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Autore: Chiara_mlmlml    30/11/2014    5 recensioni
“Io, il grande Orihara Izaya, sono riuscito in una delle imprese più difficili che il mondo abbia mai visto, far innamorare l’uomo dalla potenza straordinaria e con un cervello piccolo come una nocciolina, il mostro di Ikebukuro, Heiwajima Shizuo”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio prima della cena
“Io, il grande Orihara Izaya, sono riuscito in una delle imprese più difficili che il mondo abbia mai visto, far innamorare l’uomo dalla potenza straordinaria e con un cervello piccolo come una nocciolina, il mostro di Ikebukuro, Heiwajima Shizuo” disse imitando un grande condottiero, con una mano sul petto, l’altra rivolta verso il cielo, il piede sinistro sulla sua sedia girevole, e l’altro sulla scrivania.
“ Izaya, la grande impresa è stata far innamorare qualcuno di te” disse Namie con un sorriso beffardo “ non ti basta avere un corpino rachitico, gli occhi di un colore quasi inquietante, massa muscolare più o meno pari a zero e un sorriso incredibilmente irritante, sei anche una persona orribile. Complimenti, sei riuscito a conquistare uno che sa addirittura come sei fatto”. Anche dopo il soliloquio della ragazza, poiché non la stava ascoltando molto, l’entusiasmo del moro non si spense e continuò dunque a tessere le proprie lodi.
Dopo mesi di corteggiamento, di chiamate notturne, di fiori recapitati a casa, per ricorrenze palesemente inventate, che puntualmente finivano nel cestino, lettere d’amore che Shizuo prontamente bruciava, di messaggi le cui risposte erano sempre minacce di morte, finche un giorno la pulce sfidò, come al suo solito, il mostro dagli occhi color oro, passeggiando per le strade di Ikebukuro e rimase quasi piacevolmente stupito non vedendosi arrivare addosso un distributore, ma un tranquillo Heiwajima con un invito a cena. Sul viso di Izaya si apri un solco, molto simile a un ghigno. Come con la consapevolezza che ormai aveva vinto.
 La cena ci fu, nel ristorante di sushi russo, lo stupore che gli altri clienti provavano, non era minimamente pari a quello che si leggeva nel volto di Simon mentre li guardava mangiare. A quella prima cena seguirono altri appuntamenti, diffondendo incredulità tra tutte quelle persone che li conoscevano come eterni rivali.
 Vediamo, quindi, un Orihara Izaya e un Heiwajima Shizuo comportarsi da fidanzatini, magari qualche carezza o lo sfiorarsi le mani, ma mai neanche un bacio, questo insospettì l’informatore ma non gli diede troppo peso, in fondo, anche se il biondo, era un animale, era imprevedibile, contrariamente a ciò che aveva sempre affermato per provocarlo, ma dopo quell’invito a cena l’ex barista aveva dimostrato segno di grande imprevedibilità. Nei vari inviti di Izaya nella propria casa, in cui si premurava ogni volta di mandare Namie a trovarsi qualcosa da fare e di nascondere per bene la testa di Celty, solo uno ebbe una risposta affermativa…
 
