Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: imthebeststar    26/11/2014    3 recensioni
Finale atteso della coppia Marry, dalla storia 'Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più'.
«Non cambierei nulla, ti amo per quello che sei. Mi hai fatta ridere e piangere, ma nonostante questo tu mi hai resa felice. Tutte le coppie hanno le loro difficoltà, vedi Zayn e Allison si sono persi per anni e poi eccoli sposati e felici come nessuno prima di loro. Credo che se due persone sono destinate a stare insieme, anche se si separano troveranno sempre il modo per amarsi ancora e ancora»
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa Oneshort fa parte della serie ‘Certe persone sono destinate ad amarsi’ il tanto atteso finale fra Maya e Harry.
Scusate l’attesa ma ho avuto dei problemi, godetevi la lettura.
 
Marry me.
 
Sorseggiai l’acqua guardandomi attorno, era tutto perfetto.
Allison sorrideva come non mai, era davvero felice. Amavo vedere la mia migliore amica serena e contenta, dopotutto oggi era il suo giorno e niente l’avrebbe rovinato. Sorrideva e sorseggiava champagne, senza mai staccare la mano da quella di suo marito, Zayn. Per quanto riguardava lui, era di una bellezza unica ed era felice, come contraddirlo ha sposato la donna che ha sempre amato. Non mi sarei mai aspettata questo lieto fine, temevo davvero che tutto sarebbe andato a rotoli dopo la morte di Josh, tuttora mi era difficile parlarne, ma ce la stavo facendo. Vivevo giorno dopo giorno, non volevo che il dolore mi distruggesse. Lo ricordavo e ringraziavo sempre, forse ero pazza, ma sentivo la sua presenza. Sarebbe stato uno zio fantastico, pensai con amarezza.
«Ti stai divertendo?» Harry si sedette al mio fianco, dopo aver ballato con sua madre.
Annuì, sorridendogli «Tantissimo, sono felice» Appoggiai il bicchiere sul tavolo e sentì dei fischi, quando girai lo sguardo vidi Allison e Zayn intenti a tagliare la torta, tra risate e sorrisi.
«Sono belli, non trovi?» domandò il mio ragazzo, «Sai che ero geloso di Zayn, all’inizio?» ridacchiò, facendomi sorridere «Non volevo che Allie soffrisse, invece l’ha sempre trattata da principessa e oggi lo è davvero…» mormorò, con lo sguardo perso.
Non feci domande, non volevo turbarlo così mi alzai e dissi «Mi concedi un ballo?».
Harry corrugò la fronte «Non dovrei chiedertelo io?» Scoppiò a ridere e mi prese per mano, portandomi alla pista da ballo. Appoggiai la testa sulla sua spalla e iniziammo a ballare senza sosta. Piano piano chiusi gli occhi, stringendomi –per quanto potessi per via del pancione- a Harry, sentendo le sue mani accarezzarmi dolcemente la schiena. La musica era calma e rilassante, le luci suffuse. Quasi nessuno parlava in quell’attimo, chi ballava si stava godendo ogni singolo secondo.
Non sapevo cosa mi avrebbe destinato il futuro, ma in cuor mio sapevo che sarebbe migliorato.
Quando finì la canzone tornammo a sederci e Harry andò a prendere una fetta di torta ad entrambi.
«Ti piace?» Allison si avvicinò –per la prima volta sola- sorridente.
Risi e annuì «E’ stupendo e tu sei bellissima, complimenti neo sposa» Lei rise con gli occhi e mi abbracciò.
«Goditi tutto e se c’è qualcosa che non va, avvertimi» Si staccò dall’abbraccio e tornò a sedersi vicino a Zayn che la stava aspettando per brindare.
Un piatto con una fetta di torta mi apparse davanti al viso «Ecco mia signora, spero che le sia di gradimento» Scoppiai a ridere e presi il piatto, alzando il viso guardando Harry «Ma grazie mille, mio…» Ci pensai «Cosa sei esattamente? Il mio schiavo?» Lo presi in giro e assaggiai la torta, trovandola tremendamente buona.
