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Autore: _diana87    28/11/2014    7 recensioni
“Jane, non meravigliarti se poi beve solo latte! Non puoi chiamare un cane Simba!”
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Jane, non meravigliarti se poi beve solo latte! Non puoi chiamare un cane Simba!”
 
 
Occhi puntati l’uno verso l’altro, pronti a immergersi ciascuno in quello sguardo d’intesa.
Lui alza la mano che fa contatto con la zampa dell’animale.
Sorride, e anche se non riesce a distinguerlo, percepisce la felicità del suo amico, grazie al calore emanato da quel contatto. Gli accarezza la testa, toccando il soffice manto peloso nero sul dorso, con sfocature poi di marroncino-bruno sotto la pancia e le zampe. La coda scodinzola, segno che è felice e si fida di quell’umano che gli sta rivolgendo tutte quelle coccole.
Da quando quel pastore tedesco è entrato a far parte della squadra dell’FBI, è diventato la mascotte del gruppo. Principalmente è Patrick Jane che se ne occupa: gli dà tutti i pasti principali, seguiti da carezze e giochi con la palla per farlo correre, “altrimenti diventa un pallone”, come aveva aggiunto senza mezzi termini Dennis Abbott. Jason Wylie, il più giovane della squadra, nonché nerd ed esperto nel computer, si era occupato di trovargli un nome, anche se all’inizio non era facile perché il cane era abituato solo a nominativi tedeschi, e all’FBI, disgraziatamente, nessuno sapeva un buon tedesco da addestrare un cane. In fretta e in furia, avevano cercato manuali su internet, nell’archivio, avevano perfino chiamato la Cancelliera tedesca per errore, quando poi, di buon mattino, Patrick aveva risolto la situazione con un semplice fischio. A seconda di come si fischiava, il cane si voltava, mangiava o portava ciò di cui si aveva bisogno. Inoltre, Patrick era giunto alla conclusione che solo un nome era semplice da pronunciare sia nella lingua inglese, sia in quella tedesca: Simba. Come il leoncino del film Disney. 
Afferra il grosso muso per stritolargli le orecchie e massaggiarle; il cane quasi si lascia andare a quel gesto gentile e delicato. Patrick Jane sa davvero come stimolare gli animali.
“Ma guardatelo... dedica più attenzione a un cane che alla tua fidanzata!”
L’unico pasto che il mentalista non può dare a Simba è la prima colazione, dato che non dorme più sul divano dell’FBI, ma condivide il letto con Teresa Lisbon, con la quale ha una relazione da circa sei mesi. La donna oltrepassa Patrick per accarezzare Simba e si siede sul divano dietro la sua scrivania. Tiene in mano la tazza di caffè, mentre l’altra è impegnata a leggere un file.
“Ha ragione, Jane, ci avete impiegato decenni per combinare qualcosa e adesso neanche te la calcoli?”
La voce divertita di Dennis lo interrompe dal suo tentativo di coccolare ancora Simba. Con la coda tra le gambe, Patrick si alza, avvicinandosi a Teresa.
Ogni scusa è buona per accarezzare quel cane, ma allo stesso tempo l’FBI diventa un teatrino che non vede l’ora di assistere ad uno show chiamato “Jane & Lisbon”. Tiene le mani avanti e indietro, torturandosi mentre si accomoda vicino alla donna.
