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Autore: Akashi Akisa    30/11/2014    0 recensioni
Una nuova maledizione.
"Tutta la nuova generazione appartenente alla famiglia Sakurakami, ogni notte, si trasformerà nel segno dello Zodiaco a cui appartiene"
Un ragazzo che ne viene a conoscenza.
"Hey... ma tu non sei quella di ieri sulla spiaggia?"
"Spiaggia? No, ti sbagli"
Dei segreti, nascosti dentro le mura della villa della famiglia Sakurakami.
"Devi sapere che... non sono come pensi"
"Spero solo di non deluderti"
"Vorrei che tu sapessi una cosa importante... nemmeno i miei fratelli la sanno"
Una nuova avventura.
"Allora, dove andiamo?"
Un nuovo amore.
"Sappi che ti ho sempre amata"
Dopo il successo di Fruits Basket, ecco Apples Basket: Una nuova maledizione.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Apples Basket Chap. 1

Le undici di notte.

La sera in cui ebbe tutto inizio, la quinta figlia della famiglia Sakurakami era uscita a prendere una boccata d'aria, quando qualcuno le si avvicinò da dietro.

- Hey, Virgo. Che ci fai qua fuori? -

La bassa voce del ragazzo risuonò nelle orecchie della più giovane, facendole percepire un senso di odio nei suoi confronti. Odiava quella voce. Odiava la persona che la emetteva.

Quella sera la voce di Leo era terribilmente scocciante per Virgo.

Ella era giusto fuori da casa di Aquarius, cercando un po' di pace e tranquillità.

- Niente. Te torna dentro -

- E perché? Posso farti compagnia -

- No, grazie -

Leo lo sapeva. Lo sapeva che a Virgo lui stava davvero antipatico. E ci faceva apposta.

Il 'grazie' da lei pronunciato lo dimostrava. Non era gratitudine ma un insulto in piena regola. La ragazza sapeva bene cosa irritava Leo, e la cosa che gli dava più fastidio era il tono di voce con cui lei gli parlava.

- Allora hai deciso che fare? -

Il ragazzo decise comunque di rimanere fuori con lei.

- Si -

- Che farai? -

- Me ne andrò -

- E poi? -

- Non mi pare che siano fatti tuoi -

- Ma sono tuo fratello, Virgo -

- Non mi chiamare così -

- Hah, dimenticavo che non sopporti di essere 'maledetta', Virgo -

- Vai a quel paese -

La ragazza scese le scale di casa e aprì il cancello principale. Frugò con la mano destra tra gli alberi vicini all'uscita e prese una borsa di colore scuro.

- Me ne vado, cretino -

- Addio, scemotta -

E così, ella se ne andò.

 

Le quattro di notte.

Era una notte piovosa, e il serpente pervertito denominato Ayame osservava il cielo tristemente.

- Hey, Snake -

Ayame si voltò e vide la figura di una ragazza particolarmente bella, di cui riconobbe subito i lineamenti.

- Virgo… -

- Snake, ho bisogno di una mano. Sono scappata di casa -

- Sapevo che l'avresti fatto in un giorno come questo -

- Allora? Mi aiuti? -

- Posso solo portarti da un caro amico -

- Ve bene. Grazie, Snake -

- Figurati, per una bella ragazza come te, poi... -

 

Le cinque di mattina.

Ayame e Virgo arrivarono a casa di Shigure che ormai erano le cinque di mattina.

Il serpente bussò e Shigure gli aprì la porta.

- Che succede? È successo qualcosa? -

- Si, porta dentro questa ragazza. Deve parlare con tutti voi -

Shigure fece entrare Virgo e la fece sedere su un cuscino. Chiamò quindi Kyo, Yuki e Tohru.

- Allora, chi sei? - Chiese Shigure.

- Sono Mel Sakurakami, quintogenita della famiglia Sakurakami -

- E come mai sei qui? -

- Sono scappata di casa e vorrei rimanere da voi -

- Ma se neanche ti conosciamo! - Sbottò Kyo.

- Vorremmo che ci raccontassi la tua storia. Perché sei scappata? -

Ayame era seduto accanto a Mel, e davanti a Shigure. Gli altri due ragazzi si trovavano ai lati del padrone di casa, mentre Tohru ascoltava in disparte.

Stava appena sorgendo il sole, quando Mel iniziò a parlare.

- Io in realtà mi chiamo Melany Sakurakami. Ho quindici anni. Sono la quinta figlia della famiglia Sakurakami. So anche della vostra maledizione -

Le bocche dei presenti si spalancarono per la sorpresa, tranne quella di Ayame.

- … Si, so tutto. Perché anche la famiglia Sakurakami è maledetta, ma solo l'ultima generazione. Mentre voi vi trasformate in animali dello Zodiaco Cinese, noi in oggetti o persone dell'Oroscopo internazionale, come il Toro, l'Acquario, il Leone… ma solo di notte -

- Capisco … - Yuki mormorò tra sé e sé.

- Io sono Virgo, la Vergine. -

- E perché ieri sei scappata? -

- In una riunione di famiglia dove si discuteva del nuovo erede dopo la morte ormai venuta di mio padre, era venuto il mio nome ed ero stata scelta. Io, spirito ribelle come sono, ho rifiutato in malo modo l'offerta, e ora quasi tutta la mia famiglia mi odia. Perciò sono scappata. Anche perché odio la mia famiglia. Non posso sopportare i loro metodi di 'educazione' -

- E quindi vorresti rimanere qui -

- Solo il tempo necessario -

- Penso che si possa fare. -

- Grazie mille, signor Shigure -

- Mi puoi chiamare Shigure, Melany -

- Ti prego di chiamarmi Mel -

- Ok, Mel -

- Un'altra domanda - si intromise Yuki - come mai conosci Ayame? -

- Conosco anche Akito, se proprio ti interessa -

- Anche Akito?! - Kyo guardò la ragazza furioso.

- Si. Li conosco perché li ho visti ad alcuni raduni di famiglia. Ayame venne con Hatori, perciò feci la loro conoscenza. Giorni dopo mi fecero conoscere Akito -
- Hmm… -

Shigure sembrava un po' perplesso, ma alla fine decise di fidarsi della giovane Mel.

Tohru preparò a Mel la stanza e insieme prepararono la colazione.


Le sette di mattina.

Ayame se ne andò dopo aver mangiato e, visto che era domenica, nessuno andò a scuola.

La mattina era arrivata velocemente, e si sentiva il profumo di bucato nell'aria.

- Vuoi una mano, Tohru-chan? -

Le due ragazze erano diventate amiche in un baleno.

- Si grazie! -

E … finalmente Tohru si faceva aiutare da qualcuno.

Le due di pomeriggio.

La mattinata passò molto allegramente - nonostante Kyo e Yuki che litigavano e Shigure che ci provava con Mel - e arrivò l'ora di pranzo.

-Allora, che si fa oggi? -

- Ti prego, Shigure. Non penserai di andare… -

- E invece si! Andiamo a fare visita a -

- Ayame no! -

Shigure e Yuki si misero a discutere sul fatto di andare o meno al negozio di Ayame.

Alla fine si decise di no.

 

Ormai erano passati dei giorni. Quasi una settimana. Mel si era ambientata benissimo, e aveva ritrovato il sorriso, quello che aveva perso da un bel po' di tempo.

 

 

   
 
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