«Pensavo fossi il tuo amante, ma va bene anche schiavo» Alzò le spalle, facendo il suo solito teatrino da finto offeso.
Continuai a mangiare la torta e dissi «Mi dispiace, ma il mio amante non sei tu» Gli feci l’occhiolino.
«E’ Harold, vero?» Alzò a tempo le sopracciglia, facendomi un sorriso malizioso. Stava alludendo al suo pene, come suo solito.
Spalancai la bocca «E come lo sai?» chiesi, facendo la finta stupita.
«Perché ogni volta che ti vede, si agita nelle mutande, ma ehi non dirlo in giro» Non capivo perché ogni uomo era orgoglioso del suo pisello, io ero una donna, ma non ero orgogliosa della mia vagina!
«Non lo dirò a nessuno, tranquillo» Gli feci l’occhiolino e bevvi dell’acqua.
Harry rise, ma non disse nulla. Finì la sua fetta di torta, godendosi ogni cucchiaiata. Era davvero goloso.
Appoggiai il piatto sul tavolo e mi passai la mano tra i capelli, spostandomeli dal viso e sentì un forte fastidio alla pancia, «Scusa vado un secondo al bagno» Tentai di sorridergli e senza altre parole raggiunsi il bagno. Stavo sudando e la testa mi girava, appoggiai le mani al lavandino e mi sciacquai i polsi con dell’acqua fresca. Cosa mi stava succedendo?
Un secondo dopo tirai un urlo, sentendo del liquido scivolarmi lungo le gambe, alzai di poco la gonna e andai in panico quando capì che si erano rotte le acque.
«C-Cazzo…» Presi un lungo respiro e urlai «Harry, Harry!» Continuai a chiamare il suo nome, invano. Nella sala da ricevimento c’era fin troppo casino e nessuno sentiva le mie urla. Cercai di mantenere la calma e tolsi le scarpe, fregandomene e le lasciai vicino alcestino. Mi tenni la pancia con la mano destra e a piccoli passi camminai, con la mano sinistra mi tenevo alla parete per non cadere. Ogni passo era una fitta lancinante che mi faceva piegare in avanti, ma il dolore più forte arrivava ogni cinque minuti circa.
Continuai a camminare, arrivando all’entrata della sala «Harry!» urlai in suo nome e per fortuna mi notò, lo vidi corrermi in contro con la faccia terrorizzata.
Mi guardò da testa a piedi, aiutandomi a tenermi in piedi «Cosa cazzo hai?» La sua finezza era unica e oltre a questo ero sorpresa del suo essere ritardato, come faceva a non capire che ero in travaglio?
«Oh merda, sei in travaglio?» Una seconda voce si unisse, era Louis che si avvicinò correndo.
Harry –con un aiuto divino- capì cosa stesse succedendo «S-Sei in t-travaglio?» squittì ad alta voce, mentre il suo viso sbiancava radicalmente «Non mi sento bene…».
Digrignai i denti, spingendolo «Sto per partorire, non me ne fotte una sega se stai male, okay?» Urlai, guardandolo male, sebbene le fitte si facevano sempre più intense.
«State calmi!» intervenne Louis, cercando di calmarci «Harry vai a sciacquarti il viso e se devi vomitare, fallo in bagno e non in auto, grazie!» Si avvicinò e inizio ad aiutarmi a camminare.
Pochi secondi dopo vidi Eleanor avvicinarsi al suo ragazzo «Cosa succede?» Mi guardò «E’ arrivato il momento?» Rimase stupita.
Rispose Louis «Si, la porto in ospedale con Harry, avverti tutti tu, ci vediamo là» Eleanor senza troppi inviti annuì e corse ad avvertire Anne e mia madre, che per fortuna era venuta per assistere al matrimonio.
Quando Harry corse in bagno, Louis mi sollevò, correndo verso la auto del mio ragazzo «Sto per morire» decretai, respirando con la bocca.
«Come sei esagerata» Scoppiò a ridere e mi fece coricare sui sedili posteriori, gli tirai un pugno e lui rise ancora di più. Quanto sei coglione Louis Tomlinson.
 
