Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Lily_nee    29/11/2014    4 recensioni
Cosa è accaduto durante il primo esame per diventare Hunter cui ha partecipato Hisoka?
Esatto, quello in cui è stato squalificato! Ho provato a immaginare uno sviluppo della storia a partire da un'altra figura da me inventata, Amelia. Che relazione avrà con lui? Se vi ho incuriosito, date un'occhiata!
Genere: Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hisoka, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo quinto.

 

*Lily_nee*

 

Salve! Vi ricordate ancora di me e della mia storia? Purtroppo è davvero troppo tempo che non aggiorno, ma per un motivo o per un altro non trovo mai il tempo D:
Spero che vogliate ancora seguire questa ff e accompagnare Amelia verso il suo viaggio per diventare Hunter.
Un bacio!

_____________________________________________________________________________________________________________________________
 

Eccoci alla fine del mio breve e fallace sogno di diventare una Hunter, dico “alla fine” perché
probabilmente non mi concederò un’altra occasione: sono troppo orgogliosa per ritentare. Sarebbe dovuto succedere subito. Non diventerò mai una Hunter Cercatesori.
 
Mentre la mia mente è invasa da pensieri negativi, Azael l’hunter della Musica, ha schiacciato il tasto play del registratore assegnatomi per l’esame ed a poco a poco le sue labbra si incurvano in sorriso : inspiegabilmente dei suoni vengono fuori dall’apparecchio!
“Non è possibile..” – penso tra me e me, sono sicura di non aver trovato nessun ‘suono magnifico’ nella foresta...
Dalla piccola scatola sembrano uscire suoni  simili ad un tamburo, Azael porta il registratore vicino all’orecchio e chiude gli occhi ascoltando estasiato.
Finita la riproduzione, mi fissa quieto e dice:
“Registrare il tuo cuore, sei stata davvero saggia. Nessuna melodia e più vera, bella e misteriosa che quella del proprio cuore. Congratulazioni, unisciti ai tuoi compagni.”
 
Fondamentalmente non ho capito nulla di quello che è successo, credo di esser stata talmente sbadata da lasciare il registratore acceso durante tutta la mia passeggiata alla ricerca del suono naturale più bello.
Sono stata maldestra e fortunata. Sorrido e ancora frastornata vado a sedermi sotto la penombra di una quercia, in attesa che l’hunter della Musica esponga l’esito dell’esame a tutti gli altri partecipanti.
Sono al settimo cielo! Nonostante qualche secondo prima stessi archiviando la mia bocciatura per sempre, ora mi ritrovo a chiedermi cosa mi attenderà, adesso che il mio sogno è ancora vivo.
 
Assorta nei miei pensieri, non mi accorgo che qualcuno si sta sedendo accanto a me, ha i capelli rossi: è Hisoka.
 
“Anch’io voglio ascoltare il canto del tuo cuore, Lia” – sussurra, guardando verso il cielo con aria  trasognata.
 
“Canto? Lia?!” – penso tra me e me mentre arrossisco violentemente; mi volto e continuando ad avvampare in viso, rispondo: “Da...Da quando mi chiami così?”
 
“Da ora. Ti da fastidio, Lia?” – l’ultima parola me la soffia sul collo.
Io, imbarazzatissima, lo scanso e gli dico: “No, non mi da fastidio.” – in effetti non mi dispiace poi così tanto. “Però smettila di avvicinarti così tanto.” – lo rimbecco.
“D’aaccordo.” – asserisce lui molto evasivamente, si alza, da un buffo colpetto sulla mia testa e se ne va  ghignando, poiché conscio che sono arrossita di nuovo.
 
 
                                                      .                        .                     .
 
 
 
 
 
 
La prima prova per diventare Hunter è volta al termine. Azael, l’hunter dai capelli celestini e gli occhi lilla, prende la parola: “Esaminandi, di duecentocinquanta siete passati in cento. Per i centocinquanta che non ce l’hanno fatta: vi invito a riprovare il prossimo anno!” – i bocciati, mesti in volto, stavano iniziando ad andarsene con passo lento e sconsolato.
 