Con un sorriso da ebete, denti stretti, il mentalista piega leggermente la testa verso di lei.
“Ci stanno guardando.”
Le parole giungono indistinte alle orecchie di Teresa, che prima lo guarda spaesata, poi quando lui le fa segno dall’altra parte, l’agente si ritrova la sua squadra in piedi con gli occhi puntati su di loro.
Dennis, Wylie e poi Kimball, che arriva spezzando l’incanto.
“C’è da lavorare.” Dice serissimo, seguito da Simba che abbaia.
“Accidenti, Cho, proprio ora che stava iniziando lo spettacolo!” è Abbott a parlare col suo cuore da shipper.
“Ciao Simba bello!! Posso accarezzarlo?”
Il mentalista si volta. L’affascinante agente Fischer mostra un sorriso a 32 denti all’animale. Patrick alza un sopracciglio sorpreso; l’ultima volta che aveva visto la donna sorridere era ad un appuntamento. O quando le aveva regalato quella bacchetta magica, sognando di essere una fatina che realizzava i desideri. Si fa da parte, dando un’ultima carezza al grosso cagnone.
“Attenta, Kim, potrebbe mordere!”
In risposta, l’animale abbaia e tira la lingua di fuori.
“Ma ha un faccione così simpatico! Vero? Non morderesti mai a Kim Fischer, eh cucciolone?”
“Secondo me ha un disperato bisogno di un fidanzato...” eccolo apparire dietro Patrick. Kimball Cho non si smentisce mai.
La Fischer lo incenerisce con lo sguardo e il coreano sente stranamente un bruciore sulle spalle.
“E’ l’ora della pappa!” dice improvvisamente Jane, battendo le mani. Poi si accovaccia e si allunga con le mani verso Simba. “Vieni micio micio!”
Micio micio?
Jason Wylie, colto da un’improvvisa voglia di fare l’acculturato, balza in avanti e si mette nella stessa posizione di Cho. Braccia incrociate sul petto. “E’ un pastore tedesco, non è mica un chihuahua! O un barboncino... perché mi guardate?”
Patrick scoppia a ridere, Simba invece scodinzola e fa un piccolo guaito inclinando la testa verso il biondo nerd. È come se capisse cosa stia succedendo e l’idea di essere paragonato a un chihuahua non gli piace. Figuriamoci a un barboncino!
“Rilassati, Wylie!” fa il consulente, alzandosi per dare una pacca al giovane. Teresa si schiarisce la gola e guarda di sottecchi prima lui poi il cane. “Giusto. Comunque, avete ragione, vi devo una spiegazione.” Gli altri lo guardano sorpresi con un grosso punto interrogativo sul volto. “L’ho chiamato Simba perché mi ricorda il leoncino del cartone animato Disney.” Non vedendo nessuna reazione da parte del gruppo, continua esortandoli. “Beve anche un sacco di latte!”
Arrivano le prime risposte.
Dapprima la sonora risata di Wylie, seguito dalla Fischer che trattiene le risate nascondendosi dietro la mano posata sulla bocca, poi Abbott che scuote la testa sconsolato. Cho fa qualche smorfia per non scomporsi, ma si vede che sta per crepare dal ridere.
Teresa corruga la fronte e indica il suo fidanzato con fare colpevole.
“Lo stai abituando tu!” il tono di voce non è duro, probabilmente si preoccupa delle conseguenze che avrà la golosità del cane.
“E poi ha un faccione così carino! Vero, Simba?”
Quando vede di nuovo Jane avventarsi sul cane per avvolgerlo con le braccia, Santa Teresa non può fare a meno di alzare lo sguardo verso al cielo e pregare che non accada nulla di spiacevole.
 
