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Autore: xingchan    01/12/2014    2 recensioni
Quei ragazzi non erano come tutti gli altri.
Costretti ad affrontare minacce, tumulti interiori e pericoli d'ogni sorta, compresero quanto sia orribile il mondo.
Ma anche quanto può essere straordinario, nonostante tutto.
LingXLan Fan, con accenni ad altri pairing.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Greed, Lan Fan, Ling Yao, May Chang, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo diciannove
 


“No, aspetta! Che avresti fatto tu?”
“Niente, mi sono solo accordata con Dominic e dato una spintarella a Lan Fan!”
Una May felice sorrideva trionfante davanti all’incredulità del fratello maggiore. Quella diavoletta con l’aureola ne aveva combinate una delle sue, nascondendo ben bene la sua coda.  Aveva poi incitato Lan Fan a chiamare suo nonno affinché raggiungesse tutti gli altri al teatro oramai vuoto, così da poter ripristinare ciò che aveva distrutto.
E così anche lui era lì, ad assistere a ciò che era stato fatto alle sue spalle.
Se avesse opposto resistenza, il vecchio insegnante di arti marziali se l’avrebbe vista brutta con May.
Ma nessuno sapeva che Fu si era recato in ospedale di sua spontanea volontà. Non lo aveva fatto per semplice presa di consapevolezza che ciò che stava facendo fosse assurdamente sbagliato, ma perché Lan Fan in quei giorni era come se si fosse spenta: una volta a casa dalla degenza in ospedale, la giovane mangiava poco; ma più di tutto era indifferente al suo allenamento avanzato. Fu non poteva permettersi di lasciar correre una simile condotta, ed era certo che mettendo in atto atteggiamenti tirannici nei suoi confronti non avrebbe portato a nulla, se non la nascita di profonda avversione verso di lui, che inevitabilmente sarebbe degenerata.
In ogni caso, Ling era imbarazzatissimo: un piano del genere non sarebbe riuscito ad escogitarlo per via della sua anima fin troppo candida; ma non avrebbe neppure fatto nulla per cambiare ciò che si era deciso. Scuotere le acque non era da lui. Ma era da May.
“Piccola sbruffoncella viziata!” tuonò Fu in preda alla rabbia, una pericolosissima vena che gli pulsava sulla fronte gli divenne ancora più gonfia. “Come ti sei permessa di interferire nelle faccende degli altri?!”
“Signore, non deve arrabbiarsi così, non fa bene!” disse la bambina innocentemente.
“Eccola la mia attrice!” La voce allegra di Dominic squarciò il silenzio creatosi. Avanzò verso la bambina che poi prese in braccio, schioccandole un amorevole bacio sulla guancia. “Sei la migliore del mio corso, ragazza!”.
Dietro di loro, Paninya assisteva felice a quella scena così euforica. Lo spettacolo era stato un successo, ed aveva avuto su May delle ripercussioni incredibili.
“Devo rubarvi un attimo questa signorinella!” asserì ancora l’anziano attore, e subito pose la piccola a terra, portandola in disparte con la figlia adottiva.
“Sei stata grande, May!” si congratulò la ragazza, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
“Grazie, Paninya! Ma è stato merito vostro: mi avete insegnato così tanto!”
“Piccola,” l’espressione di Dominic si fece d’un tratto tremendamente seria, e May si mise sull’attenti “andrò dritto al sodo perché non sono solito girare intorno alle faccende, specie quelle importanti. Fra gli spettatori c’era il direttore di un casting.”
A May sembrò si fosse svegliata da un bellissimo sogno ad un mondo di incubo. Non era che Dominic e Paninya volessero liberarsi di lei?
“Non chiedetemi di andare a cercarlo, perché sapete che non lo farò.”
“Ma non siamo noi quelli che ti hanno proposta. È stato quel tizio stesso che ti vorrebbe per un film.”
Da una parte questa notizia la lusingò tanto quanto quello scroscio di applausi ricevuti appena un’oretta prima; ma dall’altra, seguire quell’impresa a cui era stata appellata voleva dire solo una cosa: lasciare il teatro, e con lui i suoi meravigliosi insegnanti, e molto probabilmente per sempre.
Le vennero le lacrime agli occhi, ma Dominic era abbastanza perspicace da comprendere che le sue non erano lacrime di felicità ed eccitazione; ma di tristezza.