“Adesso vi lascio nelle mani di Ylois.” – sorride Azael mentre si volatilizza ed  al suo posto compare una donna distinta, bellissima, vestita elegantemente: ha gli occhi azzurri ed un viso diafano incorniciato da lunghi capelli neri e brillanti.
 
“Piacere di fare la vostra conoscenza aspiranti Hunter. Io sono Ylois, una Hunter dei contratti, ciò significa che persone molto benestanti stipulano dei cospicui contratti con me in cambio dei miei servigi. Questi ultimi prevedono il fare da scorta, da guardia del corpo e simili.” – spiega in modo molto eloquente.
 
“Ma fare da scorta e da guardia del corpo non sono la stessa cosa?” – domanda un ragazzo che non riesco a vedere in mezzo alla folla: sono in piedi sì, ma ancora appoggiata alla mia quercia.
 
Ylois sorride e con l’aria di chi sta spiegando la cosa più ovvia del mondo, afferma:

“Fare da scorta significa accompagnare qualcuno in un determinato posto evitando il più possibile intoppi e ritardi. Fare la guardia del corpo implica, il più delle volte, combattere.” – l’ultima parola è tagliente come l’aria fredda che di mattina ti punge il naso appena esci di casa.
 
 
“È proprio forte...” – sussurro impercettibilmente.
 
“Puoi scommetterci!” – mi sorride. Incredibile mi ha sentita!
 
“Bene esaminandi, per quanto riguarda la mia prova dovrete cercare di ottenere un contratto da un cliente che potrete ricercare nella città qui vicina, e portarmi l’accordo stipulato come certificazione. Ci vediamo qui fra 3 giorni a partire da oggi. ” – spiega molto scarnamente.
 
Tutti coloro che, compresa me, hanno appena portato a termine la prima prova, di colpo si vedono  piombare fra capo e collo la successiva, per di più senza avere la benché minima idea di cosa occorra fare per ottenere un contratto.
 
“Potete partire...ADESSO!” – ci da il segnale d’inizio.
              
                                                               .                          .                        .
 
Non avendo la benché minima idea sul da farsi, mi dirigo immediatamente sul luogo indicatoci dall’esaminatrice.
 
Dopo venti minuti sono finalmente nella cittadina, ma rimango a dir poco meravigliata: è piccolissima ma interamente ridotta ad un cumulo di macerie.
“Ci abiterà veramente qualcuno qui?” – domando fra me e me.
Mi guardo attorno e vedo altri esaminandi allibiti quanto me.
Passeggio fra i resti di quella città, facendomi strada sino ad una costruzione molto grande, rimasta in piedi per miracolo, credo.
Busso, ma nessuno risponde; pertanto decido di entrare: vi sono molte persone all’interno, in gruppi da massimo cinque o sei membri.
“Che siano gli abitanti di questo posto?” – domando sottovoce.
“Viviamo qui perché le nostre case, come hai visto sono state distrutte.” – mi risponde un uomo che deve avermi sentito. Il suo sguardo è spento, la sua voce è triste e sembra evidentemente stanco e provato, riesco quasi a percepire le sofferenze che lui, come tutti i cittadini, devono aver patito per la perdita delle proprie abitazioni.
“Ma cosa ha causato tutto ciò?” – domando sconvolta.
“La furia di un tornado. Anche nel luogo dove siamo adesso non vi erano altro che macerie, ma mettendo assieme le nostre forze, grazie all’aiuto di Klo siamo riusciti a ricostruire almeno questa sorta di abitazione per tutti.” – mi spiega brevemente.
 
“Chi è il signor Klo?” – so che sto mettendo alla prova la sua pazienza, ma ho davvero bisogno di sapere.
“L’uomo più benestante di questa città, che ha messo a disposizione le sue risorse per aiutarci. Purtroppo però, questa non è una terra incredibilmente ricca, e nonostante lui rispetto a noi lo sia, le sue risorse sono fortemente limitate. Ha comprato i materiali, ma la manodopera non è abbastanza, e chi è ancora giovane e forte per lavorare è stanco e provato...Per questo i lavori procedono a rilento, di questo passo vivremo qui per sempre.” – una lacrima, segno di sconfitta ed impotenza, riga il viso dell’uomo che mi sta parlando.
 