Quella notte, Simba esce dalla sua cuccetta, una morbida cesta con un cuscinetto rosa posizionata vicino la scrivania di Teresa, e si reca silenzioso, ma di corsa, verso la cucinetta dell’FBI. Con la lingua di fuori, l’animale non si fa scrupoli ad alzarsi su due zampe e aprire il frigorifero. Felice, scodinzola la coda appena localizza il suo piatto con il latte. Con il muso, lo afferra e lo mette a terra, lasciando tracce ovunque.
Pavimento macchiato e frigo aperto.
Qualcuno deve averglielo piazzato lì apposta, pensando che Simba si sarebbe alzato per bere in quella precisa ora della notte.
E quello stesso qualcuno, l’indomani, avrebbe ricevuto una bella ramanzina dato che le telecamere stanno riprendendo tutto.
 
“Jane, questo è un cane addestrato a lavorare con l’FBI. Non possiamo andare in giro con un cane che si crede un gatto!”
Con la testa abbassata, le mani che frugano in tasca annoiandosi, e una gamba ballerina, Patrick Jane ascolta in silenzio la ramanzina di Dennis Abbott. L’uomo lo guarda e continua a parlare, ma il mentalista ogni tanto alza gli occhi per rivolgerli altrove. Per Teresa, guardare quella scena, significa una sola cosa: non sta ascoltando più il suo superiore.
Kim le si avvicina portandole una tazza di caffè, poi le due donne vanno verso i due per osservare più da vicino.
All’FBI c’è anche uno show chiamato “Come ti sgrido Patrick Jane di Dennis Abbott”.
“Non lo sto abituando, nossignore. Gli piace il latte e se lo beve da solo.”
Teresa ridacchia rischiando che il caffè le vada di traverso. Le fa ridere il fatto di avere un fidanzato che cerca di essere professionale anche dando delle giustificazioni assurde. Già le fa divertire il fatto di avere un cane che beve latte, per giunta anche un pastore tedesco!
Dennis non comprende le parole di Patrick, quindi si protrae verso di lui per guardarlo meglio negli occhi. Forse il suo mentalista lo sta prendendo per i fondelli.
“Vuoi dire che il cane apre il frigorifero e prende la confezione del latte da solo?”
Patrick non dice nulla. Sorride lievemente, come un bambino dopo aver fatto una marachella, e annuisce.
“Ma che corso ha seguito questo animale?!”
Col suo udito supersonico e ancora quella voglia di intervenire, Jason Wylie si precipita per dire la sua.
“Gli animali si stanno evolvendo, signore. Tra poco impareranno ad aprire le porte!” pronuncia l’ultima frase con fare teatrale, spalancando le braccia verso l’alto. Manca solo la risata satirica di Kimball, e anche per quella mattina lo show termina con un’altra puntata.
Teresa e Kim lo guardano seriamente, entrambe preoccupate per la salute mentale del giovane.
“Ok, mi sto zitto.”
“Che ci posso fare se gli piace bere solo quello?” ancora che tenta di scusarsi facendo spallucce. Patrick Jane è incorreggibile.
Eppure l’agente mora è lì, pronta per la seconda ramanzina della giornata. Incrocia le braccia al petto e guarda Patrick imbronciata.
“Jane, non meravigliarti se poi beve solo latte! Non puoi chiamare un cane Simba!”
“Mi pare fossi d’accordo sul nome!” le risponde facendo l’occhiolino. Lei arrossisce ricordando che lui le aveva sussurrato il nome mentre si trovavano abbracciati e a farsi le coccole nel letto matrimoniale.
“Beh visto che ti piace tanto, poi ti occuperai di portarlo dal veterinario?”
Sta iniziando il teatrino della giornata.
Kim fa segno a Cho di unirsi, Jason gli fa spazio e si mette tra lui e Dennis, che nel frattempo ha preso popcorn per tutti.
Simba scodinzola, trovandosi in mezzo tra quelli che sembrano mamma e papà che discutono.
“Mi accompagni?” Teresa lo fulmina alzando il dito, Patrick fa l’espressione da cucciolo abbandonato inclinando la testa di lato. E poi quel labbro tremolante a cui lei non riesce a resistere. Lo stesso labbro che a lei piace mordicchiare di tanto in tanto.
“Vuoi che ti tengo per mano? O che compriamo un passeggino per lui?” lei gli fa il verso, si diverte a stuzzicarlo; ormai si sono dimenticati degli spettatori dietro di loro che si stanno godendo la scena.
Simba ascolta ed elabora le loro parole. Si alza a due zampe, Patrick risponde afferrandole. Teresa sorride a quella dolce scena.
Non è neanche più imbronciata.
Jason tamburella sulla spalla del suo superiore, sussurrando, “Capo, ma si sono accorti che stanno trattando un cane come se fosse un figlio?”
Dennis sorride scuotendo la testa. Poi annuisce soddisfatto.
“Secondo me ancora no. Non diciamolo... voglio godermi il teatrino ancora un po’.”
 


 
Angoletto dell’autrice (poco) sana di mente:
Una shot coccolosa e comica che avevo pronta da un sacco, ma non abituatevi troppo a questo tono smielato! :p devo tornare alla mia vena angst o demenziale ç___ç
So che la Fischer non c’è più nella nuova stagione e devo dire che mi mancherà, ma quando scrissi questa shottina era giugno e non sapevamo ancora niente del suo addio :(
Direi che Simba e Jane sono una coppia formidabile insieme, sono due tonti :p
Povera Tess, ora deve anche badare a un cane ahaha
Potrebbe essere l’inizio di una serie di shot su Simba, del resto come non innamorarsi di quel musino dolce? :3
Vedremo come andrà ;)
Intanto spero vi sia piaciuta la season premiere della settima stagione perché io sono ancora tutta cuoricini *-*

A presto, D. *-*
   
 
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