 
Pov. Harry
 
Mi fissai allo specchio «Sto per diventare padre» sussurrai, sentendo le gambe cedere. Ero pronto per questo? Continuai a ripetermi mentalmente.
Presi un lungo respiro e mi ritrovai a vomitare per la seconda volta nel cestino del bagno. Stavo rigettando tutto il vino e il cibo che avevo ingerito nelle ultime ore. Ma quanto ero debole? Non riuscivo manco a prendermi cura della mia ragazza, il mio migliore amico era intervenuto a salvare la situazione; quando io dovevo fare il tutto. Oltre al vomito mi facevo schifo, perché trovavo sempre il modo di scappare dai miei problemi. Dovevo fare l’uomo e non il bambino che ero. Nove mesi fa presi la decisione di affrontare la gravidanza con Maya, senza fare ulteriori cazzate e invece ero scappato a gambe levate.
Mi sciacquai il viso e mi guardai «Basta» Parlai tra me e me. Presi coraggio e mi asciugai il viso, in pochi secondi mi ritrovai a correre senza badare a mia madre, che dopo aver saputo la notizia, mi stava urlando dietro e inseguendo.
Arrivato alla mia auto saltai su, trovando Louis pronto a partire e senza dirgli nulla mise la prima e partì.
Mi girai «Come stai?» Sperai vivamente di non essere mandato a fanculo dalla mia ragazza.
Maya continuò a respirare profondamente «Vuole uscire» urlò.
Sbattei le palpebre e Louis disse «Se devi vomitare apri il finestrino e non su di me» Svoltò e in poco tempo ci ritrovammo sotto il pronto soccorso, «Pagherai tu tutte le multe che ho preso».
Annuì e corsi giù dall’auto e aprì la portiera, aiutando la mia ragazza a scendere. Vidi Louis entrare in ospedale e uscire subito dopo con due infermiere e una sedia a rotelle, «Aiuto, sta p-per uscire» Continuò a urlare Maya, aiutata dalle infermiere e portata dentro.
«Lei è il padre?» Annuì, deglutendo «Mi segua» E senza pensarci seguì l’infermiera.
 
 
Pov. Maya
 
Inarcai la schiena sul letto dell’ospedale, non potevo fare l’epidurale così mi toccava un parto naturale. I dolori si alternavano ogni due minuti, i medici aumentavano ed Harry era al mio fianco. Continuavo a stringergli la mano, sentendolo gemere di dolore. Non lo stavo facevo apposta, forse.
«Andrà tutto bene» Cercò di risultare calmo, mentre con la mano libera mi spostava i capelli dal viso. Stavo seguendo i consigli della dottoressa, respirare piano e profondamente, ma le fitte non si attenuavano. Non avevo mai desiderato così tanto che il bambino uscisse, come ora. Harry era ancora bianco in viso, non gliene facevo una colpa. Sapevo che era agitatissimo e di certo non si sarebbe aspettato il bambino con una settimana di anticipo. Tutto sommato ero orgogliosa di lui, nonostante la sua scomparsa iniziale, seguì tutte le visite e si prese le sue responsabilità, come doveva essere. Ero cresciuta senza un padre e vedere Harry al mio fianco, per me, era tutto quello che avrei potuto desiderare.
Dopo l’ultimo controlla la dottoressa mi disse «Sei pronta a spingere, quando senti una contrazione, spingi forte» Strinsi la mano al mio ragazzo e l’altra al manico del letto, tenevo i piedi bloccati ed ero accerchiata da infermiere e medici.
«Ce la farai» disse Harry e urlai per una contrazione, spingendo con tutta me stessa. Il dolore aumentò a dismisura, facendomi quasi perdere il respiro. Sapevo che il travaglio era doloroso, ma non pensavo così tanto.
I medici mi dissero di spingere ancora, per far scendere il bambino nel modo giusto. Appena arrivò la seconda contrazione spinsi ancora, urlando più forte.
«Vedo i capelli!» esclamò il medico «Un’altra bella spinta ed esce la testa» Annuì sentendo le forze mancarmi e appena arrivò la contrazione, spinsi come prima finché non sentì un forte dolore e rumore alla mia intimità.
«Sta uscendo, sta uscendo» Continuava a ripetere Harry che cercava di essere forte per entrambi.
Il medico prese la testa del bambino e con un’ultima spinta uscì del tutto, facendomi urlare anche per il sollievo. Il male si stata attenuando, le contrazioni era scomparse. Guardai Harry e scoppiò a piangere, vidi che fissava il medico e appena lo guardai, trovai mio figlio fra le sue braccia che iniziò a piangere.
«E’ un maschietto!» Lo pulirono e lo avvolsero nella coperta, mettendomelo al petto. Mi morsi il labbro e accarezzai le sue manine, Harry piangeva al mio fianco e io iniziai a lacrimare, fino a piangere per la gioia.
Eravamo diventati genitori di una splendida creatura.
 
