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Autore: Monkey_D_Alyce    26/11/2014    4 recensioni
Con il mio utilissimo telecomando faccio passare distrattamente tutti i canali con i più svariati programmi televisivi, finché la mia attenzione non viene catturata da uno di quegli anime giapponesi.
Ci sono due ragazzi dagli strani poteri che combattono contro un’ orda di (quello che credo che siano) nemici, vestiti da marine.
Tecnicamente dovrei pensare che i marines siano buoni e che combattono nel nome della giustizia, ma, la mia scarsa conoscenza di questi programmi mi dice che in questo caso è il contrario.
L’immaginazione del giorno d’oggi non ha limiti.
I protagonisti corrono felici per la piazza di…
“Ma che cavolo di nome è Marineford?!?” domando piuttosto indignato, per poi sentire qualcuno che sbuffa sonoramente, brontolando qualcosa d’incomprensibile.
“Chi c’è?!?” chiedo in tono allarmato, smettendo di guardare il cartone animato.
“A dire il vero ci sei solamente tu!” esclama una voce femminile estranea a questa casa...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akainu, Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: AU, Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Cambia la tua vita con un click

 
 
 
 
Mi chiamo Micheal Newman e sono un architetto.
Sono molto dedito al lavoro, sorvolando persino di avere una famiglia.
In pratica, sono un vero stronzo, ma questo è dovuto alla mia infanzia fatta di costrizioni.
Fatto sta, che un bel giorno conobbi Morty, il quale mi donò un “telecomando universale”, in grado di cambiare il corso degli eventi con un semplice click!
Infatti, mi basta “puntare e… cliccare” e puf! Il gioco è fatto!
Una cosa veramente meravigliosa!
 
Ma abbandoniamo i convenevoli e andiamo avanti con la narrazione…
 
È una bella mattinata: il Sole splende alto nel cielo azzurro, gli uccellini cantano un motivetto rilassante, la vita di tutti gli esseri viventi prosegue indisturbata ed io… mi guardo la tv, spaparanzato comodamente sul divano, mangiando patatine e bevendo Cola.
Con il mio utilissimo telecomando faccio passare distrattamente tutti i canali con i più svariati programmi televisivi, finché la mia attenzione non viene catturata da uno di quegli anime giapponesi.
 
Ci sono due ragazzi dagli strani poteri che combattono contro un’ orda di (quello che credo che siano) nemici, vestiti da marine.
Tecnicamente dovrei pensare che i marines siano buoni e che combattono nel nome della giustizia, ma, la mia scarsa conoscenza di questi programmi mi dice che in questo caso è il contrario.
L’immaginazione del giorno d’oggi non ha limiti.
 
I protagonisti corrono felici per la piazza di…
“Ma che cavolo di nome è Marineford?!?” domando piuttosto indignato, per poi sentire qualcuno che sbuffa sonoramente, brontolando qualcosa d’incomprensibile.
“Chi c’è?!?” chiedo in tono allarmato, smettendo di guardare il cartone animato.
 
“A dire il vero ci sei solamente tu!” esclama una voce femminile estranea a questa casa.
“Non è vero! Altrimenti non avresti parlato!” ribatto a tono, brandendo il “telecomando universale” come arma momentanea.
“Io sono solo una voce! Non badare a me! Ritorna a guardare One Piece!” mi ordina quella con tono scocciato, spaventandomi un poco.
“Come fai a sapere…?”
“Niente. Domande.”
“Ok!” decido di ascoltarla e ritorno a guardare questo benedetto One Piece.
Che poi, perché non cambio canale?
Vabbè, lasciamo perdere!
 
Mi sono perso un po’di scene, ma noto che siamo arrivati alla parte fondamentale: uno dei due protagonisti è intento a guardare in cagnesco un tipo molto grosso vestito interamente di rosso, se non fosse per il cappotto e il cappello bianco da marine…
 
Non osare parlare male di mio padre! Ritira ciò che hai detto!” gli intima il protagonista, facendo ghignare divertito il bestione.
Ace, non ascoltarlo! Andiamocene via da questo posto!” tentano di convincerlo i suoi compagni, tra cui anche il suo amico più caro.
 
