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Autore: The_Dark_Wolf_09    27/11/2014    1 recensioni
[CreepyPasta]
-Seguito di I am Death[Jeff the Killer], la trovate nella sezione horror o nella mia pagina-
10 anni.
Sono passati ben dieci anni da quando Jeff è stato sconfitto da Heter e Jon.
Ma sono davvero riusciti a fermarlo?
Saranno davvero riusciti a bloccare la sua furia omicida, la sua vendetta contro il mondo?
La sua follia si potrà veramente fermare?
Genere: Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeff the Killer
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Le gocce di pioggia rimbalzavano rumorose sui grandi ombrelli.
Un gruppo di persone si era radunato li quel pomeriggio, tutte si riparavano dall'imprevisto acquazzone.
Tutti tranne lei.
Da sotto quel velo nero i suoi occhi castani era intenti a fissare davanti a lei.
Una grossa e gelida lapide spiccava sulle altre in  quel piccolo cimitero.
"Jacob Gray"
Questo era il nome inciso su quella lapide.
E mentre il suo vestito nero si bagnava sempre di più Heter pensava.
Come si erano conosciuti, la loro storia, quel buffo modo in cui gli aveva chiesto di sposarla...
Era tutto finito.
Tutto ciò che aveva amato per anni ora era lì, dentro una tomba a tre metri sotto terra.
Penso a quanto era stato infame il fato.
Solo due giorni prima pensavano a dove andare in vacanza...ma ora per uno del destino suo marito,
l'uomo che aveva amato con tutta se stessa, era stato ucciso.
Una sola lacrima solcò il suo volto, andando a mescolarsi con le altre gocce di pioggia una volta
 caduta.
Avevano provata a spostarla da li ma lei non si mosse.
Solo un uomo tra la folla buttò a terra il suo ombrello e si andò a mettere vicino a lei.
Heter si girò, ora insieme a lei sotto quella triste pioggia vi era anche Jon.
Ben presto il suo smoking cominciò a riempirsi di goccioline d'acqua, fino a bagnarsi completamente.
Si guardarono negli occhi.
Jon...l'uomo che le era stata accanto in questi dieci anni, l'uomo che aveva sempre trattato come un 
padre.
- Lo so che vorresti rimanere vicino a lui, anche io quando morì mia figlia provai queste sensazioni. Ma
ora devi essere forte, per te e per Alexis-
Dietro di lei Alexis era rimasta impassibile.
Heter si avvicinò a lei, si accovacciò e l'abbracciò.
-Non ti lascerò mai Alexis, la mamma sarà sempre con te-
Il funerale durò molto finchè al tramonto tutti i presenti cominciarono ad andarsene.
Mentre si allontanavano Heter vide un uomo.
Il suo volto era coperto da un cappuccio, si avvicinò alla tomba e delicatamente posò una rosa.
Poi se ne andò, velocemente proprio come era arrivato.
Heter lo aveva visto però, nonostante il cappuccio della sua felpa bianca con la punta dell'occhio le era
sembrato di vederlo sorridere.
Un grosso sorriso beffardo.


Finalmente la mia visione cominciava a prendere forma.
Quanti anni erano passati da quella notte.
Nove?
Dieci?
Non mi importava, in quel momento ero felicissimo.
Il primo era caduto sotto la furia del mio coltello.
Presto sarebbe toccato anche a lei.
Le mie mani tremavano per l'eccitazione.
"No!" urlai nella mia mente.
Nonostante la voglia di ucciderla quello non era il momento.
C'erano ancora molte cose da fare.
Ma ormai era iniziata, quella furia omicida implacabile stava crescendo dentro di me.
Correvo veloce nei vicoli della città.
Il buio della notte mi rendeva invisibile, la pioggia inudibili i miei passi sull'asfalto.
Ero come un lupo che ritornava a caccia dopo tanto tempo.
Eccolo.
Sotto un riparo vi era un ragazzo rimasto bloccato dalla pioggia.
Aveva capelli neri e arruffati e i suoi occhi verdi erano impegnati a vedere la fiamma del suo accendino,
che stava usando probabilmente per passare il tempo.
Dovevo controllare che ci fossero altre persone, ma non mi importò.
Corsi veloce verso di lui.
Nemmeno capì cosa foste succedendo che il mio coltello incontrò la sua gola.
Smise di piovere, ora la luna era sovrana quella notte.
Ora il ragazzo era per metà sdraiato, per metà seduto, appoggiato al muro di fronte.
Aveva una felpa simile alla mia che ora era attorcigliata attorno alle gambe storte in modo innaturale 
sul duro asfalto in quel vicolo.
I suoi occhi morti mi fisavano senza vedermi e la luce della luna splendeva sul sangue sgorgato da uno
squarcio alla gola.
Godetti a quella vista.
Alzai lo sguardo alla luna, alla luna che per anni aveva assistito hai miei omicidi.
-Jeff è tornato-

 
aNgOlO auTORe

Ciaos
Ecco il secondo capitolo della mia storia :D
Jeff: E come al solito ci hai messo secoli ad aggiornare...QUAL E' IL TUO PROBLEMA??
Senti Jeff..oggi non è giornata perciò gira a largo
Jeff: Sennò che fai?
Senti non costringermi a farlo
Jeff: Fare cosa...chiamare la mamma??
Lo hai voluto tu...fatele entrare
Jeff: Fate entrare chi??
Be semplice...le FANGIRL!!!
Jeff: COSA HAI FATTO!!!DEVO FUGGIRE!!
Troppo tardi
-Tutte le fan gli si avventano contro come farebbero delle iene sul cibo.
Lentamente Jeff sprofonda tra loro- Jeff: Traditore!!

Okk...dopo sta cazzata (che ci tenevo a scrivere) spero che la storia vi sia piaciuta =)
Da ora in poi ho deciso che le parti di Jeff saranno descritte in prima persona.
Se volete lasciate un commento per sapere cosa ne pensate di questa storia(positiva o negativa che sia)
Alla prossima
-DarkWolf-
  
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