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Autore: Aly92    24/11/2014    5 recensioni
Questa storia è collegata alla mia precedente pubblicazione "Quell'attimo che ti cambia la vita". Parla infatti del momento in cui Emmet arriva a casa dei suoi genitori insieme ad una Bella quasi moribonda. Dove incontrerà di nuovo Rosalie. Aspetto con ansia un vostro parere e ringrazio chiunque decida di leggere questa One :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Carlisle Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Emmett
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Uhahahahaha gente il vostro peggior incubo è tornato!!! E mentre scrivo le mie ultime volontà (seeeeeee vi piacerebbe :-P) bevo una calda camomilla e guardo “I mercenari”, film perfetto per una One shot romantica :-P

Comunque, passando alle cose serie, potrei dire che questa storia mi sia stata quasi commissionata. Quindi, è con immenso piacere che dedico anche questa storia a Bellina3000, ma anche a Yle94, senza il cui parere non pubblicherei più da … mhmmmmm … cinque anni :-D

Quindi per qualsiasi lamentela potete contattare lei :-P

Vi ringrazio tutte, perché senza di voi, il vostro sostegno, le vostre critiche e anche le vostre storie, questo sito non varrebbe niente.

Siete il motivo per cui scrivo e per cui la mia fantasia ancora corre tanto.

Grazie, vi voglio bene :-D


 

QUELL'ATTIMO SPECIALE NELLA MIA VITA.


 

Erano ormai tre ore che ero in macchina con Emmet.

Tre ore che abbiamo passato in silenzio, senza dire mezza fottutissima parola. È così concentrato nella guida, a dir poco spericolata, che non mi calcola di striscio.

È così assorto che ho paura a chiedergli di accendere il riscaldamento, sto congelando!

Non so dove siamo diretti, né tanto meno quanto tempo ci vorrà ad arrivare. L'unica informazione che si è degnato di darmi è che la nostra meta sono i suoi genitori, perché suo padre ha una cura.

Le sue parole mi rimbombano ancora nella testa.

Mio padre è un medico. Un bravo medico. Per favore … incontralo. Troveremo una soluzione per farti sopravvivere. Te lo prometto.”

Non riesco a pensare ad altro. So che non esiste una cura per me. Sto morendo. Lentamente e non posso guarire.

Il mio sguardo si perde nel vuoto. Quella piccola fiammella a cui non ho potuto impedire di brillare, si spegne inesorabilmente. Sono stata insultata da questo energumeno che non conosco nemmeno, ma che soprattutto non conosce me!

Mi ha accusata di essermi arresa!

Ma cosa ne sa lui?! Cosa ne sa di cosa ho passato nell'essere violentata?! Cosa ne sa di cosa ho provato, quando alla visita di controllo che mi hanno fatto quando mi hanno ricoverata in ospedale, mi hanno detto, non solo che avevo lacerazioni interne molto gravi e una frattura al braccio che forse mi avrebbe debilitato i movimenti per sempre. No, loro mi hanno detto anche che avevo un cancro al quarto stadio all'utero.

Inutile operare.

Inutile sperare.

Inutile … vivere.

La rabbia mi invade il corpo come un'onda di fuoco implacabile, che brucia ogni fibra del mio essere.

Dopo pochi istanti, la rabbia si trasforma in rassegnazione. E mi rendo conto che tutto questo è inutile.

Emmet non avrebbe dovuto salvarmi. Avrebbe dovuto lasciarmi lì a morire. Lui non ha sentito le parole dei medici che mi condannavano a morte. Ma soprattutto non dovrebbe sperare nell'impossibile … in una causa persa.

Signorina Swan? Sono il Dott. Stone. Sono molto addolorato per quello che le è successo e so che questo non è il momento giusto e forse non lo sarà mai, ma … devo informarla. Le lacerazioni interne sono parecchio gravi, ci vorrà parecchio tempo prima che guariscano completamente. Il braccio è rotto in più punti e ci sono il 95% delle possibilità che non recupererà la completa mobilità. E … beh, mentre svolgevamo le analisi … abbiamo anche scoperto che ha un tumore all'utero. È al quarto stadio. Le resta poco meno di un anno. Se è fortunata. Mi dispiace.”.

