Neve.
Solo pura e candida neve. Per la prima volta, non si sa da quanto tempo, nel distretto 4 c’è la neve. Cade candida e delicata posandosi sulla superficie.
Sulla spiaggia, con un piede a mollo nell’acqua ghiacciata, c’è una ragazza con i capelli rossi.
Non sembra stupita di fronte a tanta meraviglia. Semplicemente fissa il vuoto con sguardo spento e affranto.
Non tornerà più a sorridere la giovane ragazzina dalla folta chioma color del sangue, perché non ha più nulla e nessuno che la spinga a farlo.
I giochi della fama le hanno portato via tutto. La felicità, la gioia di vivere, la sua mente.
Le resta solo il fugace ricordo di un uomo dalla faccia da bambino dai capelli dorati.
Ora chiude gli occhi e sospira. Una lacrima scorre sul suo viso.
E’ una bellezza rara quella ragazza e il perché mi affascini tanto è piuttosto evidente.
Il vento solleva le foglie e le scompiglia i capelli. Le lascio qualche altro minuto per lei. Le labbra rosso fuoco sono quasi bianche ormai. Nell’aria c’è una strana melodia e un odore di ruggine e salsedine.
Nonostante il bianco della candida neve, in lontananza si riesce a scorgere il nero oscuro delle fabbriche distrutte e boschi sterminati.
Arrivano. E’ ora.
Mi avvicino alla ragazza e le poso una mano sulla spalla. Loro non l’avranno. Lei è mia.
Si sarà mia comunque, ma con me sarà più dolce e indolore.
Con un soffio le scosto i capelli dalle orecchi e le sussurro di seguirmi. E mio compito aiutare il prossimo e alleviare le sue sofferenze.
Non voglio che tu abbia paura perché io sono qui per te. Tutto passa da me. Come una spugna assorbo ogni cosa. Sentimenti, colori, paure, emozioni.
Ma nel caso della giovane ragazzina avverto solo vuoto. Peccato, avevo davvero pensato che fosse affascinante dentro tanto quanto lo era fuori. Magari più tardi lo sarà. Ho l’eternità per conoscerla in fondo.
Mi libro in aria leggera mentre la ragazza dai capelli color carota mi fissa con lo sguardo vuoto e spento sdraiata a terra mentre la sua ultima lacrima le percorre lenta il volto e la neve le si posa sopra.
Attraverso gli alberi svelta. Ho tanta altra gente da aiutare. Il mio lavoro è a tempo pieno e non posso fermarmi.
Ora sono qui.
Dietro di te che ti osservo. Mi sembri un soggetto affascinante.
Scusa l’insistenza, ma mi viene spontaneo chiederti tributo: hai qualche pena che ti affligge, un pesante fardello di cui sbarazzartene? Posso aiutarti se me lo concedi. Scommetto che ora hai capito chi sono.
Su dammi la mano.
Coraggio.
Non avere paura, sono leale.