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Autore: Seiraluna    30/11/2014    1 recensioni
Erano mesi che nel suo paese si verificavano attacchi improvvisi ai ninja più forti. Qualcuno tramava nell’ombra per avvicinarsi al kazekage.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Villaggio di Konoha
Naruto era nel suo ufficio a firmare una pila di documenti. Shikamaru non faceva che portargli fogli da firmare per le missioni delle varie squadre. In più, Naruto doveva occuparsi di una questione urgente. Gaara gli aveva chiesto aiuto per un problema urgente al suo villaggio. Erano mesi che nel suo paese si verificavano attacchi improvvisi ai ninja più forti. Qualcuno tramava nell’ombra per avvicinarsi al kazekage.
Naruto sapeva che doveva aiutare Gaara ma non poteva lasciare il villaggio visto che era hokage. Shikamaru e Kakashi avrebbero sicuramente fatto storie e pur di non farlo andare lo avrebbero legato alla sedia della sua scrivania.
-Finalmente sei arrivato Shikamaru. Sei in ritardo di venti minuti. Non è che il maestro Kakashi ti ha mischiato il suo vizio?
-Ero occupato con mio figlio.
-Cosa ha combinato?
-Ha fatto arrabbiare Temari perché non ha voluto proseguire il combattimento con la figlia di Ino durante gli allenamenti.
-Mi ricorda qualcuno.
-Perché mi hai chiamato?
-Devo andare dal kazekage. Mi ha inviato già quattro lettere di aiuto. Vuole vedermi personalmente.
-Potrebbe essere una trappola. Non puoi andare.
-Conosco bene la scrittura di Gaara. Non è una trappola. Anche Temari dice che le lettere sono del kazekage.
-Non puoi andare di persona. Hai troppe responsabilità.
-Ho anche il dovere di aiutare gli amici come hokage.
-Manda una squadra o due. Oggi tutte i ninja sono al villaggio.
-No, se mi ha chiesto di andare di persona ci sarà un motivo. Lascio a te e Kakashi il comando. Ne ho già parlato con il maestro questa mattina presto. Parto domani mattina all’alba.
-Ti porterai le guardie del corpo vero?
-No, andrò da Gaara con Hinata.
-Benissimo. Sei impazzito Naruto. Non pensi prima di agire. Corri moltissimi rischi.
-Starò attento. Non posso lasciare il villaggio senza i ninja più forti. Io e Hinata ce la caveremo bene. Intanto i bambini staranno dal nonno e la zia. Sono contentissimi e Boruto sa che non deve combinare guai e ascoltare il maestro all’accademia. Ho anche detto a Kakashi di tenerlo sotto controllo. Ci sa fare con i bambini.
-Con tuo figlio è impossibile ragionare. Scommetto che Kakashi se ne occupa come faceva con te quando eri un ragazzino. A suon di cazzotti sulla testa.
Shikamaru uscì dall’ufficio e Naruto finì di firmare i documenti. All’improvviso davanti alla scrivania comparve Sasuke.
-Cosa ti porta a Konoha amico mio?
-Sono tornato a casa per portare dei regali a Sakura e a mia figlia. Erano molto contente di vedermi.
-Normale, sono tre mesi che manchi dal villaggio.
-Ho saputo da mia moglie che ti assenti per qualche giorno per andare dal kazekage.
-Le notizie volano in fretta. Vado fuori Konoha con Hinata.
-Shikamaru e Kakashi devono aver protestato prima di acconsentire.
-Il villaggio è in buone mani con loro al comando.
-Strano che ti lascino andare.
-Si fidano di me e sanno che se parto è per una buona ragione. Sei tornato per restare per qualche mese vero? Hai saputo che parto e resti al villaggio per proteggere gli abitanti di Konoha.
-Non ti illudere Naruto, non resto a lungo.
-So che non lo ammetterai mai ma sono sicuro che sei tornato anche per il bene del villaggio. Dunque ti dico grazie.
