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Autore: Margo Malfoy    30/11/2014    2 recensioni
Newt è deluso, perché Thomas non ha letto in tempo la lettera.
Newt è arrabbiato, perché la sua indole da Spaccato sta avendo la meglio su di lui, e la rabbia gli
ribolle dentro, ed è pronta a scoppiare come una bomba.
Newt è triste, perché sa che Thomas non vuole farlo, ma non gli importa: lui vuole essere ucciso dal ragazzo che ama.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Thomas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Newt sa che è sbagliato. Crede che deluderà il ragazzo asiatico che gli è sempre stato accanto, ma le parole che sta scrivendo non sono per lui. Sono per Thomas.
Sono per quel ragazzo moro e dalla pelle incredibilmente chiara, che è piombato nella sua vita così, tutto d’un tratto, sconvolgendogliela.
Sa che prova qualcosa per Thomas. Lo sa da quando quel dannato giorno si è sentito così in colpa per aver messo in pericolo la sua vita e non essere andato lui nel Labirinto, a salvare quelli che erano suoi amici. Così impugna la penna con forza e si decide a scrivere quelle poche parole per Thomas Tommy.
Ha intenzione di dire a Thomas cosa prova per lui. La mano sinistra inizia a muoversi velocemente sul foglio. L’inchiostro blu inizia a riempire il pezzo di carta, tante piccole lettere sbilenche.
Caro Tommy,
mi sento un fottuto traditore in questo momento, la mia testa sta iniziando a fare ragionamenti così lontani... ma credo di essere ancora abbastanza lucido per poterti dire ciò che ho tenuto nascosto per tutto questo tempo, Thomas.
Io ti amo.
È per questo che scrivo a te questa lettera. Perché voglio che sia tu l’ultima persona che vedrò prima di perdere del tutto la lucidità. Voglio che tu scelga il momento giusto per farlo, mi fido di te Tommy.
Quindi, per favore, fallo. Fallo per me. Uccidimi. Se sei mai stato mio amico, uccidimi.
Eppure, tutte quelle parole a cui ha pensato e ripensato e che lo rappresentano così bene, non lo convincono. Crede che Thomas voglia chiarire tutto ciò che è stato tenuto nascosto al Labirinto e nella Zona Bruciata. Non vuole spiegare i suoi sentimenti, non sarebbe neanche in grado di farlo. Vuole semplicemente che il ragazzo che ama ponga fine alla sua sofferenza. Che gli eviti il dolore e l’amarezza di una vita da Spaccato. Che la sua vita finisca in modo dignitoso, e non stritolata tra i denti di un altro Spaccato.
Allora cancella tutte quelle parole scelte con tanta cura, appallottola il foglio e lo lancia in un angolo della stanza; prende un nuovo foglio e lo fissa.
Nel centro del nuovo foglio bianco Newt scarabocchia otto parole, una calligrafia scomposta e disordinata, come la precedente. Decide di scrivere le ultime parole della lettera precedente, ciò che davvero Thomas ha bisogno di sapere.
Uccidimi. Se sei mai stato mio amico, uccidimi.
Si chiede e richiede cosa penserà il suo amico quando leggerà la lettera. Si chiede se sceglierà il momento giusto per leggerla, come spera.
Gli occhi di Newt scorrono, veloci, tra le parole scritte prima che lui pieghi in quattro il pezzo di carta e se lo infili in tasca.
 