“Sì… Ace. Non ascoltare le parole del tuo nemico! Scappa, avanti! Quello sarà solamente invidioso di te! Guardati: sei potente, hai dei poteri fichissimi, hai dei muscoli da far paura e avrai un sacco di fan ai tuoi piedi! Fregatene di quel prepotente!” osservo totalmente preso dal programma, scordandomi del fatto che lui non è reale e che non mi può sentire.
“Sì, hai ragione!” mi da man forte la voce di poco prima.
“Grazie!” dico con nonchalance, prendendo dal sacchetto un po’ di patatine, per poi ficcarmele in bocca.
 
Tsk! Sei solamente uno stupido, Pugno di Fuoco! Barbabianca non è che un perdente della generazione passata! Roger, il tuo vero padre, ha impedito a Barbabianca di diventare il re. È stato lui a renderlo un eterno perdente. O forse sbaglio? Si porta dietro una banda di delinquenti di terza categoria che lo chiamano "padre" di qua, "padre" di là, ma altro che famiglia. È solo una farsa messa in piedi per permettergli di spadroneggiare in giro tra un mare e l'altro. Dopo anni e anni a fare il bello e il cattivo tempo in mare non è diventato un re. Non ha ottenuto niente! Come se non bastasse è riuscito a farsi pugnalare da uno di quegli stupidi che lui chiama figli e che si è fatto abbindolare! E il vecchio folle sta morendo per proteggerli! Dimmi tu se questa non è una vita senza senso! Se una vita non viene vissuta nella retta via, allora non vale la pena di viverla! I pirati come voi non meritano un posto dove vivere! Barbabianca morirà da perdente! E, in fondo, è la fine che si merita il capo di un'accozzaglia di rifiuti!” lo provoca ancor di più il bastardo vestito di rosso, facendo infuriare Ace a dismisura, che non esita ad attaccarlo.
 
“Ma che cavolo ti è saltato in mente?!? Non dovevi ascoltarlo! Lo ha fatto apposta!!!” sbotto rivolto alla tv, sprofondando nel divano.
 
Comincia una battaglia all’ultimo sangue per pochi secondi, quando all’improvviso all’altro protagonista non scappa dalle mani un pezzetto di carta molto strano, che non esita nemmeno per un secondo a riprenderselo.
Il tipo vestito in rosso, accortosi della vulnerabilità del giovane, si allontana velocemente da Ace, deciso ad attaccarlo.
 
“Ma che figlio di puttana! Che vile codardo!!!” grido alzandomi di scatto dal divano, avvicinandomi velocemente allo schermo della tv.
 
Ace, preoccupato per la vita del suo amico, si lancia in suo aiuto e, per alcuni attimi, tutto si fa confuso e rallentato, finché non compare la scena in cui Ace è stato trapassato da parte a parte dal pugno di magma del nemico.
 
“Oh Mio Dio…”- mormoro incredulo, boccheggiando varie volte come uno scemo- “E’… è… m-ma come? Perché?”.
“Ehi, tu!” sbotta la voce con tono intransigente, facendomi deglutire un bolo di saliva a vuoto.
“Che c’è?” le domando voltando il mio sguardo verso l’alto.
“Dobbiamo salvarlo!”
 

 
Ok, avevo sentito dire che le voci sono cose paranormali pericolose… ma pazze proprio no.
La voce mi ha appena chiesto di salvare un personaggio immaginario.
Che non esiste.
Non è reale!
 
“Sei scema?” le domando colto da un raptus di rabbia mista a scetticismo, facendola sbuffare dall’impazienza.
“Affatto!” mi risponde fiera, innervosendomi ancor di più.
“Come cavolo pretendi che io possa salvare un personaggio che non esiste??? E’ assurdo! Scordatelo!”
“Ma è Ace!!!” tenta di convincermi con tono da bambina offesa.
“Ma cosa c’entra?!?”
“E’ bello. Simpatico. Dolce. Sexy. Forte. Abbastanza intelligente. Un angelo, in poche parole”.
“Ascoltami bene: io non sono una donna/ ragazza. Oltretutto, non sono un fan sfegatato di sto tizio come te!!!” la rimprovero incrociando le braccia al petto, sentendo in “secondo piano” le voci dei personaggi del cartone continuare a parlare e proseguire la loro storia.
“Ma è Ace, che diamine!”
“Lo hai già detto. E poi, perdonami il sadismo nei confronti tuoi e del tuo Principe Azzurro… ma… perché dovrei aiutare una persona che nemmeno conosco? Sei una voce, quindi, tecnicamente, non esisti. Sei frutto della mia fantasia!” osservo ghignando mestamente, sperando nella buona riuscita del mio piano.
“Ma io sono reale!”
Bingo!
“Davvero? Allora…”- comincio con tono sinistro, andando verso il divano e prendendo il “telecomando universale”- “Perché non vieni qui?”
“N-No! Non farlo!!! No!” grida supplicante, ma è troppo tardi.
 