Mi sento scuotere le spalle e chiamare, ma la voce che sento è lontana e poco chiara.

“Bella? Bella, che succede? Perché piangi? Bella?”

Piangere?

Perché?

Sto piangendo? Non me ne ero resa conto.

Mi ero talmente immersa nei ricordi che non mi sono accorta che ci siamo fermati e che Emmet è preoccupato.

“I-io … scusami Emmet. Non posso venire con te. Non ha senso. Per favore lasciami scendere”. Apro veloce la portiera e faccio per scendere, ma subito vengo bloccata da lui. Che è davanti a me. Non dietro, al posto di guida. Ma davanti.

Come ha fatto?

“Bella … ascoltami, ti prego. Voglio solo aiutarti. Ti chiedo solo di incontrare Carlisle. Nient'altro. È il miglior medico che puoi trovare in giro e se c'è anche solo l'1% delle possibilità di aiutarti … beh, è l'unico che può farcela. Ti prego.”

Guardo i suoi occhi. Così limpidi e sinceri. Speranzosi. Ma perché?!

“Perché?” vedo il suo sguardo perdersi per un breve attimo e poi la sua ira.

“Perché?! Perché?! Perché da quando ho scoperto che quella puttana della mia ex moglie se l'è fatta con mio fratello per anni sotto il mio naso senza che me ne accorgessi, non ho più provato nulla. Il vuoto. Io ero vuoto! E la prima cazzo di emozione che provo è grazie ad una sconosciuta che a quanto pare ha avuto più sfiga di me dalla vita e sono disposto ad andare all'inferno e tornare per lei, per te. Per fare in modo che tu stia bene. Perché fai star bene me come non mi succedeva da tempo. Ecco perché!”.

Le ultime frasi le ha dette sussurrando e io torno in macchina con il capo chino e senza parole. Io starò anche morendo, ma perché non fare un regalo a quest'uomo che ha sofferto e che posso far star meglio? A me non costa niente.

Ripartiamo e come all'inizio del viaggio nessuno fiata, ma con l'aria più tesa di prima.

 

Non so quanto tempo sia passato, ma quando mi sveglio, non mi ero nemmeno resa conto di essermi addormentata, stiamo parcheggiando di fronte ad una villa immensa. Il cielo è buio e nessuna luce è accesa. Strano. Eppure guardando l'ora, sono solo le 20:00.

All'improvviso, sei persone appaiono davanti ai nostri occhi, ma solo quattro corrono gridando il nome del mio compagno di viaggio.

Lo abbracciano e sembra quasi che piangano, ma nessuna lacrima esce dai loro occhi. Vorrei anch'io che qualcuno mi accogliesse così quando torno a casa.

Mi concentro sui due ragazzi che stanno in disparte e guardano verso Emmet con un'espressione di colpevolezza sui volti angelici.

Scendo anch'io dall'auto e finalmente tutti si voltano verso di me. Chi con sguardo curioso chi con rabbia.

“Ragazzi, questa è Bella! Una mia … amica. Bella, questi sono Alice e Jasper, i miei fratelli ed Esme e Carlisle, i miei genitori.”

I suoi genitori? Ma se dimostrano meno di trent'anni! Ed Emmet ne ha almeno una ventina, così come gli altri ragazzi.

Sorpresa mi volto verso di lui.

“È lui il dottore?” sono scioccata e il ragazzo biondo che ho indicato dicendolo, si avvicina a me.

“Piacere cara. Sono il Dott. Carlisle Cullen. Perché hai bisogno di un dottore?”

“Papà, sarebbe meglio parlarne domani, in ospedale.”.