Pur  continuando a pensare all’esame per diventare Hunter in pieno corso, pur volendo trovare un contratto vantaggioso per accedere alla terza prova... Non riesco ad ignorare il dolore di quelle persone, perché so quanto il calore di un focolare, attorno a cui si trovano le persone che ci sono più care, sia un valore inestimabile per ogni uomo al mondo.
 
Tutto ciò trascende il semplice fatto di voler diventare un Hunter, tutto ciò trascende il semplice fatto di non conoscere delle persone...”Aiuterò questa città con il mio potere. Farò tutto ciò che posso.” – ripeto a me stessa.
 
“Potrei parlare con il signor Klo?” – guardo l’uomo dritto negli occhi.
Egli si alza dal giaciglio di coperte su cui era seduto e mi scorta fino ad una porta verde, chiusa. Mi fa cenno di entrare e torna verso la sua famiglia.
 
Busso alla porta e sento una voce mesta accordarmi l’accesso. Entro e guardandomi attorno noto che la stanza non è molto grande anzi è fredda, spoglia ed angusta, è lo specchio degli occhi grigi e persi nel vuoto dell’uomo che si trova seduto davanti alla finestra. Lui non deve essere poi molto benestante, sta solo impiegando tutte le sue forze e le sue risorse per rimettere in piedi quel luogo. Ed è per questo che sono sicura che offrire il mio aiuto per beneficenza, sarebbe un grave torto per l’orgoglio che rimane a tutte quelle persone.
 
“Salve, mi chiamo Amelia. In questo momento sto partecipando all’esame per diventare Hunter e mi chiedevo se potessi stringere un contratto con lei per ricostruire la cittadina. Le assicuro di essere in grado di lavorare a lungo e duramente.” –cerco di fare una buona impressione e di prenderla seriamente, non voglio assolutamente che il mio sia scambiato per un gesto di pietà che possa offenderlo.
 
L’uomo deve aver capito il mio intento e risponde:
“Non posso pagarti molto, il contratto non sarebbe a tuo favore. Lavoreresti molto e riceveresti   una paga misera.”
 
Mi sta dicendo la verità, non vuole ingannarmi o raggirarmi.
 
“Ne sono consapevole e accetto. Le chiedo solo, tra tre giorni, il permesso di portare il contratto all’esaminatrice della terza prova, per attestare che sono riuscita a procurarmi un lavoro.” –  di rimando io.
 
“Permesso accordato.” – mi risponde mentre è intento a scrivere su un foglio il nostro accordo.
Mi porge il documento ed io vi appongo la mia firma.
 
Come un fulmine a ciel sereno,  mi sovviene che probabilmente posso reclutare qualche paio di braccia in più per aiutare:

“Signore, mi scusi signore, prima di cominciare deve sapere che ci sono molti altri aspiranti Hunter nei dintorni, in cerca del mio stesso obiettivo. Ma probabilmente non sono arrivati fin qui e non sanno nulla della situazione. Mi permette di provare a chiamarli?” – lo guardo negli occhi, sperando ardentemente che la mia offerta di aiutarlo a cercare manodopera non lo offenda.
 
“Non ci sono molti individui disposti a lavorare come te. Inoltre se verranno altre persone, la tua paga sarà ancor più ridotta.” – mi spiega molto sinceramente..
 
Ma va bene così per me, davvero in questo momento non mi importa di trovare un contratto vantaggioso, un cliente facoltoso o un lavoro che implichi dimostrare di saper combattere. Il mio cuore mi dice che aiutate quelle persone, anche sotto un accordo che di conveniente non ha nulla, è la cosa giusta da fare.
Pertanto sorrido, e mi avvio verso l’uscita.
 