“Non sono cose che avvengono tutti i giorni, queste! Non lasciarti scappare un’occasione simile! E non badare a noi. Questo è stato il tuo nido, piccola May” disse Dominic “prima o poi sarebbe venuto il giorno in cui avresti spiccato il volo. Me lo sentivo, fin dalle nostre prime lezioni con te come allieva.”
Ma le sue parole erano a stento percepite, perché la bambina era scoppiata in un pianto a dirotto.
“E... e dove dovrebbero girare?”
“In Scozia. Dev’essere qualcosa sul mostro di Lochness!” ironizzò l’attore ridendo. Si fece consegnare un biglietto da visita da Paninya. “Ecco tieni!” disse allungando il braccio verso May. “Appena ti sarai ripresa contattalo. Non ho mai sentito il suo nome; è probabile che sia ai suoi primi lavori.”
May tirò su con il naso, prendendolo con riluttanza.
Non riconobbe neanche lei quel nome, ma in qualche modo le trasmise maggiore serenità rispetto a quando le si aprì quel baratro sotto i piedi.
Tentò di regolarizzare il respiro, mentre silenziosamente ritornava da suo fratello.
“Che è successo, May? Perché stavi piangendo?”
E May raccontò a tutti ciò che le era capitato, ma omise le proprie paure, specialmente quando vide l’espressione estasiata di Ling quando gli riferì che giravano in Scozia.
Il giovane esultò, e sebbene fosse presente Fu non riuscì a contenersi. Saltellò come un matto intorno alla sorellina, chiedendo ripetutamente “Mi ci porti? Mi ci porti?” ignorando completamente lo sguardo stranito del suo maestro.
“Anzi, perché non ci andiamo tutti insieme? Le spese le copriremo noi!” disse Ling, al che il viso di Lan Fan si illuminò di aspettativa.
“No Ling, grazie. Non è mia abitudine accettare e francamente non farò un’eccezione, neanche per te!”
“Perché no? Il tuo negozio può chiudere per ferie, e te le meriteresti, siccome lavori di continuo!” insisté Ling.
“Sarebbe un vero onore per me se il maestro di mio fratello venisse con noi!” rincarò la piccola May. E quella fu un’ottima occasione per sfoderare le sue doti di attrice.
Il vecchio Fu osservò gli occhietti della bambina diventati stranamente sbrilluccicosi; e vedendo la situazione volse lo sguardo. Se l’avesse osservata ancora, era probabile che si sarebbe arreso quasi subito.
“Forza, signor Fu! So che siete una persona tanto gentile!” proseguì imperterrita, mentre Lan Fan e Ling assistevano trepidanti. Scoprirono a vicenda di avere lo stesso desiderio, e puntarono l’uno gli occhi dell’altro come se ciò riuscisse ad attenuare il battito accelerato del cuore e come se al tempo stesso quell’ancora acerbo affetto fra di loro avesse compiuto quel miracolo.
“E va bene, stupida ragazzina!” sbottò il maestro. “Hai vinto, contenta? Ora non mi seccate!”
Ma invece di lasciarlo in pace, assecondando la sua richiesta, i tre ragazzi si lanciarono su di lui avvolgendolo in un grande abbraccio.
Ling rideva facendosi scappare un bacio sulla tempia del suo mentore, mentre Lan Fan, ottenuto il privilegio di buttarsi al collo del nonno gli sussurrava dolci ringraziamenti.
“Chiamo Greed!” esclamò May, prima di scappare dietro le quinte per recuperare il suo telefono cellulare.
Fu assottigliò gli occhi, dandosi del rimbambito per non aver previsto anche la presenza del maggiore dei fratelli Yao in quel viaggio. Il ragazzo non gli aveva messo un minimo di soggezione, neanche quando lo guardò nei suoi profondi occhi rossi; e dopo il fattaccio era più o meno sicuro di che tipo di persona fosse, essendo stato presente.
Ma lo avrebbe tenuto d’occhio, che facesse o meno qualcosa di sbagliato o di compromettente.
Quanto a Ling, Fu lo conosceva bene, e perciò non considerò nemmeno di porre dubbi in merito.
Forse, nonostante la sua età ancora doveva riconsiderare molte cose. Greed gli aveva fatto una discreta impressione in ospedale, e siccome Fu era arrivato ad acconsentire a quello che era uno slancio molto lungo per le sue prerogative, questa volta sarebbe andato fino in fondo.
“Pronto Greed?”
“May, com’è andata?”
“Come vuoi che sia andata?” sbuffò la bambina fintamente offesa. “Una meraviglia, come ti aspettavi! Ma c’è anche dell’altro...” disse poi atona.
“Cosa?”
“Mi hanno presa per un film...”
“Eh? Davvero?”
“A quanto pare...”
Per qualche istante il silenzio calò fra loro, come se entrambi dovessero assimilare bene la novità.
“Ehi, May! Posso farti da manager?”                      
 