Il dottore capisce subito che è una cosa seria e subito il suo volto si contrae preoccupato, aggiungendo qualche anno a quelli che gli avrei dato poco fa. Mi scruta attentamente e sembra che in parte, abbia già capito cos'ho. Si vede così tanto?

 

La notte passa in fretta e ben presto mi ritrovo in ospedale col padre di Emmet. Ancora mi sembra impossibile che possa davvero essere ciò che è!

Sono sola con lui, perché ritiene che per me sia più facile parlare così. Anche se a quanto pare si è procurato la mia cartella.

Gli racconto ciò che è successo, cercando di non omettere niente.

“Bella, sarò sincero. Non esistono cure. Quello che hai è ...” lo interrompo subito.

“Io so cos'ho. So che non ci sono speranze. So che a breve morirò. È Emmet che non lo vuole accettare. Quando mi ha conosciuta, io … mi ero appena buttata da un ponte e quel pazzo mi ha seguita. Mi ha salvata e mi ha portata qui.” rido istericamente perché questa situazione non ha senso!

All'improvviso la porta si spalanca e sbatte contro il muro con un rumore sordo che assomiglia ad uno sparo.

“Non lo accetto. Se non si può usare il metodo umano, useremo l'altro!” non so di cosa stia parlando. Forse è impazzito. Probabilmente lo pensa anche suo padre, perché lo asseconda, senza nemmeno mettersi a discutere.

Dopo che Carlisle mi ha chiesto di lasciare l'ufficio, vado verso le macchinette per prendere un tea caldo, ho freddo e ho soprattutto bisogno di scaldarmi. Non voglio credere che esista un modo, perché tornare a sperare dopo essermi rassegnata all'idea che presto morirò, non mi farà bene. Cosa potrebbe accadere? Cosa potrei guadagnare col pensiero positivo? Qualche settimana? Preferisco lasciare subito questo mondo.

“Non dovresti avere quello sguardo triste. Non ti dona molto.” sobbalzo nel sentire la voce di Alice affianco a me. Non l'ho sentita arrivare.

“Perché? Non c'è speranza per me.”

“Non è vero. C'è sempre una speranza” come può dire questo?! Lei non sa! Non sa nulla! All'improvviso anche Emmet appare davanti a me. Mi guarda come se potesse perdere la cosa più importante della sua vita.

“Ascoltami Bella. C'è una possibilità di sopravvivere a questo. Potresti vivere per molti, molti anni ancora, ma questa possibilità, farà male. Il tuo corpo sembrerà bruciare. Ogni nervo, ogni fibra e ogni cellula. Sentirai tutto. Ma non lo farò contro la tua volontà. A me, non è stata data scelta. E nemmeno a Carlisle, Esme, Alice e Jasper. Nemmeno a Rosalie ed Edward. Stavamo tutti per morire. Ma siamo ancora qui. Sarai diversa. Le tue priorità non saranno più quelle di adesso. Ma perché io possa aiutarti, devi dire solo Sì.”

Sono un po' confusa, il suo discorso non ha molto senso, eppure lui ne è convinto. E infondo cos'ho da perdere? Al massimo morirò, ma morirò facendo felice lui. Così estraneo e contemporaneamente importante per me.

“Sì.” il mio è un sussurro che arriva alle loro orecchie come un urlo.

 

È sera. Siamo tutti riuniti nel soggiorno di Villa Cullen. Stiamo aspettando l'arrivo di Carlisle, perché lui è l'unico che possa fare il procedimento che mi permetterà di restare su questa terra. Anche Rosalie ed Edward sono qui, a dare il loro silenzioso sostegno.

La porta si apre e io mi risveglio dallo stato di trance in cui ero caduta.

Carlisle è qui.

Che i giochi abbiano inizio.

 

Emmet POV

La vedo distendersi sul letto che c'è in quella che ormai è la mia stanza. Segue ogni nostra indicazione e sembra tranquilla. Forse perché non è ancora del tutto convinta di questa storia.

“Siamo pronti. Bella, da ora in poi farà male.” annuisce, anche se c'è ancora parecchia diffidenza in lei.

