Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: AresEris    29/11/2014    1 recensioni
[Roxanne/Lysander][One-shot][Seguito di 'Di idioti e gite ad Hogsmeade', da leggere anche separatamente]
"Perché al pensiero della ragazza con addosso solo una sua maglia e gli slip, Lysander non ci ha visto più e ha dovuto richiamare tutto il suo autocontrollo per non svegliare un caro amico. Perché quello che era un sogno ad occhi aperti accarezzato durante le notte insonni, in momenti di intimità a tu per tu con quel caro amico, stava diventando velocemente concreto e palpabile e, oh Priscilla!, non avrebbe dovuto pensarlo!, il ragazzo stava perdendo la ragione pian piano, tanto che nemmeno uno dei suoi soliti soprannomi era riuscito a portarlo ad essere il solito Lysander."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysander Scamandro, Roxanne Weasley
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Seguito di "Di idioti e gite ad Hogsmeade". Non deve essere letta per forza in succesione, ma se magari volete capirne di più e dirmi che faccio schifo potete farlo, nessuno vi ferma. Peace&Love.

Alle mie adorabili idiote,
anche se non leggeranno,
che mi fanno sentire meno idiota.
Tanto AmmoreH
.

 

First Time

Lysander saliva le scale, con Roxanne che trotterellava  al suo fianco, mentre qualche compagno di casa li salutava con un cenno del capo.
Oramai erano abituati a vedere Roxanne nella Sala Comune dei Corvonero, anche prima che i due giovani avviassero una relazione. Non era nuovo vedere un'allegra Roxanne importunare un povero Lysander rassegnato, mentre questi cercava di studiare. Semplicemente, Roxanne non aveva nulla da fare allora acchiappava un Corvonero di passaggio e si faceva dare la risposta dell'indovinello per poter entrare. E allora Lysander non poteva più fare niente, se non sospirare rassegnato e abbandonare i libri, conscio che non sarebbe riuscito nemmeno a fingere di studiare, con Roxanne nei paraggi.
Però, era un po’ più raro che i due salissero nella stanza del Caposcuola, se non in pieno giorno, per poi scendere quasi subito. Ma ora era passato il tramonto, avevano anche cenato, e Lysander saliva le scale per la sua stanza, a disagio, con una Roxanne che non riusciva a rispondere agli sguardi maliziosi che i Corvonero lanciavano loro.
Lysander aprì la porta della stanza, per poi essere superato da una Roxanne che si lanciò sul letto, come era solita fare ogni volta.
Solo che stavolta, non sarebbe stato per poco.
Lysander sbuffa una risata, rassegnato, mentre osserva la sua ragazza -  ed è bello anche solo pensare che sia sua – tuffarsi sul letto e disfare tutto il lavoro degli elfi, smuovendolo tanto da farlo spostare e rischiando di cadere più volte sul pavimento duro.
Resta a fissarla ancora per qualche minuto, sorridendo, appoggiato allo stipite della porta, mentre la ragazza è impegnata a guardarsi intorno, come se si trovasse per la prima volta in quella stanza, come se avesse scoperto la mappa del tesoro e ora stesse setacciando ogni angolo della stanza per trovarlo ed impadronirsene.
Si allontana dalla porta, dirigendosi verso la sedia della scrivania, per poi bloccarsi quando la ragazza parla allegra, incurante dei battiti che perde il suo cuore.
-Dormo qui, stasera, ho deciso.