-Vivere con la Hyuga ti fa bene. Il tuo linguaggio è migliorato. Ora torno a casa o dovrò ascoltare le lamentele di mia moglie.
-A presto Sasuke.
Naruto riprese a firmare i documenti e a occuparsi delle questioni in sospeso. Quella notte tornò a casa alle undici per sbrigare tutte le faccende in sospeso.
 
Naruto aprì la porta di casa e non sentì nulla. Certamente i bambini dormivano e Hinata forse leggeva nella sua camera.
Naruto controllò prima la stanza del figlio. Il ragazzino dormiva come un angioletto. Poi Naruto andò verso la stanza della figlia. La bambina dormiva tranquilla abbracciata all’orsetto che le aveva fatto Hinata.
L’eroe di Konoha si recò verso la sua stanza e aprì piano la porta pensando che Hinata stesse dormendo.
-Naruto hai fatto più tardi del solito questa sera.
-Pensavo tu dormissi. Mi hai aspettato sveglia?
-Questa mattina sei uscito senza dirmi niente e erano solo le cinque.
-Ho avuto molto da fare in ufficio. Ho anche dovuto convincere Kakashi e Shikamaru a lasciarmi partire.
-Si sono opposti?
-All’inizio mi hanno chiesto di restare qui. Alla fine hanno accettato di lasciarmi andare. Si occuperanno loro del villaggio per dieci giorni.
-Volevano farti partire con la scorta?
-Sì, ma gli ho vietato di assegnarmi dei ninja. Non voglio che il villaggio resti senza i ninja più forti. E poi se andassi dal kazekage con altri ninja potrebbero correre dei gravi rischi. Io e te sapremo fare luce sul mistero degli attacchi di Suna.
-Allora riposa Naruto. Domani si parte all’alba. Ti ho preparato lo zaino con tutti i cambi e ci ho messo anche il tuo mantello da hokage di scorta.
-Hinata sei triste perché in questi giorni ti ho trascurata?
-No, Naruto. So benissimo che sei molto impegnato.
-Nostro figlio ti ha fatta arrabbiare?
-No, è stato tutto il giorno tranquillo.
-Allora cosa c’è che ti preoccupa?
-Non pensi che sia rischioso partire solo in due? Non voglio che tu corra rischi inutili.
-Voglio partire in due per non allarmare i nemici di Gaara. Al suo villaggio nessuno sa che arriveranno dei ninja da un altro paese. Gaara vuole cogliere di sorpresa il suo nemico.
-Mi fido del vostro giudizio. Siete due grandi capi.
-Grazie della fiducia Hinata.
Naruto si stese sul letto e abbracciò forte la moglie. Gli era mancata tantissimo in quei giorni in cui non aveva fatto altro che lavorare. A inizio settimana aveva addirittura passato due notti a lavorare in ufficio. Essere un capo comportava stare lontano dalla famiglia molte volte. Naruto temeva che fosse troppo per Hinata. Ma con sua grande sorpresa Hinata sapeva tranquillizzarlo. Aveva una forza illimitata, non sapeva come facesse a sopportare tutto senza lamentarsi. L’unica cosa certa era che lui non poteva vivere senza di lei al suo fianco. Poterla abbracciare e baciare lo faceva sempre sentire meglio. Ogni stanchezza scivolava via quando era in sua compagnia.
-Naruto perché mi stringi così forte? Era tanto che non lo facevi.
-Mi sei mancata. Mi dispiace se ti trascuro sempre. Mi occupo sempre delle missioni, dei documenti, degli abitanti del villaggio e dei nostri figli. Spesso non ho tempo per te.
-Naruto non sono triste. Sono felice di essere tua moglie e di condividere tutto con te.
-Sei davvero dolcissima. Non so cosa farei senza di te.
Hinata e Naruto si addormentarono stretti uno fra le braccia dell’altra. Li aspettava un lungo viaggio verso il villaggio della sabbia e avevano bisogno di riposo.
   
 
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