Proprio come credevo un gruppo di almeno una sessantina di persone si era radunato attorno all’unica costruzione ancora in piedi di quel posto.
Non appena mi vedono uscire dalla porta iniziano a fissarmi interrogativi.
 
Io spiego sin nei minimi dettagli come stanno i fatti, come la penso io e quello che credo sia giusto fare.
 
“Ma stai scherzando?! Lavorare per una miseria di paga? “ – risponde una ragazza.
“Non è esattamente vantaggioso, mi spiace ma continuerò a cercare.” – un uomo se ne va, seguito da almeno venti o venticinque persone.
“Io credo che l’esaminatrice desideri che ci procuriamo un contratto da guardie del corpo. Non avete visto come ha sottolineato l’importanza del saper combattere?” – un altro aspirante Hunter si allontana, rifiutando la mia richiesta.
 
Chiudo gli occhi per un momento e comprendo che davvero al mondo ognuno può pensarla come vuole, che di certo io non posso imporre niente a nessuno e pertanto non sono arrabbiata ne frustata, anzi, sono entusiasta che alcuni di loro siano ancora qui.
“A me non importa che il contratto non sia soddisfacente, questo è quello che sento. E comunque quello firmato resta un accordo stipulato fra noi ed un cliente. Quelli che restano, aiuteranno?” – chiedo.
 
“Ma certamente.” – indovinate chi mi aveva risposto? Incredibilmente anche Hisoka è rimasto ed è pronto a dare una mano.
 
Accompagno la nuova manodopera a firmare per il loro lavoro e mentre passiamo vedo lo sguardo di alcuni alzarsi e fissarci increduli.
L’uomo con il quale avevo parlato poc’anzi, l’uomo che mi aveva raccontato della terribile catastrofe abbattutasi sulla loro amata cittadina, adesso ha negli occhi un’impercettibile scintilla di speranza. Gli sorrido incoraggiante.
 
                                          .                            .                            .
 
Accordatici, assieme a dieci giovani abitanti del posto che sembrano ancora poter lavorare, sulla divisione delle mansioni che avrebbe permesso di velocizzare i lavori il più possibile, l’opera finalmente inizia.
 
A fine serata la città  è ripulita da tutte le macerie e noi, stanchissimi, dopo un pasto frugale, ci addormentiamo profondamente.
 
                                          .                       .                            .
 
Il Sole sorge, ed una nuova giornata di duro lavoro comincia.
Mentre ci dedichiamo alla ricostruzione di solide fondamenta per le abitazioni del piccolo centro abitato, noto  con piacere che anche coloro i quali, troppo deboli per dedicarsi ai lavori pesanti, erano rimasti nell’edificio ieri, adesso si stanno mobilitando per aiutare come possono: cucinano e vanno in giro per la città a cercare qualche oggetto, magari miracolosamente scampato alla catastrofe.
Forse potrete pensare che non sia molto, ma io, oltre alle dimore, vedo la speranza di un piccolo popolo rinascere lentamente, mattone dopo mattone.
E di ciò si sono accorti anche gli altri esaminandi, che adesso lavorano ancora più duramente.
 
                                 .                             .                              .
 
Il terzo giorno arriva, e dopo metà mattinata passata a lavorare, come promesso, il signor Klo ci permette di recarci presso il luogo concordato con la nostra esaminatrice per mostrarle la prova della stipula del contratto.
 
Stiamo camminando verso il luogo, quando iniziamo a chiacchierare fra noi:
 
“Avete visto quelle persone come si sono riprese?” – dice un uomo ben piazzato.
“Sì, davvero li ho visti rianimati.” – concordano in molti.
 
Mi fa piacere che non sia l’unica a pensarla così, e sorrido compiaciuta.
Ad un tratto un braccio si avvolge attorno alle mie spalle:
“Sei proprio una gran lavoratrice dal cuore generoso.” – afferma Hisoka.
Stavolta non riesco ad arrabbiarmi con lui, in fin dei conti ha lavorato quanto me.
 