Mio padre si china e dopo meno di un secondo, i suoi denti affilati affondano nella tenera carne del suo collo. Un odore ferroso ed estremamente invitante impregna ogni cosa, mentre un urlo agghiacciante si perde lontano.

La trasformazione ha inizio.

Le ore passano lente.

Le grida si alternano a lunghi momenti di silenzio.

Il cuore pompa veloce il veleno in circolo.

La pelle diventa sempre più candida e perfetta.

I capelli acquistano una meravigliosa sfumatura ramata che prima era solo accennata.

I muscoli si rassodano e i denti si affilano.

La veglio ogni secondo che passa su questo dannato letto.

Ogni secondo è un'agonia per me, ma per lei è mille volte peggio. Non dovrei lamentarmi, lo so, ma non sono mai stato un tipo troppo paziente e questi tre giorni sembra che durino da sempre e che non passeranno mai.

Tutti a turno si avvicinano per chiedere come stia andando, tranne Rosalie ed Edward, che immagino si tengano informati grazie agli altri e al potere di leggere nel pensiero di mio fratello.

Noto che ormai il suo corpo ha smesso di mutare, almeno esteriormente, manca solo il cuore ormai. Quel piccolo muscolo che forte, cerca di pompare ancora. Non vuole arrendersi, ma il veleno è più forte.

I battiti sono sempre più deboli, finché … un ultimo, sordo tonfo arriva alle mie orecchie.

Il suo risveglio è ormai prossimo.

E dopo un tremolio delle palpebre, ecco le nuove iridi di Bella. Rosse e brillanti.

La vedo osservare tutto con la più totale attenzione e poi si volta verso di me.

“Emmet …” con un movimento veloce si tira su a sedere non perdendo mai il contatto visivo con me. “Che cosa è successo?”

“Ora, Bella, sei una vampira. Il tumore e tutto il resto sono stati annientati dal veleno. I tuoi movimenti sono più rapidi, la vista, l'olfatto e tutti gli altri sensi si sono acuiti. Adesso, hai l'eternità davanti. Adesso, c'è però una cosa importante di cui vorrei parlarti.” le spiego tutto ciò che c'è da sapere sulla sua nuova natura. Soprattutto le do la possibilità di scegliere se bere sangue umano o se preferisce che io le insegni a cacciare animali. Le dico che per un po' dovrà essere sorvegliata in ogni caso, perché è importante mantenere l'anonimato, ma che poi, se vorrà, potrà andare ovunque vorrà. Non ci saranno più limiti, né confini. Non ci sarà più una data di scadenza. Il mondo è ai suoi piedi e da oggi in poi non dovrà fare altro che vivere.

La accompagno nella sua prima caccia, mentre gli altri sono rimasti a casa per non agitarla. Ci addentriamo nel bosco, senza però allontanarci troppo.

Mi accosto al suo orecchio destro, sussurandole ciò che deve fare, respirando il suo odore.

“Adesso devi chiudere gli occhi. Concentrati. Dimmi cosa senti.”

“Sento tutto. Piccoli animaletti che corrono. L'acqua di un fiume. Gli uccellini. E … dei passi più pesanti, un cuore che pompa sangue regolarmente. Ho sete Emmet.”

“Allora va. È tuo!”

La vedo correre aggraziata verso la sua prima preda. Un puma. Gli salta addosso e dopo una breve lotta dove non c'è confronto, si nutre, affondando i denti nella pelliccia dell'animale, trovando subito la vena pulsante.

Quando lascia la carcassa in terra, corre verso di me saltandomi addosso.

“Grazie … grazie … grazie ...” le sue braccia mi stringono forte il collo, così come le gambe sono in torno alla mia vita. Ricambio l'abbraccio e finalmente dopo tanto tempo, mi sento sereno, rilassato. A casa.

