24/11/2014
3 recensioni
Ok, lo so che vi rompo con le mie fiction, ma ne avevo fatta un'altra per il contest della NaruSaku week perciò ... Sorbitevi anche questa MUAHAHAH!Link contest: http://narusaku.forumfree.it/?t=69481230#lastpost
Link fanfiction: http://narusaku.forumfree.it/?t=69875025#entry566115813
La pioggia continuava a cadere sul villaggio senza dar segno di voler smettere; le nuvole colorate delle sfumature del nero e del grigio trasformarono quella mattina in un oscura notte precoce; il vento soffiava imperterrito smuovendo le fronde degli alberi e strappandoli qualche foglia verde che se ne volava in cielo senza una meta precisa.
Pareti di un bianco sporco delimitavano quella stanza illuminata dalla luce opaca di qualche lampada attaccata al soffitto; una tendina verde risaltava separando vari letti. Le coperte sgualcite, bagnate, strette nelle tua mano; vari fremiti, qualche gemito, un urlo soffocato. Ti stringo la mano con occhi sgranati, soffoco un grido; il dolore di una mano in frantumi. Sibilo il tuo nome, cerco di tranquillizzarti, ma il primo spaventato sono proprio io che tremo come una foglia; tu respiri affannosamente alternando momenti di "sollievo" a dolori lancinanti, scappa qualche imprecazione, trattieni il fiato, stringi la mia mano e finalmente il sole iniziò a splendere.
Il sudore riga il tuo volto pallido e stanco, finalmente più rilassato, i capelli bagnati aderiscono alla tua fronte provocandoti fastidio agli occhi smeraldini ricolmi di lacrime, le tue labbra carnose si allungano in un tenero e dolce sorriso e si aprono dolcemente facendo vibrare nell'aria dolci parole; le tue braccia si tendono verso l'infermiera che porge un dolce fagotto rosa. Lo stringi al tuo petto, lo guardi piangendo, lo baci sulla fronte e lo chiami per la prima volta per nome, lo accarezzi con delicatezza, con la paura con cui si tocca un vaso di cristallo. E quel fagottino sorride con i suoi occhi ceruli che mi fissano come per leggermi nell'animo. Sento il mio cuore battere all'impazzata, la testa la sento leggera, quasi assente, sinceramente parlando non riuscivo più a capire niente. Tu mi prendi la mano e la fissi per qualche secondo, ti fai scappare una risatina beffarda, intrecci le tue dita tra le mia e fai affluire il chakra. Eri riuscita a spezzarmela quella mano. Scogli la presa e ti risistemi la bimba sul petto.
- Vuoi tenerla in braccio? -
Annuii. Con le braccia tremanti e il cuore in gola, riesco a prenderla in braccio. É splendida, veramente meravigliosa. La guardo sorridere e sbadigliare raggomitolandosi su di se. Il mio volto viene rigato da qualche lacrima salata che subito scaccio via con un gesto facendo comunque attenzione a non farti male.
Mi avvicino a Sakura che intanto ci guarda sorridente e in lacrime, la bacio sulla fronte; mi siedo accanto a lei bacio quelle labbra, le labbra della donna che amo e che mi ha donato la "cosa" più bella di questo mondo. "Grazie" le sussurro all'orecchio strappandole un altro bacio. La piccola risbadiglia e lentamente inizio a cullarla.
Intanto la pioggia aveva cessato finalmente di scendere e aveva lasciato spazio ad un dolce sole mattiniero che riscaldava la stanza illuminando proprio il tuo visino tondo e paffutello.
- Benvenuta nel villaggio, Akiko Uzumaki. -
Pareti di un bianco sporco delimitavano quella stanza illuminata dalla luce opaca di qualche lampada attaccata al soffitto; una tendina verde risaltava separando vari letti. Le coperte sgualcite, bagnate, strette nelle tua mano; vari fremiti, qualche gemito, un urlo soffocato. Ti stringo la mano con occhi sgranati, soffoco un grido; il dolore di una mano in frantumi. Sibilo il tuo nome, cerco di tranquillizzarti, ma il primo spaventato sono proprio io che tremo come una foglia; tu respiri affannosamente alternando momenti di "sollievo" a dolori lancinanti, scappa qualche imprecazione, trattieni il fiato, stringi la mia mano e finalmente il sole iniziò a splendere.
Il sudore riga il tuo volto pallido e stanco, finalmente più rilassato, i capelli bagnati aderiscono alla tua fronte provocandoti fastidio agli occhi smeraldini ricolmi di lacrime, le tue labbra carnose si allungano in un tenero e dolce sorriso e si aprono dolcemente facendo vibrare nell'aria dolci parole; le tue braccia si tendono verso l'infermiera che porge un dolce fagotto rosa. Lo stringi al tuo petto, lo guardi piangendo, lo baci sulla fronte e lo chiami per la prima volta per nome, lo accarezzi con delicatezza, con la paura con cui si tocca un vaso di cristallo. E quel fagottino sorride con i suoi occhi ceruli che mi fissano come per leggermi nell'animo. Sento il mio cuore battere all'impazzata, la testa la sento leggera, quasi assente, sinceramente parlando non riuscivo più a capire niente. Tu mi prendi la mano e la fissi per qualche secondo, ti fai scappare una risatina beffarda, intrecci le tue dita tra le mia e fai affluire il chakra. Eri riuscita a spezzarmela quella mano. Scogli la presa e ti risistemi la bimba sul petto.
- Vuoi tenerla in braccio? -
Annuii. Con le braccia tremanti e il cuore in gola, riesco a prenderla in braccio. É splendida, veramente meravigliosa. La guardo sorridere e sbadigliare raggomitolandosi su di se. Il mio volto viene rigato da qualche lacrima salata che subito scaccio via con un gesto facendo comunque attenzione a non farti male.
Mi avvicino a Sakura che intanto ci guarda sorridente e in lacrime, la bacio sulla fronte; mi siedo accanto a lei bacio quelle labbra, le labbra della donna che amo e che mi ha donato la "cosa" più bella di questo mondo. "Grazie" le sussurro all'orecchio strappandole un altro bacio. La piccola risbadiglia e lentamente inizio a cullarla.
Intanto la pioggia aveva cessato finalmente di scendere e aveva lasciato spazio ad un dolce sole mattiniero che riscaldava la stanza illuminando proprio il tuo visino tondo e paffutello.
- Benvenuta nel villaggio, Akiko Uzumaki. -
*Akiko=bambina splendente*