«E’ bellissimo» disse Harry guardando il bambino nella sua culla.
Era esattamente passata un’ora dalla nascita di mio figlio, tra pochi minuti avremmo potuto avere delle visite e mostrare con orgoglio Josh, questo era il nome dato al mio bambino.
«Non ti ho mai visto sorridere così tanto» Gli dissi, sedendomi «Stai meglio?».
Harry annuì «Mi sono completamente ripreso quando l’ho visto, scusami se sono risultato debole» mormorò, sedendosi al mio fianco.
«Stai tranquillo, non è colpa tua» Presi la sua mano e gliela baciai «Ti amo, Harry».
Lui sorrise e mi baciò, «Ti amo anche io, piccola» Ricambiai il suo bacio, abbracciandolo. In quel momento desideravo solo stare fra le sue braccia e sentire tutto il suo amore. Ancora non ci credevo di essere diventata mamma, ma presto mi resi conto che tutto questa era reale, poiché il bambino iniziò a piangere.
«Credo abbia fame» Harry rise e si alzò, prendendo in braccio suo figlio, «Ma non lo trovi bellissimo? E’ uguale a… me!» esclamò tutto felice.
Scossi la testa con fare scherzoso e accolsi fra le braccia quella piccola creaturina, accarezzai le sue manine ancora chiuse a pugno «Josh ne sarebbe orgoglioso» mormorai, scoprendomi un seno e aiutai il piccolo ad attaccarsi per nutrirsi.
Il mio ragazzo rimase in silenzio, imbarazzato da tutto questo. Quando parlavo di mio fratello non riusciva mai a trovare le parole adatte, non gliene facevo una colpa, mi bastava sapere che stava al mio fianco e che non mi abbandonava. Josh mi mancava perennemente, aveva causato un vuoto doloroso nel petto di tutti i suoi amici. Mancava in famiglia, mancava nella band e mancava agli amici. Non meritò di fare quella fine, non potrò mai ringraziarlo abbastanza. È il mio angelo custode, so che veglierà per sempre su di me. Ora solo nei sogni potevo riabbracciarlo, stringerlo e parlargli. Potevo dirgli qualsiasi cosa e lui mi sorrideva sempre, mi diceva che andava tutto bene e che ero forte.
Sentì un groppo in gola e distolsi lo sguardo da mio figlio, guardando verso la finestra. Josh era lì, seduto su quei divanetti accerchiato da una luce bianca. Mi sorrideva e si mostrava felice. Diceva di essere lo zio più fortunato del pianeta, inconsciamente sorrisi, era tipico di lui.
 «Perché ridi?» Harry parlò e guardò verso la finestra, non vedendo nulla, «Vuoi che chiuda la finestra? La luce ti dà fastidio?» Scossi la testa, rendendomi conto che Josh non era nella stanza e mai più ci sarebbe stato.
«No, tranquillo» mormorai, cercando di trattenere le lacrime. Ancora una volta avevo immaginato mio fratello, mi ero immaginata tutto.
 
