue dalla bocca e il poliziotto cerca in tutti i modi di rassicurare la poliziotta ferita. I paramedici adagiano Alessia sulla barella dopo aver cercato di fermare l'emorragia ma con scarsi risultati e una volta che la ragazza è sulla barella viene portata velocemente in ospedale. La ragazza raggiunge l'ospedale Sant'Orsola essendo più vicino al centro della città e viene trasportata al policlinico in codice rosso. La ragazza all'arrivo in ospedale viene subito fatta andare nella sala rossa e un paramedico dice ai dottori:” è stata ferita gravemente in uno scontro a fuoco e le serve aiuto immediato altrimenti morirà dissanguata!”. Alessia guarda il soffitto dell'ospedale con dei riflessi molto bassi e deboli e suoi occhi iniziano a socchiudersi molto lentamente e Alessia pensa:” cavolo! Sto morendo! Volevo difendere altre persone e alla fine quella che sta rischiando di morire dissanguata sono proprio io! Com'è beffardo il destino a volte!”. Alessia così facendo viene portata subito in sala operatoria dove i medici cercheranno di estrarle i due proiettili dal corpo. Gli altri agenti di polizia aspettano fuori dalla sala operatoria speranzosi che la situazione possa risolversi al meglio e che Alessia possa salvarsi e tornare al proprio lavoro e alla propria vita quotidiana ma la ferita è più seria di quanto si potesse pensare i medici informano subito i colleghi della giovane che bisogna informare i famigliari e così l'agente che è stato vicino ad Alessia fino all'arrivo dell'ambulanza si prende questa scomoda responsabilità sulle sue spalle. Tutti pregano affinché Alessia possa ristabilirsi e che quel maledetto sanguinamento possa fermarsi, i poliziotti sperano che Alessia esca da questa brutta situazione mentre in sala operatoria Alessia viene preparata per il delicato intervento, sulla bocca della ragazza viene messo l'ossigeno e i medici provano disperatamente a fermare la grave emorragia ma ogni tentativo sembra veramente vano e così Alessia capisce che la situazione è davvero grave e osserva la maschera dell'ossigeno che è stata posizionata sopra la sua bocca e spera di riuscire ad uscire da questa drammatica e critica situazione. Intanto ad un agente viene riferito che tutti gli ostaggi anche quelli che erano ancora dentro la banca sono stati salvati con successo ma tutti pensano solo alle condizioni di Alessia.
   
 
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