Era un giorno come tanti, ci furono le lezioni del professor Sanguinetti e un breve discorso del preside, poi i vampiri si erano ritirati per pranzare. Perfidius era concentrato sullo stufato, Rotella mangiava con un libro davanti, Klot e Pulvirio chiacchieravano tra un boccone e un altro e Lapidina mangiava tranquillamente, Oskar... Oskar non sembrava neanche lui, era depresso, fin troppo depresso, non aveva detto niente per tutto il giorno (la notte), non si era neanche accorto di avere davanti uno stufato al sangue, mangiò pochissimo (dopo essersi ripreso ovviamente, alla fine lo stufato si era fatto sentire). Dopo aver mangiato se ne andò in camera senza dire una parola, accese la luce, luce come il sole, Sole, quanto gli mancava, tirò fuori una lettera, l'aveva trovata solo il giorno prima sulla porta della sua casa

“Se leggi questa lettera vuol dire che me ne sono già andata, mio nonno ha trovato lavoro (un vero lavoro) in Francia, fa il controllore in un museo di fantascienza, non è molto, ma è sempre meglio di quello che faceva prima, credo che non ci vedremo più, mi mancherai tantissimo, spero di rincontrarti un giorno.

Con affetto

Sole”

Da quanto aveva letto quella lettera non faceva che pensarci e ogni volta che ci pensava si intristiva ancora di più “Di tutte le persone al mondo, proprio lei doveva andare in Francia!?” si diceva sconsolato il vampiro

Intanto...

-Avete notato Oskar?- chiese Lapidina agli amici

-Avrei preferito non averlo mai notato- disse Perfidius

-Non intendo in quel senso, è strano-

-Vuoi dire più del solito?-

-Perfidius! Ora basta!-

-Se ti importa tanto perché non vai a parlargli?-

-E se a te non ti importa di Oskar perché non stai zitto?- disse Lapidina uscendo ancora infastidita dal comportamento di Perfidius, ma dopotutto che ci poteva fare, lui è fatto così

Eccola, la bara di Oskar... sognava da sempre un momento da soli, ma nei suoi sogni era lui a venire da lei e non viceversa e soprattutto non per discutere di un argomento che sicuramente non sarebbe stato tanto gioioso.

Ma anche se un giorno fosse accaduto, ci sarebbe sempre stata una persona in mezzo: Sole. Qualunque cosa accadeva a Oskar c'era sempre lei in mezzo “Cos'ha lei che io non ho?” si chiedeva Lapidina, ma presto si rispose da sola: lei aveva Oskar.

Ormai era arrivata, bussò alla bara

-Chi è?-

-Sono Lapidina-

Lentamente la bara si aprì mostrando Oskar, il viso era rigato dalle lacrime e anche se si sforzava di sorridere si notava che era triste

-Cos'hai?-

-Niente- disse lui

-Non è vero, ti va di parlarne?-

-Non capiresti-

-Giuro che non commenterò se non per darti un consiglio-

-Non lo dirai a nessuno?-

-Promesso-

-Tieni-

-Cos'è?-

-Una lettera-

Lapidina la lesse velocemente “lo sapevo, c'è sempre lei in mezzo, un attimo! Sole non c'è più!”

-Oskar, mi dispiace-

-Di cosa? Neanche la conoscevi-

-No, ma la conoscevi tu e so quanto tenevi a lei-

-Grazie-

-Di cosa?-

-Di esserci sempre quando ne ho bisogno, sei una vera amica-

“Già, solo un'amica”pensò Lapidina

-Posso chiederti un consiglio?- chiese poi Oskar

-certo, hai 2 possibilità: puoi provare a dimenticarla o puoi fare come si fa con la musica-

-Cioè?-

-Quando una canzone continua a girarti per la testa, l'unico modo che hai per liberartene è mettertene in testa un'altra-

-Quindi mi stai suggerendo di trovare qualcun'altra?-

-Esatto-

-Ma chi? Nessuno vorrebbe stare con un vampiro che ha paura del san... bè, hai capito-

-Qualcuno c'è-

-Davvero?-

-Si-

-La conosco?-

-Può darsi-

-Chi è?-

-Smettila di pensare a Sole e la risposta ti sarà chiara- disse uscendo

-...Lapidina!- esclamò d'un tratto Oskar

“Come ho fatto a non capirlo subito?” si chiese “E lei che si è pure dovuta sorbire i miei piagnisteri su Sole, che mi ha sempre coperto per andare da lei, pensavo di soffrire quando Sole se n'è andata, ma lei soffre da quando la conosco” mentre pensava cominciò a girare a vuoto per il castello (o quello che è) per poco non andò a sbattere contro una colonna, come faceva a dirglielo?
Ma dirgli cosa esattamente? Che l'aveva scoperta? Che sapeva tutto? No, le avrebbe detto che aveva finalmente capito con chi voleva passare il resto della vita (dell'eternità). Le lasciò un biglietto nella bara e quando lei lo trovò lo raggiunse sul tetto come gli aveva scritto, mancavano solo 2 minuti all'alba

-Ciao Oskar-

-Ciao Lapidina-

-Cosa mi dovevi dire?-

-Ho riflettuto su quello che mi hai detto e ora sono quasi certo di aver trovato la ragazza di cui mi parlavi-

-Sono contenta per te, allora, la conosco?-

-Può darsi-

-Chiunque sia sono certa che non riuscirai mai ad amarla più di quanto hai amato Sole-

-Qualcuna c'è e so che l'amerò 100 volte di più di quanto ho mai amato Sole- erano vicinissimi, Oskar le mise una mano sulla spalla, si avvicinò ancora di più e lo fece, la baciò, Lapidina non riusciva a crederci, lo conosceva da anni, aveva sognato tante volte quel bacio, ma non avrebbe mai immaginato che potesse essere così bello, il bacio durò finché non cominciò a sorgere il sole, a quel punto allora si rifugiarono in una torre riparata, nessun sole li avrebbe più disturbati

-Lapidina, ti amo-

-Anche io ti amo-

Disse gettandogli le braccia intorno al collo per continuare quello che avevano interrotto.

Fine