“Anche tu,  sei rimasto ed hai dato una mano.” – gli sorrido scansandogli il braccio.
 
“Ma ci hai trascinati tu in questa storia, altrimenti chissà staremo ancora cercando un cliente. Beh, forse io no, perché quando sei venuta a cercarci stavo per entrare lì dentro, certo che avrei trovato qualcosa.” – sorride sarcasticamente e strizza un occhio.
 
“Antipatico!” – gli faccio la linguaccia e lo precedo correndo verso il luogo di ritrovo: sono felice e niente può rovinarmi questo momento.
 
                                                           .                      .                     .
 
“Eccovi finalmente.” – Ylois ci sta aspettando esattamente dove ci aveva lasciati.
“E allora i vostri contratti?” – chiede allungando la mano.
 
“Strano” – penso tra me e me “Non c’è nessun altro qui a parte noi.”
 
Uno alla volta consegniamo i nostri contratti all’esaminatrice, che dopo averli osservati ad uno ad uno, parla:


“Sono tutti da parte dello stesso cliente, e non sono esattamente vantaggiosi...” – le sue parole vengono interrotte da due o tre persone:

“Sapevo che non dovevamo fidarci di quell’ingenua, si è fatta raggirare ed ha coinvolto anche noi.”
 
“Un momento, voi sapevate come stavano le cose quando avete accettato il lavoro. Io vi ho detto ogni cosa. “ – rispondo a tutti loro e poi mi rivolgo a Ylois:

“Non sono contratti convenienti è vero, ma per quanto mi riguarda la gioia e la speranza di quelle persone è l’unica cosa che conta in questo momento.” – la guardo negli occhi.
 
“Datevi una calmata tutti quanti! Io non ho detto che non vanno bene, ho semplicemente constatato che la paga rispetto al lavoro è bassissima.  Ma sono comunque felice di comunicarvi che avete passato l’esame nascosto sotto l’apparente ricerca di un accordo.” – sorride a tutti.
 
“Cosa?”
“Che sta dicendo?”
Tutti si domandano la stessa cosa..Ed anche io sono incredula: un esame nascosto?
 
“L’esame consisteva nello stipulare un contratto con un cliente, è vero. Ma non sempre gli Hunter svolgono lavori di scorta o di guardia del corpo. Spesso aiutano coloro che ne hanno bisogno mettendo da parte il denaro e guadagnandosi la fiducia ed il rispetto delle persone.” – ci spiega.
 
Dunque era proprio come la pensavo io, quello non era un contratto come un altro che ci permetteva di incassare una somma ingente di denaro a fine lavoro... Era un gesto, un patto che ci permetteva di ricostruire la fiducia e la speranza nel futuro delle persone.
 
“Ora, come è giusto che sappiate, l’Associazione Hunter aveva degli accordi con la piccola città che avete aiutato. Pertanto adesso voi proseguirete con l’esame e lascerete continuare i lavori a professionisti da noi appositamente scelti e già recatisi sul posto. Coloro che non si sono presentati entro lo scadere del tempo non hanno superato la prova, chissà magari tenteranno il prossimo anno.
Tutti e 37 voi, invece, siete promossi e passate alla terza prova di esame che si terrà tra due giorni. Qualcuno verrà a prendervi fra un po’.” – allarga le braccia salutandoci e si allontana.
 
                                             .                                .                                     .
 
Un po’ mi spiace non poter più aiutare quelle persone, ma come aveva detto Ylois, noi dobbiamo continuare l’esame.
 
Io devo diventare una Hunter, perché il mio sogno è ancora vivo e perché la mia fiducia nell’avvenire è stata ricostruita dai sorrisi degli abitanti della città vicina.
 
 

 

*Lily_nee*

 

Eccoci qui! Il finale della prima prova e la seconda prova. Beh stiamo entrando nel vivo,
chissà cosa li attenderà durante la terza?!
Vi è piaciuto il capitolo? Mi auguro proprio di si, magari fatemelo sapere!
A presto, un abbraccio.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Lily_nee