***
 
La Scozia era proprio come Ling aveva sempre visto nei documentari; ma ora si stava davvero rendendo conto che respirare la sua aria era tutt’altra cosa. Sembrava di trovarsi in un luogo sì popolato dall’uomo, ma si percepiva qualcosa di più verde e selvaggio rispetto all’Inghilterra.
Forse era lui che, aspettando da anni quel momento desiderandola con tutta la mente, la sentiva diversa; ma osservando le espressioni di ogni singolo suo compagno di viaggio ne appurò che non era il solo a sentirsi così bene e così vivo.
Appena arrivati, invece di restare in albergo dove lasciarono i propri bagagli, decisero di fare un giro per i negozi caratteristici: oltre a fare incetta di qualsiasi cosa fosse lavorato in tartan, si fermarono in tutti i ristoranti che Ling Lan Fan e May fossero in grado di svuotare. Persino Fu si era lasciato trasportare dall’entusiasmo.
L’anziano maestro non vedeva sua nipote così raggiante dal tempo in cui i suoi genitori erano ancora in vita, e subito si rammaricò con se stesso per non averle concesso fin dall’inizio un’esistenza spensierata, almeno in parte.
Guardò come i tre fratelli si divertissero in assenza dei loro genitori, di come fossero in grado di cavarsela nonostante fossero maggiorenni solo da qualche giorno, e di come guidassero May con giudizio, proteggendola tanto quanto bastava, senza reprimerla.
Wu non si sarebbe mai curato di loro come avrebbe dovuto, ma loro sembravano quasi non dare importanza alla cosa. Fu pensava che fosse solo questione di abitudine, ed in parte non sbagliava affatto: per loro ci sarebbe sempre stato il peso di due madri morte anzitempo e di un padre che curava soltanto i suoi crucci personali, ma non per questo avevano la tendenza di dividersi, anzi.
“Non mi trascinerai nei tuoi giochetti, Greed. Ti conosco, ed io non sono più il bambino che puoi facilmente manipolare.”
“Su, ci sarà da divertirsi!”
Destatosi dai suoi pensieri, il maestro di arti marziali fu pronto a ritrattare tutto su di lui, ma uno squittio spaventato di May li fece voltare tutti nella sua direzione.
“Siamo in ritardo! Il direttore non mi darà la sua fiducia se non mi presento in orario!”
Gli altri membri del gruppetto lasciarono tutto ciò che avevano intenzione di comprare alla cassa, e uscirono di corsa dal negozio in cui erano entrati, attirati dalle specialità del posto.
E corsero a perdifiato verso l’edificio stabilito, lasciandosi tutto alle spalle.
 





 
 
NDA
Saaaalve! ^o^
Eccoci arrivati alla fine di questa ff che vi ha tenuti compagnia quasi per un anno!
Ho avuto, durante questi mesi, molti tentennamenti, che da qui a poco mi avrebbero portato addirittura alla cancellazione. Ma questa storia era nella mia testa già da molto prima che cominciassi a scrivere il primo capitolo, ed ovviamente l’idea di eliminarla dalla faccia della Terra è andata sempre più scemando (anche perché me ne stavo affezionando, paradossalmente).
Mettere la spunta alla casella “Completa” fa sempre uno strano effetto!
So che il finale lascia un po’ a desiderare, ma è ciò che mi è uscito. ^-^’
Ringrazio tutti i silenziosi che hanno letto capitolo dopo capitolo, e i recensori Laylath, TichKey, Crona_ e Kaida!
Chi l’ha messa fra le preferite: ombra_notturna, Smery_Tigrotta, TichKey e Tully_, e chi l’ha seguita, ovvero Green Star 90, Pei93, SalamandraSlayer, Stella_Skys e Zefiria BlackIce, oltre alle altre sopra citate! :)
Se ho sbagliato a scrivere qualche nickname, perdonatemi! xD
Siete tanto carini! *^*
Baci! :*
 

 
   
 
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