Premo un tasto e vedo una ragazza molto giovane cadere sul pavimento del soggiorno, dando una sonora culata… dolorosa…
 
“Ma che cavolo ti è saltato in mente???” domanda alzandosi tenendosi il fondo schiena, scostandosi i suoi capelli biondo castano da davanti al viso.
Si dirige verso di me a passi sicuri, finché non me la ritrovo a due palmi dal naso, guardandomi con i suoi occhi verde muschio con intensità, quasi volesse scrutarmi l’anima.
 
“Ehm… ciao… Voce!” la saluto impacciatamente, prendendo le distanze, mentre lei stringe le mani convulsamente fino a farsi sbiancare le nocche.
“Ciao un cazzo!” urla con tutto il fiato che ha in gola, per poi mettersi le mani tra i capelli con fare disperato.
“Ehi, ehi! Calmati! Guarda che non è morto nessuno!” dico un po’offeso, guardando i suoi movimenti goffi lungo tutto il perimetro del soggiorno.
Ma è normale che una persona continui a girare in tondo?
“No? E allora spiegami: perché Ace ha un buco nel petto? Cos’è? Un tatuaggio?” mi chiede fermandosi all’improvviso, facendomi sussultare dalla sorpresa.
Giuro di non aver mai visto una ragazza così… combattiva e dal brutto caratteraccio.
 
“Chi sei?” le chiedo incrociando le braccia al petto, mentre lei sgrana gli occhi, per poi ringhiare sommessamente.
“Ma ti pare il caso di fare le presentazioni?!?” mi domanda a sua volta, facendomi ridere di gusto.
“Bamboccia, ti ricordo che io ho il telecomando e solo io posso aiutarti. Ricominciamo, avanti! Ciao! Sono Michael Newman!” dico nel tono più amichevole possibile, tentando un approccio un po’ più… tollerante…
Boccheggia un poco, come presa in contropiede, per poi scuotere lievemente la testa.
“Ciao, Michael! Sono Monkey D. Alyce!”.
“Strano! Non hai la faccia da scimmia…” commento a voce alta, chiedendole scusa pochi attimi dopo, promettendole di non dire più stronzate.
 
“Bene. Dopo i convenevoli, dobbiamo metterci all’opera! Operazione Salvataggio Ace!” esclama avvicinandosi allo schermo ultrapiatto della tv, guardando i due protagonisti inginocchiati a terra.
I suoi occhi si fanno lucidi e, accortasi del mio sguardo su di lei, cerca di ridarsi un contegno, schiarendosi la voce.
“Avanti” mi incita indicando lo schermo.
“Non sappiamo se funzionerà! E’ un’impresa impossibile, e tu lo sai!” affermo sicuro, facendola imprecare sottovoce.
“Scusa, ma non bastava “puntare e… cliccare”? Bisogna solamente portare indietro l’avvenimento di alcuni minuti, entriamo nel mondo di One Piece e salviamo Ace!” mi spiega con fare frenetico, lasciandomi a bocca aperta.
“Tu sei una scienziata pazza, te lo dico io!” osservo scrollando le spalle, disperato per tutta questa situazione.
Ma perché è capitata a me, questa cosa???
Che ho fatto di male???
 
“No, non sono né una scienziata né sono pazza… o forse sì? Vabbè! Sono solamente una fan innamorata di Ace! Non lo trovi puccioso?” domanda con occhi sognanti, facendomi rabbrividire dalla paura.
 
Michael, se hai successo, assumi dei body guard per le fan scatenate.
 
