Anime & Manga > Ao no exorcist
Ricorda la storia  |      
Autore: tilia    28/11/2014    2 recensioni
"Phels!"urlò una voce nota spalancando la porta della stanza con un calcio.
"Fujimoto, a cosa devo questa visita?" domandò il demone con una voce vibrante di malcelata minaccia, togliendosi la mascherina per dormire dagli occhi.
"Leggi qui!" ordinò l'esorcista attraversando la stanza a grandi falcate.
[...]
"Drastico? Io direi realista" ribatté Fujimoto.
[...]
"Neanche se mi facessero Paladin ti venderei l'anima, diavolo" aggiunse l'esorcista, ma stavolta anche sulle sue labbra era comparso un ghigno, quasi di sfida.
"Diavolo? Addirittura? Oh, andiamo Fujimoto, sai che non farei mai capitare qualcosa di male alla punta di diamante dell'Accademia" rispose sibillino "In quanto alla tua anima, questo è tutto da vedere, abbiamo ancora tanto tempo davanti a noi, io particolarmente"
___
Buona lettura!
Tilia =|=
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mephisto Pheles, Shiro Fujimoto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Neanche se mi facessi Paladin, ti venderei l'anima!


"Phels!"urlò una voce nota spalancando la porta della stanza con un calcio.
"Fujimoto, a cosa devo questa visita?" domandò il demone con una voce vibrante di celata minaccia, togliendosi la mascherina per dormire dagli occhi.
"Leggi qui!" ordinò l'esorcista attraversando la stanza a grandi falcate. Aveva i vestiti ricoperti di neve ed ad ogni suo passo lasciava un'impronta bagnata a terra con un fastidiosissimo suono sul pavimento della stanza privata del preside dell'accademia. Il quale era parecchio irritato per quell'intrusione nei suoi appartamenti privati, nella sua villa più specificatamente. Sapeva solo Dio (o Satana, qual dir si voglia) come l'esorcista avesse fatto ad entrare.
"Fujimoto, sai quante ore necessito di sonno?" domandò irritato Mephisto mettendosi seduto "No? Te lo dico io! Una! Ho bisogno solo di sessanta minuti, concetto alquanto complicato per un semi-scimmione troppo evoluto, come te! Quindi di grazia, perché vieni nell'unico momento in cui non devi venire?" concluse con rabbia sempre crescente. I suoi occhi iniziarono a brillare nella penombra della stanza, ma se lui era furioso, il prete lo batteva di gran lunga.
"Ah, è così? Sai che ti dico? Non ne sapevo niente del tuo riposino notturno, ma sono felice di averlo interrotto!" urlò sventolando un foglio davanti alla faccia di Mephisto "Sai cosa c'è scritto qui? La missione consisteva nel controllare che vicino al paesino citato non ci fossero demoni d'infimo livello disturbatori della quiete pubblica, invece, sai cosa c'ho trovato? Una colonia di demoni superiori pronti a farmi il culo! Di villaggi, lì, non ce n'erano!" gridò accartocciando il foglio e sbattendolo a terra.
"Davvero?" parve sorpreso Mephisto schioccando le dita e facendo comparire il pezzo di carta nelle sue mani. Lo lesse con calma, come facesse nella penombra Shiro non lo sapeva, né gli interessava più di tanto scoprirlo. Gli occhi del demone erano luminosi come quelli dei gatti.
"Non so davvero come sia potuto succedere, eppure le informazioni..."
"Dacci un taglio con questa pagliacciata, so che l'hai fatto apposta!" ringhiò l'esorcista lasciando che man mano la rabbia scemasse fino a sentirsi quasi lucido.
Mephisto cambiò immediatamente atteggiamento e sulle sue labbra comparve un sorrisetto furbo "Come sei drastico, Fujimoto"
"Drastico? Io direi realista. Non so quali assurdi piani hai in quella testa, ma sappi che non la passerai liscia se mi rifai uno scherzetto del genere" ribatté afferrando il pacchetto di sigarette e mettendone una in bocca.
"Devi proprio?" sospirò il demone assottigliando gli occhi. Non gli era mai piaciuto l'odore del tabacco, sin da quando lo avevano importato dall'America. Gli aveva sempre ricordato qualcosa di amaro e dannatamente irritante.
Il prete mugugnò qualcosa di incomprensibile, ma non accese la sigaretta.
"Comunque, tornando a noi. Avvertirò personalmente il Vaticano dell'errore e ovviamente riceverai tutti i meriti" aggiunse, mentre sulle sue labbra tornava lo stesso sorrisetto di prima.
"Credi di comprarmi così?" ringhiò di rimando Shiro, ricominciando a sentire le guance farsi calde dall'ira.
"Certo che no" si affrettò a dire mellifluo il demone accorgendosi dell'errore.
"Neanche se mi facessero Paladin ti venderei l'anima, diavolo" aggiunse l'esorcista, ma stavolta anche sulle sue labbra era comparso un ghigno, quasi di sfida.
