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Autore: Poison96    30/11/2014    1 recensioni
"L’avevo trovato quell’amore totalizzante che ho sempre cercato. L’avevo trovato e per un po’ l’ho vissuto, anche se nel peccato. L’ho vissuto segretamente in quelle notti in cui stare da sola era troppo."
* * *
Questo è il continuo di una mia precedente storia "The Man Who Will Never Be Mine". Qui vediamo com'è evoluta la vita di Elena. Se alla fine si è sposata, chi ha scelto e i suoi pensieri. è più matura qui Elena, la troviamo come una vera donna e non più come una ragazzina che non sa quello che vuole.
Se volete saperne di più leggete!
Sempre vostra - Fallen in Love
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'The Man Who Will Never Be Mine'
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He Was The Right One


N/A – Note dell’Autrice: questa storia è stata un parto. Un vero e proprio parto. Ho cancellato, riscritto e cancellato di nuovo. Poi finalmente, oggi sono riuscita a concluderla, finalmente oggi sono riuscita a “partorire” questa idea che avevo in testa già da un po’ di tempo! Qui ritroviamo Elena, Dylan e Paul che già avete visto nella mia precedente storia “The man who will never be mine”. Troviamo però un’Elena diversa, più matura forse. Un’Elena che sa chi è e sa cosa merita per le scelte e gli sbagli che ha commesso in passato. È un’Elena anche un po’ cinica, se vogliamo. Vi lascio alla storia!  
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Perché è così che ti frega la vita. 
Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, 
o un odore, o un suono che poi non te li togli più. 
E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi. 
E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri 
da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.

Alessandro Baricco, Castelli di Rabbia

Una volta che hai toccato la felicità, che sai che sapore ha, non la scordi più.

Ti frega in un attimo di debolezza  e ti si insinua sotto la pelle, nelle vene, nel cuore, fin dentro l’anima.

Puoi cercare di andare avanti quanto vuoi, di provare a dimenticare, ma la notte, quando non sei tu a decidere cosa pensare, quei desideri torneranno a farti visita rendendoti il sonno inquieto. Torni a sentirla quella felicità. Quando tutto ti sembra perso, quando il peso delle tue stesse bugie pesa troppo sulle tue spalle, cerchi un minimo di sollievo in quei ricordi che un tempo ti hanno resa felice. Ripensi a quell’uomo che ti ha fatto sentire una donna e che nel suo modo così totalizzante ti ha amata come mai nessuno ha fatto.

Anche se continuavi a ripeterti che non eri nulla per lui, che quello che avete avuto non era niente, ma che era solo un modo per tornare a sentirvi di nuovo, a sentirvi parte di qualcosa. Eravate veri. Lo sai ora come lo sapevi anni fa, quando facevi finta di dormire dopo che avevate fatto l’amore e sentivi le sue mani accarezzarti il viso e il suo respiro caldo solleticarti la fronte; lo sapevi quando leggevi nei suoi occhi l’amore che provava per te. C’è sempre stata quella strana sintonia tra voi, sin dal primo vostro incontro

Sono venuta a trovare Paul, visto che aveva lasciato il giubbino da me per riportarglielo. Adoro quel ragazzo, è forse il ragazzo più dolce che abbia mai incontrato. È bello anche, con quegli occhi marroni e caldi. Non so come ha notato una ragazza come me, così … Banale … Eppure l’ha fatto. Suono al campanello, ma quello che mi viene ad aprire non è lui, bensì un ragazzo moro, alto, ben messo fisicamente (è davvero innegabile) e con gli occhi azzurri. Freddi, distaccati e ironici (credo).
-Tu devi essere Elena! La ragazza di quel ragazzaccio del mio migliore amico!
Ho abbassato gli occhi imbarazzata da quella profondità di sguardo annuendo appena. Mi hanno spiazzato i suoi occhi. Quando riesco a riprendermi da quello stato di trance da imbarazzo in cui sono caduta, rialzo lo sguardo puntandolo nel suo:- stavo cercando Paul, sai ha lasciato il giubbino da me ieri e sono venuta a ridarglielo
-Oh ma certo entra, solo che ora non è qui, se vuoi puoi aspettarlo qui con me
Mi porto una ciocca di capelli sfuggita al mio controllo (un gesto abituale di quando sono nervosa), gli sorrido ed entro.

 
Sorridi al ricordo. Ti sembra passata una vita da quel momento. Eri una ragazzina all’epoca. Ingenua e inconsapevole di quello che avresti dovuto passare. Così lontana dalla donna che sei ora. Con una bambina e troppe bugie sulle spalle. Ha gli occhi azzurri Mia. Come fare a dire all’uomo che ti ha sposato che la figlia che sta stringendo tra le braccia non è la propria?

La prendo tra le braccia con gli occhi pesanti per la stanchezza del parto, e anche se vedendo i suoi occhi azzurri tutte le mie più grandi paure si sono avverate, non posso non pensare che sia la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita. perciò sorrido, nonostante so quello cui vado in contro, nonostante so che spezzerò il cuore dell’uomo che mi ha sempre amata.