Harry sembrava teso, le mani gli tramarono «Tutto bene?» Lui scosse la testa e camminò piano per la stanza, respirando profondamente.
«E’ da tanto che ci penso e ora mi sento un tale sfigato» Aggrottai la fronte, non capendo cosa intendesse dire. Era la prima volta che lo vedevo così agitato.
«Siediti, mi stai spaventando!» sbottai, indicandogli la sedia.
Lui guardò il bambino e poi me, sedendosi al mio fianco «Sappiamo entrambi che non sono il ragazzo migliore del mondo, tante volte faccio stronzate e tu ne soffri» disse piano, fissandomi negli occhi «Vorrei poter cancellare certe cose, certi miei sbagli che avrei dovuto evitare!» Calcò la voce sul ‘dovuto’, facendo una faccia poco schifata «Però non posso farlo, ormai ciò che è successo è successo, ma ti giuro con tutto il mio cuore che non ti farò più stare male. Sarò l’uomo perfetto, il tuo Harry» Parlò con la voce rotta e con i lacrimoni agli occhi. Mi prese le mani e le strinse forte, portandole sul suo petto nudo, scoperto dalla camicia aperta, rimasi senza fiato quando sentì il suo cuore battere all’impazzata «Mi fai questo effetto» sussurrò.
«Io non capis…».
Mi parlò sopra «Vuoi diventare mia moglie?» disse velocemente e con ansia.
Non risposi subito, non ero preparata per tutto questo. Il parto e una proposta di matrimonio nello stesso giorno non faceva bene alla mia sanità mentale. Guardai Harry che cercava di sorridere e piangeva, le lacrime avevano lasciato i suoi occhi e scendevano sino al collo.
Ero giovane, è vero, forse non ero ancora pronta per questo passo; ma l’unica cosa che desideravo era passare la mia vita con il ragazzo che amavo, non lo avrei mai lasciato andare.
«Si, ti sposo riccio» risi, iniziando a piangere. Fu un attimo e le labbra di Harry furono sulle mie, stringendomi al suo petto. Continuò a sussurrare di amarmi, lasciando vari baci sulle mia labbra e sulla fronte.
«N-Non ho un anello…» Era imbarazzato, lo si notava perfettamente «Questo ti può bastare finché non avrai quello ufficiale?» chiese, togliendosi un suo anello e me lo infilò al dito, «E’ un po’ grande per te» Scoppiò a ridere e concordai.
«E’ grande come il nostro amore, non credi?».
Harry annuì «Sai sempre dire le cose giuste al momento giusto, sai?» Sorrise e mi baciò.
Scoppiai a ridere «Modestamente» Tornai seria, guardandolo «Non cambierei nulla, ti amo per quello che sei. Mi hai fatta ridere e piangere, ma nonostante questo tu mi hai resa felice. Tutte le coppie hanno le loro difficoltà, vedi Zayn e Allison si sono persi per anni e poi eccoli sposati e felici come nessuno prima di loro. Credo che se due persone sono destinate a stare insieme, anche se si separano troveranno sempre il modo per amarsi ancora e ancora».
«Credo in tutto questo, Maya» mormorò «Credo che noi siamo destinati, non sono niente senza di te».
Presi il suo viso tra le mani e lo avvicinai al mio, baciandolo con una passione inaudita. Amavo sentire il suo gusto sulle mie labbra, sapere che lui era mio e io era sua, mi bastava per andare avanti. Con Harry al mio fianco potevo affrontare ogni cosa, mi bastava averlo accanto per sentirmi viva.
 