La cena
Dopo una romantica cena a Lume di candela, il moro decise che doveva animare un po’ la serata. Si avvicinò piano a Shizuo tenendogli la mano ancora seduti a tavola e il  biondo sembrava non opporre troppa resistenza, finche non se ne uscì con un insolita frase “ no Shinra, io non ce la faccio” -Shinra?- pensò Izaya un po’ perplesso, “ scienza un corno, non ho voglia di baciare quell’essere” continuava l’altro quasi parlasse da solo. Subito dopo squillò il telefono di Shizuo e quando rispose il mittente pretese di essere messo in vivavoce. ‹‹Ehilà Izaya›› nella voce del medico si sentiva il disagio.
“ Buonasera Shinra” il moro di tutto punto riprese il suo fare spavaldo superato lo stupore iniziale.
‹‹lasciami spiegare. Ecco... ››
“ Non ti preoccupare ho capito” lo interruppe l’informatore “ tu stai facendo un esperimento, antropologico immagino e lo stai documentando con il bottone della camicia del biondino di fronte a me, avevo notato quell’unico bottone diverso, tutte lo volte. Tu l’hai proposto a Shizu-chan che ha accettato, all’unica condizione di non toccarmi e farsi toccare troppo, poiché tu glielo avevi chiesto come favore personale” intanto la faccia di Shizuo appariva annoiata, come se le brillanti deduzioni non fossero quasi pari a quelle del protagonista dei più celebri romanzi di Conan Doyle, mentre Izaya camminava per la stanza giocherellando con il tovagliolo di stoffa, usato durante la cena e continuando con il suo sproloquio “ immagino tu abbia chiesto alla nostra dolcissima Celty…”
‹‹sì è sarcasmo››
“ non interrompete, grazie… Dicevo, le hai chiesto di metterti in contatto con il piccoletto con la faccia da tardone che ti avrebbe messo quindi in contatto con il caro Masaomi, che è niente popò di meno, colui che mi ha lanciato la sfida di conquistare il cuore di Shizu-chan. Purtroppo mi accorgo solo ora di tutti questi collegamenti perché troppo distratto dalla suddetta sfida. Una solo cosa non mi spiego, come avete fatto a tener buono il dolcissimo Shizu-chan?”
‹‹sì sarcasmo… beh veramente ha resistito da solo all’istinto di ucciderti›› il moro allora si voltò fingendo finta soddisfazione “ Ma che bravo il mio Shizu-chan, ma perché mai?”
“ In realtà, volevo vedere, se la cosa fosse andata a fondo, se fossi riuscito a toglierti quello stupido sorriso dalla faccia, purtroppo non ho resisto, colpa mia” disse il biondo alzando le  mani, come in segno di resa, ma continuò “ però adesso che hai scoperto tutto, perché trattenersi?” disse con un sorriso pieno di soddisfazione, per poi prendere il tavolo ancora apparecchiato e lanciarlo addosso all’informatore, che prontamente evitò e con uno scatto felino, sfiorò Shizuo con il suo coltello a serramanico, che portava sempre con se, anche agli appuntamenti, non si sa mai, dicendo “ Ehi Shizu-chan, passa la botta” così tornando a rincorrersi e a tentare di uccidersi, come è sempre stato.
Intanto il medico ancora parlava al telefono, da solo, sentendo solo il sottofondo delle cose che si rompevano, di mobili che cadevano, di risate piacere che avevano poco a che fare con quelle delle persone comuni.
 
Quella sera, tornato a casa dallo scontro con il barista, raccolse i pezzi delle lampade, dei bicchieri, dei piatti, insieme probabilmente raccolse anche i pezzi del suo cuore ripensando alla sfida con Kida cui quest’ultimo aggiunse una scommessa, << scommetto che non solo non riuscirai a conquistare Shizuo, ma sarai tu a innamorarti di lui.>>
“Beh hai vinto, Masaomi !"




 
Forbici… A volte non c’entrano un cazzo.


 
 
*nota dell’autrice*
E’ la prima volta che pubblico qualcosa, io vi chiedo perdono per questo che ne è uscito, ma spero almeno che vi abbia fatto divertire un pochino. Il titolo, se vi state chiedendo perché è plausibile. Allora, ho visto un’immagine carina che conteneva delle forbici e ho detto “ma sì dai scriviamoci qualcosa” e poi quel qualcosa mi sfuggito di mano e le forbici neanche ci sono, però il titolo mi piaceva e ce l’ho messo lo stesso. Processatemi xD
Se volete lasciare un commento, fa piacere, ma se no va bene lo stesso u.u
Siate spietate se criticate, mi raccomando. 
   
 
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