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Autore: chiara_beri    29/11/2014    2 recensioni
Dalla storia:''La notte del mio risveglio, l’unica persona a cui pensavo era lui… non ci eravamo mai visti di persona, ma al pensiero che stava per venire da me non riuscivo ad essere agitata, riuscivo solo a pensare che volevo abbracciarlo, che volevo sentire il calore della sua mano nella mia, volevo sentire la dolcezza di un suo bacio… tutte emozioni che nel gioco potevamo solamente immaginare.''
''I suoi sentimenti erano uno specchio dei miei.''
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passato un anno da quando l’incubo è finito… davvero finito.
Io e Kirito eravamo riusciti a finire il gioco e poi… sono stata imprigionata in un altro… prima un gioco tremendo e sanguinoso, poi un gioco dove facevano esperimenti sugli umani.
È passato un anno da quando mi sono risvegliata in quella notte nevosa. È passato un anno da quando Kirito mi ha salvata per la seconda volta.
Stiamo frequentando la stessa classe al liceo per sopravvissuti di SAO… è stato difficile all’inizio.
Non è facile riabituarsi alla routine quotidiana… è bello non dover più combattere per sopravvivere, ma devo ammettere che è strano… ma la cosa più difficile è dimenticare… dimenticare le persone che sono morte davanti ai nostri occhi, gli amici che se ne sono andati tra le nostre braccia… dimenticare le cose terribili che ci sono successe e che abbiamo fatto… soprattutto per Kirito, per lui che ha ucciso per finire il gioco, lui che ha ucciso e ferito per proteggermi.
Certe cose non si possono dimenticare in un batter d’occhio… anzi, credo che non si possano dimenticare, punto.
La notte del mio risveglio, l’unica persona a cui pensavo era lui… non ci eravamo mai visti di persona, ma al pensiero che stava per venire da me non riuscivo ad essere agitata, riuscivo solo a pensare che volevo abbracciarlo, che volevo sentire il calore della sua mano nella mia, volevo sentire la dolcezza di un suo bacio… tutte emozioni che nel gioco potevamo solamente immaginare.
Appena lo vidi cercai di parlargli… gli volevo dire che mi era mancato, che lo amavo… volevo ringraziarlo per aver rischiato così tanto di nuovo… sapevo che si era scontrato con quell’uomo viscido che mio padre mi voleva far sposare quando sarei stata abbastanza grande… quell’uomo viscido e crudele che mi aveva rinchiusa in una gabbia, in cima ad ALO… non riuscì però a dire nulla… la mia gola non emetteva il minimo suono.
Ma lui aveva capito, guardandomi negli occhi aveva capito tutto ciò che in quel momento volevo dirgli ma che non riuscivo a dire… e io, guardando l’espressione che aveva in viso, capì che provava la stessa cosa… provava esattamente tutto ciò che provavo io.
Quella sera la sua espressione era un misto di mille emozioni… la felicità perché mi ero svegliata, la disperazione che in quei mesi aveva provato, l’inquietudine perché non poteva proteggermi da tutto… ma soprattutto l’amore, l’amore in condizionato che provavamo l’uno per l’altra…
I suoi sentimenti erano uno specchio dei miei.
Quando ero in ospedale per la riabilitazione, veniva tutti i giorni a trovarmi per farmi compagnia e per aiutarmi con gli esercizi… camminavamo per il verde cortile dell’edificio bianco e triste, ma che con Kirito vicino era un posto tutto sommato gradevole… camminavamo a braccetto come una vecchia coppia sposata e parlavamo come tali.
Pensavamo a quanto fosse verde il prato e ripensavamo ai momenti felici che avevamo passato in SAO… è stato un gioco tremendo e sanguinoso, ma ci ha fatto crescere… ci ha fatto passare anche momenti piacevoli, abbiamo conosciuto nuovi amici, ci siamo conosciuti… guardando il prato verde del cortile con un albero in mezzo avevamo ripensato alla prima volta che ci eravamo davvero visti…
Quella volta Kirito era sdraiato sotto un albero e, non co ancora come, mi aveva convinta a rilassarmi un po’ e poi, dopo che mi ero addormentata, era rimasto al mio fianco per proteggermi da eventuali attacchi…
Con la mente ripercorrevamo tutti i passi della nostra storia…
Ci eravamo conosciuti del tutto casualmente… eravamo diventati amici e poi ci eravamo innamorati.