***
 
 
Bussarono alla porta e mi staccai dalle labbra del mio fidanzato, «Avanti!» Sorrisi e attesi. La prima persona che entrò fu Louis, andrò dritto alla culla e si portò la mano alla bocca.
«Ma quanto è bello?» disse a bassa voce, accarezzando la guanciotta del bambino, «Come lo avete chiamato?» domandò.
Non riuscì a rispondere, poiché la stanza si riempì. Niall stringeva con una mano dei palloncini con scritto ‘è nato’ e con l’altra teneva un sacchetto di caramelle gommose. Mia madre mi raggiunse, abbracciandomi e Anne andò vicino a Louis, facendo commenti dolci sul nascituro. Liam si era sistemato accanto a Zayn, che con mia sorpresa era venuto assieme a Allison, la quale stringeva un peluche.
«Non pensavo che veniste» Mi sedetti composta, «Scusate se ho rovinato il ricevimento».
Allison si avvicinò cercando di non inciampare nel suo abito, «Non hai rovinato nulla, hai reso questo giorno ancora più speciale» Sorrise, lasciandomi due baci sulle guance e il peluche «Questo è per teee!» esultò, facendomi ridere.
«Sto ancora aspettando il nome» Louis borbottò, facendosi sentire da tutti.
Harry si alzò e lo raggiunse «Josh Michael Styles» Annunciò fiero.
Intervenni «In onore di mio fratello» Deglutì e guardai la finestra, vedendo ancora Josh sorridente.
«E’ la cosa più bella che avreste potuto fare» disse Zayn con un pizzico di amarezza.
Respirai profondamente, continuando a guardare mio fratello «E’ felice, lo sento» Una lacrima mi solcò il viso, bagnandomi lelabbra che stirai creando un sorriso.
Josh mi insegnò a prendere la vita per come veniva, di non smettere mai di sognare, perché prima o poi i sogni si avvereranno. Mi insegnò a essere felice. Sarebbe stato per sempre nel mio cuore, niente e nessuno mi avrebbe portato via il suo ricordo. Ma ora dovevo andare avanti, crescere e diventare una brava mamma. Avrei insegnato a mio figlio tutto ciò che mio fratello insegnò a me, e non avrei mai smesso di raccontargli di suo zio.
Un giorno lo riabbraccerò, potrò di nuovo stare fra le sue braccia e dirgli quanto mi sia mancato, ma prima di allora avrei vissuto il continuo della mia vita con il mio splendido fidanzato e mio figlio.
 
E quel giorno continuò fra risate e stupori per il piccolo Josh: risi quando Harry andò in panico per un pannolino o quando Liam si spaventò del pianto improvviso del bambino che teneva fra le sue braccia; e infine sorrisi quando vidi Allison e Zayn baciarsi e guardarsi come se fosse la prima volta.
Stava per iniziare un nuovo capitolo della mia vita e valeva la pena viverla fino alla fine.
 
Fine.
 
Non ci credo che è finita sul serio (questa volta).
Scrivere questa OS mi ha fatto ricordare quanto amassi scrivere su quei personaggi, sugli Zallison e su la Marry. Non potete capire come stia piangendo ora.
Spero di non aver deluso nessuno e che vi abbia fatto sorridere.
Scusate la lunga attesa, ma sinceramente mi era difficile scrivere e poi finire definitivamente.
Non so come ringraziarvi, grazie per aver letto tutta la serie e di non esservene mai andati. GRAZIE.
Senza di voi tutto questo non sarebbe stato possibile, grazie ancora.
 
Queste sono le storie collegate a questa os:
1-
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
2-Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. 
 
Queste sono le mie altre ff:
 
The bad boy.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
 
Queste le mie os:

Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
Moment, in time.

Se mi cercate su twitter sono @myloverismalik
Grazie ancora per tutto, vi amo.
Tanti baci e abbracci da Valentine.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: imthebeststar