Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |      
Autore: Polardyne    28/11/2014    1 recensioni
Erano fiamme e cenere. Due mondi opposti, ma storie simili. L’uno, sempre sorridente, l’altro più morto che vivo. Ma al Campo Mezzosangue, tutto era diverso. Forse una scintilla, sarebbe potuta penetrare nel buio totale, nella solitudine.
Prima fanfiction , spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il giorno del matrimonio era un gran caos al Campo. Tutti i semidei correvano frenetici su e giù, chi con gli ultimi addobbi, chi con enormi mazzi di rose blu e vassoi pieni di muffin, rigorosamente blu. Nessuno però, era più agitato di Percy. Camminava per la stanza in modo circolare, aspettando impazientemente l’inizio del suo matrimonio. Matrimonio. Ancora non poteva crederci. Lui e Annabeth ne avevano passate così tante … gli sembrava che fossero passati secoli dal loro primo bacio. Lei non ci aveva pensato due volte a dirgli di si. Ne avevano veramente vissute tante di avventure, insieme, e ora potevano cominciarne un’altra, tutta loro. Mentre tutti guardavano estasiati  Annabeth nel suo splendido vestito farsi strada verso l’altare, con il padre al fianco e Piper e Hazel al seguito, e Percy fremeva nel suo smoking blu nuovo di zecca con al fianco Grover, Frank, Leo e Jason, Nico di Angelo se ne stava appoggiato ad un albero, non molto distante dalla cerimonia. Non che non fosse felice del fatto che Percy ed Annabeth si sposassero, solo che, beh, avvertiva una nota di gelosia. Lui non era stato fortunato come gli altri. Non aveva nessuno che tenesse davvero a lui. Nessuno a fargli da spalla. Lui era solo con se stesso, e di questo, per quanto brutto potesse essere, era consapevole che si sarebbe dovuto accontentare. E, proprio mentre i due sposini si stavano per baciare, l’unica cosa che Nico riuscì a vedere fu un’ accecante luce bianca. Appena alzò lo sguardo, riuscì ad intravedere un uomo alto e slanciato il suo smoking con i colori del mare e il suo sorriso stampato sul viso: Poseidone. Stava porgendo ad Annabeth un fermaglio con un grande zaffiro sopra, segno della propria fiducia nei suoi confronti, pensò Nico. Pochi momenti dopo, a fianco della ragazza planò una sinuosa civetta, che pochi secondi dopo si dissolse in fumo, mostrando la sua vera identità: Atena, dea della saggezza, con un vestito grigio, che ricadeva sull’erba come fosse argento fuso. Leggermente riluttante, stava porgendo allo sposo il proprio dono: una catenella con appeso un gufo. Non conoscendone l’utilità, Percy accettò senza obiezioni, sperando solo che questo non lo uccidesse. Poco dopo, i due Dei scomparvero nel nulla. Finito il matrimonio, si avviarono tutti a mangiare, alla Casa Grande, come i vecchi tempi. Non proprio, però. Per quel giorno, furono sistemati pochi tavoli, e non divisi per le varie cabine. Così i due sposini poterono stare vicini. Nico guardò impotente, mentre se ne stava in disparte, il suo Percy sorridere a fianco alla ragazza che aveva sempre amato. E in quel momento si sentì così incredibilmente solo. Era abituato ad una vita solitaria, i figli di Ade venivano sempre esclusi. Ma lui aveva desiderato così tanto di avere una vita normale. Di fidanzarsi, di avere dei fratelli con cui stare insieme e volersi bene. Quel pensiero gli mandò un brivido giù per la schiena, e capì subito a cosa era dovuto: Bianca. Ma ora non doveva pensarci, aveva Hazel. Hazel gli voleva bene. Forse era l’unica persona a non aver paura di lui. Si accorse distrattamente che avevano finito tutti di mangiare e trovando inutile rimanere lì a rimpiangersi, decise di tornare alla propria cabina. E fu così, che mentre camminava, si scontrò con qualcuno e cadde a terra di sedere, imprecando in greco. Alzò gli occhi: Leo Valdez. Fece per chiedere spiegazioni, ma questi era già corso via, aggiustandosi uno smoking probabilmente di due o tre taglie più grandi, inadatto alla sua corporatura esile. Ma anche muscolosa, sussurrò una vocina nella testa di Nico. Egli la ignorò, e arrivato alla sua cabina si ritrovò, come si era aspettato, solo. Decise di non pensarci, avrebbe passato tante altre giornate così. Si addormentò, con l’immagine di un ragazzo con una cascata di ricci e il sorriso sempre stampato sulle labbra nella mente. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Polardyne