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Autore: DaisyBuch    26/11/2014    0 recensioni
Quanto è sottile il confine tra realtà e fantasia?
La vita di Camilla è cambiata velocemente, aveva tutto quello che si poteva desiderare. Eppure non va tutto liscio, qualcosa si rompe, lei si rompe. Camilla è appesa ad un filo, eppure non se ne accorge.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La casa era estremamente silenziosa. C’era un profumo familiare nell’aria, era quello di Alessandra, purtroppo da quello che ricordavo era ancora all’estero per l’Erasmus a Berlino. Lei odiava il tedesco ma i nostri genitori l’avevano quasi costretta, dicevano che era per il suo futuro, e lei alla fine ci è andata e dovrebbe tornare tra un mese.
-Notizie di Ale?- spezzai il silenzio mentre mio padre saliva le scale dietro di me.
Mio padre non mi rispose, si prese un po’ di secondi mentre guardava a terra e lanciò una breve occhiata a mia madre, dovevano ancora essere furiosi con lei per essersi opposta così tanto.
-Lei odia Berlino.- disse infine papà. Io non feci altre domande, sicuramente non si contattavano da molto, così entrai nella camera e presi subito il cellulare, come se fosse nuovo. Non lo usavo da molto tempo e volevo mandare un messaggio a mia sorella.
-Ricordati di Non toglierti le bende dalle braccia tesoro!- la voce squillante di mia madre si affacciò alla porta e io sobbalzai.
-Che stai facendo?- chiese preoccupata quando mi vide con il telefono in mano.
-Niente..- sviai. Dio, odiavo quando si devono per forza intromettere.
-Il wifi è rotto, domani andremo a comprarne un altro,- spiegò mia madre, -e per quanto riguarda il cellulare l’ho usato ieri e non hai più soldi, appena posso ti faccio la ricarica.- disse velocemente e scomparì.
Non potevo fare niente, così mi misi a sentire alcune canzoni in attesa di avere qualcosa di concreto da fare, e poi per pura noia inviai comunque un messaggio ad Alessandra, le sarebbe arrivato non appena avessi avuto soldi.
Premo invio e continuo ad ascoltare la musica, finiscono una, due canzoni e sento il bip del telefono, quello che segna che mi è arrivato un messaggio.
Che strano, mia madre diceva che non avevo soldi, come avevo fatto ad inviare il messaggio? Forse si era sbagliata, stavo per comporre il numero dell’operatore telefonico per saperne di più quando un pensiero più impellente mi raggiunse. Forse mi doveva parlare di qualcosa di serio?

La risposta arrivò dopo pochi secondi,
Solitamente quando Alessandra spariva per più di una settimana organizzavamo sempre una seduta in famiglia con Skype, così potevamo sentirci e parlare tutti insieme, anche se la linea fa abbastanza schifo.



scrisse ed io mi addormentai contenta di poterla rivedere.
   
 
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