“Puccio-cosa? Se è una cosa riguardo quell’ambito: non sono gay!” l’avverto mettendomi in posizione di difesa, ottenendo in cambio un’occhiataccia.
 
“Lasciamo perdere. Tu non puoi capire” esordisce con aria di sufficienza, irritandomi un poco.
“Senti, Alyce. Non so come tu abbia fatto a metterti in contatto con me, ma una cosa credo di averla capita. Vuoi salvare il tuo Amore”
“Esatto! Allora hai un cervello!” esclama sarcastica, regalandomi un sorrisino compiaciuto.
Ma che ho fatto di male???
“Ok, ok! Finiamo in fretta questa faccenda, così non romperai più le palle al sottoscritto e ognuno va per la sua strada. Tutto chiaro?” dico frettolosamente, mentre rimando indietro le scene del cartone animato.
“Chiaro come Il Sole, capo!” risponde affermativamente, facendomi sorridere.
 
Capo
Mi sento potente…
 
Guardo i personaggi della storia che compiono le loro azioni al contrario, finché non giungo alla scena in cui Akainu provoca Ace, facendolo infuriare…
 
Guardo Alyce in segno di conferma, anche se lei sembra persa nel suo mondo, facendomi preoccupare un po’.
I giovani d’oggi.
 
“Sei pronta?” le chiedo titubante, risvegliandola dal suo stato catatonico.
“S-sì! Possiamo andare!” risponde scuotendo energeticamente la testa.
“Bene! Allora an-”.
 
Non faccio in tempo a finire la frase che già ho cliccato sul tasto del telecomando, ritrovandomi catapultato assieme ad Alyce nel mondo di One Piece.
Vengo subito investito dall’odore della polvere da sparo e del sangue, facendomi storcere il naso dal disgusto.
 
“Ah!” sento gridare la ragazza a fianco a me, spaventandomi un poco.
“Sei impazzita?!?” le sbraito contro, guardandola con fare furente.
“Dobbiamo salvare Ace!” grida con tutto il fiato, cercando di sovrastare il rumore assordante che producono i cannoni.
“Lo so! Non sono così imbecille!”
“Come facciamo???” domanda successivamente, lasciandomi a dir poco allibito.
“Fammi capire: non hai un piano?” chiedo a mia volta, sentendo la rabbia cominciare ad invadere il mio animo con un’onda potente del mare.
“A dire il vero… no!” ammette sorridendo imbarazzata.
La prendo per il colletto della maglietta, scuotendola con vigore.
“Sei una completa idiota!!!”
“Grazie! Il sentimento è reciproco!”
 
No! Rufy!!!
 
Quel grido di terrore richiama la nostra attenzione facendoci girare verso Ace ed Akainu.
Alyce sussulta in preda al panico, cominciando a respirare sempre più velocemente.
Sussurra qualcosa a me incomprensibile, costringendomi a chiederle che cosa ha detto…
 
“Ferma tutto! Metti in pausa! Fa’ qualcosa!!!” mi ordina terrorizzata.
Con mano tremante premo velocemente sul tasto “pausa” e tutto si ferma nel momento in cui Ace sta per essere trapassato da Akainu.
Dopo minuti interminabili passati a trattenere il fiato, tiriamo un sospiro di sollievo, mettendoci una mano sul petto, come a voler calmare i battiti dei nostri cuori.
La ragazza si avvicina lentamente al moro, guardandolo con attenzione, per poi guardare con disprezzo ed odio il nemico.
 
“Michael! Aiutami a spostarli dalla traiettoria di questo pazzo psicopatico, figlio di puttana!” m’incita dirigendosi verso l’altro protagonista, Rufy, prendendo il corpo fermo del ragazzino e lo strano pezzetto di carta.
Lo sposta con non poca fatica, mentre io trascino Ace, schivando le persone immobili come statue che incontro man mano lungo il mio percorso.
 
“Michael! Attento! Guarda che Ace non è una bambola!!!” mi rimprovera Alyce con tono da mamma arrabbiata, facendomi sbuffare sonoramente.
“Lo so! Però ti ricordo anche che Ace, il tuo Amore, non esiste. E’ un personaggio immaginario!” ribatto.
Ringhia sommessamente, aspettando che la raggiunga.
Sono talmente preso dai miei pensieri che per poco non vado a sbattere contro una palla di cannone sospesa in aria.
 
