Fumetti/Cartoni americani > Avatar
Segui la storia  |       
Autore: Alexiel Mihawk    30/11/2014    3 recensioni
Il peso delle decisioni del suo passato Korra lo porta sulle spalle e sa che dovrà aggiungervi anche il peso delle decisioni future, si rende conto che sono le scelte che ha compiuto e che continua a compiere che definiscono il suo essere, che la definiscono come essere umano, come Korra, come Avatar.
Mancano quattro episodi al finale di The Legend of Korra, oramai siamo quasi alla fine e più andiamo avanti più mi trovo a sentire la necessita di guardare il passato e ammirare l'evoluzione caratteriale, stilistica e umana di tutti i personaggi che ci hanno accompagnato per questi anni. Partendo da Zaheer, passando per Korra, senza impegno, senza fretta, vorrei solo riuscire a mettere per iscritto quello che ho provato (e sto provando) durante questi ultimi episodi. Perché come dice Foer: Ogni cosa è illuminata dalla luce del passato.
E in quest'ottica tutto assume nuovi toni, nuove sfumature e nuove chiavi di lettura.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Korra, Quasi tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore: Alexiel Mihawk | alexiel_hamona (LJ)
Titolo: Ogni cosa è illuminata
Fandom: Avatar, the legend of Korra
Personaggi: Zaheer
Paring: nessuno
Prompt: Avatar, Zaheer, Abbiamo perso il potere di intuire senza capire, pretendiamo di capire senza intuire... vogliamo essere veloci senza riuscire a essere lenti (Dylan Dog, Gli artigli della tigre)
Parole: 674
Genere: introspettivo
Avvertimenti: One shot, missing moment, spoiler Book4 episode9
Rating: sfw, verde
Note: scritta in seguito alla visione del 9° episodio del Book 4 e ispirata da uno dei prompt di piscina di prompt; questa one shot è la prima di una raccolta (che sarà mista in realtà: OS, flashfic e drabble) relativa a the legend of Korra. Oramai siamo alla fine e più andiamo avanti più mi trovo a sentire la necessita di guardare il passato e ammirare l'evoluzione caratteriale, stilistica e umana di tutti i personaggi che ci hanno accompagnato per questi anni. Zaheer è l'unico villain che ritorna dopo la sua sconfitta, complice anche il fatto che sia Unalaq che Amon sono morti alla fine dei rispettivi Book, e quando torna lo fa in modo del tutto diverso da quello che avremmo potuto aspettarci: torna come guida. Per quanto mi riguarda Zaheer è uno dei migliori villain affrontati fino a questo momento, è estremamente logico e razionale, è disposto ad abbandonare ogni attaccamento ai suoi beni terreni per raggiungere il suo obiettivo, e di base questo significa anche abbandonare i sentimenti e le emozioni più forti: l'odio, l'amore, la rabbia, la passione. E ci riesce, ci riesce davvero, sacrifica una parte della sua umanità per raggiungere il suo scopo, che, sì, è uno scopo estremo, ma le basi da cui partiva non erano così sbagliate. In un certo modo anche Amon e Unalaq sono come lui, hanno un obiettivo, un ideale per cui sono disposti a morire (e alla fine è quello che avviene); Kuvira invece è diversa, si lascia guidare dalla sua sete di potere, è la più terra-terra di tutti gli avversari e in qualche modo la vedo come una nemesi di Zaheer (e c'è anche un motivo se lei è una dominatrice della terra e lui dell'aria), sono esattamente all'opposto, Kuvira combatte per tutto ciò che Zaheer disprezza, il suo potere personale prima di ogni altra cosa. E personalmente ho amato come il vecchio nemico sia la guida spirituale di Korra in questo viaggio alla ricerca di se stessa; speravo davvero di vedere un confronto tra di loro e sono stata soddifatta, ho visto Korra affrontare la realtà e accettarla, finalmente, come ha accettato Amon, come ha accettato Vatu. Ora "ciò che sarebbe potuto essere" non la spaventa più, perché sì, sarebbe potuto essere, ma non è avvenuto. Secondo me se Zaheer non fosse stato un villain sarebbe potuto essere un'ottimo maestro per l'Avatar e un ottimo amico per Tenzin, e ho apprezzato moltissimo come siano riusciti ad evidenziare il fatto che sì, Zaheer è un villain, è un nemico e ciò che ha fatto è sbagliato e nessuno cerca di negarlo, ma questo non sminuisce la sua saggezza e la sua cultura, né la sua spiritualità o le sue capacità.
E quindi sì, il primo capitolo è per Zaheer, per essere tornato ancora una volta prima della fine.
Il titolo della raccolta/del primo capitolo, così come il primo quote, sono tratti dal libro/film Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer.