-
 
Ora, il ragazzo che ama, quello dai capelli bruni e la pelle chiara, è davanti a lui, con il volto solcato dalle lacrime. Li dividono solo pochi centimetri, Newt può sentire il suo respiro affannoso.
Newt è deluso, perché Thomas non ha letto in tempo la lettera.
Newt è arrabbiato, perché la sua indole da Spaccato sta avendo la meglio su di lui, e la rabbia gli
ribolle dentro, ed è pronta a scoppiare come una bomba.
Newt è triste, perché sa che Thomas non vuole farlo, ma non gli importa: lui vuole essere ucciso dal ragazzo che ama.
Newt ha una pistola in mano, e se la passa tra la destra e la sinistra pericolosamente.
«Sai perché zoppico, Thomas? No, non credo di avertelo mai detto.» il suo tono è rabbioso. «Ho provato ad uccidermi nel Labirinto. Mi sono arrampicato su uno di quei dannati muri e quando ho pensato di essere abbastanza in alto per riuscire a farla finita, mi sono buttato.
Alby, però, mi ha trovato prima che le mura si chiudessero e mi ha salvato. Odiavo quel posto, Thomas. Ho odiato ogni ora di ogni giorno. Ed è stata tutta colpa tua» gridò.
Gridò perché era arrabbiato, ma sapeva che non era colpa di Thomas. Non voleva dire quelle cose.
«Newt vieni con me. Stiamo per trovare una cura, starai insieme a noi» provò a dirgli il moro.
Ma lui non capisce, nessuno può capirlo. Sopravvivere a malapena accanto alle persone che ama è solo peggio. I loro sguardi di compassione ogni giorno, mentre la pazzia si fa strada dentro di lui. Così Newt prende la pistola e la mette nelle mani di Thomas. Gli afferra il polso e si appoggia la pistola sulla fronte.
«Thomas uccidimi, o io ucciderò te» dice Newt con uno sguardo che Thomas non ha mai visto prima. Uno sguardo veramente da pazzo, e Thomas si sente sprofondare ancora di più nel vederlo.
«Newt, non posso...» cerca di dirgli Thomas.
«Fallo prima che diventi uno di loro!»
«Io...»
«Uccidimi!» E poi gli occhi di Newt di schiariscono, come se avesse raggiunto un ultimo istante fugace di lucidità, e la sua voce si addolcisce. «Per favore, Tommy. Per favore»
Con il cuore che sprofonda in un abisso senza luce, Thomas preme il grilletto.
 
-
 
Ora Thomas è sulla Berga, con un vuoto dentro. Sono riusciti a scappare, sono sfuggiti alla C.A.T.T.I.V.O., hanno salvato altri immuni.
Ma Newt non c’è.
E quel pensiero gli riempie gli occhi di lacrime ogni volta che gli aleggia in testa.
Sono sempre stati tre. Lui, Minho e Newt.
Ora sono due. Lui e Minho.
Cerca nella stanza di Newt qualcosa, non sa esattamente cosa. Qualcosa che gli possa dire perché lui volesse essere ucciso. Qualcosa che avrebbe potuto tenere con sé e che gli avrebbe ricordato Newt.
La stanza è disordinata, ma Thomas trova il modo per cercare ovunque, così lo trova. Trova il foglio che Newt non gli ha voluto dare. Trova la lettera in cui Newt gli confessa i suoi sentimenti.
Caro Tommy,
mi sento un fottuto traditore in questo momento, la mia testa sta iniziando a fare ragionamenti così lontani... ma credo di essere ancora abbastanza lucido per poterti dire ciò che ho tenutonascosto per tutto questo tempo, Thomas.
Io ti amo.
È per questo che scrivo a te questa lettera. Perché voglio che sia tu l’ultima persona che vedrò prima di perdere del tutto la lucidità. Voglio che tu scelga il momento giusto per farlo, mi fido di te Tommy.
Quindi, per favore, fallo. Fallo per me. Uccidimi. Se sei mai stato mio amico, uccidimi.
Thomas legge e rilegge la lettera, cancellando mentalmente le righe tirate sulle parole dal suo amico morto. Ucciso da lui. Non può credere a ciò che l’amico gli ha scritto.
«Vieni Thomas, dobbiamo andare.» dice Minho spuntando dall’entrata. È stato Thomas a voler tornare alla Berga prima di essere finalmente in salvo, e il suo amico asiatico lo ha accontentato, anche se Thomas non gli ha detto che Newt è morto.
Non gli ha detto che è stato lui ad ucciderlo.
«Arrivo» mormora il moro. Ripiega il foglio e lo mette in tasca.
Raggiunge l’uscita e si gira verso la stanza del suo amico un’ultima volta, lanciando uno sguardo ricco di malinconia.
«Ti amavo anche io» sussurra.
 
 
 
Ciao!!!
Allora, è la prima volta che scrivo una storia sulla Newmas, ma oggi mi è partita l’idea e così ci ho provato.
Spero che la storia vi piaccia, ho provato a rappresentare la coppia nel modo migliore.
È tutto molto incentrato sulla morte di Newt, l’unica parte di un libro che mi abbia davvero fatta piangere.
Mi ha lasciato proprio un vuoto dentro e non sarei riuscita a riscriverla, quindi l’ho copiata da
La Rivelazione.
Comunque anche se non amo le storie Slash con i personaggi di TMR, ci ho provato anche io perché di recente ne ho letta una veramente bella sulla Thominho e probabilmente ne farò altre, con altri personaggi.
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio.
   
 
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