“Ah-ah! Ma che bella giornata!” commento sarcastico, richiamando l’attenzione di Alyce.
“Quando hai finito di frignare, avvertimi!” sbotta adagiando con delicatezza il corpo inerme di Rufy sul suolo della piazza.
Seguo il suo gesto con il corpo di Ace, per poi guardarmi intorno.
 
“Che facciamo, ora?” le domando realmente incuriosito.
Lei pare pensarci come fosse un rompicapo molto complicato, per poi rispondere con estrema allegria:
“Uccidiamo quel figlio di puttana!”
“A-Aspetta! Non ti pare di esagerare???” le chiedo con un po’di timore, lasciandola sorpresa.
“Hai ragione! Akainu non può morire…”- afferma prendendosi il mento tra due dita, facendomi sospirare di sollievo- “Dobbiamo torturarlo finché non implora pietà e poi lo ammazziamo!”
“Ma allora sei un’assassina psicopatica!!!” le grido contro, sbattendomi una mano sulla fronte.
La sua espressione perplessa provoca in me solo una domanda: perché è capitato a me?
Sono ripetitivo? No, sono solo Michael Newman!
“Ti rendi conto che la tua fedina penale non sarà più pulita? Ucciderai uno della Marina! E’…è… non si può!”
“Ma lui non può vivere! Ha ucciso Ace… tecnicamente…” osserva seria, guardandomi a fondo negli occhi.
Sospiro pesantemente, per poi prendere il telecomando e guardarlo con attenzione, ponderando a fondo la situazione.
 
“Ascoltami bene, Alyce… noi non uccideremo nessuno. Il nostro compito lo abbia svolto, giusto? Tocca a loro andare avanti con il loro destino. Abbiamo interferito fin troppo…” dico con sicurezza, lasciandola allibita per pochi attimi, per poi annuire sconsolata.
“Però…”- comincia insicura, torturandosi convulsamente l’orlo della maglietta- “Almeno un bacio ad Ace, dai!”
“D’accordo!” le congedo scrollando le spalle stancamente, per poi premere sul pulsante di avvio, facendo ritornare tutto alla normalità.
 
Le persone ricominciano a combattere, mentre Akainu si guarda intorno spaesato, cercando il suo nemico.
Ace e Rufy si alzano da terra, grattandosi la nuca con perplessità, posando successivamente i loro occhi su me e Alyce.
 
“E voi chi siete?” domandano guardandoci con interesse, mentre la mocciosa al mio fianco comincia ad arrossire come un pomodoro.
Ghigno sommessamente, per poi sussurrarle all’orecchio:
“Non svenire, mi raccomando!”.
Mi guarda come se fossi un estraneo per poi riposare la sua attenzione su Ace che, dopo alcuni attimi di esitazione, le sventola una mano davanti al viso, in modo da richiamarla dal suo stato catatonico.
 
“Stai bene?” le chiede con tono preoccupato, ma Alyce sembra non dare segni di vita.
Ma che cavolo le prende??
“Sei… bellissimo…” mormora sognante, preoccupando ancor più il povero Ace.
Sono queste, le fan?
Pensavo fossero più… agitate e… e… che sbavano dietro il proprio idolo, insomma.
 
“CI SONO!!!” grida d’un tratto Alyce, richiamando l’attenzione di tutti su di lei.
“Dai! Mica me ne ero accorto!” commento, ottenendo da parte sua un’occhiata truce.
Questa è tutta matta!
 
“ACE!”- continua urlando come un’ossessa- “VUOI SPOSAR...”
Non le lascio continuare la frase che becca dal sottoscritto un bel pugno in testa.
“Non era questo il piano!” le faccio notare alterato, facendola sbuffare come una bambina.
“Scusa, avevo sbagliato frase!” si difende indignata, spostandosi un poco da me.
“Ricomincio… Ace, tesoro… mi fai un favore?” domanda con occhi da cucciolo, mentre io mi preparo a darle un altro pugno in testa.
Ace tentenna un po’, per poi esclamare un “ma certo!” con un sorriso che va da orecchio a orecchio.
 
