La mia mano si era alzata subito, quasi di sua spontanea volontà.
 
Alzando gli occhi avevo scorto una strana espressione negli occhi di Boggs, mentre mi guardava: rassegnazione? Consapevolezza? O forse qualcosa di molto simile alla commiserazione? Credo che sapesse da subito che mi sarei offerto volontario.
 
Adesso sto camminando sulla rampa dell’hovercraft, l’hovercraft che mi porterà dritto a Capitol City, insieme ad altri sei valorosi volontari. Cosa sto facendo?
 
Continuo a pensare alla missione e a come tutto è iniziato. Eravamo appena tornati in superficie dopo il bombardamento. Inutile dire che Katniss fosse già molto provata, non solo dall’attacco, ma soprattutto da ciò che lo aveva preceduto: l’intervista di Peeta, il suo avvertimento, il suo pestaggio. E lei, la Ghiandaia Imitatrice, non ha retto. È crollata quando ha capito che ogni sua azione da leader dei ribelli si sarebbe ripercossa su Peeta. Con tanto di omaggio floreale del presidente Snow.
 
Ora sta dormendo, sedata, in ospedale. Con lei c’è anche Finnick, messo al tappeto dalla reazione di Katniss. Finnick, di cui ormai non è rimasta alcuna traccia del ragazzo che faceva impazzire la popolazione femminile di Capitol City, ora divorato dalla preoccupazione per la sua Annie. Forse l’ho giudicato male. Ma dopotutto tendo a giudicare male chiunque sia collegato in qualche modo a Capitol City.
 
L’hovercraft parte, dovremmo arrivare in poche ore.
 
E intanto nella mia mente riesamino tutto, a partire dal mio gesto, e mi sorprendo della somiglianza con quello di Katniss all’epoca della sua prima Mietitura, quando aveva deciso di sacrificare sé stessa per la sua sorellina. È cominciato tutto lì, in quei pochi secondi. I suoi Hunger Games, Peeta, la loro vittoria sfidando neanche troppo velatamente Snow. La ribellione. L’Edizione della Memoria. Il bombardamento del 12. La guerra. Cerco di calmarmi, devo dominare la rabbia che cresce dentro di me; con lo sguardo trovo Boggs, sarà lui a guidare la missione.
 
- Perché l’hai fatto? – La sua voce mi sorprende, non mi aspettavo la domanda e provo a cercare una risposta nella mia mente affollata di pensieri. Bella domanda, Boggs. Per Peeta? Ne dubito. Per la rivoluzione? Forse, ma in fondo so che non è del tutto vero.
 
- Per lei – Mi è sfuggito, ma allo stesso tempo so che è la risposta giusta.
 
- Tu la ami. – È una via di mezzo tra una domanda e un'affermazione.
 
Annuisco, e all’improvviso mi rendo conto dell’assurdità della situazione: mi sto confidando con Boggs, che conosco a malapena, gli sto rivelado cose che non mi sarei mai sognato di dire a chiunque altro. Eppure sento di poterlo fare, è una persona che istintivamente mi ha dato una sensazione positiva, cosa molto rara, qui nel 13. Già, per esempio la Coin o Plutarch. La prima è la presidente del distretto, una donna fredda e manipolatrice. Ho la tremenda sensazione che odi Katniss, ricambiata. Non ha mai fatto mistero di preferire Peeta a lei, ma non so se il ragazzo del pane farebbe lo stesso effetto alle folle. Plutarch, invece, pur a fin di bene, non ha esitato a rigettare nell'arena ventiquattro persone, tra cui la stessa Katniss. 
 
Katniss.  Mi chiedo come la prenderà, quando si sveglierà nel 13. Forse si arrabbierà, forse soffrirà. La verità è che non so cosa fare con lei. Non credo di averlo mai saputo, né lo so adesso, in questa situazione, con Peeta in queste condizioni. E Peeta stesso? Nelle sue brevi apparizioni si è sempre comportato in modo strano, prima come paladino di Capitol City, poi come salvatore del Distretto 13. Non so cosa gli sia successo, non so fino a che punto si siano spinte le torture, e questo mi preoccupa. Chi sarà il ragazzo che cercheremo di portare via? Perché è questo che stiamo andando a fare, salvare Peeta dalla sua prigione sotterranea, situata nel vecchio Centro di Addestramento per gli Hunger Games, secondo le fonti dei ribelli. Insieme a lui proveremo a portare via anche i vincitori superstiti: Annie, Johanna, Enobaria.  Il centro è un edificio di massima sicurezza, e solo un genio come Beetee poteva immaginare un piano per riuscire ad entrarvi. Ci servirà l'aiuto di alcuni ribelli infiltrati, ovviamente le coperture salteranno. Sono rischi che dobbiamo correre, per la rivoluzione, per la Ghiandaia Imitatrice. Boggs mi informa che stiamo arrivando. Nessuno della squadra ha parlato molto durante il viaggio. In un lampo rivedo la mia ascesa nelle gerarchie militari del 13, mi hanno "scoperto" dopo il salvataggio dei cittadini del  12 nel bombardamento, il mio impegno e la mia tenacia nell'addestramento hanno fatto il resto. Ora sono considerato uno dei soldati migliori, nonché uno stratega di primo livello da affiancare a Beetee. Già, perché anni ed anni a studiare trappole per animali sono serviti a qualcosa. Da animali a uomini il passo è molto breve, come ho cercato di spiegare a Katniss un anno e mezzo fa. La verità è che gli eventi mi hanno cambiato. Questo non è più il tempo dei discorsi sovversivi nei boschi, è il tempo di agire, di combattere chi ci ha tenuti in schiavitù per settantacinque anni.
L'hovercraft atterra, sono pronto.



Ciao a tutti! Sono nuovo di qui e questa è la mia prima fanfiction in assoluto, spero che vi piaccia. Ovviamente nel secondo capitolo comincerà l'azione, credevo che fosse meglio cominciare con i pensieri di un Gale combattuto e non ancora convinto di quello che sta facendo. Ultima cosa: ho scritto la storia prima che il film uscisse, quindi ovviamente ci sono dei cambiamenti nella versione cinematografica... Be', fatevi sentire! Aspetto molte recensioni! Non preoccupatevi di criticare, le critiche, se costruttive, fanno bene, soprattutto per chi è alle prime armi come me!