Ti è sempre mancato il coraggio, nonostante l’irrefrenabile differenza tra i due, Paul non ha mai detto niente, non ha mai chiesto come mai “sua figlia” somigliasse più al suo migliore amico che a lui, per i suoi modi, per il suo sorriso, per i suoi occhi. Ogni volta che li vede Elena, ogni volta che Mia le ricorda vagamente Dylan, Elena perde un battito, la sua mente torna a tanti anni prima, a quando nonostante i sensi di colpa, la notte per farla addormentare c’era lui affianco a lei. Lì nel suo letto ad abbracciarla, a dirle che sarebbe andato tutto bene. Bugie. È di questo che vivevano. Di parole sussurrate e di sguardi nascosti. Si ripetevano continuamente che sarebbe stata l’ultima volta, che erano uno sbaglio e che avrebbero fatto soffrire troppe persone. Ma alla fine nessuno dei due era mai riuscito a lasciare l’altro, almeno fino al matrimonio.

Da quel momento lui era sparito. Aveva provato a rintracciarlo Elena, quando aveva saputo della bambina, ma Dylan sembrava sparito. E così Elena era rimasta nel silenzio.

Forse per sua figlia, per darle un padre;

Forse per Paul, per non ferirlo più di quanto non abbia già fatto.

O forse, semplicemente, l’aveva fatto per se stessa, per paura di perdere tutto ciò che le era rimasto.

Aveva odiato Dylan. L’aveva odiato con tutta se stessa per quello che le aveva fatto. L’aveva fatto avvicinare troppo sin dall’inizio, lui che non dava mai sicurezze, lui che era un bastardo quando ci si metteva, che era cinico e credeva di non meritare la felicità. l’aveva cambiata, le aveva insegnato a vivere e infine se ne era andato (come era giusto che facesse) e l’aveva lasciata con l’uomo che lui considerava il più adatto per lei, quello che avrebbe potuto renderla davvero felice. Se l’erano ripetuto milioni di volte che loro due insieme si sarebbero fatti solo del male

Ma la verità, quella che abbiamo negato da sempre, quella verità troppo dura da accettare e troppo complicata per poterla davvero ammettere. Ci siamo amati troppo. C’era troppa passione, troppa intesa, troppa intensità, troppo tutto. E quel tutto era troppo complicato per farlo avverare. Così ci siamo raccontati delle balle per rendere tutto il più facile possibile. Nessun’altro doveva soffrire se non noi due. Noi due che eravamo lo scandalo, il proibito. Così ci siamo detti addio convincendoci che sarebbe stata la cosa migliore per entrambi. E forse un po’ di bene l’ha fatto. L’ha fatto a me perché ora sono quella che sono. Sono una donna forte con una bambina che amo più della mia stessa vita.

Ma sono anche quella stessa donna che ha tradito il suo uomo per anni, che ha mentito e continua a farlo. Sono una donna con scheletri nell’armadio che ha donato il cuore una volta sola non ricevendolo mai indietro. Ma so come funziona quella bastarda che è la vita. Ti fa credere di poter essere felice per poi spezzare ogni tua più piccola speranza. Perciò va bene se non riceverò più indietro il cuore, perché so che l’ho dato a quell’unica persona a cui avrei mai potuto donarlo. Perché Dylan era QUELLA persona per me, come io lo ero per lui. Era quella persona che incontri una volta nella vita e sai che è destinata a stare con te. Lo senti in tutto il corpo, fin dentro le ossa  che a quella persona non potrai non dare tutta te stessa.

Così è stato.

L’avevo trovato quell’amore totalizzante che ho sempre cercato. L’avevo trovato e per un po’ l’ho vissuto, anche se nel peccato. L’ho vissuto segretamente in quelle notti in cui stare da sola era troppo.

Ho fatto tanti errori nella mia vita, ho tante cose di cui mi pento, ma mi figlia non è una di quelle. Quindi va bene tutto quello che ho fatto se mi ha portato a lei. So che avrei dovuto farlo in un altro modo, ma so anche che è inutile continuare a piangere per il passato. Ora che sto qui nel letto, con accanto mia figlia e dall’altra parte mio marito, mi accorgo che la mia vita non è proprio un schifo, che nonostante non ho quello che ho voluto da sempre, la mia vita va bene così. Non so se troverò mai il coraggio di dire la verità, ma so che va bene vivere a metà, in una vita che non mi appartiene e che non sento mia. Va bene perché me lo merito per tutto ciò che ho fatto.  

Chiude gli occhi Elena, abbracciando sua figlia trovando un po’ di pace per i suoi pensieri. Finalmente si addormenta e per la prima notte da non sa quanti anni, Elena non ha incubi. Per la prima notte, riesce a dormire in pace, senza fantasmi del passato.

*Note Autrice*
So che forse, chi di voi avrà letto la storia che ha dato origine a questa ha sperato in un lieto fine tra Elena e Dylan, ma ho pensato e creduto migliore per loro due. In fin dei conti nella vita, come molti sappiamo, non c’è sempre un lieto fine e ho voluto rendere il più possibile veritiera questa storia in cui c’ho davvero messa tutta me stessa per scriverla, per non deludere nessuno. So anche che molte di voi probabilmente non saranno d’accordo con le azioni della nostra Elena, ma lei ha semplicemente agito nel modo che le sembrava più giusto, come una ragazzina prima e come una donna poi, per non ferire nessuno. Diciamo che si è “sacrificata” (sia lei che Dylan ovviamente) per non far soffrire persone che non se lo meritavano. Spero davvero che vi sia piaciuta. Se vorrete farmi sapere quello che ne pensate recensite e io sarò più che felice di rispondervi!
  
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