"Diavolo? Addirittura? Oh, andiamo Fujimoto, sai che non farei mai capitare qualcosa di male alla punta di diamante dell'Accademia" rispose sibillino "In quanto alla tua anima, questo è tutto da vedere. Abbiamo ancora tanto tempo davanti a noi, io particolarmente" aggiunse alludendo vagamente al suo status d'immortale. Fujimoto era a conoscenza delle sue origini, sapeva che aveva circa cinquanta volte la sua età, se non di più, eppure non riusciva proprio ad aver timore di lui. Nonostante, la ragione gli dicesse, che era meglio non giocare troppo con il fuoco, ogni volta che incontrava Mephisto non riusciva a trattenersi dallo scontrarsi. Era questione di ego che si davano battaglia, quando si trovavano troppo vicini uno elideva l'altro e iniziava la guerra, che si trattassero di semplici sguardi, movimenti o parole non faceva differenza.
"Sì, certo come no" ribatté sarcastico Shiro "L'hai detto anche l'ultima volta, quando la mia squadra casualmente è stata attaccata dal doppio dei demoni segnalati e quella prima ancora, con il Re della Terra Amaimon, devo continuare?"
"No, altrimenti la mia intelligenza verrebbe offesa. Effettivamente ci sono stati un po' di problemi, specialmente nell'ultimo periodo" ammise tranquillamente Mephisto piegando accuratamente il foglio di carta che ancora teneva in mano.
Il demone non era stupido, anzi. Aveva immediatamente capito quello che l'esorcista era venuto a chiedere, nonostante non lo avesse ancora espresso ad alta voce. Negli ultimi tempi c'erano stati un po' troppi "errori" perché nessuno se ne accorgesse, quindi decise saggiamente di battere in ritirata e per un po' starsene calmo.
L'ordine degli esorcisti era molto semplice, più lodi e meriti ottenevi, più salivi di grado. Se lui riusciva a far risultare qualcuno particolarmente portato, sarebbe riuscito a...
Peccato, sarebbe passato un altro anno, senza che la sua pedina andasse nei piani alti.
Non sapeva se essa era a conoscenza dei suoi piani, ma era quasi del tutto certo che avesse intuito qualcosa, perché suddetta era in piedi accanto al suo letto. Anche la citazione al Paladin non era affatto casuale.
"Questi inconvenienti verranno risolti, vero?" domandò Shiro riprendendo il foglio con un gesto secco della mano.
"Certamente"
Rimasero per una frazione di secondo a guardarsi. Gli  occhi verdi erano luminosi, mentre quelli del prete erano nascosti dalla penombra della camera da letto. Fujimoto una volta sbollita la rabbia s'accorse d'essere entrato in una proprietà privata, senza autorizzazione, come un ladro ed, ora che ci pensava, doveva aver steso anche il maggiordomo all'ingresso.
"Mi dispiace" iniziò Shiro, si doveva scusare per il suo comportamene verso un suo diretto superiore, ma all'ultimo secondo cambiò idea "...per il maggiordomo, spero di non averlo colpito troppo forte"
Mephisto sospirò con un'alzata di spalle, segno di non preoccuparsi. Il maggiordomo in questione era un demone e dubitava che si fosse fatto male, probabilmente lo aveva lasciato passare riconoscendo il ragazzo come uno studente dell'accademia. Se fosse stato altrimenti, la mattina seguente avrebbe trovato il suo cadavere, dell'intruso s'intende.
"Adesso potrei tornare a dormire?" domandò il demone tirandosi le coperte fin sopra al mento.
"Sì, cioè...va be', tolgo il disturbo" annuì l'esorcista muovendo la mano in un vago gesto di saluto. S'avviò verso la porta, ma all'ultimo secondo Mephisto disse "E se mai avessi di nuovo bisogno di me durante le ore notturne evita quest'unica ora, a meno che tu non voglia fare altro oltre parlare"
Fujimoto si voltò un secondo e ringhiò "Buonanotte" anche se sembrava volesse dire "Spero, ti venga un infarto durante il sonno!"
Era, però, sicuro che avrebbe scelto quell'orario se mai avesse di nuovo avuto bisogno di discutere con Mephisto. Avrebbe rischiato la vita, ma era il minimo che potesse fare per ripagarlo di tutto quello che gli stava facendo passare.
Il demone ebbe un brutto presentimento, qualcosa gli diceva che avrebbe fatto meglio a cambiare la sua ora di sonno...



___
Angolo autrice:

Sono tornata a scrivere su questi due, che ci posso fare?
Ho sempre trovato questi due davvero interessanti e divertenti da descrivere, spero di non aver scritto troppe cavolate.
Assolutamente li considero solo amici, magari ogni tanto quest'amicizia è tendente (molto) all'odio, ma comunque ribadisco che non c'è nessun accoppiamento. (Comunque anche chi vuole considerarlo tale è libero di farlo, non tolgo le ali alla fantasia di nessuno XD, sappiate, però, che non era il mio intento).
Nel testo ci sono leggeri (ma anche no) accenni al loro futuro. Alla fine, come tutti sappiamo, Mephisto ottiene la sua pedina nei piani alti.

Ovviamente il testo è scritto senza alcun scopo di lucro e tutti i diritti vanno al (meraviglioso) manga.

Comunque, grazie mille per aver letto. 
Alla prossima.

Tilia=|=
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: tilia