Non sapendo che cosa ci sarebbe successo e volendo prendere una pausa, ci siamo sposati e poi abbiamo avuto una ‘’figlia’’… siamo stati costretti a separarci lottando per tornare uno dall’altra, e non ci eravamo arresi sapendo che ci saremmo riusciti… e infatti eravamo tornati insieme dopo momenti pieni di sconforto e lacrime… di rabbia e disperazione.
Dopo un anno siamo innamorati come i primi giorni, se non di più. Viviamo ogni minuto che passiamo insieme come se fosse il più prezioso del mondo e per noi lo è… per noi che abbiamo dovuto soffrire così tanto per essere felici, ogni momento è prezioso, perché la felicità può essere distrutta in qualsiasi momento.
Può succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento che può distruggere tutta la gioia che proviamo e che ci siamo così duramente guadagnati.
Ora però siamo felici, siamo davvero felici.
≪ Asuna! Sei sveglia? ≫ mi chiede Kirito facendosi sempre più vicino.
Io apro gli occhi e metto la mano sulla fronte per coprirli dal sole cocente di oggi.
≪ Si, tutto a posto. ≫ rispondo io sorridendo.
≪ Ti ho svegliata? ≫
≪ No, stavo solo pensando…≫
≪ A cosa? ≫
≪ Stavo solo pensando che sono felice… davvero felice. ≫ gli rispondo con un grande sorriso.
≪ Anche io. ≫ mi dice lui avvicinandosi al mio volto e dandomi un dolce bacio sulla bocca.
≪ Andiamo a fare una passeggiata? ≫
≪ Certo! ≫ rispondo subito io.
È una bellissima domenica di sole e stiamo trascorrendo uno dei giorni delle vacanze estive, al mare, solo noi due.
L’idea è stata di Kirito… infatti lui sa bene quanto mi piaccia nuotare e da quanto tempo non andavo al mare… ad un mare vero.
Quella mattina era venuto davanti a casa mia e mi aveva fatto preparare una borsa in quattro e quattro otto e subito eravamo noi due sulla sua moto diretti verso il mare.
Dopo un lungo e rinfrescante bagno ad osservare i pesci e a giocare con l’acqua, avevamo pranzato con delle cose che lui aveva preparato.
≪ Non so cucinare… non bene quanto te almeno, ma spero che queste cose ti piacciano…≫ mi aveva detto porgendomi un gesto dalla quale potevo scegliere ciò che più m’ispirava.
≪ Volevo farti una sorpresa portandoti al mare, così non ti ho chiesto di preparare nulla e…≫
≪ Grazie mille! ≫ gli avevo detto subito interrompendolo… non era nel suo carattere chiedere scusa preventivamente di qualcosa e non volevo che si sforzasse… potevo solo immaginare quanto impegno ci aveva messo a cucinare il cibo che stavo per mangiare, ed era stato un gesto davvero dolce.
Dopo il pranzo ci eravamo sdraiati sotto l’ombrellone… lui mi accarezzava i capelli mentre io sentivo il suo respiro dal petto su cui ero appoggiata. Sentivo il battito regolare e calmo del suo cuore.
Avevamo passato un bel po’ di tempo in quella posizione, senza mai pensare che il silenzio fosse imbarazzante o che ci stessimo annoiando.
Dopo un altro bagno, io mi ero messa al sole per asciugarmi e Kirito era andato a fare una passeggiata.
Ora il sole stava quasi tramontando e stavamo passeggiando tranquilli guardando il mare che rifletteva i raggi ormai rosso-arancioni del sole e ascoltando il dolce suono delle onde che s’infrangono sulla riva.
L’acqua tiepida ci sfiora i piedi facendomi il solletico.
Kirito fischietta una dolce melodia seguendo il ritmo del mare.
Come vorrei che tutto questo potesse durare per sempre… come vorrei poter sentire quel fischiettio ogni giorno di ogni settimana di ogni mese di ogni anno della mia vita… vorrei poter sempre stringere quella sua mano forte e calda e sentire il battito del suo cuore appoggiata al suo petto.
È tutto ciò che desidero… stare con lui.
≪ Asuna…≫
≪ Si? ≫ chiedo io voltandomi improvvisamente verso il ragazzo con i capelli neri che stava al mio fianco.
≪ Vorrei chiederti una cosa…≫
≪ Dimmi pure…! ≫ gli dico con un sorriso incoraggiante.