La sua vicinanza si sta rivelando una lama a doppio taglio. Se da una parte starei per sempre con Bella tra le mie braccia, dall'altra non mi sembra il caso di farle sentire di come mi stia eccitando averla così vicina.

Mi allontano leggermente da lei, facendola scendere, ma appena la guardo in volto, la trovo molto più vicina di quanto credessi.

Dopo un momento in cui entrambi alterniamo lo sguardo tra occhi e labbra, ci avviciniamo. All'inizio è solamente un bacio accennato.

Ma voglio di più.

Con la lingua chiedo il permesso di entrare nella sua bocca e lei subito me lo concede, facendo esplodere il suo sapore fruttato misto al sangue che ha appena bevuto.

Accarezzo la sua schiena con più delicatezza che posso, ma la tenerezza si trasforma presto in passione. Ci stringiamo sempre di più e lei inizia a strusciarsi sul mio corpo, che risponde subito al suo attacco.

Sento il suo seno accarezzare lentamente il mio petto e pensare che i vestiti stiano intralciando il contatto tra le nostre pelli è doloroso. Non ho mai provato questa bramosia verso una donna, nemmeno quando ero sposato.

Sposto le mani dalla schiena al suo sedere, prendendola in braccio nuovamente e faccio in modo che le sue gambe si allaccino alla mia vita. In questo modo la sua intimità, ancora coperta, sfiori la mia. Il calore e l'odore proveniente da quel punto del suo corpo mi stanno facendo impazzire.

“Se non vuoi continuare … fermami adesso” dico cercando di non assalirla nuovamente, ma non riesco a frenarmi dallo strofinare la mia erezione fra le sue gambe spalancate.

“Continua … ti prego continua”

Senza farmelo ripetere torno ad assaltare la sua bocca succosa.

Con frenesia inizio a spogliarla, imitato subito dalle sue mani. Prima la maglietta che scopre la pelle del suo sterno e il suo seno coperto solo da un misero reggiseno di pizzo color vinaccia. Dio è così bella … perfetta. Nonostante sia di statura piuttosto piccola e abbastanza magra, ha un seno da paura, è almeno una quarta. E Dio!!! L'adoro!!!

Scendo con le labbra ad accarezzare la sua pelle diafana, sfiorando ogni millimetro di pelle esposta. Sfioro impercettibilmente il pizzo che ricopre le sue forme. Le mie mani si alternano in carezze delicate e prese passionali sui suoi fianchi lisci.

All'improvviso mi ritrovo sdraiato sulla schiena con Bella sopra di me, che struscia la sua intimità sulla mia, rigida come non lo è mai stata. Siamo entrambi senza pantaloni e non so come ce ne siamo disfatti, ma in questo momento non è che mi interessa più di tanto. Sono in paradiso e allo stesso tempo all'inferno. Sento il mio corpo gelido bruciare.

Basterebbe così poco per arrivare a quel piacere che entrambi agognamo.

“Ma che ca …” veniamo interrotti improvvisamente da una voce e spostando lo sguardo dalla Dea che in questo momento mi sta cavalcando, vedo la mia ex moglie col viso stravolto dal dolore. Non mi interessa granché ciò che sta vedendo, ma la rabbia per aver interrotto questo momento, per me tanto importante, scorre nelle mie vene, annebbiandomi quasi la mente. Cerco comunque di mantenere un certo controllo.

Lo sforzo si scioglie come neve messa in un forno, quando comincia a dare fiato a quella cazzo di bocca che si ritrova.

“Allora è per questo che l'hai portata qui. Per vendicarti. Mi hai beccato a scopare con Edward e volevi farmi la stessa cosa. Ma bravo! Pensi che mi importi qualcosa di questo?! Pensi di avermi ferita con questo spettacolino? No, non mi fa ne caldo ne freddo, ma potresti almeno avere la decenza di scoparti la tua puttana in un posto appartato!”

Alla parola puttana, scatto e con tutta la mia velocità e la mia forza mi scaglio su di lei. Afferro la sua gola stringendo quel tanto che mi permette di tenerla ferma e la sollevo più che posso togliendole l'appoggio del terreno.