 
Ogni cosa è illuminata

    
Ho riflettuto molto spesso sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato che ogni cosa è illuminata dalla luce del passato… è sempre lungo il nostro fianco, dall'interno guarda l'esterno, come dici tu alla rovescia… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia vita.
Ogni cosa è illuminata.
 

 
I primi sei mesi sono i più difficili da superare.
L’Avatar è ancora vivo, la rabbia scorre nelle sue vene e l’odio alimenta il suo respiro, non riesce a capire come sia potuto avvenire e, soprattutto, non riesce ad accettarlo.
La consapevolezza del fallimento pesa sulle spalle di Zaheer più del dolore della perdita. Ha combattuto ed è stato sconfitto, ha lottato per una causa in cui credeva e l’ha vista soccombere e coloro che si sono schierati al suo fianco, i suoi compagni, i suoi amici hanno pagato con la vita.
Ha accettato il vuoto e ha lasciato andare ogni attaccamento a questo mondo, ma non è servito a niente, non è stato sufficiente; l’amore per P’Li è un ricordo sbiadito che ogni tanto torna a soffocarlo nella sua grotta buia e tra i riflessi verdastri dei cristalli ogni tanto si illude di vedere il suo volto. In quei momenti la sua concentrazione viene a mancare e l’uomo si ritrova per terra.
La consapevolezza del fallimento è ciò che tiene Zaheer sveglio la notte, mentre fredde catene, plasmate da un elemento che non gli è concesso dominare, si stringono attorno ai suoi polsi, alle sue caviglie, alla sua vita, tenendolo saldamente ancorato a terra.
 
Dopo un anno gli sono ricresciuti i capelli.
Con gli occhi chiusi e le mani giunte, Zaheer lascia che il suo corpo galleggi a mezz’aria.
La carne rinchiusa tra pareti di roccia, la mente libera di vagare per un mondo diverso, fatto di luce e colori e caratterizzato da una placidità che non gli è del tutto estranea. L’uomo scopre che gli mancavano la tranquillità e i silenzi di quei luoghi, aveva nostalgia di quel cielo illune e di quei paesaggi incantati; sente che la sua rabbia e il suo odio non sono poi così importanti e inizia a lasciarli andare.
Pensa alla sottile ironia della sua situazione (e a volte ancora se ne rammarica), mentre con passo leggero attraversa il regno degli spiriti, mentre osserva creature dalle sembianze indefinite avvicinarsi a lui e osservarlo come se fosse fisicamente presente, quando, in realtà, il suo corpo non vede la luce del sole da molto tempo.
 
Alla fine del secondo anno i capelli gli arrivano alla base del collo.
Zaheer si chiede che fine abbia fatto Korra, si domanda se sia riuscita ad andare avanti, se sia stata in grado di dimenticare ciò che è avvenuto. È a conoscenza del fatto che l’Avatar non abbia più messo piede nel mondo degli spiriti, ma tutto ciò che riesce a ottenere sono informazioni filtrate da una patina di irrealtà, perché tutte le notizie che giungono in quel regno sono spesso frammentarie e incomplete
Zaheer sa che prima o poi si ritroveranno faccia a faccia e che lei vorrà delle risposte, sa che presto Korra verrà a cercarlo e la aspetta con ansia, dentro di lui, però, si agitano ancora emozioni contrastanti.
 
Sono passati tre anni da quel giorno.
Zaheer sente che il mondo è vivo, avverte ondate di energia fluire e scorrere attraverso di esso e anche se non può, come altri, seguirne il flusso, riesce comunque a percepirne la potenza.
Ogni cosa è illuminata. La luce del passato si riflette sul presente e l’uomo non cerca più una via di fuga nella meditazione, ma vi riscopre la strada per ritrovare se stesso, come era già accaduto in passato (ma forse quella era un’altra vita, un’altra prigionia, un altro uomo).
Zaheer ha tutte le risposte, anche se non conosce ancora le domande. Sa che Korra arriverà a breve ed è pronto ad accoglierla; non vede più in lei un ostacolo, non vede più nelle sue catene un limite, non ha intenzione di abbandonare i suoi ideali (è ancora troppo presto per questo), ma il suo animo è più leggero ora.
Non c’è vendetta, non c’è rabbia, non c’è rimorso, qualcosa è cambiato in lui, è divenuto il riflesso di ciò che era prima e nella solitudine del suo isolamento ha accettato il suo passato.
Zaheer non è più lo stesso di prima.





Neither of us are the same as before, I have learned to fly but I am bound in chains, you have all the power in the world and the freedom to use it but you chose to hold yourself down.
Zaheer, The legend of Korra, Book 4, Episode 9 – Beyond the wilds







   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Avatar / Vai alla pagina dell'autore: Alexiel Mihawk