Dalla prima volta che ha messo piede in quella stanza, Roxanne progettava di passare tutto il tempo libero che aveva in quella camera, con Lysander, ma non era mai successo niente. Erano poche le volte che era riuscita ad entrare in quella stanza, e per pochi minuti, osservando Lysander cercare qualche appunto o qualcos'altro, poi uscivano e tornavano alla sala comune. Ma questa volta non avrebbe accettato un ‘no’ come risposta: voleva dormire abbracciata a lui che le accarezzava i capelli, voleva sentire la sua voce prima di cadere nell’oblio, voleva svegliarsi col suo sorriso e con i suoi baci. E, cascasse il mondo!, stanotte avrebbe dormito stretta a lui.
Lo guarda serena, incurante dei suoi occhi strabuzzati e terrorizzati, per niente scalfita dalla sua espressione spaventata e gli sorride, sicura di sé.
-Non se ne parla, Roxanne.
Non le muore il sorriso sulle labbra, si trasforma solo in una smorfia scettica, le sopracciglia sollevate e un espressione per niente convinta dalle sue parole, mentre prende a sfilarsi le scarpe e a sistemarsi meglio sul letto, invitando con un gesto il ragazzo a fare lo stesso, che però non si muove.
-E’ contro le regole.
Continua il Corvonero, incerto, diviso tra il desiderio di stare con lei tutta la notte e la paura di non resisterle. Perché delle regole non gliene frega nulla, non quando Roxanne è sdraiata sul suo letto, la gonna appena sollevata dai movimenti, che lo invita a prendere posto accanto a lei e a dormire insieme tutta la notte.
-Non preoccuparti, non dirò al Caposcuola Corvonero che qualcuno ha dormito nel suo letto, se non lo farai tu.
Scherza Roxanne facendogli l’occhiolino, sfilando la bacchetta dalle calze spesse e posandola sul comodino vicino il letto.
Lysander inarca le sopracciglia, a quel gesto, capendo che la ragazza aveva già progettato tutto se aveva perfino portato la bacchetta con sé quando era scesa per la cena.
-Non hai nemmeno il pigiama.
Insiste il ragazzo, poggiandosi alla scrivania e dandosi un’aria spensierata che non aveva, mentre Roxanne muove pigramente una mano come a voler scacciare un pensiero, indicando poi il grande guardaroba davanti il letto.
-Sei più grande di me per una ragione, Girasole, così che le tue maglie possano farmi da camicia da notte.
Continua la Grifondoro, spazientendosi, osservando il ragazzo di fronte  a lei muoversi a disagio ed evitare il suo sguardo.

Perché al pensiero della ragazza con addosso solo una sua maglia e gli slip, Lysander non ci ha visto più e ha dovuto richiamare tutto il suo autocontrollo per non svegliare un caro amico. Perché quello che era un sogno ad occhi aperti accarezzato durante le notte insonni, in momenti di intimità a tu per tu con quel caro amico, stava diventando velocemente concreto e palpabile e, oh Priscilla!, non avrebbe dovuto pensarlo!, il ragazzo stava perdendo la ragione pian piano, tanto che nemmeno uno dei suoi soliti soprannomi era riuscito a portarlo ad essere il solito Lysander. Prende un respiro profondo prima di avvicinarsi al letto, a debita distanza!, e guardare negli occhi la sua ragazza, serio.
-Non credo sia il caso, Rox.
E quasi ci casca nello sguardo triste della sua ragazza mentre questa si rialza a sedere e si stringe le ginocchia al petto, il suo turno di evitare lo sguardo dell’altro.
-Non ti piaccio più? Non provi più niente per me?
E vi è un barlume di genuina tristezza nelle sue parole che il ragazzo si preoccupa seriamente e incespica nelle sue stesse parole.
-N-no! N-non è affatto per questo! Non pensarlo nemmeno, Rox!
Perché non si capacita che la ragazza possa davvero pensarlo dopo che per anni l’aveva amata segretamente, il ricordo di un bacio rubato sotto il portico della Tana a tenerlo compagnia; questo riporta Roxanne alla ragione, uno sguardo più sicuro sul viso, rivolto a lui, ma comunque triste.
-E allora perché? E non parlare delle regole, me ne sbatto di quelle!
E allora il ragazzo sospira, ad occhi chiusi, sedendosi poi sul letto e parlando con voce stanca.

-Mi ecciti, Roxanne.
A Roxanne è sempre piaciuto come, nonostante non fosse la copia sputata di sua madre, Lysander riuscisse, in certi momenti, a dire la verità nuda e cruda senza accorgersi dell'effetto che faceva sulle persone, senza neanche scomporsi.
Vorrebbe raggiungerlo in una gattonata e abbracciarlo – le fa tenerezza -, ma Lysander si sdraia prima che possa fare qualcosa – qualsiasi cosa -, stendendosi accanto a lei, incantandosi a fissare il soffitto. Si stende anche lei, di fianco a Lysander, poggiando la testa sul cuscino mentre, senza neanche rendersene conto, la sua mano cerca automaticamente quella del ragazzo, intrecciando le dita alle sue e stringendola. Il ragazzo volta il capo, guardandola negli occhi e accennando ad un sorriso, mentre porta le mani intrecciate al volto e bacia il dorso di quella di Roxanne, riportandole poi sulla coperta sfatta, tornando a fissare il soffitto. Roxanne, invece, resta a guardarne il profilo, dai capelli chiari, le cui ciocche ricadono ribelli sulla fronte del ragazzo, alle labbra sottili di cui ormai conosceva ogni singola screpolatura a memoria, passando per il naso lungo e dritto, soffermandosi sul suo sguardo e osservando i giochi d'ombra che le ciglia creavano sulle guance.
E' bello
Ed ha scelto me
Pensa a questo, Roxanne, mentre si avvicina al ragazzo, posando la testa nell'incavo del suo collo, e parlando a bassa voce, esprimendo un pensiero che le ronzava in testa da settimane.