Ok, dire che sono finito in un anime è già strano di suo.
Aggiungere che in questa avventura mi sta accompagnando una pazza scatenata affetta da malattia d’amore ha dell’incredibile.
Ma metterci pure un personaggio che accetta una richiesta senza domandarsi nemmeno che tipo di favore sia è estremamente impossibile.
Ci sono due possibilità:
 
1°- Ace è matto da legare;
2°- Questo è un sogno.
 
Propendo più per la seconda possibilità, anche se tutto questo sembra piuttosto reale…
 
“Scappa. Da questo posto, da questa guerra. Porta con te la tua famiglia e tuo fratello. Devi vivere!”- continua il suo discorso Alyce, lasciandomi piacevolmente sorpreso. Non mi aspettavo che rinunciasse al bacio con il suo idolo! Sono fiero di lei!!- “Pensiamo noi ad Akainu! Ah! Potrei darti un bacio?”
 
Ritiro tutto quello che ho detto su questa mocciosa da strapazzo.
Col cavolo che vive, finita tutta questa situazione.
 
“Ma non posso! Ha offeso mio padre!” ribatte Ace adirato.
Alyce gli si avvicina a passo svelto, per poi baciarlo con semplicità.
Si stacca pochi attimi dopo, per poi accogliere un Ace addormentato tra le sue braccia, rischiando di cadere all’indietro.
 
“Rufy… aiutami…” dice con affanno, passando il corpo inerme di Pugno di Fuoco al fratello.
Alyce si allontana, sorridendo soddisfatta.
“Micheal, lo sai che il tuo telecomando è davvero ottimo ad esaudire i bisogni della gente? Ho immaginato di avere un rossetto che addormenta le persone, ho puntato e cliccato e puf! Apparso il rossetto!” esclama felice, lasciandomi a dir poco allibito.
 
Come cacchio ha fatto a fregarmi il telecomando?!?
Ma io la uccido!!!
 
“Come hai osato prenderlo senza il mio permesso?!?”- sbotto furente, strappandole di mano l’arnese- “Non si usa questo oggetto per fini così stupidi! E’ come se io chiedessi al telecomando di uccidere Akainu in una sola mossa e puf! Quello muore! Ma che gusto c’è, senza un po’ d’azione?!?”
 

Delle grida generali richiamano la mia attenzione, trovandomi con il telecomando puntato contro una massa ridotta in polvere per terra, che si porta via il vento due secondi dopo, come nei cartoni animati dei Looney Tunes.

“Che cavolo ho fatto?” domando ad Alyce, ricevendo da parte della gente occhiate perplesse.
“Hai polverizzato Akainu, bravo!” si complimenta lei come una bambina che riceve il gelato.
Ride gioiosamente, mentre io mi prendo il capo tra le mani, sentendo il mio povero animo deprimersi di secondo in secondo.
La mocciosa mi batte una mano sulla spalla con fare consolatorio, per poi prendermi il telecomando e annunciare a tutti il nostro ritorno a casa.
 
 
 
Mi ritrovo in mezzo al salotto di casa mia come se nulla fosse successo.
Volto la testa verso la tv e noto che tutti stanno cercando una qualche traccia di noi, senza successo.
Sospiro pesantemente, per poi essere richiamato da Alyce.
 
“Ehm… Micheal… hai fatto bene. Hai compiuto una buona azione nella tua vita e… è meglio che io vada! Ti… saluto!” esclama dandomi un bacio sulla guancia per poi schiacciare un pulsante del telecomando e sparire dalla mia vista così com’è arrivata.
 
Avrò fatto pure una buona azione, ma di certo non guarderò mai più un anime giapponese.
Mai più.
Soprattutto se ci sono di mezzo fan scatenate e impazzite.
Fosse l’ultima cosa che faccio in mia vita.






Angolo di Alyce: Buonasera a tutti!
Questa idea di inserirmi assieme al protagonista del film "Cambia la tua vita con click" mi è venuta come un fulmine a ciel sereno e mi sono detta: perchè?
Nemmeno io posso prevedere le idee del mio cervello u.u
Inoltre, mi sono divertita parecchio a litigare con il povero Michael!
Povero! Dovrebbero farlo santo solo per avermi sopportato xD
Spero vi sia piaciuta!
Ciao e un strasuperbacione a tutti!
Alyce :)))))))))))))))))))))
  
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