≪ Sto per farti una domanda che un tempo ti ho già fatto. Una domanda a cui hai già detto si. Ma questa volta la domanda, anche se la stessa è per motivi diversi… non completamente, ma quasi. Quando in SAO, te l’ho chiesto, era per prenderci una pausa dalla guerra che stavamo combattendo, volevo allontanarti dalla prima linea per proteggerti perché mi piacevi… ti amavo si, ma mai quanto ora. Quindi, ciò che ti sto per chiedere, questa volta non è per proteggerti e basta, non è perché ho la costante paura che tu possa essere uccisa da un altro giocatore o da un mostro… questa volta la domanda è solo per un motivo. È solo perché ti amo nel modo più sincero e profondo che io conosca. Ti amo completamente e non posso fare a meno di te… lo dirò una volta sola… ho bisogno di te e non posso più pensare di vivere senza di te…≫
Mi dice Kirito mettendosi in ginocchio e guardandomi negli occhi… i suoi occhi sono come una pozza nera… sono scuri e profondi e in quegli occhi si nascondono mille problemi, mille avventure, ma anche tanto amore… tutto questo un ragazzo normale non poteva provarlo… nessun’altro ragazzo aveva mai passato tutto ciò che aveva passato lui e nessuno poteva capirlo.
≪ Asuna Yuuki… vuoi sposarmi? Questa volta nella realtà. ≫
sapevo perfettamente che prima o poi me lo avrebbe chiesto, ma non pensavo qui e adesso… volevo avere il tempo di preparare una risposta adeguata… ma non ce l’ho e l’unica cosa che ora mi viene in mente è:
≪ SI! ≫ dico ad alta voce saltando al collo di Kirito.
≪ Certo che voglio sposarti Kazuto Kirigaya! ≫
Lui si alza e mi abbraccia come non aveva mai fatto prima.
Finalmente sarò sua e solo sua. Starò davvero per sempre con lui.
Avremo una famiglia… una famiglia vera.
Da quel giorno alla spiaggia sono passati due anni… abbiamo finito le superiori e il giorno del diploma, Kirito è andato coraggiosamente a chiedere a mio padre se poteva avere la mia mano.
Mio padre ha accettato solo dopo averci fatto passare un week end insieme con lui e mia madre nella nostra casa di montagna.
Due giorni pieni d’ansia, ma bellissimi dopo la quale mio padre si è convinto di che tipo di ragazzo fosse Kirito.
Ora sono qui, che mi guardo allo specchio.
Il mio vestito è bianco con delle rose rosse sulla gonna e una dietro che chiude i lacci del corsetto.
Dopo due anni è arrivato il gran giorno, il giorno in cui mio padre è più nervoso di una stilista durante la sua prima sfilata… la sua unica figlia sta per diventare di un altro uomo, sta per andarsene da sotto la sua ala protettrice.
Mia madre non bada al nervosismo del marito… è troppo occupata a piangere.
Percorro la navata con passo sicuro… davanti a me c’è Kirito, bello come non mai, vestito di nero…
Arriva il momento delle promesse.
≪ Prometto di stare con te per sempre, nel bene e nel male, qualsiasi cosa succeda. Ti aiuterò nei momenti difficili e gioirò con te nei momenti felici. Percorrerò con te le difficoltà e le passeremo insieme, qualsiasi esse siano. Questo sarà per sempre… ≫ diciamo entrambi e finalmente c’è il fatidico bacio.
Usciamo dalla chiesa per mano.
Davanti a noi ci sono anche i nostri amici conosciuti su SAO… Klein, con un completo tradizionale rosso.
Silica, anche lei vestita di rosso ma con qualche tocco da idol… Lisbeth, vestita di rosa e tutti gli altri… io vestita di rosso e bianco e Kirito vestito di nero…
Anche se passano gli anni e per quanto noi ci sforziamo di dimenticare, non dimenticheremo mai del tutto.
SAO ha forgiato le nostre personalità, ci ha dato la possibilità di essere chi siamo oggi e di conoscerci… nonostante i nostri sforzi, non ci dimenticheremo mai di SAO, di quegli anni di paura e dolore ma anche di quegli anni di felicità… sarà sempre nei nostri cuori in un modo o nell’altro.
Noi siamo riusciti ad andare avanti… abbiamo messo sotto una luce diversa le nostre esperienze traendone le cose positive… siamo felici, e lo saremo per sempre.
 
 
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda fanfiction… però non c’entra nulla con la prima e questa è solo una one shot che mi è venuta in mente durante ‘’un’interessantissima’’ lezione di matematica… non ha molto senso, o meglio… non mi fa impazzire.
Spero che a voi piaccia almeno un pochino.
Grazie mille per averla letta e… se avete voglia recensite!!!
Grazie ancora!
                                                               -Claire
 
 
 
 
 
   
 
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