E' un sussurro, quello che giunge alle orecchie del Corvonero, un piccolo soffio che gli accarezza il collo, facendolo rabbrividire: un mormorio, come se la ragazza stesse confessandogli un segreto dal valore inestimabile, ma abbastanza forte per farlo sussultare dalla sorpresa, mentre il suo corpo esultava in modo imbarazzate.
Voglio fare l'amore con te, Lys.
Roxanne si era allontanata per osservarlo negli occhi, e così ne aveva approfittato Lysander; la osserva con un misto di felicità e paura, come se avesse sbagliato sogno, come se quello fosse un altro scherzo di Roxanne, ma la ragazza era seria, aspettava una sua risposta, un suo gesto.

E lui, semplicemente, si sporse a baciarla.
Cattura le sue labbra in un bacio urgente, schiudendole piano e accarezzando la lingua della ragazza con la propria, lentamente, assaporandola e rabbrividendo già dal piacere. Si ritrova subito su di lei, poggiato sugli avambracci per non pesarle, mentre con una mano ne carezza la guancia, allontanandosi di poco quando i polmoni lo richiedono e guardandola negli occhi, parlando con voce roca mentre la ragazza respira velocemente, sotto di lui.
-Non farmi questo, Roxanne, non resisto più...
-Cosa?
-Ti voglio così tanto che mi fa impazzire.

Roxanne non ha il tempo di replicare, la bocca di Lysander sulla sua glielo impedisce, ma non si ritrae. Lascia che il ragazzo riprenda a giocare con la sua lingua, mordendogli di tanto in tanto il labbro inferiore, mentre inizia ad accarezzargli i capelli, lasciandosi andare a quelle emozioni che la travolgono, nuove e inaspettate.
Lysander si era sempre limitato a baciarla dolcemente il collo, sfiorandolo appena, facendola rabbrividire senza rendersene conto, mentre le accarezzava i fianchi, sempre da sopra la camicia.
Roxanne non aveva mai capito perché non chiedeva altro, perché non andava oltre come vedeva fare molti ragazzi della loro età, carezzando la pelle dei fianchi e delle gambe delle loro ragazze.
All'inizio si era detta che Lysander la rispettava, ma poi, quei contatti erano diventati insostenibili, specie quando voleva sentire le dita del ragazzo sulla propria pelle, senza la restrizione dei vestiti.
E ora, sentiva le labbra di Lysander scendere sul suo collo, sentiva i suoi denti morderle la pelle, sentiva la lingua lasciare una lieve scia di saliva – e non riusciva a non gemere sotto quelle carezze piacevoli, non riusciva a stare ferma sotto quel corpo premuto sul suo, non riusciva a trattenersi dal toccarlo, facendo scendere le mani sulle spalle del ragazzo, portandole poi ad accarezzargli la schiena, mentre il ragazzo faceva scendere la mano dalla guancia al fianco di Roxanne, facendola scivolare sotto la camicia e accarezzandone la pelle calda.

Lysander non ha mai pensato di poter provare simili sensazioni. Ha sempre pensato che avrebbe tenuto tutto sotto controllo, limitandosi a fare la persona dolce, come vedeva spesso fare ai suoi genitori, quando era un bambino. Poi, però, si era innamorato. E con l'amore, era arrivato il desiderio. Lo sentiva crescergli dentro, quando Roxanne lo abbracciava o lo baciava. Bastava quello, e quando aveva espresso quel desiderio, quando aveva mormorato quelle parole, semplicemente, non ci aveva visto più.
Perché Roxanne era bella, aveva scelto lui, e voleva fare l'amore con lui, e lui non poteva chiedere di meglio. Poteva chiedere solo di continuare a sentire i sospiri della ragazza mentre ne assaggiava la pelle; poteva chiedere solo di continuare a sentire le mani della ragazza accarezzargli la schiena da sopra la camicia, prima, e poi pelle su pelle dopo; e poteva chiedere solo di continuare a sentire i gemiti della ragazza quando, preso il coraggio a due mani, aveva fatto scivolare la mano lungo il fianco della ragazza, arrivando al suo seno e posandovi la mano sopra, toccandolo e sentendone la morbidezza. 