“Non osare mai più … dire una cosa simile. Qui se c'è una puttana, sei solo tu, Rosalie. Sei tu che mi hai tradito … sei tu che ti sei scopata mio fratello nel nostro letto. Non sputare il tuo veleno su Isabella, o ti giuro sulla mia esistenza, che non mi tratterò una terza volta dal bruciare il tuo merda di corpo. E sappi che se sei ancora viva … lo devi solo al rispetto che provo per Carlisle ed Esme. Ora, tu non meriti una spiegazione, ma te la darò lo stesso, così ci penserai due volte a dire altre stronzate con quella tua fetida e bugiarda bocca.

Non so se sono innamorato di Isabella, ma mi piace … tanto. E finalmente, dopo la fine della nostra storia, torno ad essere felice. Ho sofferto, perché stupido com'ero, io ti amavo davvero, ti avevo dato l'anima e tu non l'hai distrutta … l'hai frantumata. Ora, non me ne frega un cazzo di ciò che pensi. Questa, che tu ci creda o meno, non è una vendetta, perché di te non mi importa più nulla.”

La libero dalla mia presa e in malo modo la scaccio, come se fosse la peggiore delle puttane … e per me lo è davvero.

Torno da Bella che per tutto il tempo è rimasta seduta, mezza nuda, con lo sguardo vaquo. Ormai la passione di prima ha abbandonato i nostri corpi ed è il momento di capire ciò che è successo.

“Bella … ascolta, io ...”

“No. Ascolta tu. Io … non so cosa provo per te. Non so nemmeno cosa provo riguardo a me. Sono una vampira e dirlo mi da ancora una strana sensazione. È vero, sono in questa … mhmmm … condizione … da poche ore e mi sono anche nutrita, ma è davvero ancora tutto troppo assurdo per me. Ammetto che anche prima del cambiamento … ero attratta da te. Però … io … ho bisogno che andiamo con calma. Non ti conosco bene, ma non voglio essere una scopata per ripicca alla bionda.”

La ascolto affascinato e offeso allo stesso tempo. Affascinato, perché ha detto che mi darà una possibilità, e offeso perché ha pensato che per me potesse essere lo svago di un momento.

Io so cos'è lei per me, devo solo dirlelo.

“Ora vorrei parlare io. Non so perché tu possa aver pensato di non essere importante. Non insisto nel salvare la vita di tutte le donzelle che incontro sulla mia strada. Non posso ancora dirti che ti amo, perché sarebbe ridicolo e tu non mi crederesti mai, ma posso dirti invece che sei fondamentale in questo momento della mia vita e non voglio lasciarti andare. Voglio … voglio costruire qualcosa e vorrei che quel qualcosa fossimo Noi. Voglio ritrovare l'amore, ma non come quello che ho vissuto con lei. E voglio che sia magico e divertente e romantico e-”

Vengo interrotto bruscamente dalle labbra zuccherine di Isabella, che dolcemente si posano sulle mie, in un bacio che sa di felicità.


 


 

Gente … qui ci sono tutte le storie che ho pubblicato da quando ho scoperto EFP, se volete, potete farci un salto, io non mi offendo :-P

 

 

  1. Quel momento che ti cambia la vita

  2. Revival

  3. Do you remember?

  4. Fenice

  5. L'Amour Jamais Oublié

  6. Passion On The Photografy Set

  7. The Touch Of The Angel

  8. Cade La Pioggia

  9. Rincontrarsi Duecento Anni Dopo

  10. Psychiatric Hospital

  11. Tradimento (?)

  12. Ossession Love

  13. Il Destino Ci Vuole Insieme (Versione lunga)

  14. Una Settimana in Campeggio

  15. Amore Sbagliato.

  16. Angeli demoniaci

  17. Un Passato Da Ricordare ... Una Vita Da Aggiustare ...

  18. Il destino ci vuole insieme

  
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