Si separa riluttante, abbandonando la mano sul fianco della ragazza e voltandosi a guardala: respira velocemente, gli occhi socchiusi e le mani che artigliano debolmente la camicia del ragazzo.
E' bella da far male pensa Lysander mentre si china a lasciarle un bacio umido e lento, rafforzando la presa sul fianco senza però muovere la mano.

-Sei sicura?
Le sussurra roco sulle labbra, occhi negli occhi, mentre il suo corpo riprendere ad esultare al suo cenno deciso della testa. E allora il Corvonero lascia andare ogni pensiero logico e ragionevole quando si china di nuovo sulle labbra della sua ragazza e torna ad accarezzarle la pelle nuda; lascia la sua mente libera di concentrarsi sui bottoni da slacciare e sulla gonna da sfilare, e la lascia concentrarsi sull’immagine senza veli di Roxanne, mentre quest’ultima ricambia i gesti e lo spoglia dei suoi indumenti, restando a guardarne il fisico asciutto e i nei disseminati sulla pelle sempre coperta dalla stoffa; scollegano il cervello quando riprendono a baciarsi e a sfiorarsi, tremando sotto il tocco dell’altro, che trasformava gli ansimi in gemiti.

Tanto il cervello è scollegato che Roxanne non avverte nemmeno il dolore della prima volta, troppo presa a sentirsi un tutt’uno col ragazzo che ama. E glielo dice, ad ogni spinta e ad ogni scarica di piacere, quando le sue labbra non sono catturate da quelle del ragazzo, che lo ama, mentre quest’ultimo sorride dolce ad ogni parola, inebriato.

Quando raggiungono l’apice, stando ben attento a non lasciarsi andare ancora dentro di lei, si lasciano scivolare sotto le coperte, stanchi e felici e tanto è quello di Lysander il cervello scollegato, che è Roxanne quella che si preoccupa di sussurrare un “Gratta e netta” con un colpo di bacchetta, prima di tornare tra le braccia del suo ragazzo, un braccio sul suo petto in modo da sorreggerle il mento, sorridendogli felice. Lo osserva, le labbra schiuse a prendere aria, e quasi riesce a vedere nei suoi occhi chiari gli ingranaggi muoversi, realizzare ciò che era successo, e le piace essere spettatrice di un Lysander così poco Corvonero, con i pensieri a briglie sciolte, che ora cercava di raccogliere tutta la ragione: lo vede aprirsi in un sorriso stanco ma felice e sollevare un po’ la testa per guardarla negli occhi.
-Ti amo anch’io.
Le dice, il cuore che gli scoppia nel petto e un luccichio negli occhi. Le solleva la testa con una mano per avvicinarla a sé e baciarla dolcemente, stringendola forte in un abbraccio un po’ sudato e senza alcuna intenzione di lasciarla andare. Non si preoccupa nemmeno che qualcuno nella sala comune possa averli sentiti, scacciando via quel pensiero così inopportuno in un momento sereno e dolce come quello. La vede corrucciare la fronte ed arricciare le labbra, schiudendole poi per parlare.
-Secondo te domani riuscirò a camminare e a sedermi?
Sbuffa una risata, il ragazzo, per nulla sfiorato da quella domanda fuori luogo tipica della sua ragazza.
Infondo, l’amava anche per quello.





Note:
Ho solo una cosa da dire: se volete avere ispirazione per scrivere, ripetetevi che dovreste studiare per gli esami. Funziona. E alla grande
Balle, non ho una sola cosa da dire. Devo spiegare l'obbrorio qua sopra, mi pare ovvio.
Dopo ben due anni dall'ultima storia pubblicata, Ares bella torna con il seguito della Roxander u_u
Si, lo so, faccio schifo anche se non ve ne può fregar di meno, ma era per soddisfazione personale, ormai. DUE ANNI!
Alla prossima, magari fra quattro anni stavolta.
Ares <3


 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: AresEris